Commentario del 19.09.2018

IN PRIMA PAGINA
Tra economia e politica, in primo piano lo scontro sulla manovra. I grillini studiano un documento contro Tria (Stampa). Di Maio all'assalto del ministro, caos politico sulla manovra (Corriere). Il titolare del Mef va alla guerra del deficit con Di Maio in nome dell'Ue (Fatto). Con la Lega è guerra su Iva e pensioni minime (Giornale). La viceministro Castelli al Mattino: "Dal 2019 nessuna pensione sotto i 780 euro". Il premier Conte, intervistato dalla Verità: "La pace fiscale si farà".
Tra i temi politici, in primo piano l'intesa tra Procura e la Lega: 49 mln restituiti in 80 anni (Sole). 49 mln in comode rate (Repubblica). La Lega la fa franca: ridarà i 49 mln in 76 anni (Fatto). Resa dei pm: non possono chiudere la Lega (Verità). Polemiche Pd: cene delle beffe e scioperi della fame, "Pd da psichiatra, merita l'estinzione" (QN e altri).
Genova, la ricostruzione del ponte a spese di Autostrade, il commissario deciderà chi lo costruisce (Messaggero). E prosegue l'inchiesta sul crollo.
Altro tema in evidenzia le Olimpiadi invernali: Torino è fuori. Milano e Cortina ci provano da soli (Messaggero, Stampa, Repubblica). Zaia: "Ora una mossa a tenaglia. Sala e Fontana sono d'accordo".

ITALIA-ECONOMIA
"Pretendo che Tria trovi i soldi": l'ultimatum di Di Maio al ministro, ma il Tesoro tira dritto (Corriere e tutti). Pressing M5S per trovare le coperture al reddito di cittadinanza, l'ira del capo 5S che vuole il deficit al 2,5% (Fatto p.3). Ma il titolare dell'economia dice "stop al deficit". Messaggero (p.3) parla di amarezza del ministro: "Pronto a togliere il disturbo". E' in trincea, "ma – dice – il dibattito politico non mi impressiona" (Corriere p.5). I parlamentari grillini, intanto, studiano un documento contro il Tesoro: Garavaglia e Castelli restituiscono le deleghe al ministro (Stampa p.7). Tria, intanto, gela anche la Lega sulla flat tax (Stampa p.6). Il sottosegretario Siri al Corriere (p.2): "Il ministro conosceva il contratto quando ha accettato l'incarico. Stiamo trattando sulle coperture, ma vanno rivisti alcuni obiettivi troppo stringenti, come il deficit all'1,6% il prossimo anno". Per il Fatto (p.4) il titolare del Mef va alla guerra del deficit per evitare lo scontro con l'Ue. Ma Bruxelles – secondo Repubblica (p.4) – potrebbe ancora trattare con il deficit sotto il 2%. Giorgetti a Repubblica (p.7): "Tria non rischia, ma sia più elastico sulle virgole del deficit". E prosegue la caccia alle risorse: ipotesi web tax rafforzata e mini aumento-Iva (Repubblica p.6).  Nella maggioranza giallo-verde è tensione sulla pace fiscale, cara alla Lega, ma ostile ai grillini, che temono un condono (Giornale p.5). "Stiamo valutando la soglia, ma la pace fiscale è imprescindibile – dice alla Verità (in prima e p.2) Giuseppe Conte -. Non è un condono, ma un meccanismo diverso dove l'azzeramento è funzionale per un nuovo rapporto. Se siamo tutti d'accordo che il fisco è iniquo e inefficiente, allora dobbiamo partire con un progetto organico di riforma che permetta al fisco di non essere un nemico. Ma daremo segnali contro evasione ed elusione". Il premier difende Tria - "Non l'ho mai visto vacillare" - e parla anche delle altre misure della manovra: "Possibili le pensioni di cittadinanza da gennaio 2019. In manovra la flat tax ci sarà, anche se presumibilmente non potrà andare a pieno regime da subito".
Intanto, Tria al lavoro per spingere sugli investimenti pubblici: vuole spendere almeno il 3% del pil per "una crescita forte e sostenibile attraverso riforme strutturali" (MF p.2). L'obiettivo del Tesoro: 20 mld in più di spesa per spingere la crescita, si lavora per sbloccare i Comuni, ingessati da patto di Stabilità e codice degli appalti (Messaggero p.2, Sole p.2).
Altro tema caldo della manovra sono le pensioni. Quota 100, "scivolo" fino a 5 anni con fondi aziendali (Sole p.5). "Nessuno chiede dimissioni nel governo, ma basta con pensioni sotto i 780 euro" dice al Mattino (in prima e p.3) la viceministro Castelli. "Ora ci concentriamo sui tagli agli sprechi, poi si decideranno le misure e avrà senso pensare a quanto deficit serve". Per la caccia agli sprechi, il Tesoro ha chiesto l'elenco dei tagli ai dicasteri (Corriere p.6).

ITALIA-POLITICA
Ampia intervista al premier Conte sulla Verità (in prima e p.2-3). Oltre ai temi economici, il premier parla anche di immigrazione e rapporto con la sua maggioranza: "L'Ue non può pensare che i migranti siano un problema solo italiano, altrimenti gli anti-europeisti sono loro. Io sono orgoglioso di essere leader di un esecutivo populista. Questo governo ha condiviso in modo corale la strategia sull'immigrazione. Non mi sento oscurato da Salvini e Di Maio: la presenza di due leader politici dà forza al governo".
Olimpiadi, Torino resta fuori. Vanno avanti Milano e Cortina (Repubblica in apertura e su tutti).  "Una sconfitta personale, il tridente avrebbe vinto - dice Giorgetti a Stampa (p.3) -. Ora vediamo cosa ne esce, ma Lombardia e Veneto devono fare da soli. Con il soldi risparmiati costruiremo campi e piscine". Anche l'Olimpiadi è un caso nel governo. L'amarezza della sindaca di Torino Appendino, beffata dai grillini romani (Stampa p.4): "Non sono stati attenti. La candidatura a tre è nata come un pasticcio e così è finita. Il ticket Milano-Cortina era pronto già in estate, quando il Coni pensava che mi sarei sfilata". Messaggero (p.5) attacca il Movimento e la fuga dalle responsabilità come sindrome per i grandi eventi. Il governatore del Veneto, Zaia: "Torino ci ha messo in difficoltà. Se voleva un voto sul suo dossier solitario poteva anche dirlo. Sonoe deluso, ma credo che si possa ancora farcela". "Se impostano bene la pratica e il Coni supporta a candidatura, il tandem lombardo-veneto può farcela". Intanto è nodo finanziamenti: per il governo tocca agli enti locali, ma Zaia segnala: "Contiamo sul Cio" (Repubblica p.2).
Intesa tra Lega e pm, ma per avere i 49 mln serviranno 76 anni (Corriere e tutti). La Lega la fa franca: pagherà il 76 comode rate (Fatto in apertura e p.2): rate da 100 mila euro ogni due mesi, debito saldato nel 2094. La sede di via Bellerio come garanzia (Stampa p.8). La "ratio" della scelta è che un sequestro integrale avrebbe impedito la prosecuzione dell'attività politica. Per i magistrati "il rischio era recuperare poco" (Repubblica). "Lega condannata a vita" titola Libero (p.6): Giorgietti avrebbe preferito non scendere a patti ma Salvini vuole stoppare le polemiche, e annuncia: "Pagheranno i parlamentari" (Messaggero p.9).

ESTERI
Migranti, asse Conte-Kurz. Tusk: c'è chi vuole la crisi (Messaggero p.11). Alla vigilia del vertice informale dei leader che si apre oggi a Salisburgo sotto la presidenza austriaca, Donald Tusk prende carta e penna e mette in chiaro alcuni requisiti che servirebbero per arrivare ad un'intesa sui migranti. Il primo, per il presidente del Consiglio Europeo, è quello della volontà politica a trovare un accordo che, a suo giudizio, "alcuni paesi non hanno perché preferiscono cavalcare il problema, sfruttarlo elettoralmente, lavorando quindi perché non si arrivi mai ad una soluzione". Tusk non fa nomi, ma una fonte diplomatica non italiana riportata dall'AdnKronos è più esplicita e punta il dito sul ministro dell'Interno Matteo Salvini, il quale, sostiene il diplomatico, "non ha alcun interesse a risolvere la crisi" dei migranti. Sulla questione degli sbarchi controllati, invece, il premier austriaco Kurz, elogia l'Italia, ma sul doppio passaporto ci sono ancora delle vedute differenti. "Gli altoatesini  lo vogliono – incalza Kurz a Palazzo Chigi – ma agiremo d'intesa con Roma". Replica Conte: "La nostra posizione in merito alla questione è chiara" (Stampa p. 10 e altri). A corredo del servizio del Messaggero, l'intervista al commissario europeo per l'immigrazione, Dimitris Avramopoulos: "Dai rimpatri alle frontiere più sicure, le mie proposte sulla linea di Salvini". Sull'identificazione degli immigrati già sulle navi, il commissario mostra qualche perplessità, ma resta fiducioso: "Complicata, non impossibile"

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