Commentario del 21.09.18

IN PRIMA PAGINA
Di Maio-Salvini, torna la tensione (Messaggero, Corriere). Su sicurezza e migranti il M5S blocca i decreti: "Sono spot alla Lega" (Giornale). Rilievi anche dal Quirinale (Repubblica). Tensione anche sui conti: Lega e M5S divisi su condono e reddito di cittadinanza. Si va verso il mini reddito e solo per gli italiani, e sull'Iva Tria blocca le voci: "Nessun aumento" (QN). Intanto sulle pensioni spunta il condono contributivo (Sole). Buscema (Corte dei Conti) alla Stampa: "No a trucchi fiscali per fare cassa". Ruocco (M5S) al Fatto: "Sulla pace fiscale bocciamo soglie troppo alte". Libero: aspettando la pace fiscale nessuno paga più. Su Sole e tutti il vertice del centrodestra, col patto sul voto regionale. Il Giornale: Salvini torna a casa. Su Giornale e QN il caso Casalino: portavoce pagato più del premier. Su Fatto e Messaggero i fondi neri di Parnasi anche al tesoriere del Pd. Su Corriere e Libero lo sfogo di Formigoni: "Mi sono rimasti solo 2000 euro", "Giudici e pm se potessero mi fucilerebbero".
Su tutti i giornali il decreto per Genova: Autostrade paga il ponte ma non lo ricostruisce (MF). Super poteri al commissario e 500 assunzioni (Corriere). Indennizzi al 100% per Genova (Italia Oggi).
Dall'estero. A Salisburgo sui migranti Roma isolata. Neanche gli alleati Ue si schierano con Conte (Stampa). Mercati, record a Wall Street. E Trump twitta:#congratulations Usa (Sole).
In cronaca la tragedia all'Archivio di Stato di Arezzo: due impiegati morti asfissiati dal gas (Avvenire, QN). Su QN la valanga di ricatti via mail su visite a siti porno. La Polizia: "Non pagate".
Su tutti l'addio a Inge Feltrinelli, ultima regina dell'editoria (Sole): voleva cambiare il mondo con i libri (Messaggero). Il Giornale. morta la donna che brindò all'attentato a Montanelli. Sul Messaggero la festa per i 140 anni dalla fondazione. Caltagirone: "L'indipendenza e la forza della ragione".
Calcio, Higuain trascina il Milan. Vince anche la Lazio (Corriere). Sul Venerdì parla Totti: "Era meglio il mio calcio, spogliatoi rovinati dai cellulari".

ITALIA-ECONOMIA
Reddito di cittadinanza, c'è il caso rom. Tria, rispondendo a un'interrogazione di Fdi, ha chiarito che in base al ddl presentato dal M5S nella precedente legislatura, il reddito di cittadinanza "spetterebbe anche agli stranieri che provengono da Paesi dell'Unione o terzi che abbiano sottoscritto con l'Italia accordi di sicurezza sociale", come i rom (Italia Oggi in prima e su tutti). Ma Salvini avverte "gli amici Cinque Stelle": "Sono sicuro che stanno studiando una formula del reddito di cittadinanza intelligente che lo limiti ai cittadini italiani" (Fatto). Buffagni (M5S) attacca Tria: "Fa sorridere che il ministro citi un documento di 5 anni fa. Il reddito va agli italiani".
Altro tema di tensione, l'aumento Iva. Le voci ieri su Repubblica innescano la replica di Di Maio dalla Cina: "E' una fake news". Ma il Tesoro ci pensa. Garavaglia: "E' una delle ipotesi sul tavolo, mi stupisco che stia sui giornali" (Repubblica). Su Avvenire lo stop di Tria alle voci: "L'Iva non aumenterà".
Tria in trincea anche su deficit e pensioni (Corriere): "Confermiamo che l'obiettivo p di assicurare la graduale realizzazione degli interventi del contratto di governo, compatibilmente con le esigenze di mantenere l'equilibrio dei saldi sutrturali di finanza pubblica".  Il Sole parla di manovra appesa alla spending review: serve un taglio di almeno 3-4 miliardi. Nel quadriennio 2014/2017 per le spese intermedie sforati gli obiettivi di 14 mld. Sulla Stampa parla il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema. "Il Paese è imballato, gli investimenti languono, il livello dei servizi pubblici declina. Il Paese non ha trovato la via per rilanciarsi, nonostante un contesto favorevole. Serve un salto di qualità da parte di tutti, c'è in gioco la fiducia nelle istituzioni" Quanto alla manovra "bisognerebbe discutere non tanto di decimali quanto di obiettivi. A livello europeo non ci sono preclusioni purché siano coerenti e realistici. Genova ci dice che la priorità sono le infrastrutture. Il condono lo valuteremo sui testi: in generale la Corte non lo vede bene, si lede il rapporto di fiducia tra Stato e contribuente. Ma c'è solo una cosa peggiore del condono: utilizzarne i proventi aleatori a copertura di spese attuali. Prima si riscuote, poi si spende".
Ma la Lega rilancia la "sua" manovra: quota 100, condono e super Ires (Avvenire e tutti). Su Stampa e Sole il focus su quota 100: arriva il condono sui contributi previdenziali. Il sottosegretario Durignon: "Ci stiamo ragionando: riguarderà ciò che non è stato versato dal 1996". Per la Stampa si tratta di cifre enormi, col presidente dell'Inps Boeri che stima l'evasione in 11 mld l'anno. Secondo l'ipotesi della Lega si potrà pagare con un forte sconto dagli anni dell'università a quanto non versato da autonomi e imprese. "In questo modo si potrà anche anticipare l'uscita dal lavoro". Su Repubblica le nuove pensioni secondo il piano del governo: taglio agli assegni d'oro - sopra la soglia dei 4.500 euro taglio fino al 17% - quota 100 - almeno 350 mila i lavoratori subito a riposo, ma con un costo di almeno 8 mld solo il primo anno - e pensioni di cittadinanza: per dare a tutti 780 euro al mese servono circa 10 mld.
Dall'Ocse nuovo richiamo al governo giallo-verde: "Non disfare la riforma Fornero sulle pensioni" (Stampa, Avvenire). Dura la reazione di Di Maio: "L'Ocse non deve intromettersi".
Su Repubblica anche le ipotesi di condono Lega-M5S, col maxi sconto agli evasori. Ruocco al Fatto: "Sulla pace fiscale i 5 Stelle bocciano soglie troppo alte". "La proposta della maggioranza è ancora da definire: in linea di principio sono contraria a condoni generalisti e permanenti ma è giusto che contribuenti morosi per la congiuntura economica siano rimessi sul mercato. Si può parlare di pace fiscale fissando un tetto che tenga conto dei piccoli contribuenti in difficoltà. Le soglie che ho sentito in questi giorni non sono proponibili per i 5 Stelle":
Sole e Corriere tornano sull'assalto dei Cinque Stelle al Ragioniere generale Daniele Franco. Montanino (Centro Studi Confindustria) al Sole: "Tecnici come il Ragioniere? Ne servirebbero di più". Sul Corriere lo sfogo del Ragioniere: "Me lo devono solo dire e il giorno dopo sono sulle Dolomiti".
Sul Sole il caso Istat: il governo prende tempo per la nomina del presidente, e alla guida dell'Istituto va, pro tempore e a titolo gratuito, il "facente funzioni" Maurizio Franzini.

ITALIA-POLITICA
Di Maio, tensione con la Lega (Corriere in apertura): il vertice di centrodestra irrita il M5S. E Di Maio avverte: "Vado a riprendermi i voti del Nord". Il leader grillino prepara la controffensiva elettorale nelle aree dove la Lega è più forte e i 5S hanno perso voti. Tra i due vicepremier torna la tensione (Messaggero in apertura): è duello su tutto (Repubblica p.2). Scontro anche su manovra e dl sicurezza. Grillini all'attacco anche sul decreto migranti, definito "incostituzionale e discriminante" (Stampa p.4). Il Quirinale ha avviato rilievi di costituzionalità, trattativa serrata nel fine settimana per le modifiche necessarie a superare l'esame di Mattarella.  I grillini stoppano i decreti sicurezza e migranti, considerati "uno spot alla Lega" (Giornale). Rinviato a lunedì il via libera in Cdm (Messaggero p.12 e tutti).
Salvini firma con Berlusconi: "Sì al programma del centrodestra" (Stampa p.4). Ieri l'incontro a Palazzo Grazioli in cui, con una nota, il centrodestra "ribadisce la sua natura di coalizione politica unita da valori comuni". Lega, Fi e FdI si presenteranno uniti in tutte le prossime elezioni regionali e spingeranno insieme per ispirare la legge di Bilancio ai criteri del programma elettorale comune. "Salvini torna a casa" titola il Giornale in apertura. Ma il Corriere (p.5) parla di "patto a metà": uniti nelle Regioni, ma è botta e risposta sulle prospettive dell'esecutivo. "E' troppo eterogeneo - dice Berlusconi – credo che a breve il centrodestra tornerà alla guida del governo". Ma dalla Lega ribadiscono che "il governo durerà". Per il Messaggero (p.8) l'obiettivo di Salvini è portare avanti la strategia del doppio forno. E Giornale (p.3) sottolinea i rebus di un'alleanza di centrodestra che vede il 46% nei sondaggi. Giorgia Meloni al Corriere (p.5): "Abbiamo fatto passi avanti per liberare Salvini dalla morsa dei 5 Stelle". Il vertice di centrodestra spaventa i grillini che, nonostante le rassicurazioni di Salvini, temono voglia tornare al voto (Messaggero p.9).
"Il portavoce di Conte guadagna più del premier": sul QN (p.8) e tutti la polemica per la spesa del governo per la comunicazione. Casalino guadagna 169 mila euro lordi, più del premier stesso (114 mila euro). In totale, il governo spende per la comunicazione 662 mila euro, più degli esecutivi precedenti. "Non si taglia sulla propaganda, Casalino guadagna quanto Sensi, predecessore degli esecutivi Renzi e Gentiloni" (Fatto p.4). Polemica sul web per il suo stipendio, ma Casalingo al Corriere (p.8) dice: "Sono in linea con il M5S. Ho una paga alta ma è questione di merito".

ESTERI
Vertice Ue, nessun accordo sui migranti (Corriere p.12). E Macron mette l'Italia all'angolo: "Via da Schengen chi non vuole Frontex" (Stampa p.2). Il presidente francese, dal vertice Ue di Salisburgo, chiede di rafforzare la guardia costiera e cambiare i trattati di Dublino, ma l'Italia frena. "Quelli che spiegano che la Ue non sa mettersi d'accordo – attacca ancora Macron – sono gli stessi che creano tensioni". Messaggero (p.13) parla di "tela" di Conte tra Orban e Merkel: il premier italiano in equilibrio per contrastare la linea dei Paesi che vogliono investire su Frontex, l'obiettivo del premier è "spostare gli investimenti in Africa".  Ma per la Stampa (p.3) Conte è sempre più isolato, tradito anche dagli alleati. Germania e Francia snobbano l'Italia e non arrivano sostegni neppure dai Paesi dell'Est. Ma il premier non alza la voce per non perdere lo "sconto" dell'Europa sulla legge di bilancio. L'Eurodeputata 5S Ferrara ad Avvenire: La migrazione è un banco di prova per l'Unione Europea, per la sua stessa tenuta. Deve essere superato, altrimenti si rischia il fallimento di tutto il progetto europeo. Il rischio è che si affermino sempre più discorsi di tipo nazionalista. Non ci si può lamentare che vi sia un'avanzata sempre più forte di partiti di tipo sovranista se si continua a non trovare una soluzione comune".
Al vertice si è parlato anche di Brexit, no Ue al piano proposto dalla May (Messaggero). Secondo il presidente del consiglio Ue Tusk "il piano della premier britannica non funzionerà", ma potrebbe essere una strategia per ammorbidire Londra (Giornale p.12).

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