Commentario del 16.11.17

IN PRIMA PAGINA
In primo piano sul Corriere la difesa dell'Italia su conti e debito: Bruxelles sbaglia. Gentiloni: non più ultimi (Avvenire). Libero attacca: Gentiloni pronto a fare il cabaret.
Repubblica e Stampa aprono invece con la politica. Di Maio vede Parolin: prove di disgelo con la Santa Sede (Stampa). E da Washington dice: "Meno tasse e più deficit: mi piace il modello Usa" (Repubblica). Per la pace a sinistra subito la legge sullo Ius Soli (Repubblica). Ma il Pd è sempre più solo (Fatto). E sulla leadership ormai è sfida tra Renzi e Grasso (Stampa). Intanto Berlusconi "chiama" Strasburgo: mi riabiliti prima del voto (Giornale). Ma per il Fatto resterà ineleggibile.
Sul Fatto la nuova inchiesta sul comandante dell'Arma Del Sette. Sul Foglio il libro del generale contro il circo mediatico.
In manovra arriva l'equo compenso per tutti i professionisti (Sole, Italia Oggi),la cannabis gratuita nella terapia del dolore (Corriere), lo stop ai certificati su vaccini e scuola (Messaggero). Nelle imprese e nella pubblica amministrazione più garanzie per chi denuncia illeciti (Sole e tutti). Rischio regolamento di conti e delazioni (Messaggero).
Nel calcio non si dimette nessuno (Mattino): Tavecchio non lascia: licenzia Ventura e punta su Ancelotti (Corriere e tutti). Chiellini: riforme subito. La caccia alle streghe sarebbe un errore (Corriere). Insigne: "Avrei giocato anche in porta. De Rossi mi voleva? Un vero leader" (Mattino)
Dall'estero. Usa, asse segreto di Trump con il Cremlino: "Una ragnatela di affari, dossier e sesso" (Repubblica). Il reporter Harding: da trent'anni il Kgb punta su The Donald (Repubblica). Ue, industria all'attacco di Amazon e Alibaba (Sole). Zimbabwe, Mugabe cade. Giallo sulla fuga della moglie (Stampa). Migranti, il ministro degli Esteri tedesco chiede una "soluzione europea" (Stampa). Minniti: fondamentale rispettare i diritti umani (Avvenire). Il Giornale: con i lager libici non c'entriamo (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
"Non siamo più il fanalino di coda Ue": in apertura sul Corriere e su tutti la replica di Gentiloni alle accuse del numero due della Commissione europea Katainen. "Si parla molto di rimproveri Ue ma sul deficit abbiamo fatto grandi passi avanti – ha detto il premier - chi non lo vede abbagliato dalla retorica del fanalino di coda dovrebbe rendersi conto che non è così" perché "la realtà sarà di un'Italia che cresce dell'1,8%". Contro Katainen il consigliere economico del governo Yoram Gutgeld: "Con lui premier in Finlandia la spesa esplose. Il suo tono verso di noi è inaccettabile – dice al Corriere - Un conto è discutere la legge di Bilancio, ma dire che l'Italia non sta migliorano e insinuare che la politica stia nascondendo i fatti è offensivo. L'Italia migliora sotto tutti i punti di vista: deficit, crescita, spesa pubblica, creazione di posti di lavoro".
Ma i nuovi dati di Bankitalia sul debito smorzano gli entusiasmi: a settembre debito pubblico a 2.283,7miliardi, 4,4 mld in più rispetto ad agosto. E l'Istat fotografa la produttività del lavoro in calo (-1% contro il +0,7% della Ue) e la crescita lenta del valore aggiunto (0,9%, contro il 2,1% della media Ue). S&P's riconosce "progressi" nel mercato del lavoro e "segnali di ripresa" nell'economia, "ma dopo 6 anni di stagnazione il recupero sarà lungo" (Corriere). "L'1,8% di crescita non è abbastanza – dice al Corriere il Nobel per l'Economia Michael Spence – Se si guarda il contesto generale il pil italiano è al di sotto del 2007. C'è bisogno di più crescita per colmare il divario e creare occupazione rispetto a 10 anni fa".
Su Repubblica le perplessità dell'ambasciatore finlandese: "Come farete a piazzare i vstri titoli di Stato sui mercati internazionali quando la Bce cambierà linea?". Il rischio, all'insediamento del nuovo governo, è una due diligence da brividi: la correzione nel 2018 dovrà essere intorno ai 3-4 miliardi, tra privatizzazioni mancate e costi aggiuntivi per le crisi bancarie. E con il nuovo bilancio Ue l'Italia può perdere 42 miliardi (Repubblica): il budget 2020-2025, il primo senza l'apporto del Regno Unito, potrebbe presentare un taglio drastico di fondi strutturali per Sud e ricerca.
Su tutti i giornali le ultime su decreto fiscale e manovra. Nel decreto fiscale arriva la svolta sull'equo compenso: per architetti, avvocati, commercialisti e infermieri sancito il principio che definisce legittima la parcella professionale solo se "proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro svolto", e questo sia nei rapporti tra privati che con la pubblica amministrazione. La norma riguarda 4 milioni e mezzo di persone (Corriere e tutti). Soddisfatti i professionisti, scettico Del Conte (Anpal): "Un pasticcio con diversi problemi di attuazione".
Nel decreto fiscale anche la norma che stanzia 2,3 milioni l'anno per la cannabis gratuita per la terapia del dolore: sarà a carico del Servizio sanitario nazionale (Corriere).
In manovra semplificazioni in arrivo sul fronte delle vaccinazioni (Messaggero in apertura): dal prossimo anno saranno le Asl, e non più le famiglie, a comunicare con le scuole e a segnalare eventuali inadempienze tra gli alunni.

ITALIA-POLITICA
"Meno tasse sulle imprese e più deficit: per l'economia uno shock alla Trump": su Repubblica e Stampa intervista a Di Maio, che a Washington ha incontrato anche il segretario di Stato Vaticano Parolin. "Qui con un po' di deficit abbassano le tasse sulle imprese per far correre l'economia. E con quei soldi ripagano il debito creando valore". Per l'Italia "penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit. L'Europa lo ha consentito a Francia e Germania. Chiederemo lo faccia con noi. Vogliamo tagliare anche il costo del lavoro con misure particolari per chi fa innovazione. Vogliamo premiare quelle aziende che con il 70% di tassazione effettiva sono comunque riuscite a risollevarsi, a fare export. Il debito pubblico macina record su record: noi diciamo che per riuscire a invertire la tendenza serve fare deficit per ripagare il debito con investimenti produttivi". Di Maio rilancia anche sul reddito di cittadinanza e rassicura sul fattore "populismo": "Non abbiamo e non vogliamo avere nulla a che fare con Le Pen e compagnia". Tornando all'Italia e al voto "se saremo primi troveremo convergenze in Parlamento sui temi e avremo una squadra di governo pronta. Non ci sono scambi di poltrone in vista, sentiranno la responsabilità di dare un governo al Paese". La Stampa riferisce del colloquio di Di Maio con Parolin, che segue quello con un altro fedelissimo del Papa, segno che nelle manovre di accreditamento il leader grillino vuole tener conto anche della Santa Sede. Ma il Foglio (in prima) derubrica il viaggio a Washington come "una gita": Di Maio ha incontrato solo seconde linee.
A sinistra parte la trattativa per ricucire, ma Fassino riceve solo no: D'Alema dirotta il "pontiere"  su Speranza,  Grasso lo incontra ma lo gela: non ho titolo per parlare di alleanze. La Boldrini resta ferma sulla chiusura al Pd (Corriere). Aperture solo da Radicali, centristi di Casini, socialisti e verdi. Ma Fassino non demorde e al Corriere dice: "Discutiamo su tutto, Jobs act compreso. E se per fare la coalizione è necessario un passaggio come quello delle primarie possiamo farlo". Repubblica (in apertura) rilancia sullo Ius soli come elemento che potrebbe aiutare la sinistra a rifare pace: Pd e governo sarebbero pronti a portare la legge al Senato subito dopo il voto sul Bilancio e a mettere la fiducia. Sarebbe il primo passo verso la ricomposizione della sinistra.
"Il popolo di centrosinistra chiede unità", il responso del sondaggio dell'Istituto Piepoli sulla Stampa: due elettori del centrosinistra su tre concordano sul fatto che allearsi farà bene in termini di risultati. Ma la leadership di Renzi ora è insidiata da Grasso: entrambi sono appaiati al 17%.
Sul Corriere gli scenari post voto: Berlusconi sempre più perplesso sulla praticabilità delle larghe intese. Un Pd gravemente scosso dalla sconfitta e con un leader contestato come Renzi potrebbe dividersi ancora e una nuova frangia scissionista potrebbe appoggiare un governo grillino. E aspettando il voto, Berlusconi apre ai social: il martedì è il giorno dedicato al confronto con gli esperti del web. 

ESTERI
Su Repubblica la trama del Russiagate, come raccontata dall'ex corrispondente del Guardian Luke Harding nel libro "Collusion". La tesi del cronista, espulso dalla Russia per le sue inchieste scomode, è che i russi tenessero d'occhio Trump sin dagli esordi, nel 1977, e l'abbiano "coltivato" per 30 anni fino al grande salto in politica. Trent'anni di trame nutrite di affari, intrighi, sesso e riciclaggio di denaro sporco. Inquietante anche la pista tedesca: nel 2008 a salvare Trump ad un passo dal crac fu Deutsche Bank. Al momento dell'ingresso alla Casa Bianca l'indebitamento con la banca tedesca era di 300 milioni di dollari. "Collusion" ricostruisce una gigantesca triangolazione di denaro tra Mosca, Francoforte e New York.
Antidumping, industria Ue all'attacco di Amazon e Alibaba. In apertura sul Sole, la lettera che i "Big 100" dei marchi europei (87 aziende e 13 associazioni) hanno fatto recapitare al presidente Juncker per denunciare la "scelta sorprendente della Commissione Ue" di non dare la priorità alla lotta contro i beni contraffatti in vendita sulle principali piattaforme e-commerce. Tra i firmatari della missiva: Prada, Chanel, Dior, Adidas, Apple e Bayer. La portave Ue Lucia Caudet ha spiegato che "la Commissione sta rivedendo l'applicazione delle regole europee sulla proprietà intellettuale, rispettando l'approccio del seguire il denaro con l'obiettivo di privare i violatori a livello commerciale, dei loro flussi di reddito". Intanto il Parlamento europeo, con 554 sì, 48 no e 80  astenuti, ha approvato le norme antidumping Ue nei confronti di Paesi extra-europei (Sole, Giornale e altri) ai quali è verrà imposto di conformarsi agli standard sociali e ambientali internazionali per evitare sanzioni. Calenda: "La vigilanza deve rimanere alta: a Governo e altri attori il compito di fare in modo che la normativa venga applicata".

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