Commentario del 26.09.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano la tensione sul decreto per Genova (Corriere). Battaglia sul ponte, fondi sbloccati (Sole). Stop al decreto: "Mancano le coperture" M5S contro la Ragioneria (Stampa). "Incapaci di tutto" titola il Giornale. E Repubblica parla di "scandalo" del decreto, "duello finale" tra M5S e il Tesoro. Intanto, prima "sentenza" contro Autostrade. Per la commissione il crollo è colpa di Aspi (Verità). "Sapevano e non hanno fatto nulla" titola il Fatto.
Altro tema in evidenza è la manovra: l'ultima trattativa per il deficit sotto il 2% (Corriere). Per il Sole è vicina l'intesa per quota 1,9% (Sole). Di Maio minaccia: "Manovra coraggiosa o il M5S non la vota" (QN). E lancia una nuova sfida al tesoro: "Reddito di cittadinanza a marzo" (Avvenire). Fatto parla di "Guerra totale M5S-Tria". Intanto, in arrivo la pace fiscale, nel piano c'è l'Iva (Messaggero). Più tempo per rottamare (Sole). La flat tax si restringe (Giornale).
Tra politica Ue, il tema migrant:, si cambia, l'asilo caso per caso. Via libera Ue al piano del Viminale (Messaggero). Il Papa: "I migranti vanno accolti con prudenza. Il problema è l'integrazione" (Repubblica e altri).
Dagli esteri, in evidenza il duello all'Onu Trump-Macron (Stampa). Trump attacca l'Iran e si loda: "Nessuno ha fatto quanto me". Risate all'assemblea dell'Onu (Repubblica). Sulle sanzioni all'Iran, asse Ue-Cina per proteggere le imprese (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
La grande trattativa sui conti: più vicino l'accordo sul deficit sotto il 2% (Corriere in prima e p.6 e altri): il compromesso tra le richieste di M5S e Lega e la linea del ministro dell'Economia. Borsa in rialzo, spread in calo: dai mercati fiducia sulla manovra (Sole p.5). Aspettando le cifre ufficiali, tra gli operatori prevale l'idea di un deficit all'1,9%. Ma Di Maio avverte il ministro Tria: "Il M5S voterà no al Def senza il reddito di cittadinanza" (su tutti). L'obiettivo del M5S resta quello di arrivare "al 2,4-2,5% del deficit". L'analisi di Pesole sul Sole (p.5): incognita riduzione del debito con il deficit oltre il tabù 1,6%. E dall'Ue arriva l'ultimatum, con il commissario Moscovici che dice: "Il disavanzo deve restare sotto il 2%" (Stampa p.3). Per Moscovici "il paragone con il 2,8% della Francia non regge". Repubblica parla di "duello finale tra M5S e Tesoro" sia sul caso del decreto Genova che sulla manovra. Il Ministro Fraccaro al Corriere (p.5): "Reddito di cittadinanza, superamento della Fornero e riduzione delle tasse sono i pilastri della manovra che segnerà un punto di svolta per il Paese. Alcuni burocrati spingono per una politica di rigore, ma le amministrazioni pubbliche devono essere al servizio dei cittadini. C'è chi tenta di ostacolare l'azione di governo". Intanto, nella manovra "pace" con il fisco estesa anche all'Iva: sanatoria di sanzioni e interessi per l'imposta sul valore aggiunto (Messaggero e tutti). Previste più rate per la rottamazione-ter. In arrivo un mini taglio alle accise sulla benzina, con uno sconto di 300 mln. Intanto, si restringe la flat tax: l'aliquota al 15% solo fino a 60 mila euro (Giornale p.4).

ITALIA-POLITICA
Genova, scontro tra Palazzo Chigi e Tesoro sul decreto per ricostruire il ponte (Corriere p.2). Dal governo fanno sapere che "tutti gli interventi sono finanziati", ma il Mef non ha mandato il testo al Quirinale  perchè privo di coperture e con spazi bianchi al posto delle cifre. Repubblica (in apertura e p.2) parla di "scandalo" del decreto. Giornale (p.5) all'attacco: "Il governo dei dilettanti fa il decreto sul Ponte ma dimentica i numeri". In extremis arrivano i fondi (Messaggero p.4): testo riscritto nella notte, oggi al Quirinale. Fondi statali a garanzia del ponte (Sole p.3). Il decreto (forse) al Colle con la revoca anti-Benetton (Fatto p.3), ma estromettere il concessionario dai lavori può complicare la ricostruzione. Il sottosegretario Rixi al Corriere (p.3): "E' un ritardo inaccettabile, spero che nessuno stia facendo ritorsioni. Io sto con Palazzo Chigi, il problema non è lì e non è al ministero delle Infrastrutture, che ha lavorato in tempi rapidi e rispettando le considerazioni degli enti locali". Poi sulle coperture, Rixi spiega: "Una parte le abbiamo trovate all'interno del Mit, ma quelle che riguardano altre voci vanno trovate dagli altri ministeri. Il decreto era pronto da venerdì, vorrei sapere perchè non sia ancora stato inviato al Quirinale. Se c'erano problemi il Mef doveva farlo presente all'inizio". Mondini (Confindustria Genova) al Sole (p.3) avverte: "Ritardi preoccupanti, industriali pronti a scendere in piazza". Nel decreto, fermi 1,8 mld per il Terzo valico (Sole p.2): cancellati a sorpresa 791 mln per il sesto lotto del collegamento ferroviario con Milano, mentre altri 1.060 del quinto lotto sono congelati in attesa dell'analisi costi-benefici. Fi e Lega in polemica: "Un danno al Nord". Il governatore ligure Toti: "Testo da riscrivere" (Stampa). E invita a "ripartire da zero". Ma Rixi frena: "Non è una strada logica".  Sul Sole (p.2) l'intervento dell'ex ministro Delrio: per rilanciare gli investimenti non interrompere il lavoro fatto.
Inchiesta sul crollo del ponte, "sapevano e non hanno fatto nulla": su Fatto, Verità e tutti i quotidiani la prima "sentenza" contro Autostrade. La commissione ispettiva dei Trasporti parla di "inequivocabili segnali di allarme" che il concessionario avrebbe "minimizzato o celato". Nel mirino gli investimenti per la manutenzione: lo Stato spendeva 1,3 mln di euro l'anno in riparazioni. Dopo la privatizzazione, i Benetton hanno tagliato il 98% e ridotto gli interventi a 23mila euro. "Autostrade minimizzò irresponsabilmente il degrado del ponte" dicono dalla commissione ispettiva del ministero. Ma arriva la replica di Aspi: "Soltanto ipotesi, testa accurati e i controlli erano ok" (Stampa e altri).
Ieri l'incidente probatorio, sopralluoghi il 2 ottobre, a dicembre la prima udienza (Verità p.2). Tutti in fila per il processo, ma non Toninelli (Fatto p.3). Il Codacons tra le parti civili, mentre il ministero s'inventa un'impossibilità: "Ci costituiremo appena possibile". Nel frattempo slitta la demolizione, rabbia degli sfollati (Messaggero p.5).
Decreto sicurezza e immigrazione, c'è l'ok dell'Europa all'asilo caso per caso (Messaggero p.7). La ministero nuove modifiche, testo non ancora arrivato al Quirinale. Via l'automatismo del rigetto delle richieste: decideranno i prefetti. Ma con la stretta sulla protezione umanitaria il 30% dei migranti rischia il no (Repubblica p.6). L'allarme delle organizzazioni umanitarie. Il Viminale stima l'impatto dei criteri più rigidi, che escludono l'inserimento in percorsi di integrazione. Il Papa a colloquio con i giornalisti: "Accogliere per integrare. Però non sia una minaccia contro la propria identità" (Corriere). Intanto, per il decreto sull'asilo, il Fatto (p.6) segnala le due diverse versioni di Salvini e Bonafede: il Guardasigilli punta sulle espulsioni solo dopo la condanna di primo grando, "se no si vuola la Carta". Ma al titolare del Viminale basta un'accusa. E l'accordo non c'è.

ESTERI
Trump sfida l'Onu: "Sposo la dottrina del patriottismo" (Corriere p.13). Il numero uno della Casa Bianca: "Ho fatto più di ogni altro leader Usa" e all'assemblea Onu scatta il brusio. Il presidente americano contro tutti all'assemblea al Palazzo di Vetro: attacchi a Iran e Merkel (Messaggero p.8). "Da rafforzare le sanzioni su Teheran" ha detto Trump, che poi ha lanciato la frecciata alla Germania: "Ormai dipende da Mosca". Durante il pranzo all'assemblea Onu, Conte al fianco di Trump: il premier italiano prova a coinvolgere gli Usa alla sulla Libia (Repubblica p.10). Oggi Conte promuoverà il ruolo italiano nelle missioni di pace.
I 58 migranti dell'Aquarius divisi tra quattro Paesi Ue (Stampa p.6): trovata l'intesa tra Francia, Germania, Spagna e Portogallo per l'accoglienza. Intanto, nuova polemica sull'Aquarius: Parigi chiude i porti e Macron accusa l'Italia di "non rispettare la legge del Mare". La replica di Conte: "Lui non è l'Ue" (Messaggero p.7 e tutti).
Mozione pro Orban, la giravolta del M5S (Stampa p.5).  Testo con la Lega per obbligare il premier Conte a rimettere in discussione le sanzioni di Bruxelles all'Ungheria. Il documento firmato dai due capigruppo, ma i grillini in Europa avevano votato per la censura.

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