Commentario del 07.05.2019

IN PRIMA PAGINA
Conti pubblici, oggi le previsioni di primavera, rischio spread sulla pagella della Ue sull'Italia. Faro acceso sul maxi-debito (MF). Il governo esclude la manovra bis: correttivi in autunno (Messaggero). Il conto dell'Italia: 93 mld in due anni. E' la cambiale che dovremo pagare (Repubblica).
Decreto Sbloccacantieri, riforma del codice degli appalti: Toninelli apre alle categorie (Sole). Il Fatto sullo Sbloccacantieri: piccoli appalti, meno gare e più rischi di cartello (Fatto). "Lo sblocca cantieri non sblocca nulla" attacca QN.
La politica ancora in primo piano, con il caso Siri. Domani il giorno del giudizio. Inchiesta sui soldi da San Marino (Repubblica). Di Maio: "I 5S pronti a votare la revoca nel Cdm" (Stampa). Prova di forza sul caso Siri, duello Lega-Conte (Corriere). Milano indaga sulla casa di Siri e sui soldi alla onlus della Lega (Fatto). Salvini accerchiato (Giornale) ma ha un piano per non farsi fregare dai grillini (Libero). Intanto, Libero fa i conti in tasca ai grillini: anche loro prendono soldi pubblici. Mentre il Fatto si concentra su chi lavora e chi non alla Camera e al Senato.
Mercati: la guerra dei dazi tra Usa e Cina manda le Borse al tappeto (Sole e tutti). Il Toro paga dazio a Trump (MF).
Inghilterra,  tutti pazzi per il Royal Baby. E' maschio il figlio di Harry e Meghan (su tutti).

ECONOMIA
Lettera di Bruxelles all'Italia: servono chiarimenti sul debito. In febbraio la Commissione aveva stimato una crescita dello 0,2% per quest'anno. Le indicazioni sul deficit non saranno lontane da quelle del governo, cioè al 2,4% (Sole p.19). Oggi la Commissione diffonderà le "Previsioni di primavera" sull'economia dei Paesi Ue. Debito e deficit in crescita, sale il pressing Ue sull'Italia. Per il nostro Paese si prevede una stima di deficit e debito in aumento. Nel 2018 l'Italia era riuscita a evitare una procedura (Corriere p.13). Ma il governo guarda già al futuro. Tagli a spesa e agevolazioni. Anche Tria esclude manovre correttive. Il Tesoro è al lavoro sulla legge di bilancio. Katainen: Roma potrebbe essere in linea (Messaggero p.4). "La cambiale che dovremo pagare": su Repubblica (in apertura e p.3) il conto da 93 miliardi in due anni. Guerra dei dazi, rallentamento del Pil, spread, manovra correttiva: ecco quanto ci costeranno. E il mutuo sarà più caro. E su Repubblica (p.3) parla Cottarelli: "Rischiamo una nuova recessione. Siamo troppo fragili: ogni fattore di indebolimento del ciclo economico mondiale lo paghiamo più degli altri. Ma vedo in giro una pericolosa sottovalutazione dell'emergenza. Contro la crisi servono vere riforme". Intanto, sulla Stampa (p.5) la replica di Salvini all'attacco di ieri del cancelliere austriaco Kurz sui conti italiani: "Non può darci lezioni.Ogni Stato risponde dei suoi bilanci. A Kurz ricordiamo che, dal 2009, l'Italia ha contribuito con un saldo netto negativo di 50 mld al bilancio Ue. Parole di Kurz pericolose, alimentano pregiudizi e diffidenze tra cittadini Ue". Ira anche nel M5S: Vienna si scusi.
Gli imprenditori contro lo Sblocca-cantieri: "Le correzioni non bastano, anno bruciato" (Sole p.5 e altri). Imprese e sindacati criticano il decreto. E la Corte dei Conti dice: con gli affidamenti diretti a rischio la concorrenza. Critici anche i sindacati: smantellato il ruolo dell'Anac. L'Inail evidenzia il problema sicurezza con i massimi ribassi (Messaggero p. 3). Il rischio degli accordi tra le imprese. Con le nuove regole chi vince i lavori può poi spartirli coi concorrenti. E far salire i costi del 50% (Fatto p.8). QN (in apertura) all'attacco: lo sblocca cantieri non sblocca niente. Sono 28 le grandi opere in stallo in tutto il Paese per un totale di 33,2 mld di euro. Intanto, il ministro Toninelli - nella riunione al Senato sugli emendamenti al decreto – ha fatto una doppia apertura sul regolamento del codice degli appalti che dovrà arrivare entro sei mesi (Sole in prima e p.5).

POLITICA
«Non è più arbitro». Duello Lega-Conte. Il caso Siri domani in Consiglio dei ministri. La replica: io faccio il premier, non ci sarà la conta (Corriere in prima e p.6). I sospetti del leader 5Stelle: Matteo vuole la rottura e poi le urne con il centrodestra. La tesi: potrebbero affidare la manovra a un governo tecnico. Gli alleati al braccio di ferro finale. Ma il governo non cadrà domani. I veleni sulla revoca del sottosegretario. La Lega: ferita difficile da rimarginare (Corriere p.6). Crisi postdatata: è già aperta, ma resta congelata fino al 27. Il Colle non esclude il voto a luglio o settembre. La Lega gli chiede di non «dimettere» Siri. Ma è un «atto dovuto» (Giornale p.3).
Salvini trasforma il caso Siri in un'arma elettorale: se i giudici sbagliano, paghino. Il vicepremier chiederà un rinvio della decisione in Cdm, ma Conte considera già chiuso il caso. La Lega non fa cadere il governo, ma Giorgetti avvisa: ora autonomia e flat tax o salta tutto (Stampa p.5). E Di Maio lo rassicura: non chiedo nessuna crisi la Lega torni ragionevole. Giornata di comizi per il leader del Movimento Cinquestelle. Uno di loro confida: "Per noi la storia di Siri è stata una manna dal cielo" (Stampa p.6). Ma slitta il summit sull'Autonomia. Muro M5S: fino alle Europee non si fa (Messaggero p.7)
Intervista al sondaggista: «Un elettore giallo-verde su quattro disorientato dalla guerra tra i leader». Parla Alessandra Ghisleri (Messaggero p.6). E poi la sfida politica nell'arena dei social. In Rete non solo scene di vita privata e campagne elettorali ma sempre più annunci «ufficiali» (Corriere p.9).
Grana bis per Siri: inchiesta sul denaro per la palazzina. Per il sottosegretario un finanziamento di 585 mila euro da una banca di San Marino per l'acquisto di un edificio: aperta un'indagine a Milano (Fatto p.2). Un'altra inchiesta su Siri. E stavolta non c'è neanche il reato. Il fascicolo è sull'acquisto da parte del sottosegretario di una casa, ma nessuno è indagato. Matteo lo difende: ha fatto cose normali (Libero p.6). Di Maio: "è una storia che puzza" (Repubblica p.7). Le verifiche di Milano sul mutuo del senatore. L'acquisto mediato dal padre del capo segreteria del leghista (Corriere p.9). E sulla vicenda della supposta tangente, non risponde ai pm e manda solo una memoria. Oggi Arata deve spiegare soldi e favori. Nell'inchiesta romana oltre ai 30 mila euro le pressioni sugli altri politici (Corriere p.9). Nuovo fascicolo a Milano sui soldi alla onlus leghista. Indagine su alcuni versamenti alla "Più Voci" di Centemero, già accusato nella Capitale per finanziamento illecito (Fatto p.3). E sui fondi a Bossi: il pg impugna l'Appello sull'improcedibilità (Fatto p.3). Bannon, carte false per la scuola dei sovranisti. La banca: "Un documento contraffatto le garanzie finanziarie della fondazione dell'ex guru di Trump per l'abbazia di Trisulti" (Repubblica p.7).
Sul fronte sicurezza, mentre il vicepremier va a Napoli a trovare in ospedale la piccola Noemi ancora in gravi condizioni, la Stampa intervista Minniti che critica l'inquilino del Viminale: "Da Salvini un brutto segnale. Il suo modello di sicurezza è vecchio e per nulla efficace. Distrutto il rapporto con i sindaci e con il territorio. Il ministro dell'Interno doveva sospendere la campagna elettorale" (Stampa p.9)

ESTERI
Trump minaccia dazi alla Cina e manda a picco le Borse. Annunci via Twitter. Il presidente Usa vuole aumentare le tariffe dal 10 al 25% su 200 miliardi di prodotti cinesi e imporne di nuove al 25% su 325 miliardi d'importazioni. Negoziati in pericolo (Sole in prima e p.2 e tutti). Trump a testa bassa contro Pechino. E le Borse crollano. Il presidente: "Perdiamo troppi soldi, basta!". Tensioni sui mercati (Corriere p.2). Riotta (Stampa p.25): Trump adopera i dazi per trattare. Ma ora la guerra Usa-Cina è appesa alle mosse di Xi: dopo le minacce di Trump, il presidente cinese non ha cancellato il vertice di Washington. L'incontro di oggi è decisivo, si punta a un compromesso in extremis (Messaggero p.5). Ian Bremmer al Corriere (p.3): "Casa Bianca irritata dai ritardi voluti da Xi. Ma l'intesa si farà". La stretta commerciale sta facendo calare le importazioni Usa, ma non l'export che cresce. Pechino (indispettita) ora teme uno "scontro di civiltà". Ma il problema di fondo resta la relazione strategica Usa-Cina (Corriere p.3).
Crisi libica, parte dall'Italia la missione europea di Serraj. L'incontro con il premier Conte, poi Berlino, Londra e (forse) anche Parigi. Obiettivo: controbilanciare la realtà sul campo raccontata da Haftar (Sole p.20). "Aiutateci o sarete invasi dai migranti2 (Messaggero p. 11). Ministro di Haftar rilancia: "L'Italia sta dalla parte sbagliata. Riaprite il consolato a Bengasi". Non vogliamo eliminare Sarraj, ma lui è un debole, non può nulla contro gli estremisti. Il messaggio è chiaro: la guerra continuerà e finirà solo quando i soldati di Haftar avranno sconfitto le milizie che stanno con il governo di Sarraj a Tripoli (Corriere p.13).
Venezuela, duello Lavrov-Pompeo sull'ipotesi di intervento militare. A Helsinki, gli Usa parlano di blitz, Mosca furiosa. Guaidó: chiederò aiuto a Trump (Stampa p.13). "Mattarella aiuti il mio Venezuela ad avere elezioni libere": Guaidò, intervistato da Repubblica (p.13), fa appello al nostro Capo dello Stato.
Hamas dichiara la tregua (Corriere p.13). Scongiurato il rischio di un conflitto prolungato (Repubblica p.14). Minacce incrociate Netanyahu-Hamasm, ma l'intesa regge (Giornale p.12).
Europa, Macron spinge per una mini-Schengen: vuole escludere chi rifiuta le quote sui migranti. Nonostante gli appelli della Ce per un "ritorno alla normalità", Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno deciso di prolungare fino a novembre i controlli (Stampa p.10).
Intanto, in vista del voto Ue: Orbán toglie il sostegno a Weber (Corriere p.10). Si spacca il Ppe. Il premier ungherese ha annunciato che non lo appoggia più come candidato dei popolari per la presidenza della Ce. Non è una buona notizia per Berlusconi e Fi, che dentro il Ppe si sono auto-eletti a mediatori tra l'ungherese e il resto del partito. Salta l'ipotesi di costruire una coalizione di centrodestra, magari ampliata alla Lega, che però dovrebbe sganciarsi da Le Pen e AfD.

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