Commentario del 18.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Prosegue lo scontro nel governo. L'ora delle offese tra gli alleati (Corriere). Sono "separati in casa" (Avvenire). Alta tensione sul caso Rixi. "Via se condannato" dice Di Maio al Secolo XIX, ma il viceministro leghista replica: "Pensate di più all'Italia". Ma cresce la tensione Lega-5S su debito, migranti e sicurezza (Sole). Conte boccia il decreto Salvini (Stampa). "Non prendo ordini da lui" replica il leghista (QN). Veti incrociati sui decreti, Salvini "silura" Conte: scontro finale (Messaggero). E Bonafede al Fatto: "Questa sicurezza della Lega è solo elettorale: perchè tace sui rimpatri?". E' rissa totale (Giornale). Sul Corriere parla Di Battista: "Matteo lavori, no al marketing". Mattino intervista Berlusconi: "Salvini succube dei 5S". E lancia Draghi premier.
Verso il voto Ue: "Più fondi ai Paesi euroscettici" l'inchiesta sul Messaggero. Il gruppo di Visegrad, la sfida dei sovranisti a Bruxelles (Sole). A Milano sfida tra due Europe: Salvini e l'ultradestra in piazza, ma la città si prepara a fermare l'onda nera. Emma Bonino alla Stampa: "La democrazia è a rischio, ma la borghesia liberale preferisce stare zitta". Sul prossimo commissario Ue, governo in ordine sparso: decisivo il ruolo di Conte (Sole). Mentre sul dopo Draghi, la Lega dice: "Sceglie chi vince le elezioni Ue" (QN).
Economia, Tesoro al test mercati: in due mesi emetterà titoli per 64 mld (Sole). Libero contro la crisi "solo a parole". Pil, case e povertà: 10 balle sull'economia.
Brexit: Repubblica intervista Nigel Farage: "Brexit si farà e comanderò io". Intanto Coryn chiude i negoziati: "May troppo debole" (Stampa).
Commercio internazionale: Usa rinviano di 6 mesi i dazi sulle auto di Ue e Giappone (Sole).
Su tutti la fine dell'era Allegri alla Juventus. Lo scontro con Nedved (Corriere e tutti).

ECONOMIA
Giorgetti e i timori per i conti: Bruxelles non ci aiuterà. Attenti al malessere del Nord. Le previsioni del sottosegretario sugli scenari post elettorali. Per avere agibilità con la manovra ci sono "solo tre strade": il varo di una patrimoniale, lo scatto delle clausole di salvaguardia con l'aumento automatico dell'Iva o lo sfondamento dei parametri europei (Corriere p.5). La manovra-bis è una certezza e l'Italia è nel mirino dell'Europa. Moscovici: "Si devono rispettare gli impegni sul debito"  (Giornale p.4). A proposito di debito, subito dopo il voto è attesa la lettera di Bruxelles all'Italia con la richiesta di chiarimenti sull'incremento del debito nel 2017-2018. Tria pronto a rispondere ai rilievi citando, tra i fattori rilevanti, la crisi economica (Sole p.3). Intanto, dopo l'intervista alla leader della Cdu, il sottosegretario leghista al Lavoro, Durigon, a Repubblica (p.11) dice: "A Berlino capiscano che portare il deficit oltre il 3% è giusto se serve a crescere, mentre tutte le politiche economiche degli ultimi anni ci hanno reso ultimi o penultimi. Abbiamo bisogno di qualcosa di diverso, per questo speriamo che nelle urne vengano fuori equilibri diversi, un'Ue che sia risposte ai governi, permettendo l'attuazione dei programmi scelti".
Ma intanto, con meno Btp nelle banche, più rischio per il debito. Unicredit, Ubi, Mps e Iccrea hanno già iniziato a ridurre le quantità in portafoglio. I titoli italiani restano un buon affare ma pesa l'ipotesi di limitazioni dalla Ue (Messaggero p.5).
L'Italia in trappola nella quiete che precede la tempesta. Due pagine di analisi di Cingolani sul Foglio. Catalogo delle nuvole nere all'orizzonte: dal deficit al debito, dal pil agli investimenti, i pericoli da affrontare in vista dell'appuntamentocon la legge di Stabilità 2020. Lo spettro degli interventi straordinari. Nel caso di un "default ordinato", a Roma arriverebbe la Troika che imporrebbe una ricetta lacrime e sangue. L'altro incubo: la patrimoniale (Foglio p.VI e VII).
Investimenti quasi ai livelli pre-crisi (Sole p.11). Questo secondo un'indagine CsC-Cerved sui bilanci di quasi 30mila imprese.

POLITICA
Rissa totale tra Lega e M5s (su tutti). L'ora delle offese tra alleati (Corriere in apertura e p.2-3). Di Maio: "Matteo, pugile suonato. Arrogante come Renzi. Aiuti per la famiglia o governo a rischio". Salvini: "Caso Sea Watch? Nessuno mi ordina di far sbarcare i migranti, non c'è Conte che tenga", ma il Giornale (p.3) fa notare che il premier ne fa sbarcare 18. Palazzo Chigi: "I ministri usino toni adatti. Il premier non dà ordini, coordina" (su tutti). Di Battista, in un'intervista al Corriere (p.5): "Suggerisco a Salvini di essere meno arrogante e chiedere una mano al presidente Conte Critiche a Salvini? E' una questione politica, non personale. Vorrei che lavorasse di più: meno marketing e più sicurezza sui territori. Anch'io pago il suo stipendio". Poi sul futuro del governo, Di Battista spiega: "Mi auguro che duri ancora 4 anni, ci sono tante cose da fare. Movimento intransingente davanti agli scandali di corruzione". E il Guardasigilli Bonafede dal Fatto (in prima e p.5), rilancia: "Mai detto che i leghisti sono corrotti. Ma chiediamo a tutti risposta immediata nei casi di corruzione".
Ma il viceministro leghista dei Trasporti Rixi, nel mirino per le spese pazze, nelle interviste a Corriere, Stampa e QN attacca: "5S attenti solo ai pm. Parlino meno e lavorino di più. Sono stati indecenti, il mio processo c'è il 30 maggio. C'era bisogno di buttarla in campagna elettorale cinque giorni fa? La verità è che si fanno pressioni sulle procure per ottenere condanne". Di Maio però al Secolo XIX (p.3) rilancia: "Rixi deve dimettersi se condannato. Il codice di comportamento nel contratto di governo è chiaro. Anche se, ovviamente, ci auguriamo che Rixi sia innocente. Noi al posto della Lega avremmo fatto dimettere Siri dopo trenta secondi. Essere forze diverse ci ha spinto a sottoscrivere un contratto, che va applicato".
Scontro Lega-M5S è a tutto campo: debito, famiglia, sicurezza (Sole in prima e p.8). Stallo sui decreti (Fatto p.4). Tutto fermo fino al voto (Messaggero p.9). Conte gioca di sponda con i 5S per evitare Cdm prima del voto: il testo del dl sicurezza bis è incostituzionale (Stampa p.7). E arriva la provocazione della Difesa: parata 2 giugno dedicata all'«inclusione» (Messaggero p.7).
Le due Europe: su Repubblica (in apertura) la contrapposizione tra l'evento di Salvini a Milano e la città che si prepara a fermare l'onda nera. Sovranisti su Milano: Salvini raduna oggi i leader della destra xenofoba e nazionalista di mezza Europa e ordina la mobilitazione generale del suo partito. Obiettivo: centomila persone in piazza. Una dimostrazione muscolare in vista delle Europee: "È un referendum tra la vita e la morte". Matteo chiama in piazza la sua gente (Libero p.3). Ma con striscioni e balconi la città dice no all'adunata (Repubblica p.3). Intanto, Silvio Berlusconi nell'intervista al Mattino (in prima e p.7) dice: "Salvini non si schieri con le destre ma scelga il Ppe. Solo una maggioranza con Ppe, Liberali e Conservatori può cambiare davvero l'Europa". Poi sul contesto nazionale, il leader di Fi spiega: "Salvini succube dei 5S: maggioranza giallo-verde disastrosa. Crisi dell'esecutivo? Un governo tecnico è escluso, la prossima maggioranza deve essere scelta dagli italiani. Ho già detto che Mario Draghi sarebbe l'uomo giusto, lo ribadisco".
Dal centrosinistra parla Enrico Letta, intervistato da Repubblica (p.10): "Il governo cade sull'economia perchè l'equazione che ha creato non è sostenibile. La corda si sta per spezzare perchè si è posto il problema del dare dimenticandosi crescita ed equilibrio dei conti".

ESTERI
Usa-Iran. Sale la tensione tra sabotaggi di oleodotti e petroliere, portaerei e accuse. L'Iran avrebbe indicato alle milizie sciite in Iraq di prepararsi alla guerra per procura (Corriere p.11). Intanto, l'Iran paga il conto delle sanzioni Usa. In prospettiva una lunga recessione. L'economia si prepara a tempi difficili, anche se non ci sarà una guerra (Sole p.17).
Usa-Messico, il muro «rovente» di Trump (Corriere p.11). Il presidente americano ha chiesto una palizzata per ustionare chi prova a scavalcarla. Ma è un piano impossibile .
Dazi sulle auto, Trump concede sei mesi a Ue e Giappone (Sole in prima e p.16). Rinviati i dazi al 25% sull'importo di veicoli europei e giapponesi, ma la Casa Bianca annuncia anche un'intesa per rimuovere le tariffe su acciaio e alluminio imposte a Canada e Messico lo scorso anno, un passo che potrebbe spianare la strada alla ratifica del "Nafta 2".
Caos Brexit, salta l'intesa May-Corbyn (Messaggero p.15). Repubblica (p.15) intervista Neigel Farage: "Faremo la Brexit per rispettare il popolo. Con me usciremo dall'Ue, senza accordo, con il 'No deal': io sono chiaro, semplice e le persone lo capiscono. Ci saranno contraccolpi iniziali, ma alla fine saremo liberi, indipendenti e rispetteremo il referendum del 2016". E Franceschini, nel suo commento su Repubblica (p.15), evidenzia il "voto surreale" di Londra: la Gran Bretagna voterà per il Parlamento Ue nonostante abbia votato 3 anni fa per l'uscita. E' surreale perchè i deputati britannici sono destinati a non entrare neppure in carica.

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento