Commentario del 13.11.17

IN PRIMA PAGINA
La Boldrini scalza Pisapia: "Niente patti con questo Pd" (QN). Nuovo strappo, sinistra divisa (Corriere). Veltroni in campo: "Folle dividersi adesso" (Repubblica). E a Libero: "Siamo allo sbando". Renzi apre su lavoro e Ius soli (Messaggero). In prima pagina ancora il caso Ostia. L'ex sindaco Marino al Tempo: "Svegliati tardi sul caos Ostia". Il Messaggero: Casamonica e Spada, un copione che si ripete.
Sempre in primo piano anche la commissione d'inchiesta sulle banche. Casini alla Stampa: "No ai regolamenti di conti". Ma convocherà Visco e Vegas.
Alta tensione anche sulle pensioni: Cgil pronta allo sciopero sull'aumento dell'età. Su Repubblica lo shock demografico in cifre: nel 2044 il sorpasso degli anziani. Sul Corriere l'ultima carta dei sindacati: età congelata per 30 mila. Sul Sole super-fisco, il conto della crisi. Sul Giornale tutti i nomi degli italiani nei Paradise Papers. Sul Corriere le ultime novità della manovra su bollette e scuola.
Dall'estero. Su Repubblica perché deve spaventarci la Polonia nera. Stampa e Affari&Finanza tornano sulla crisi in Arabia e Libano. Torna la parola guerra. Trump difende Putin, l'ira degli 007: "Non crede alla Cia, Usa in pericolo" (Messaggero).
In cronaca sul Giornale, Fatto e Messaggero le testimonianze delle attrici alle "Iene" contro il regista Brizzi: "Bloccata al provino e presa con la forza". Nancy Brilli al Corriere: "Dalle molestie ci si difende". Su tutti la notte più lunga dell'Italia: deve rimontare la Svezia o sarà addio ai Mondiali (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, oggi il tavolo governo-sindacati per cercare un'intesa sulle pensioni. Ormai certa la proroga al 2019 dell'Ape social (Stampa) resta aperta la questione dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni. La battaglia dei sindacati è ormai attestata sull'ampliamento massimo possibile della platea degli esentati. I mestieri restano 15, ma dall'attuale volume di 15-20 mila beneficiari i sindacati puntano ad arrivare a 30 mila (QN). Cgil pronta alla sciopero generale (Repubblica). Ghiselli: "Le aperture del governo sono del tutto insufficienti. I lavoratori che avrebbero accesso alla pensione di vecchiaia sarebbero poche migliaia, non i 15-20 mila calcolati dal governo. E poi l'attuale meccanismo è distorto, perché se l'aspettativa di vita cresce aumenta l'età pensionabile, se diminuisce invece non cala". Più morbida la Cisl, che apre all'ipotesi che lo stop riguardi solo i lavori usuranti. Petteni: "L'importante è incrementare l'intesa, attraverso un allargamento della platea dei lavori gravosi e un allentamento dei requisiti a cominciare dagli anni richiesti". Palazzo Chigi però resterà fermo sulle sue posizioni, frenato dai vincoli di spesa e dagli impegni presi con Bruxelles. Sul Giornale le stime Uil su quanto poco dura l'età della pensione: solo 16 anni e 4 mesi per gli uomini, 21 anni e 7 mesi le donne. Un dato nettamente al di sotto della media Ue (18 anni e 9 mesi per gli uomini, 23 anni e 2 mesi per le donne). Ma rispetto al 1960 il numero dei 90enni è aumentato del 363% e questo mette a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale.
Su Repubblica lo shock anagrafico che ci aspetta:nel 2044, fra 27 anni, il sorpasso degli anziani. Un terzo degli anziani avrà più di 65 anni; la spesa previdenziale salirà al 18% del pil. E nel 2065 il numero dei decessi doppierà quello delle nascite. La popolazione italiana calerà dai 60,8 milioni del 2015 a 59,2 milioni del 2040 fino a 53,7 milioni del 2065. Boeri: "La denatalità e il calo dell'immigrazione ci obbligheranno a fare un'altra riforma pensionistica, perché la demografia vanificherà quelle già fatte. C'è tutto il tempo per rimediare, ovviamente, ma non illudiamoci di aver risolto il problema".
Intanto per la manovra si apre una settimana cruciale. Da giovedì in Commissione Bilancio del Senat via al voto su 4 mila emendamenti. Boccia (Confindustria): "Attenzione ad una legge di Bilancio che non smonti le riforme precedenti è un conto che il Paese pagherebbe caro" (Giornale).
Sul Giornale (in apertura) il pasticcio-Tari sollevato dal M5S. Baretta: "Rimborsi sicuri nei Comuni che hanno sbagliato a calcolare la tassa sui rifiuti ma serve una settimana per avere il quadro dei comuni che hanno sbagliato".
Sul Sole super-fisco, il conto della crisi. Dal 2008 ad oggi prelievo fiscale salito al 42,6%. Irpef locale cresciuto del 31,7% (fino a quota 12 mld di euro), tassazione degli immobili raddoppiata nel decennio, fino al 2014, con l'introduzione degli sgravi per favorire la ripresa. Si riduce invece il gettito Ires e Irap per effetto delle modifiche di legge.
Sempre sul Sole cheek up all'economia italiana: le condizioni di salute complessivamente migliorano ma restano anemiche. Nonostante le previsioni al rialzo del pil 2017 16 indicatori mostrano un recupero tra luci e ombre. Ripartono prestiti, mutui, ricchezza finanziaria delle famiglie, grazie alle mosse della Bce. Ma pil e reddito disponibile restano al palo. In affanno anche le voci legate ai consumi. In controtendenza le spese legate a cultura, telefonia, alberghi e ristoranti. In ripresa il credito al consumo.

ITALIA-POLITICA
Centrosinistra, ieri l'assemblea di Campo Progressista. Pisapia rilancia l'obiettivo di provare a unire, e dice: "Non vogliamo un'altra Sicilia" (Corriere). Sul palco anche la Boldrini, che strappa la standing ovation con il suo "no a un'alleanza purchessia". "Le alte cariche tutte in campo, dopo Grasso si 'schiera' Boldrini" titola la Stampa  e il Corriere lancia l'idea di un ticket tra i presidenti di Camera e Senato per la guida della lista unitaria di sinistra. Mentre Repubblica parla di "strano derby" tra i due presidenti per mettersi a capo di un pezzo di sinistra. La presidente della Camera  dalla convention di Cp dice no a un accordo col Pd nei collegi che non corrisponda a un patto sul programma, e critica il Jobs Act e le misure degli ultimi governi: "Basta bonus, basta con gli sgravi a tempo". "Difficile allearsi con  chi vuole un altro Jobs Act" ribadisce Civati a Repubblica  contro Renzi. "Alleati per vincere, senza parlare di seggi. Dopo decideremo il premier" spiega invece Rosato al Corriere, con il sottosegretario dem Migliore che a Repubblica dice: "basta rancori, facciamo un patto su pochi punti". Anche Veltroni, intervistato ieri dalla Annunziata, lancia l'appello all'unità: "Le divisioni sono un'autostrada per la destra" (Repubblica e altri). Oggi nuova intervista su Libero (in prima e p.3): "Vivo con grande sofferenza queste divisioni, ho cercato di unire e costruire una sinistra riformista".
Renzi nella relazione della Direzione di oggi pronto a presentare la sua ultima offerta: un documento condiviso con l'impegno sulle coalizioni, anche se il leader dem nega ogni ipotesi di abiure su temi come Jobs Act e immigrazione (Stampa p.6, Messaggero p.5 e altri). Anche per Meli (Corriere p.5) Renzi prova a tendere la mano alle opposizioni interne: nella Direzione di oggi segnali su biotestamento e ius soli.

ESTERI
Ue in allarme per il ritorno della "Polonia nera" (Repubblica): in 60 mila, sabato a Varsavia, per la festa dell'indipendenza, all'insegna del ritorno a "un Paese puro". In piazza anche l'italiano Roberto Fiore. Il governo parla di "grande marcia di patrioti". Il governo israeliano chiede la punizione degli organizzatori. Il ministro degli Esteri: "Si tratta di una marcia pericolosa, organizzata da elementi estremisti e razzisti. Esprimiamo fiducia che le autorità polacche operino contro gli organizzatori; la Storia insegna che questi fenomeni di odio razziale vanno affrontati rapidamente e in maniera determinata".
Rajoy a Barcellona, apre la campagna elettorale e cerca i voti dei catalani "silenziosi" (Corriere). Il sostegno del premier è per il capolista del Partito popolare catalano Xavier Garcìa Albiol, il leader ideale "per riportare la regione alla legalità e alla normalità, se la maggioranza silenziosa o silenziata parteciperà in massa alle elezioni del 21 dicembre". Ma il Pp parte dall'8,5%. Tutti i partiti indipendentisti hanno accettato di partecipare al voto nonostante la convocazione sia partita da Madrid. Puidgemont, da Bruxelles, prepara una "lista del presidente" ma senza Esquerra Repubblicana.
"Superiamo gli Stati nazionali": sul Corriere parla Piero Basetti, imprenditore e primo presidente della Regione Lombardia, oggi all'Onu per presentare il suo progetto alle Nazioni Unite. L'obiettivo è uscire dalla gabbia degli Stati nazionali, ormai in crisi ovunque, per cercare aggregazioni più ampie basate su comuni radici culturali anziché su frontiere fisiche. "Apriamo un dialogo con ispanici, nipponici e indiani per un mondo interconnesso".

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