Commentario del 28.11.17

IN PRIMA PAGINA
Manovra e tasse in primo piano su tutti i giornali. Il governo promette: soldi a chi cura i malati in casa (Stampa, Messaggero). Aiuti alle famiglie ma sconto ridotto sul superticket (Corriere). Ma slitta l'esame dell'Aula del Senato (Sole). Giovedì il "tax day" da 32 miliardi (Sole). Da Trump all'Italia, sfida sul fisco (Messaggero): ecco le promesse dei partiti, una lista da 40 miliardi (Repubblica). Su QN parla "l'oracolo delle tasse": "Flat tax al 25% per tutti". Parte in salita la web tax all'italiana:serviranno tre decreti per attivarla (Italia Oggi). Sul Sole favorevoli e contrari a confronto.
Politica, fa discutere il nome di Gallitelli candidato premier, il generale che divide la destra (Repubblica). Ma ora Berlusconi frena: sarà nel governo (Messaggero). Critico Libero: la politica si arrende a militari e magistrati. Sul Giornale gli ultimi sondaggi dopo le convention: Renzi giù, Berlusconi su e non è una fake news. Paragone: per vincere le elezioni pensate all'economia e non alle notizie false.
Ue, per la guida dell'Eurogruppo si guarda a Padoan (Messaggero). Il Giornale: scambio con l'Ema? Sul Foglio il ministro francese spiega la prima rivoluzione di Macron, la riforma del lavoro. Su tutti la favola di Harry e Meghan sporcata dal razzismo. Lei, americana e divorziata: "Non sono né bianca né nera" (QN). In Libia gli accordi sono già saltati. Ripartono i barconi (Avvenire).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra e tasse in primo piano su tutti i giornali. Il governo promette: soldi a chi cura i malati in casa (Stampa, Messaggero). Aiuti alle famiglie ma sconto ridotto sul superticket (Corriere). Per i "caregivers" stanziato un fondo di 60 milioni in tra  anni a favore di chi si prende cura di un familiare disabile. Verso il compromesso l'accordo sul superticket sanitario delle Regioni, reclamato dalla sinistra. Sembrano saldi di fine legislatura, ironizza la Stampa: le richieste sono tante e disparate, i fondi disponibili sono pochi, la Ue ci sta col fiato sul collo. Intanto slitta a domani l'esame del test dalll'Aula e da Senato (Sole).
Giovedì il "tax day" da 32 miliardi: sul Sole gli 81 adempimenti fiscali in scadenza tra tre giorni.  (Sole). Da Trump all'Italia, sfida sul fisco (Messaggero): negli Usa attesa per la riforma fiscale che il presidente presenterà al Congresso per chiedere che alle aziende venga applicata una aliquota fissa al 20%. Aliquota fissa che l'economista Alberto Mingardi (Istituto Leoni) porterebbe invece al 25%. "Dopo aver annunciato a luglio la nostra rivoluzione fiscale, accettando un'aliquota unica al 25%, ci hanno cercato tanti politici anche perché la flat tax è semplice da capire per tutti. Il fisco italiano è una selva di deduzioni, detrazioni, c'è bisogno di una ripulitura". Mingardi ribadisce la sua ricetta: "Aliquota piatta del 25% più un minimo vitale, ove serva intervenire a favore della povertà". Ma con la campagna elettorale alle porte, le promesse dei politici si sono moltiplicate (Repubblica, Messaggero, QN, Tempo): Berlusconi promette pensioni minime fino a 1000 euro (7 mld il costo stimato dall'Inps) e taglio del bollo auto (via 6 miliardi). Renzi rilancia invece sui bonus: confermato il bonus da 80 euro per tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 26 mila e 600 euro, vorrebbe estenderlo a tutte le famiglie con figli (costo stimato, fino a 3,5 mld). Di Maio punta invece sul reddito di cittadinanza, un assegno di 780 euro al mese per chi ha superato i 18 anni e detiene un reddito fino a 6 mila euro (costo stimato 14,9 mld l'anno). Cottarelli al Giornale: "I soldi pubblici sono di tutti, ma noi li trattiamo come soldi di nessuno e per questo li sprechiamo. Sulla spesa pubblica qualche cosa si è fatto: dal 2008 è cresciuta solo del 4%. Ma bisogna fare di più solo che è difficile perché tagliare fa male". Cottarelli guarda con preoccupazione alle elezioni –"chiunque vincerà troverà problemi non risolti, le riforme da fare, la scarsa crescita" - e dell'Italia dice: "Deve temere di uno choc esterno che mandi ancora una volta in recessione l'economia prima che il Paese sia riuscito a risolvere il problema del debito".

ITALIA-POLITICA
Il generale che divide la destra: in apertura su Repubblica e gli altri, l'agitazione nel centrodestra sul nome di Gallitelli, proposto da Berlusconi come candidato premier. (Corriere p.5 e tutti). L'idea è stata accolta con freddezza da FdI e Lega, con Salvini che ha commentato: "Mai parlato di queste cose". Ma nella Lega arriva l'apprezzamento di Maroni, che al Giornale (p.8) dice: "Conosco Gallitelli e lo stimo. Ho sentito l'idea di Berlusconi, che mi pare riferita al profilo del personaggio più che a lui personalmente". Ora il leader di Fi frena: "Con questo bisogno di sicurezza ho pensato a lui come esempio di figura chiave, potrebbe far parte del governo". Per il Messaggero la candidatura è forte come ministro di Interno o Difesa. Salvini a Berlusconi: "Prima di parlare di poltrone troviamo l'intesa sui programmi" (Stampa p.8).
Fake News, proseguono le polemiche dopo l'articolo del Nyt che ha messo in luce gli intrecci tra alcuni siti che supportano sia la Lega che il M5S (Stampa p.7). Grillo sul blog attacca il quotidiano e Renzi: "Complotto organizzato dal capo Pd. Gli articoli di Nyt e Buzzfeed, spacciati per inchieste, partono da una ricerca condotta da un dipendente di Carrai (Stroppa), fonte piuttosto discutibile". Ma la Stampa segnala come il Movimento non riesca a contestare nessuno dei dati con contro-analisi. Sulla scena irrompe un altro nome, quello di Marco Mignonga, imprenditore di Afragola che è intestatario unico della galassia web accusata di favorire la diffusione di false notizie sul web: gestisce 19 siti di propaganda legati a M5S e Lega (Repubblica p.6). Nella bio di Info5stelle è definito "attivista M5S", per i vertici della Lega è un "giovane salviniano del Sud". Sui suoi siti articoli acchiappaclic, ma spesso le fonti citate sono poco attendibili.
Centrosinistra, oggi la decisione sul nuovo logo della sinistra: dovrebbe contenere la rosa del Labour e l'indicazione "con Grasso presidente" (Repubblica p.8). Il nome del nuovo soggetto politico che correrà alle elezioni 2018 dovrebbe essere "Liberi e Uguali", e racchiuderà sotto un solo simbolo Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. Grasso non ha ancora sciolto la riserva, ma dovrebbe farlo domenica nell'assemblea che lancerà nome e simbolo. Contromossa di Campo Progressista, che vuole rispondere con Laura Boldrini sulla scheda.
Fine legislatura, Renzi sceglie di puntare sul fine vita, mentre si va verso lo stop sullo Ius soli (Messaggero p.10, Stampa e altri). Il sì alla legge sulla cittadinanza giudicato un assist elettorale al centrodestra, per questo è stato accantonato, mentre sul biotestamento resta il nodo fiducia: Gentiloni frena per evitare rischi.

ESTERI
Governance Ue, salgono le quotazioni di Padoan. Moscovici fa un passo indietro e lancia il collega italiano: "E' l'uomo giusto per guidare l'Eurogruppo" (Corriere e tutti). Per presentare la candidatura c'è tempo fino al 30 novembre; a decidere, a voto palese, sono i 19 ministri delle Finanze dell'eurozona. Il "sì" a Padoan all'Eurogruppo è forse uno scambio con l'Ema? Si chiede il Giornale rinfocolando il "pettegolezza bruxellese" girato nei giorni scorsi.
Ue, vendita consentita per altri cinque anni del glifosato, il pesticida della Monsanto considerato "probabilmente cancerogeno" dal Centro di ricerca sul Cancro dell'Oms, innocuo dall'Agenzia europea per la scurezza alimentare. Repubblica e Fatto parlano di voltafaccia tedesco e ira italo-francese: Italia, Francia e altri 7 Paesi erano infatti contrari a rinnovare l'autorizzazione alla vendita ma poi la Germania ha fatto pendere l'ago della bilancia verso il rinnovo. Macron ha annunciato che la Francia metterà comunque il glifosato al bando al massimo tra tre anni, Martina ha promesso la cancellazione dell'uso entro il 2020.
Francia, il lavoro secondo Macron. Sul Foglio parla la ministro Muriel Pénicaud: "La nostra non è solo una riforma, è una rivoluzione culturale" dice. Parole chiave: protezione, competenza, Europa. E a seguire: rendere i sindacati meno centrali nella trattazione e puntare sulla contrattazione di secondo livello, rendere più semplici le assunzioni a tempo determinato, snellire il tessuto burocratico delle aziende con meno di 50 dipendenti,stabilire una tabella di compensazione monetaria in caso di licenziamenti scorretti  per rendere più facili le assunzioni. Prossimo passo, la riforma della formazione professionale e i sussidi per la disoccupazione. "Questi punti sono cruciali per il progetto di rivoluzione culturale che abbiamo in testa perché il compito di uno Stato e di un governo che funziona è quello di scommettere sulle competenze". Intervista alla Pènicaud anche alla Stampa: "Trasferiamo il confronto con i sindacati all'interno della singole aziende".
Africa, l'Italia vuole avere più peso: sul Sole il viaggio del premier Gentiloni, oggi in Ghana, domani in Costa d'Avorio per il vertice Unione europea-Unione africana di Abidjan. "Dobbiamo coinvolgere investimenti pubblici e privati per il futuro dell'Africa" dice Gentiloni, rivolto anche al cosiddetto "Piano Marshall" messo a punto dalla Ue. L'Italia è presente in zona con gli imponenti finanziamenti dell'Eni ma punta a contare di più nelle sedi decisionali. Sul tavolo dei colloqui africani anche il dilemma dei migranti: Gentiloni ne parlerà con Macron ad Abidjan. Intanto in Libia gli accordi sono già saltati. Ripartono i barconi (Avvenire).

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