Commentario del 25.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Di Maio-Salvini, ultimo duello su chi pesa di più (Corriere). M5S-Lega, finale al veleno (QN). Liti nel governo, Europa sparita (Messaggero). Domani si vota, per Libero Di Maio ha le ore contate. Sui precari le promesse prima del voto (Stampa). Zingaretti attacca: "Conti pubblici fuori controllo, altro che assunzioni a scuola". Mentre Berlusconi al Giornale dice: "Con il voto ai sovranisti, scenario da incubo". Tajani al QN: "Europa debole, ma i sovranisti non passeranno".
Europa alle urne, governi a rischio: Conte, Merkel, Macron e Polonia (Fatto). May dà l'addio, Merkel all'ultimo comizio: un'altra Europa senza di loro (Repubblica). E in Francia torna il terrorismo. Bomba in centro a Lione: tra i feriti anche una bimba (Corriere e tutti). Paura e tridici feriti, Macron: "E' un attacco" (Messaggero).
Intanto, in Gran Bretagna, la May annuncia le dimissioni in lacrime: "Su Brexit ho fallito" (Corriere e tutti). Le lacrime d'addio: "Ho servito il mio Paese" (Giornale).
Economia: investimenti e consumi, l'Italia rimane incagliata (Sole).
Usa-Cina: Huawei, Trump apre al negoziato (Sole).
Mercati: rimbalzi delle Borse. Bond, tassi ai minimi (Sole).

ECONOMIA
Investimenti e consumi, l'Italia rimane incagliata (Sole in prima e p.5): export e investimenti gelano il Pil. Le previsioni di analisti e centri studi: consumi deboli e domanda estera in calo. Si rischia la crescita negativa nel secondo trimestre dell'anno. A pesare è anche il contesto di incertezza internazionale: non solo l'Eurozona rallenta, ma anche in Usa e nei Paesi asiatici il quadro si sta deteriorando. Il Sole (p.2) si concentra sul "paradosso italiano": terza economia Ue, penultima sui mercati finanziari, dove viene misurato il rischio-Paese. Nel mirino i rendimenti dei titoli di Stato decennali, ormai vicini a quelli della Grecia, che è fanalino di coda: se solo l'Italia riuscitta a portarli al livello di quelli portoghesi, pagherebbe da 6 a 31 miliardi in meno all'anno di interessi sul debito.
"Italiani spaventati dalla crisi, anche il reddito non serve": l'analisi di Porro sul Giornale (in prima e p.13) evidenzia come i consumi continuino a ristagnare. L'indagine Confesercent-Cer segnala il -60mld di consumi in 7 anni, un contesto che non verrà aiutato dal sussidio grillino  e dall'incremento della tassazione forfettaria, che produrranno effetti economici inferiori rispetto al costo. Mentre, secondo Confesercenti, l'aumento dell'Iva produrre effetti disastrosi per la spesa privata. Intanto, sul reddito di cittadinanza, Messaggero (p.11) evidenzia la presenza di 500 mila poveri fantasma: soltanto la metà delle famiglie che ha i requisiti ha già presentato la domanda. Gli importi bassi e i lavori in nero hanno scoraggiato oltre mezzo milione di nuclei.
Contratti a termine (e poi assunzioni), corsa a superare il decreto Dignità (Corriere p.37). Da Epta a Genertel e Honda. Si fa ma non si dice. Si moltiplicano gli accordi aziendali che derogano alla stretta sui contratti a termine introdotta dal decreto Dignità. Firmati dai sindacati confederali. Cgil compresa. Da una parte le aziende ottengono un allungamento dei contratti a termine oltre il limite dei due anni stabilito dalla legge. Insieme con l'esonero dalla specificazione delle causali. Dall'altra i sindacati hanno in contropartita la stabilizzazione di una quota di contrattisti che varia da azienda ad azienda. Delocalizzazioni: la legge c'è ma non si vede. Il decreto Dignità prevede sanzioni per le multinazionali che se ne vanno dall'Italia dopo aver intascato incentivi, ma non sono mai state applicate. Da Abb a Pernigotti alla Trefoan si moltiplicano i casi di imprese che decidono di chiudere siti per produrre all'estero (Repubblica p.29).

POLITICA
Lega e M5S abbassano i toni. Chiusura senza scontri. Di Maio all'alleato: "Se vuoi la crisi devi dirlo ora". Salvini: "Con lui e Conte parliamo in chat, però prima ci sentivamo di più". Poi l'affondo: "Se vinco io si fa la Tav" (Repubblica p.13). Doppia intervista del Corriere ai vice premier. Di Maio: "Lunedì salario minimo e flat tax. Camere e governo, siamo noi la maggioranza". Il piano per ripartire dopo il voto. "Basta sparate, ora si torni a lavorare sul contratto di governo" (Corriere p.4). Salvini: "Noi cresciamo e gli altri no. Ci sono tre inchieste, non una nuova Tangentopoli. Se vinciamo in Italia e in Piemonte, la Tav si farà. Spero che da lunedì cessino tutti i no e i bastian contrari tornino sul fronte dei sì. Certe discussioni dovrebbero finire. Per la Raggi, indagata, non parlammo di nuova Mafia Capitale" (Corriere p.5). Le crepe nel governo. Realtà o finzione? Dopo le urne il saldo dei giallo-verdi potrebbe essere positivo, a parti invertite. Difficile per Salvini e Di Maio immaginare alternative alla maggioranza attuale (Messaggero p.6). Qualcosa si è rotto tra i due, anzi no. Pronto il copione della riconciliazione, il commento di Mario Ajello sul Messaggero (p.4). Verderami sul Corriere (p.4): Giorgetti e il rischio dell'astensione. «Gli italiani sono più interessati a sapere chi saranno gli allenatori della Juventus e dell'Inter». Dopo il voto la liturgia tra gli alleati per scaricare le colpe di un'eventuale rottura. La Lega pretenderà di modificare il contratto in proporzione ai voti delle Europee (Corriere p.4).
Precari di scuola e sanità: "Pronti ad assumervi". La Stampa (in prima e p.2) evidenzia come l'annuncio arrivi a poche ore dalle elezioni. Bussetti e Grillo: misure per stabilizzare insegnanti, medici e infermieri. Sindacati soddisfatti: grande vittoria, la cura giusta per la "supplentite". Maxi sanatoria a due giorni dal voto (Fatto p.8). Intervista al ministro Bussetti: "Niente promesse a vuoto. È il contratto di governo, non campagna elettorale" (Stampa p.3). Centomila posti da sanare. Risorse certe solo per ottomila (Stampa p.2).
Zingaretti alla Stampa (p.5): "Populismo ormai in crisi. Se si va al voto anticipato siamo la sola alternativa. Conti pubblici fuori controllo, altro che assunzioni a scuola. Tria ha confermato che o aumenta l'Iva o ci saranno tagli pesantissimi, il governo fa finta di nulla". Poi rilancia: "Siamo l'alternativa all'Italia del rancore" (Corriere p.7).
Berlusconi al Giornale (in prima e p.2-3): "Scenari da incubo col voto ai sovranisti: il governo va avanti poi vincerà la sinistra. Senza Forza Italia non sono possibili altre maggioranze". Berlusconi in tv sventola il cartellino rosso: M5S via dal governo, Lega e FdI mai da soli (Corriere p.7). Meloni al Corriere (p.7): "Pronti all'esecutivo con il Carroccio". Nel M5S, Di Battista torna in scena. "La Lega alimenta l'odio ma la vera destra è il Pd" (Stampa p.4). Ma i vip pentiti voltano le spalle ai 5S: "Hanno tradito le nostre speranze" (Stampa p.4).

ESTERI
Gran Bretagna: May missione fallita. L'addio tra le lacrime: costretta alla resa dopo tre anni di negoziato sulla Brexit (su tutti). Via il 7 giugno, il rammarico: "Non aver concluso l'opera. Questo incarico è stato l'onore della mia vita". Tra dieci giorni accoglierà Trump, in visita a Londra (Repubblica p.2 e 3). Tenace e sola, non era la Thatcher. Come la Lady di Ferro si è arenata sul nodo europeo (Corriere p.2). Boris Johnson prenota Downing Street e studia l'uscita dalla Ue senza accordo. È il favorito per la leadership dei Tory. Piace alla base, ma i notabili sono scettici: troppe gaffe (Stampa p.8). La Ue ora teme che Londra voglia rinviare ancora Brexit. Juncker ribadisce il suo no alla rinegoziazione dell'accordo di recesso (Sole p.3).
Il lungo addio di Merkel: "Difendiamo i valori europei". La cancelliera a Monaco con i Popolari per difendere la candidatura di Weber a capo della Commissione (Repubblica p.4). "L'Europa è una promessa di pace. Ogni nazionalismo è un attacco alle libertà, abbiamo bisogno di chi costruisce ponti non di chi divide".
Il voto in Europa. Irlanda, avanti i filo-europei, conferma dei moderati: balzo dei Verdi. Exit poll delle europee, in calo il partito laburista e i nazionalisti del Sinn Fein. Nelle altre circoscrizioni in testa i liberali di Fine Gael davanti al movimento Fianna Fail (Messaggero p.3). La rivincita del tecnocrate Timmermans dopo l'exploit olandese: «Ho un mandato popolare» (Corriere p.11). I dolori del giovane Weber, candidato del mondo antico. La sua Baviera lo acclama, ma l'entusiasmo (e i sondaggi) sono in caduta (Corriere p.11). "Attenzione alle trappole dei sondaggi: il boom sovranista vale il 30% dei seggi". Schulmeister, il funzionario di Strasburgo che sovraintende all'analisi dei dati mette in guardia gli analisti (Fatto p.4). Tajani al QN (p.6): "I sovranisti non si prenderanno la Ue. Ma ora cambiamo, meno potere ai tecnici". Le sfide cruciali da Parigi a Varsavia. E chiuse le urne sarà toto-alleanze. In Francia stesso scontro come è stato per l'Eliseo. In Germania i temi ecologisti decollano. E già si pensa al dopo. Orban elogia Salvini. E ora anche Farage apre al gruppo Lega-Le Pen (Giornale p.8). Bomba scuote la Francia alla vigilia del voto. Ordigno artigianale esplode a Lione: 13 feriti. É caccia all'uomo. L'antiterrorismo apre un'inchiesta (Stampa p.9). L'eterno ritorno della violenza che piomba sulla politica (Corriere p.12).
Trump apre a Pechino sui dazi, le Borse recuperano (Corriere p.37). Ora si tratta per un accordo
(Repubblica p.28). E il colosso cinese punta sull'Europa (Stampa p.18). Intanto sale la tensione tra Usa e Iran. Trump manda in Medio Oriente 1.500 soldati (Repubblica p.26).

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