Commentario del 10.11.17

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti lo scontro Bankitalia-Consob sul crack delle banche venete (Repubblica, Sole, Mattino). "Non segnalò le anomalie", la linea di Consob. "Tutto falso", la difesa di Bankitalia (Messaggero). Il Giornale: Consob ora accusa Bankitalia, come i complici che si inguaiano. Sul Corriere le lettere, le ispezioni e le falle del sistema. Sulla Stampa l'allarme che Draghi ignorò. Renzi: fondo per i truffati (QN).
Sul caso Ostia stretta di Minniti (Corriere): fermato Spada. Il quartiere lo difende (Messaggero), la sinistra si divide (Repubblica). Boldrini e Grasso dicono sì alla marcia antimafia, il Pd no. Orfini: "Manifestazione strumentale: grillini di destra e zitti sugli Spada" (Fatto). Sulla Stampa le prove di dialogo tra Mdp e grillini. Il Giornale parla di grillocomunisti. Su Notizia Giornale la scossa a destra: Pirozzi corre da governatore nel Lazio. Sul Sole gli effetti del Rosatellum: 8 seggi si spostano da Sud a Nord.
Economia, nella classifica di tutta Europa l'Italia resta ultima (Fatto): In manovra rottamazione riaperta anche per le vecchie cartelle (Sole) e spesometro senza sanzioni (Italia Oggi). Sull'adeguamento delle pensioni il governo propone calcolo su media biennale (Sole).
Dall'estero: giallo sul premier libanese ostaggio a Riad (Messaggero), venti di guerra sul Libano (Stampa). Trump in Cina: "Il deficit? Colpa dei miei predecessori" (Sole). Sul Messaggero il monito della Ue: "Sulla Brexit non faremo sconti". Su tutti la scelta del Papa: mai più sigarette in Vaticano (Corriere). L'ultima bionda di Papa Francesco (Fatto)

ITALIA-ECONOMIA
Mina Ue sul prossimo governo: l'Italia dovrà fare la manovra-bis. Per la Stampa dalle prime stime della Commissione europea (e dal giudizio che verrà pubblicato il 22 novembre) trapela con chiarezza che nella manovra per il 2018 mancano 3,5 miliardi e che c'è il rischio concreto di una "deviazione significativa" nel 2017, e questo espone l'Italia all'apertura di una procedura di infrazione. Ma nessuna delle due "mine" esploderà subito: con una serie di acrobazie la Commissione è pronta a concedere ulteriore tempo all'Italia, per evitare ogni sovrapposizione con una campagna elettorale che si annuncia esplosiva su Europa e populismi. In ogni caso i 3,5 mld andranno trovati.
Ieri a Bruxelles è stato il giorno delle previsioni sull'eurozona: come anticipato, l'Italia crescerà, col pil dato in salita all'1,5% quest'anno e all'1,3% nel 2018. Il Tesoro esulta: "C'è una solida ripresa della domanda interna e in particolare i consumi, favoriti dall'aumento dell'occupazione stimolato dalla riforma del mercato del lavoro". Ma sul debito pubblico le stime di Bruxelles sono meno ottimistiche di quelle di Roma e comunque l'Italia resta il Paese europeo con la più bassa crescita nel 2017-2019 (Stampa e tutti). Gentiloni, al forum del Messaggero (p.2): "La crescita va incoraggiata e non ingabbiata, se no cerchiamo di distruggerla. Non abbiamo bisogno di un controller". Idem Tajani: "Deve essere la politica a tirare fuori l'Europa dal guado, non i tecnocrati".
Intanto nel decreto fiscale che accompagna la manovra si va all'ampliamento massimo della rottamazione-bis delle cartelle esattorali e a procedure che semplificano lo spesometro (Messaggero e tutti). Sulle pensioni, il governo si dice pronto a rivedere il metodo di calcolo dell'incremento dell'aspettativa di vita, a partire dall'aggiornamento dei requisiti previsti dal 2021. L'aspettativa di vita sarebbe determinata sui valori medi del biennio ma con i sindacati ancora non c'è intesa. Decisivo l'ultimo incontro, previsto lunedì (Messaggero e tutti). Boccia (Confindustria): "Per la priorità non è il nodo pensioni ma sono i giovani, di cui si parla poco e si fa poco" (Stampa).

ITALIA-POLITICA
Berlusconi tentato dal voto a maggio, Salvini e Meloni contrari: per il Messaggero, non solo Renzi ma anche Berlusconi punterebbe a posticipare al massimo il voto, per provare a ottenere la riabilitazione politica e candidarsi così direttamente. Posizione diametralmente opposta a quella di Salvini e della Meloni, che vogliono al più presto staccare "la spina" della legislatura e andare al voto. A dividere gli alleati del centrodestra anche il "caso Lazio" – con la candidatura annunciata ieri da Sergio Pirozzi – e più in generale la partita dei collegi (Repubblica). Per Forza Italia, Fdi non può rivendicare la candidatura alla Regione Lazio; anche la Meloni tiepida su Pirozzi, al contrario di Salvini, convinto sostenitore del sindaco di Amatrice. La prossima settimana dovrebbe esserci un nuovo vertice tra i tre per affrontare il tema collegi. Giorgetti (Lega): "Il 30% per ciascuno non ci sta bene, a noi il 40%".
Nel Pd Renzi si blinda sul fronte interno (Stampa): in vista della direzione di lunedì patto con Franceschini e filo diretto con Orlando. Rosato: "Serve una coalizione, ci stiamo lavorando". Non la pensa così Parisi, secondo il quale più che la coalizione serve un apparentamento tra partiti per "non farsi del male" (Messaggero).
Da Grasso schiaffo al Pd: "Il Pd era quello del bene comune, quello di Bersani insieme a Sel. Non so se sono uscito io dal Pd o è il Pd che non c'è più" (Messaggero). Mdp, Sinistra Italiana e Pisapia accelerano sulla lista unica con Grasso leader. Prove di dialogo anche tra bersaniani e grillini  (Stampa). Nel M5S passa la linea di Fico: grillini disponibili a votare insieme sull'articolo 18. Ma Di Maio resta rigido: "Nessuna alleanza. I cittadini non sono buoi da marchiare. Noi arriveremo al 35% e impediremo l'inciucio tra Pd e FI". Il candidato premier si prepara a un nuovo viaggio negli Usa, stavolta passando dall'ambasciata italiana e puntando al Dipartimento di Stato e al Congresso.
Sul Sole la messa a punto della macchina elettorale in base al Rosatellum; otto seggi si spostano da Sud a Nord. Sicilia e Umbria perdono due onorevoli, la Basilicata 4 o 5. A guadagnarci saranno Lombardia e Veneto (con 3 deputati in più a testa) e l'Emilia Romagna (2). E' l'effetto della nuova distribuzione territoriale dei residenti, in base al censimento Istat del 2011 che ha registrato un calo di popolazione nel Meridione e un aumento al centronord. Ma trasferire otto-nove seggi da una parte all'altra dell'Italia significa rivedere i confini dei collegi e delle circoscrizioni delle 6 regioni interessate.

EUROPA
Traballa la May, governo indebolito, nonostante l'ingresso nell'esecutivo dell'euroscettica Penny Mordaunt come titolare dello Sviluppo internazionale. E il Times non esclude una crisi di governo entro l'anno, che avranno riflessi pesanti sulle trattative in corso con Bruxelles su Brexit (Messaggero). "Sulla Brexit la Ue non farà sconti" dice Michel Barnier al convegno del Messaggero sull'Europa dopo Brexit. "Non accetteremo che vengano rimessi in discussione il quadro normativo e i diritti per i cittadini, le imprese, l'ambiente e tuta la collettività". Ma serve che l'Europa si muova unita, anche nella sfida ai colossi mondiali. "Cina e Stati Uniti non aspettano. Per contare ed essere rispettati bisogna stare insieme, fare massa critica". Calenda: "Senza un accordo su Brexit noi rischiamo danni fino a 4,5 miliardi" (Messaggero). L'Italia ha un saldo positivo con la Gran Bretagna di 11 mld, un export di 22 mld e attrae investimenti per 36 mld. Nell'ipotesi di un divorzio soft da Londra il danno sarebbe pienamente gestibile, dice Calenda, ma 4,5 mld in caso di rottura netta significa l'1% dell'export. "Un rischio, ma non accetteremo qualunque proposta. Ci vuole giusta contropartita per l'accesso al mercato unico".

©riproduzione riservata



Nessun commento:

Posta un commento