Commentario del 19.11.17

IN PRIMA PAGINA
Prodi in campo per un'intesa (Corriere). Il colloquio Renzi-Prodi sblocca l'alleanza con la sinistra (Messaggero). Decolla il dialogo Fassino-Pisapia (Sole), pressing su Grasso (Repubblica). Ma per l'Espresso gli elettori di sinistra abbandonano la scena: indietro popolo. Oggi il voto a Ostia: più indifferenza che paura (Fatto).
Tra politica ed economia l'intesa mancata sulle pensioni. Dal governo più esenzioni nella riforma della previdenza. Cgil: non basta (Stampa). Camusso: pronti allo sciopero (Corriere). Furlan: "La Camusso sbaglia, così portiamo a casa risultati importanti" (Stampa, Avvenire). Sul Messaggero i rischi senza intesa.
Ancora in primo piano la morte di Riina. Libero: capo o caporale della mafia? Per lui tomba senza nome al cimitero dei boss (Fatto). Minacce dalla famiglia (QN). Il Giornale: Riina ci denuncia. Bindi a Repubblica: "La mafia ora è silenziosa, vigilare su fondi e voti".
In cronaca. Su tutti i 30 "eroi-civili" del Quirinale. Su Messaggero e Corriere il caso del "Virgilio". "Liceo da chiudere, protesta fuorilegge, la polizia intervenga". Su Messaggero e altri l'inchiesta in Vaticano sulle molestie gay ai chierichetti. Su tutti il "giallo" Ancelotti. Il ct dice no alla Nazionale – "per ora" – Tavecchio in lacrime: "Ventura colpevole" (Giornale, Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni a 67 anni, Gentiloni rilancia promettendo più esenzioni ma l'intesa non c'è (Corriere, Messaggero, Sole, Stampa e tutti). Dal premier e dai ministri Poletti e Madia, al tavolo con i sindacati tre nuove proposte per strappare un accordo: l'estensione dell'esenzione dall'aumento dell'età pensionabile per i lavori gravosi anche alle pensioni di anzianità (oltre a quelle di vecchiaia), un limite massimo di tre mesi per ogni futuro rialzo dell'età lavorativa e un fondo per l'eventuale proroga al 2019 dell'Ape social. Gentiloni: "uno sforzo significativo che il governo chiede ai sindacati di condividere". Sindacati divisi: Cgil contraria, Cisl favorevole, la Uil temporeggia. Camusso al Corriere: "Dal governo niente per i giovani e per le donne con lavori di cura. Non c'è la pensione-garanzia per i giovani e il principio di equità sul contributivo: oggi se hai una buona carriera puoi andare in pensione tre anni prima, se invece sei un lavoratore discontinuo o di categorie povere devi inseguire l'aspettativa di vita fino a 70 anni. Il governo sta perdendo la grande occasione di dare le risposte attese dai lavoratori. Decideremo cosa fare dopo l'incontro di martedì. Gradueremo le iniziative sulla base delle risposte del governo e in parallelo alla discussione parlamentare". "Camusso sbaglia, abbiamo ottenuto più di quanto chiedevamo un anno fa" dice la Furlan alla Stampa. "La verità è che non ci saranno cambiamenti sostanziali: siamo in un momento particolare del Paese, ogni giorno perso è uno in meno per introdurre questo pacchetto nella prossima finanziaria. E noi a condizioni date abbiamo portato a casa risultati importanti. Non siamo nel Paese delle Meraviglie. Ai giovani pensa la finanziaria con misure come la decontribuzione e lo sgravio fiscale per le aziende che fanno formazione". Altre interviste alla Furlan su Avvenire e QN: "Risultati importanti, noi firmiamo". Barbagallo invita al pragmatismo: "Speriamo in modifiche in meglio da questo confronto: inutile basarci su promesse elettorali per poi trovarci al punto di partenza dopo il voto" (Sole). L'obiettivo del governo è tradurre i nuovi correttivi previdenziali in un emendamento al ddl Bilancio da presentare entro venerdì, condiviso almeno con Cisl e Uil e il più possibile blindato per metterlo al riparo da eventuali blitz parlamentari (Sole). Tra web tax e accise sulle sigarette, il governo è a caccia di un miliardo (Sole): è a queste tasse e aumenti che sono legati gli interventi a favore di pensioni, famiglie, province e risparmiatori traditi dai crack bancari.
Su Avvenire il monito di Cottarelli (Cattolica di Milano): "Nessuno spazio per annacquare le riforme pensionistiche. Ogni aggiustamento dovrebbe essere compensato da revisioni in senso opposto di altri aspetti del sistema per non aggravare ulteriormente il resto del debito pubblico".
Attesa per le "pagelle" della Commissione Ue sui conti italiani (Sole). Ieri Padoan ha respinto come "intollerabile" l'affondo del numero due Katainen sulla "verità" da dire ai cittadini su crescita e economia. Padoan amareggiato anche dal no della Cgil sulle pensioni: "Non abbandoneremo quel sentiero stretto divenuto ormai un marchio di fabbrica del Mef" (Corriere).

ITALIA-POLITICA
Verso le politiche, ieri l'ipotesi 18 marzo come data del voto, insieme alle regionali in Lazio, Lombardia e Molise: scioglimento delle Camere dopo l'Epifania (Messaggero p.6). Esclusa l'ipotesi di un voto-bis a giugno in caso di paralisi: Mattarella concederà qualche mese ai partiti per trovare un accordo, eventuale ritorno alle urne non prima di autunno.
Centrosinistra, più vicina l'intesa tra Pisapia e il Pd (Repubblica p.2 e tutti). E' la mediazione di Prodi a sbloccare l'impasse: colloquio "lungo e cordiale" tra il professore e Renzi per "allargare e tenere insieme un campo largo di centrosinistra" (su tutti). "Nascerà un listone ulivista che non vuole essere un cespuglio, ma un interlocutore forte e credibile del Pd" ha assicurato il prodiano Zampa. Per Repubblica l'ipotesi è che sia Pisapia a guidare la lista che dovrebbe coinvolgere anche i radicali Bonino e Magi. Il vicesegretario dem Martina al Corriere (p.6) conferma: "Ci sono le condizioni per andare avanti insieme. Abbiamo detto che il Pd è pronto a lavorare anche sulla frontiera dei diritti e sui temi della protezione sociale, della politica del lavoro e del contrasto alla precarietà".  Resta fuori Mdp, che va verso la fusione con Si e Civati e la guida di Grasso (su tutti), ma Prodi prova a fare pressione sul presidente del Senato con l'obiettivo del ritorno di Bersani (Repubblica p.3). Lavora a una lista di centro, da presentare in asse col Pd, Casini, che a Repubblica (p.2) lancia l'appello ai moderati "per un'alleanza con i dem, anche Alfano venga con noi. Il vento spira a destra, ma non lasciamo il Paese a Grillo e Salvini".
Centrodestra, Salvini: "Ci chiameremo solo Lega,. Al Sud voglio i miei nei collegi" (Corriere p.9). Intervistato da Repubblica (p.7), il segretario torna sulla data del voto e sulla proposta di Berlusconi di spostare le urne a maggio: "Mi auguro che Strasburgo lo riabiliti ma pensare di far perdere altri mesi agli italiani per questo mi sembra inimmaginabile. Non possiamo tenere fermo il governo e il Parlamento paralizzato, aprendo margini a leggi come lo Ius soli, contro cui raccoglieremo le firme. Se il governo lo approva con la fiducia a dicembre invaderemo pacificamente Roma". Proseguono, intanto, le schermaglie con Berlusconi: "Tra noi e Fi grandi distanze sull'Europa".

EUROPA
Da Merkel un ultimatum ai partiti per il governo (Avvenire, Giornale 15): accordo entro le 18 di oggi o salta tutto. E' l'estremo tentativo imposto esplicitamente dalla Fdp e appoggiato dalla Cdu per trovare un pre-accordo e varare il quarto governo Merkel, un governo democristiano-liberale-ecologista inedito nella storia della Repubblica Federale.  Su Repubblica parla il presidente tedesco Frank Steinmeier: "Niente panico, mi aspetto che tutte le parti siano consapevoli delle proprie responsabilità. Non riesco a immaginare che i partiti intendano seriamente prendere in considerazione il rischio di nuove elezioni". Steinmeier parla anche del tema immigrazione: "Accogliere i profughi due anni fa bloccati dal fango dei Balcani era giusto ma una tale impresa non è gestibile ogni anno. I politici devono sviluppare proposte per un'immigrazione guidata e controllata". E del rischio-populismo dice: "Da oltre 10 anni registriamo una crescita stabile e un sostanzioso calo della disoccupazione. Credevamo bastasse per essere preservati. Invece queste statistiche non riflettono il modo in cui le persone percepiscono la loro vita. Il compito per la politica e i partiti è ora recuperare la fiducia dei cittadini". Steinmeier rilancia poi l'asse franco-tedesco: "In Germania possiamo essere soddisfatti di Macron: sono certo che i suoi discorsi europeisti saranno condivisi dai futuri governi tedeschi".
Ue, accordo raggiunto sul bilancio dell'Unione Europea per il 2018 (Corriere): impegni stabili per 160 miliardi, dedicati ad agricoltura (59 mld), immigrazione e sicurezza (4,1 mld), crescita e posti di lavoro (350 milioni), ricerca su tecnologie e prodotti di difesa (40 milioni). Ma l'Italia nella ripartizione delle risorse post 2020 rischia di perdere tra i 12 e i 42 mld di fondi strutturali.

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