Commentario del 25.11.17

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo in primo piano dopo la strage in Egitto: giorno di sangue in moschea (Corriere e tutti), 235 uccisi mentre pregano: l'Isis sfida il potere di Al-Sisi (Repubblica). "Reagiremo brutalmente" la reazione del presidente egiziano (Messaggero). Il ministro Minniti al Mattino: "Isis in fuga, la strage è un segnale". Negli esteri spazio anche alle questioni tedesche. La Spd ci ripensa e apre alla Merkel. Schulz rischia (Messaggero). Napolitano a Repubblica: "Senza Merkel non c'è Europa". Brexit, sul Messaggero parla la ministra inglese Bradley: "Italiani benvenuti".
Italia-politica: Verso le elezioni, la paura dei grandi partiti: finire nel "limbo" (Corriere). Elezioni al veleno, partiti sul lastrico e falsa propaganda (Repubblica). Renzi e la Leopolda "di lotta": subito la legge sul fine vita (Corriere). Lepolda, Renzi schiera i giovani. Berlusconi risponde con i manager (Stampa). Intanto a Roma, sul tavolo per il rilancio della Capitale, il ministro Calenda al Messaggero attacca: "Raggi assente, avanti per Roma".
Spazio sui quotidiani al Black Friday: assalto agli sconti, spesi 1,5 mld tra online e negozi (Messaggero). Black Friday tra uso del contante e la sfida della trasparenza negli acquisti (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, scontro al Senato sul superticket, ma c'è l'accordo sul bonus bebè (Stampa p.9). Intanto, allo studio una misura per ridurre la durata massima da 36 a 24 mesi (Corriere p.43). Potrebbe essere inserito durante la discussione alla Camera o nel milleproroghe, sarebbe il segnale di apertura del governo a sinistra, vista l'impossibilità di cancellare il superticket.  Sarebbe un segnale di attenzione verso i giovani, che "subiscono" più spesso i contratti a termine. L'altra misura allo studio, ma meno probabile, è l'aumento dell'indennizzo minimo – da 4 mesi di stipendio a 5 o 6 - previsto dal Jobs Act in caso di licenziamento illegittimo, mentre il tetto massimo resterebbe fermo a 24 mesi. "Il mercato del lavoro cresce ma non troppo": Ricolfi sul Messaggero guarda ai numeri in crescita dell'occupazione, ma non è detto che si merito delle politiche del governo. Si potrebbe sostenere che il merito sia della ripresa economica europea. E in un'analisi con il resto d'Europa i nostri dati negli ultimi 4 anni sono desolanti. Ma il problema di fondo è uno: se il Pil non cresce di almeno un ritmo del 2-3% annuo, è impossibile garantire un futuro cospicuo di nuovi posti di lavoro. A puntare su un crescita del Pil è anche Cottarelli sulla Stampa, secondo cui servirebbe un aumento del prodotto interno lordo per sostenere l'altro tema caldo del momento: le pensioni.
Nel frattempo, a proposito di lavoro e manovra, Repubblica dedica un'analisi alle risorse destinate nel 2018 ai bonus. A dispetto dei critici, sono il cuore della politica economica italiana. Difficile per chi verrà dopo cancellare questi sconti e mancette. Negli ultimi 4 anni, i governi Renzi-Gentiloni hanno impiegato 62 mld, di cui 54 per consumi e lavoro, con risultati in chiaroscuro, affidati ora alla campagna elettorale. "Risposte parcellizzate e parziali a problemi veri - ragiona Guglielo Loy, segretario confederale Uil, che ha messo in fila i numeri -. Con gli stessi soldi si potevano fare grandi opere pubbliche. Ma il risultato sarebbe arrivato tra 5 anni, troppo tardi per una politica che necessita di consenso immediato". Ma altri esperti invitano a non fare di tutta l'erba un fascio: gli 80 euro erano un escamotage per tagliare l'Irpef, gli sgravi sui contributi un modo per dare risultati quantificabili al Jobs Act. Ma certo i microinterventi sono serviti a legittimare il governo nei vari passaggi elettorali di questi anni.

ITALIA-POLITICA
Leopolda "di lotta" e anti-fake news: all'apertura della convention alla stazione fiorentina Renzi apre il fronte del biotestamento, sottolineando l'importanza di approvarlo subito "perchè è giusto, senza trasformarlo in una terreno di scontro tra partiti" (Corriere p.8 e tutti). I dem sono convinti che ci siano i numeri per approvare la legge sul fine vita. Per battere l'ostruzionismo, il segretario Pd propone la fiducia: "L'ho messa sulle unioni civili, quindi sono favorevole a metterla. Ma è una decisione di Gentiloni". Altro tema toccato alla Leopolda è quello delle fak-news. Con Renzi che punta sui giovani, mentre Berlusconi gli risponde con i manager. Nella contro Leopolda dei forzisti lo slogan è: "Solo Berlusconi pensa a chi produce" (Stampa p.7).
Verso le elezioni, sul Giornale (p.6) il sondaggio di Eumetra che evidenzia la caduta nei sondaggi di Matteo Renzi: il leader del doppiato a sinistra da Gentiloni, oltre un quarto dell'elettorato Pd critica il segretario. Possibile sostegno al centro per il Pd (Stampa p.8), con Alfano pronto al patto: il ministro fa un passo indietro e decide di candidarsi solo nel collegio proporzionale per sfidare il quorum del 3%. Lorenzin diventa capopartito.
Il Nyt suona l'allarme in Italia in vista del voto: secondo un'inchiesta della testata Usa, la nostra campagna elettorale rischia di essere inquinata dalla post-verità, sotto accusa 5Stelle e Lega (Repubblica p.10). Repubblica (p.2), intanto, segnala le casse vuote dei partiti: ora il rebus è capire chi pagherà. Con lo stop ai fondi pubblici, lo scarso numero di tesserati e l'adesione minima alle donazioni del 2 per mille, è caccia agli sponsor per finanziare una campagna elettorale che costerà circa 50 mln. Ma gli sponsor resteranno oscure, e alcuni esperti segnalano come il sistema che non prevede fondi pubblici "rischia di creare un deficit di democrazia, perchè determina una potenziale privatizzazione della politica".
Roma, in esclusiva sul Messaggero (in prima e p.2) l'intervista al ministro Calenda,che sul tavolo per il rilancio della Capitale attacca la sindaca Raggi: "La sindaca al tavolo? Una turista per caso: non fa proposte, dice questo si, questo no, questo forse e comunque dateci più soldi. Ho convocato 100 imprese romane e lei non si è presentata: inaccettabile. Io per essere qui ho saltato un incontro con Gentiloni e il Consiglio dei Ministri e ci tengo a precisare che non faccio l'assessore della Raggi". Calenda conferma poi che "i progetti andranno avanti anche senza l'apporto del Campidoglio: noi e la Ragione non sprecheremo tutto il lavoro fatto. L'assenza della Raggi? Spero sia solo mancanza di volontà politica, perchè se fosse un mix di arroganza e incompetenza saremmo di fronte ad una situazione senza speranza".

ESTERI
La strage in Egitto in primo piano su tutti. In un santuario dei mistici sufi nel nord del Sinai, l'Isis fa oltre 235 morti. L'esperto Wehrey al Corriere (p.2): "Il riemergere dell'Isis nella regione è uno dei rischi maggiori nella regione, ma non si può dare carta bianca al regime". Il ministro Minniti al Mattino (in prima e p.2): "La sconfitta militare dello 'Isalmic State' non è la sua fine, ragionevole pensare che possa esserci l'intento di rispondere con azioni terroristiche per dimostrare che l'organizzazione è ancora esistente. Ora il problema sono i foreign fighters di ritorno, alcuni potrebbero sfruttare i flussi migratori tramite la Libia e i Balcani. Per questo la frontiere della Libia diventa sempre più la frontiera dell'Europa e la stabilizzazione di quel Paese è centrale".
Germania, Schulz dice "sì" al governo, "ma decideremo con un referendum". Il leader socialdemocratico fa retromarcia (Corriere p.15). Prossima settimana vertice con i cristiano-democratici, due le ipotesi: governo di minoranza tra Unione Cdu-Csu e Verdi appoggiato dall'esterno dalla Spd; oppure una Grosse Koalition allargata ai Verdi. Le condizioni della Spd per sostenere il governo prevedono una serie di misure di spesa forti, l'aumento del salario minimo a 12 euro, tasse elevate sulle eredità, denaro per le famiglie con figli e un forte impegno europeista. La Spd potrebbe pretendere il ministero delle Finanze.  E il presidente dell'istituto di ricerca economica di Berlino, Marcel Fratzscher, al Sole (p.9) dice: "L'economia tedesca va bene ma ha bisogno di riforme. Un governo di minoranza non avrebbe la forza per portare avanti i cambiamenti necessari per modernizzare il Paese". Giorgio Napolitano, intervistato da Repubblica (in prima e p.6) guarda alla stabilità della Germani: "Senza una soluzione positiva della crisi tedesca non c'è prospettiva per l'Europa, né passi avanti nell'integrazione Ue". Napolitano torna a spingere l'idea di un'Europa a doppia velocità: "Bisognerebbe avere un'area di sempre maggiore integrazione, che si identifichi con l'eurozona, e un'altra che si muova su binari più arretrati".
"Brexit non è uscire dal mondo. Con l'Italia interessi comuni". Sul Messaggero (in prima e p.13) parla la ministro britannica della Cultura, Karen Bradley, che sull'afflusso di italiani in Inghilterra, dice: "Vogliamo che continuiate a venire da noi: siete rispettati, voluti e benvenuti". Poi sui risvolti dell'uscita dall'Ue, dice: "Noi usciamo dalla burocrazia della Commissione, non dall'Europa. La Gran Bretagna non chiude le porte, diciamo solo che la politica come si fa nella Ue non funziona per noi. Questo non vuol dire che non siamo europei". Intanto, sull'uscita di Londra si registrano i primi passi avanti: nel prossimo vertice Ue si potrebbe iniziare a discutere della "fase due", cioè delle relazioni future tra Ue e Gran Bretagna (Messaggero p.13).

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