Commentario del 05.05.2019

Primo Piano Rassegna Stampa
Domenica 5 maggio 2019

IN PRIMA PAGINA
Sempre le tensioni politiche nella maggioranza a tenere banco. Ennesimo
scontro nel governo, stavolta per un tweet della Trenta: secondo il
Messaggero è "un altro passo verso la crisi". Guerra esercito-polizia
(Giornale): scontro politico mai visto. E, intanto, su Siri, Salvini si
arrende (Fatto). Conte, oltre al caso Siri, gela il leghista anche su
flat tax e autonomia. Salvini: "A breve resa dei conti con il M5S"
(Stampa). Ma il segretario del Carroccio detta le condizioni
sull'esecutivo (Corriere). "Non cadremo sul caso Siri – assicura il 5S
Buffagni al Fatto -. Ora più fatti e meno balconi". Appendino al posto
di Siri, per Libero i grillini tollerano l'omicidio e condannano la
corruzione.
Corriere intervista Berlusconi: "Ho avuto paura, però non cedo. M5S
tiene la Lega sotto scacco". Sul Messaggero parla il ministro Lezzi:
"Autonomia da rivedere. Scelte dopo le Europee".
Intanto, emergenza sicurezza: Salvini ora è sotto accusa (Giornale).
"Siamo al Medioevo della sicurezza": attacca su Repubblica il
procuratore antimafia De Raho. Ma la Verità attacca gli "sciacalli della
sicurezza".
Verso le Europee, Usa e Ue accusano i russi: "Vogliono sfruttare il voto
per indebolire l'Europa" (Stampa). Sul Corriere l'appello dei senatori a
vita: un nuovo impegno per la nostra Europa.
Economia: conti pubblici, in Europa la spesa cala mentre in Italia
aumenta (Sole). Intanto, lo sbloccacantieri è al palo: allarme sulla
crescita (Sole). Vacondio (Federalimentare) al Sole: "L'aumento dell'Iva
affossa i consumi". Fuga dal Reddito, in arrivo ai Caf 130 mila rinunce
(Messaggero). Corriere fa i conti per i prossimi 3 anni su lavoro e
pensioni: spesa di 133 mld.
Venezuela: ora Guaidò punta al voto entro 9 mesi (Stampa).

ECONOMIA
I conti del governo in primo piano. Reddito e quota 100 fanno lievitare
la spesa di 133 miliardi, pari all'otto per cento del Pil e a un sesto
dell'intero bilancio dello Stato. L'indicazione è nel Def dei prossimi
tre anni (Corriere in prima e p.11). Un intervento deciso sulla spesa
pubblica è una delle sfide che il governo dovrà affrontare in vista
della manovra. Ma la strada è in salita visto che, mentre in Europa la
spesa cala, nel nostro Paese aumenta. Le uscite correnti salgono dal
44,8% al 45,5% del Pil (Sole in prima e p.3). Tria: "Lotta all'evasione
per tagliare le tasse. Le risorse arriveranno con azioni di contrasto
più efficaci" (Corriere p.11). Ma Conte gela la Lega: "No alla flat tax,
vogliamo tenere i conti in ordine". Alla vigilia del giudizio della Ue
sull'Italia, il premier frena sulle spese (Repubblica p.21).
Sblocca cantieri, l'attacco di Di Vico sul Corriere (p.26): chi ha
inventato il neologismo "sblocca cantieri" dovrebbe fare autocritica.
L'insieme delle procedure contenute nel decreto non determineranno
nessun effetto positivo sul Pil 2019. Il provvedimento – prosegue
l'analisi - rischia addirittura di creare problemi di confusione fra
vecchio e nuovo regime, non semplificherà le autorizzazioni, avrà
bisogno di ben 13 misure attuative. "Dl lento ma utile" afferma il
premier Conte (Sole in prima e p.2): riunione di maggioranza per
decidere emendamenti e tempi più lunghi del decreto, l'Ance chiede di
ridurre la burocrazia e di intervenire su procedure a monte della gara,
limitando il danno erariale.
Reddito di cittadinanza, in 130.000 pronti a rinunciare (Messaggero in
prima e p.8). Ai Caf numerose richieste di disdetta del sussidio, ma non
esistono i moduli. Importi bassi e carcere per chi lavora in nero,
spingono a fare il passo indietro. L'Inps corre ai ripari: la procedura
sarà disponibile entro la metà di questo mese. E intanto diminuiscono i
poveri: un milione in meno nel 2018, segnala Eurostat, che sostiene come
le persone considerate in stato di grave deprivazione materiale, siano
passate da sei a cinque milioni. Intanto, con la crisi dell'industria
vola la cassa integrazione (Repubblica p.21). Primo trimestre negativo
per i senza lavoro. Sono spariti 128.000 posti.

POLITICA
Difesa, sicurezza e Siri: lite su tutto (Corriere p.2). Flat tax,
autonomie, il caso Siri: le bordate di Conte su Salvini. Ma il premier
assicura: nessuna crisi di governo alle porte (Stampa p.6). Il caso è
chiuso, la Lega dimostri più senso istituzionale (Corriere p.4). Niente
pasticci su Siri. Sul leghista nessun voto in cdm (Repubblica p.8). Ma
il Carroccio insiste: "Tria e Moavero sono con noi". Il premier: niente
conta (Messaggero p.4). Mezza Lega ci ripensa: più importante
l'esecutivo. Salvini pronto a sacrificare il suo uomo per la stabilità
(Giornale p.9). Salvini si arrende, una poltrona in più o in meno non fa
la differenza (Fatto p.2).Intervista al sottosegretario Spadafora:
"Dalla Lega una farsa a tutela della casta. Cambiare il premier? Illusi"
(Repubblica p.8). Salvini: non siamo alla fine del governo. Dimissioni?
Serve un rinvio a giudizio, senza quello, rischi per la democrazia
(Corriere p.3). "Prima vinciamo le elezioni, poi faremo i conti con i
Cinquestelle". Tra rimpasto, fisco e Rai, offensiva posto avuto di
Salvini (Messaggero p.3).
La lega contro Trenta: serve uno meglio di lei. Cinquestelle: superato
il segno (Messaggero p.2). Scontro politico mai visto. E' scontro
Viminale difesa: febbre altissima nel governo. Giallo su un attacco
libico alle nostre navi, Trenta twitta poi cancella (Giornale p.8)
Affondo contro la ministra della difesa Trenta: "Non è informata: le
forze armate meritano di più" (Stampa p.7). E il ministro per il Sud
Barbara Lezzi getta benzina sul fuoco con un'intervista al Messaggero:
"Autonomia tutto da rivedere, se ne parla dopo le europee. La Lega cerca
l'effetto annuncio, ma dobbiamo ancora visionare i nuovi testi"
(Messaggero p.5).
Sicurezza, Cinquestelle contro Salvini. "Più uomini più controlli". Ma
il ministro dell'interno rilancia e apre un altro fronte sulla
castrazione chimica: "La vogliono gli italiani" (Repubblica p.2). "Da
sfigati mistificatori. L'escalation del M5S nei confronti di Matteo": da
alleato affidabile la Lega è diventata bersaglio di un tiro incrociato
furibondo dei 5S. Nel lancio di oggetti si esercitano sia i piani alti
sia i peones (Corriere p.2).  Reati in calo ma almeno delitti puniti. La
lotta alla criminalità si indebolisce. I dati del Viminale sui primi
quattro mesi dell'anno. Cresce la percezione generale di insicurezza
(Repubblica p.2). Il procuratore nazionale antimafia Cafiero de Rhao in
un'intervista a Repubblica: "Scene da Medioevo, per la politica la
camorra non è una priorità. Non basta mandare più agenti, serve la
risposta dello Stato: ministro, capo della polizia e della finanza
vengano a Napoli ogni mese. Si deve andare nei quartieri, ogni giorno"
(Repubblica p.3). Meno parole, più sicurezza. Salvini adesso è in
difficoltà. Il ministro sotto assedio dopo un'escalation di violenza. Di
Maio: servono più uomini (Giornale p.3). Zingaretti (Pd): "La sicurezza
è diventata un buco nero. Servono più finanziamenti a periferie e
polizia urbana" (Repubblica p.6). "Gli sciacalli della sicurezza –
attacca la Verità (in prima e p.3) -. La sinistra ritorce contro i
leghisti l'allarme che ha creato lei". Intanto, dal segretario Pd arriva
la proposta di una contro-manovra: "Giù tasse sul lavoro e costo
dell'istruzione (Stampa p.7). Zingarettu dice sì a Mattarella sul
governissimo tecnico post-voto, con Sala come possibile candidato
premier (Fatto p.5).
Francesco Verderami intervista Berlusconi ancora ricoverato in ospedale.
"Ho avuto paura, lo ammetto. Ma devo restare in campo". L'ex premier
dopo l'intervento: "Salvini continuamente sotto scacco dei Cinquestelle.
"Matteo è una formidabile macchina da comizi, ma non è riuscito a
orientare il governo alla realizzazione di qualche punto del programma
del centro destra". Il grande pericolo di questa stagione è Pechino e il
governo invece di fermarli vuole vendergli le infrastrutture (Corriere
p.5).
M5S, Di Maio e il ritorno di Di Battista: "così mi mette in difficoltà".
A rischio la sua leadership. Il vicepremier irritato dall'annuncio del
frontman. Nugnes: "è troppo tardi, ora non serve più chiuse" (Messaggero
p.5). Dibba fa implodere i Cinquestelle. Il ritorno è una vendetta.
L'annuncio spiazza i grillini (Giornale p.12).

ESTERI
Molta attenzione sul voto europeo. Allarme di Bruxelles e dell'Fbi:
"Sulle elezioni europee, già iniziate le interferenze dei russi" (Stampa
in apertura e p.2). La segnalazione di attività sospette: centinaia di
account Twitter sono finiti sotto osservazione dei servizi segreti.
L'azione di disturbo si intensificherà alle presidenziali Usa del 2020.
Sul Corriere (in prima e p.26) l'appello dei senatori a vita ad andare a
votare: "Un nuovo impegno europeo per orientare il nostro futuro –
scrivono -. L'Ue è chiamata alla sfida di superare le difficoltà che
l'attraversano. Noi tutti, partecipando al voto di fine maggio, potremmo
decidere la direzione di questo cammino". L'ultra destra minaccia
l'Europa, ma alle elezioni rischia uno stop (Repubblica p. 10). I nodi
della prossima sfida elettorale: i rapporti con le potenze straniere,
una classe dirigente inadeguata. Austria e Germania dicono addio al
fronte sovranista: il cancelliere austriaco Kurz e il governatore
bavarese Soeder mettono fine all'intesa con Salvini. In linea con
Merkel, i due leader si sono allineati su posizioni centriste: non si
può smontare l'Unione Europea. Nessun effetto gilet gialli: in Francia
la sfida è Macron-Le Pen (Messaggero p.11): nei sondaggi testa a testa
fra il partito del presidente e dell'ultra destra sovranista.
Libia, l'Isis attacca una caserma di Haftar. Nove soldati uccisi: il
generale fatica a controllare il territorio di cui si è impossessato
(Repubblica p.13). Ad un mese dall'inizio dell'offensiva contro Tripoli
– scrive Molinari su La Stampa (in prima e p.19) - Haftar non è riuscito
a rovesciare Al Serraj, ma ha contribuito ad evidenziare la svolta in
atto: i protagonisti sul campo sono diventati gli stati sunniti in lotta
fra loro. Il governo italiano si trova obbligato a decidere quale
approccio. È una decisione di prima grandezza – scrive Molinari -,
perché investe la nostra proiezione nel mondo arabo, inclusi i rapporti
bilaterali con Qatar, Emirati Arabi ed Egitto. Più tardi affronteremo
tale nodo, più danni ne trarremo.
Novità sul caso Regeni. La confessione dell'agente egiziano: "L'abbiamo
sequestrato noi" (su tutti). Un testimone ascoltò la frase: "Credevamo
fosse una spia inglese". Rogatoria da Roma (Corriere p.9). Lo 007 è uno
dei cinque iscritti dai pm italiani nel registro degli indagati
(Repubblica p.15).
Venezuela, piano di Guaidò: elezioni entro 9 mesi. La chiave è l'accordo
fra Usa e Russia,  Vaticano protagonista della mediazione (Stampa p.8).
Maduro: posso usare le armi (Messaggero p.12).
Nuova provocazione di Kim: il dittatore nordcoreano lancia una serie di
missili a corto raggio. Trump: "Non tradirà la promessa che mi ha fatto
(Corriere p.12 e altri).
Pioggia di razzi da Gaza, Israele bombarda: "La jihad islamica dietro
all'offensiva" (Stampa p.9).

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