Commentario del 09.09.2018

IN PRIMA PAGINA
Forum di Cernobbio in primo piano sia per gli spunti economici che per le vicende politiche. Salvini dal forum frena i giudici: "Niente golpe contro di me" (Corriere, Sole e tutti). Poi attacca: "Governo 5 anni e voglio l'Europa" (Repubblica). Sull'inchiesta in merito ai soldi della Lega, al Fatto parla Belsito: "Ho lasciato 40 mln, chiedete a Maroni e Salvini". Intanto, ultimatum di Di Maio a Salvini: "Scuse ai giudici o non si va avanti" (Giornale). Libero: 5S atterrite dai sondaggi, hanno più paura di Salvini che dei giudici. Ma per il Messaggero è tregua Salvini-Di Maio sui pm. Su Repubblica parla Sala: "Sinistra e migranti, ecco la strategia per sfidare i populisti".
In economia, manovra, avvio graduale per le riforme del governo (Sole). "In arrivo i tagli alle accise sulla benzina" dice al Messaggero il sottosegretario Bitonci. Intanto arriva il maxi condono: aliquota del 10% per gli evasori milionari (Stampa).
Spazio su tutti all'inchiesta sul crollo del ponte di Genova. Sulla ricostruzione l'ultimatum di Toti: "Ponte subito o pioggia di ricorsi" (Corriere).
Venezia, il trionfo di Cuaròn. Il Leone d'Oro va a "Roma". Netflrix porta Venezia in un'altra era (Stampa).
Su Repubblica e tutti l'ultima parola magica di Alibaba. Jack Ma: "Lascio, inseguo un'altra vita".

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, avvio graduale per le 3 riforme del governo (Sole in prima e p.2 e altri). Il ministro dell'Economia conferma che si può partire con reddito di cittadinanza, pensioni e taglio delle tasse, poi evidenzia i dati "più confortanti" sul Pil e spiega: "Per fissare il deficit aspettiamo le stime Istat sulla crescita. Speriamo che lo spread continui a scendere: forse oggi i mercati iniziano a credere all'Italia". Ma Fubini sul Corriere (p.11) mette in guardia: tra posti di lavoro perduti, cig ed aziende meno fiduciose, si intravede il fantasma di un'economia che ristagna. Intanto, Repubblica (p.8) analizza le misure della prossima manovra: pensioni, tasse e mini reddito con 15 mld, vince la linea del pragmatismo. Addio alla flat tax e correzione limitata della legge Fornero. "In manovra primo taglio delle accise sulla benzina" annuncia al Messaggero (in prima e p.3) il sottosegretario all'Economia Bitonci. "Per il prossimo anno – dice – proporremo una riduzione della prima aliquota Irpef dal 23 al 22%, mentre nel 2020-21 sono allo studio due ipotesi: o una ulteriore riduzione delle aliquote Irpef o una flat tax progressiva. Il taglio dell'Irpef è solo un tassello di una manovra fiscale che prevede anche l'ampliamento del regime dei minimi. Applicheremo l'aliquota del 15% fino a 65 mila euro, poi ci sarà un'aliquota incrementale del 5% fino a 100 mila euro. Misure totali in manovra per 10 mld, M5S e Lega avranno 5 mld ciascuno come quota parte". Tra le misure sul tavolo, torna l'ipotesi di una riduzione "selettiva" del cuneo fiscale per le aziende più innovative (Corriere p.10). Il presidente di Confindustria Boccia chiede al governo di stabilizzare i conti pubblici e puntare sulla crescita: "La manovra è il banco di prova per il governo". Intanto, da Cernobbio, Conte rilancia il condono fiscale (Repubblica p.8 e tutti). La Stampa (p.3) si concentra sulla "pace fiscale che sa di condono": si paga il 10% fino a 5 mln. La ricetta del Carroccio per recuperare risorse da destinare a coprire i costi delle riforme, ma al M5S la manovra non piace e vorrebbero misure più selettive per colpire chi evade deliberatamente. Il premier intanto dice no alle nazionalizzazioni e preme sulla spinta al Sud (Messaggero p.10).
Giornale (p.21) riporta i calcoli dell'ufficio studi della Cgia secondo cui in 20 anni le tasse sono cresciute di 200 mld: il totale delle imposte è aumentato del 65%, più dell'inflazione (43%). "Questa è una rapina" titola Libero (p.9) che segnala come all'aumentare delle tasse non abbia corrisposto un aumento della qualità dei servizi.

ITALIA-POLITICA
Salvini dal meeting di Cernobbio frena sui pm: "Nessun golpe sui giudici" (su tutti). Cautela del segretario leghista dopo il colloquio con Di Maio, che avverte: "Gli ho detto di non attaccare i magistrati" (su tutti). Il Corriere (p.3) cita un retroscena in cui il numero uno del M5S avverte Salvini: "E' in corso un'operazione per dare una spallata al governo e spingere il Movimento a fare una maggioranza con il Pd. Fermati o quella manovra riuscirà". Salvini smorza i toni, vince la linea Di Maio (Giornale p.3). Sospiro di sollievo sul Colle per la retromarcia del ministro dell'Interno (su tutti). Ma dietro le quinte il numero uno del Viminale attacca ancora: "Una vergogna, ma devo tacere" (Stampa p.3) e lontano dal palco si sfoga: "Vogliono fermarmi, non ci riusciranno" (Messaggero p.5). L'ex Procuratore di Palermo e Torino Caselli a Repubblica (p.4): "Quelle del ministro sono piazzate anti-pm. Ridicolo parlare di golpe giudiziario, non faccia lo sceriffo". Intanto, per il Fatto (p.4) il Guardasigilli Bonafede si prepara a concedere l'autorizzazione a procedere contro Salvini che chiamò le toghe "schifezza". Il leghista è indagato a Torino per l'attacco ai giudici sul rinvio a giudizio di uno dei suoi. E dalla procura di Palermo arriva una nuova richiesta di interrogazione del ministro nell'inchiesta sulla nave Diciotti: "C'è ancora molto da chiarire" (Repubblica p.2). L'alleanza Lega-M5S vacilla nonostante la tregua Salvini-Di Maio: per i 5S il governo potrebbe saltare (Stampa p.4). Il M5S teme nuovi strappi e avverte: così l'alleanza non tiene (Messaggero p.9). Secondo Libero (in prima e p.3) alla base dello scontro c'è la tensione del Movimento per il sorpasso leghista nei sondaggi: più che difendere le toghe, i 5S difendono i loro voti. Per il Giornale (p.3) l'incubo dei grillini è un ritorno di fiamma tra Lega e M5S: gli azzurri possono tornare in gioco su Rai, anticorruzione e magistrati. Intanto, Messaggero (p.10) cita i dati di un sondaggio Swg che vedono scendere al 53% la fiducia nel governo. In crescita il gradimento di Salvini (dal 46 al 47%) mentre cala dal 41 al 40% Di Maio.
Al Forum di Cernobbio adesso sono tutti gialloverdi (Fatto p.4): i poteri forti cercano nuovi riferimenti politici (Giornale p.5). A manager e banchieri piace il governo a trazione leghista (Messaggero p.3). "Imprenditori in fila a Cernobbio per salire sul Carroccio vincente" titola Libero (p.4). Il patron della Brembo Bombassei a Repubblica (p.3): "Lega e governo hanno cambiato linea sulle imprese, ora servono i fatti". Il Corriere (p.2) analizza il ritorno di Salvini al forum da ministro tra rassicurazioni e battute. Repubblica (p.3) evidenzia il nuovo feeling tra Salvini e l'establishment nel "salotto buono" di Cernobbio che sdogana il leader del Carroccio, il quale usa toni più moderati sui conti pubblici e lancia promesse di stabilità e consenso sui migranti. Diversa l'analisi della Stampa (p.2) secondo cui gli industriali restano tiepidi con Salvini: il 90% gli chiede politiche europee. Due terzi della platea approva la stretta anti-migranti, ma il 30% non condivide i mezzi.
Inchiesta sui soldi della Lega, il Fatto (in prima e p.3) intervista l'ex tesoriere del Carroccio Belsito: "Quando me ne sono andato ho lasciato 40 mln a saldo contabile. Penso che quei soldi siano stati spesi. Non so come e non voglio dire ci sia niente di illecito. Ma sono pronto a un confronto con Salvini e Maroni. Quella di oggi un'altra Lega? Nessuna discontinuità: Giorgetti c'era allora e c'è oggi, sempre con un ruolo chiave. E poi Bossi è ancora presidente del partito". Sul Corriere (p.5) parla l'europarlamentare leghista Borghezio: "Obbligati a chiedere l'elemosina per colpa di chi, singolarmente, fa un uso politico del proprio ruolo in magistratura. La Procura di Genova non può sequestrare tutto e tutti in maniera indiscriminata. La responsabilità penale è personale e le norme vanno applicate con grano salis".

ESTERI
Dai Paesi Bassi alle elezioni in Svezia, la sfida tra nazionalisti ed europeisti (Stampa p.6). Il disastro immigrazione il tema centrale delle prossime elezioni svedesi: l'ultradestra sovranista sogna il primo posto (Giornale p.11). Salvini rilancia il progetto di un listone populista per prendersi l'Europa (Repubblica p.2). Anche l'ex consigliere di Trump, Steve Bannon, lancia la sua rete sovranista e conta sul leader leghista per lanciare l'attacco a Bruxelles: "Con l'unione Salvini-Wilders saremo il primo gruppo" (Messaggero p.9). Per L'Espresso (p.56) ci sarebbero Trump e Putin dietro i nazionalisti del vecchio continente: il progetto di distruzione dell'Ue sarebbe ispirato da Russia e Usa. Per l'assalto a Bruxelles, arriva l'assist dall'Olanda per Salvini (Libero p.5). Il leader del partito per la libertà olandese Wilders a Stampa e Corriere spiega: "Siamo diversi ma uniti, lottiamo tutti contro l'islamizzazione. L'apertura di Salvini a Orban per la creazione di un'alleanza tra i partiti che credono nella loro patria è un'ottima mossa, siamo pronti a vedere cosa si può fare insieme". Di Vico (Corriere) analizza gli sconvolgimenti che l'avvento al potere del populismo ha generato: le élite europee ed economiche che ogni anno si ritrovano a Cernobbio sono coscienti di essere all'angolo. E le prossime elezioni europee fanno paura, si teme che l'incendio da Roma si propaghi a Bruxelles. Con i populisti le tradizionali armi delle élite di Cernobbio non funzionano e i toni usati ieri sia dall'olandese Wilders che da Salvini lo stanno a dimostrare.
Migranti, "sì alla polizia di frontiera" da parte di Juncker. Per il Giornale (p.10) l'Europa vuole beffare l'Italia: se sarà approvato il progetto di controlli comuni a terra e in mare, Bruxelles avrà autorità sovranazionale e nell'ipotesi di un nuovo caso Diciotti, potrebbe imporre lo sbarco.
Libia, al'Onu il piano Usa-Italia per superare la crisi: strategia in 4 pinti per evitare le presidenziali e formare un Costituente tribale.

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