IN PRIMA PAGINA
Sorpresa Austria, stop alla destra (Messaggero), presidente il verde Van der Bellen (Sole). In primo piano su tutti la sconfitta di misura dell'ultradestra austriaca. Gentiloni: sospiro di sollievo. "Sbagliato esultare, servono risposte vere" (Corriere). In primo piano anche la campagna per il referendum, con Renzi che schiera 184 professori per il "sì" e difende la Boschi: "rispettiamo tutti i partigiani". Il Corriere: discutere, non tifare. In campo anche gli industriali. Rocca (Assolombarda) al Corriere: riformare la Carta, gli industriali si impegnino. Spazio anche all'economia, con il report del Fmi sull'Italia: bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito (Sole). Il Corriere: l'Italia a crescita bassa può cambiare solo adesso. Il Sole: non disperdere risorse, fare le cose difficili. Oggi l'incontro governo sindacati su pensioni e lavoro. Sul Messaggero l'ultima ipotesi sulle pensioni anticipate: tagli legati al reddito e prestito variabile. E perle Poste si profila il passaggio di controllo a Cdp e la quotazione in Borsa dell'ultima quota rimasta. In prima pagina anche Fca, nel mirino tedesco per le emissioni, e Unicredit, che oggi decide su Ghizzoni (MF). Sul Sole i piani di Salini: "Salini Impregilo, ora il target sono gli Usa".
POLITICA
Renzi schiera 184 professori universitari per il "sì" e difende la Boschi: "Nessuna gaffe, rispetto per tutti i partigiani" (Corriere p.8 e tutti). Ieri il lancio del manifesto per il "Sì" sottoscritto da 184 docenti universitari favorevoli a una riforma "non priva di difetti ma dove non ci sono scelte sbagliate o antidemocratiche" (il testo sul Sole p.23 con un commento di Ceccanti). Tra i firmatari Treu, Bassanini, Ceccanti, Tabellini. Ma il più autorevole sponsor della riforma resta Napolitano: "Un'offesa dire che il sì è un voto contro la Costituzione" (Repubblica in prima e a p.6). Il premier scommette: "Sono solo i primi. Poi arriveranno gli economisti, poi gli altri. Saranno una marea" (Corriere p.8). Sul Corriere (p.9) intervista a Rocca (Assolombarda): "Spero che il referendum passi. Serve l'impegno degli industriali". Su Repubblica (p.6) i primi sì tra i magistrati. Targetti, pm di Milano: "Una catastrofe lo stop". Sul Corriere (in prima e a p.27) l'editoriale del direttore Fontana: "Per il referendum serve discutere, spiegare, non indossare una casacca e tifare. E' un errore trasformare il voto in un referendum sul governo e su Renzi: per quello si voterà alle Politiche. Anticipare i tempi porta solo confusione e non pochi danni".
ECONOMIA
Bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito: sul Sole (in apertura e a p.3 e su tutti) la "pagella" del Fmi dopo la missione a Roma. Promosse le "impressionanti" riforme del governo, rivisto al rialzo il pil all'1,1% ma la crescita resta modesta e servono maggiori sforzi per contenere il debito pubblico – rilanciando le privatizzazioni – e per abbassare il cuneo fiscale. Altra raccomandazione, "rafforzare le banche". Dal Fmi indicazioni anche su lavoro e contratti – serve una contrattazione di secondo livello che rafforzi il legame salari-produttività – e sulle pensioni: accettabili uscite anticipate ma solo se sostenibili per i conti. Per tornare ai livelli precrisi bisogna aspettare la metà degli anni Venti. Su Repubblica (p.24) parla il capo missione Goyal: "Non mollate sulle pensioni. Banche minori, serve un'indagine". Pesole sul Sole (in prima e a p.3): non disperdere risorse, prioritario il taglio del cuneo. Fubini sul Corriere (in prima e a p.6): ora l'occasione di cambiare, i tassi bassi e il crollo del prezzo del petrolio non sono per sempre. Lepri sulla Stampa (p.5): il Paese ha perso vent'anni di crescita, più liberalizzazioni e meno burocrazia per agganciare la ripresa.
I dossier sono tutti aperti. Per il cuneo fiscale si ipotizza un taglio su imprese e lavoratori (Sole p.2): si parla di un taglio di 4-6 punti dei contributi dei neoassunti che costerebbe fino a 1,5 mld e sarebbe ripartito in parti uguali. Sull'anticipo delle pensioni l'ipotesi è di applicare penalità medie del 3, 4% l'anno per gli over 63 con il prestito assicurato dalle banche (Sole p.2 e altri). Il Messaggero (p.5) parla invece di tagli legati al reddito e prestito variabile. Oggi l'incontro governo-sindacati per avviare un confronto. Intanto il governo accelera sulle privatizzazioni (Sole p.3 e altri): al vaglio la cessione di immobili e di una ulteriore quota di Poste.
EUROPA
L'Austria dice "no" alla destra xenofoba (Sole p.7 e tutti): per un pugno di voti diventa presidente l'ecologista Van der Bellen, europeista convinto, che aveva criticato la linea dura del governo sul Brennero. Gentiloni: "Tiriamo un sospiro di sollievo" (Sole p.7). Renzi: "Pericolo scampato ma ora la Ue faccia uno scatto su crescita e migranti" (Messaggero p.3). Tajani al Mattino (p.7): "La vittoria di Van der Bellen è il minore dei mali. O cambiamo i Trattati o l'Unione è finita". "Senza una stretta sui migranti vinceranno gli egoismi nazionali". "Sollievo europeo fuori luogo – dice il politologo francese Reynié al Corriere p.5 – Questi non sono solo episodi. Populisti pronti a governare, da Varsavia a Parigi". Molti i riferimenti a Brexit. Un rapporto del governo britannico prospetta "un decennio di incertezza in caso di vittoria del sì": lo ha detto l'ambasciatore a Roma Prentice, ieri a Milano a cena con un centinaio di imprenditori italiani e inglesi (Messaggero p.3). Intanto a Istanbul richiamo della Merkel a Erdogan: "Rispetti la democrazia o niente visti ai turchi per l'Ue" (Repubblica p.12). L'incontro al summit umanitario dell'Onu. Appello alla mobilitazione per far cessare le guerre.
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Sorpresa Austria, stop alla destra (Messaggero), presidente il verde Van der Bellen (Sole). In primo piano su tutti la sconfitta di misura dell'ultradestra austriaca. Gentiloni: sospiro di sollievo. "Sbagliato esultare, servono risposte vere" (Corriere). In primo piano anche la campagna per il referendum, con Renzi che schiera 184 professori per il "sì" e difende la Boschi: "rispettiamo tutti i partigiani". Il Corriere: discutere, non tifare. In campo anche gli industriali. Rocca (Assolombarda) al Corriere: riformare la Carta, gli industriali si impegnino. Spazio anche all'economia, con il report del Fmi sull'Italia: bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito (Sole). Il Corriere: l'Italia a crescita bassa può cambiare solo adesso. Il Sole: non disperdere risorse, fare le cose difficili. Oggi l'incontro governo sindacati su pensioni e lavoro. Sul Messaggero l'ultima ipotesi sulle pensioni anticipate: tagli legati al reddito e prestito variabile. E perle Poste si profila il passaggio di controllo a Cdp e la quotazione in Borsa dell'ultima quota rimasta. In prima pagina anche Fca, nel mirino tedesco per le emissioni, e Unicredit, che oggi decide su Ghizzoni (MF). Sul Sole i piani di Salini: "Salini Impregilo, ora il target sono gli Usa".
POLITICA
Renzi schiera 184 professori universitari per il "sì" e difende la Boschi: "Nessuna gaffe, rispetto per tutti i partigiani" (Corriere p.8 e tutti). Ieri il lancio del manifesto per il "Sì" sottoscritto da 184 docenti universitari favorevoli a una riforma "non priva di difetti ma dove non ci sono scelte sbagliate o antidemocratiche" (il testo sul Sole p.23 con un commento di Ceccanti). Tra i firmatari Treu, Bassanini, Ceccanti, Tabellini. Ma il più autorevole sponsor della riforma resta Napolitano: "Un'offesa dire che il sì è un voto contro la Costituzione" (Repubblica in prima e a p.6). Il premier scommette: "Sono solo i primi. Poi arriveranno gli economisti, poi gli altri. Saranno una marea" (Corriere p.8). Sul Corriere (p.9) intervista a Rocca (Assolombarda): "Spero che il referendum passi. Serve l'impegno degli industriali". Su Repubblica (p.6) i primi sì tra i magistrati. Targetti, pm di Milano: "Una catastrofe lo stop". Sul Corriere (in prima e a p.27) l'editoriale del direttore Fontana: "Per il referendum serve discutere, spiegare, non indossare una casacca e tifare. E' un errore trasformare il voto in un referendum sul governo e su Renzi: per quello si voterà alle Politiche. Anticipare i tempi porta solo confusione e non pochi danni".
ECONOMIA
Bene le riforme italiane, ora ridurre cuneo e debito: sul Sole (in apertura e a p.3 e su tutti) la "pagella" del Fmi dopo la missione a Roma. Promosse le "impressionanti" riforme del governo, rivisto al rialzo il pil all'1,1% ma la crescita resta modesta e servono maggiori sforzi per contenere il debito pubblico – rilanciando le privatizzazioni – e per abbassare il cuneo fiscale. Altra raccomandazione, "rafforzare le banche". Dal Fmi indicazioni anche su lavoro e contratti – serve una contrattazione di secondo livello che rafforzi il legame salari-produttività – e sulle pensioni: accettabili uscite anticipate ma solo se sostenibili per i conti. Per tornare ai livelli precrisi bisogna aspettare la metà degli anni Venti. Su Repubblica (p.24) parla il capo missione Goyal: "Non mollate sulle pensioni. Banche minori, serve un'indagine". Pesole sul Sole (in prima e a p.3): non disperdere risorse, prioritario il taglio del cuneo. Fubini sul Corriere (in prima e a p.6): ora l'occasione di cambiare, i tassi bassi e il crollo del prezzo del petrolio non sono per sempre. Lepri sulla Stampa (p.5): il Paese ha perso vent'anni di crescita, più liberalizzazioni e meno burocrazia per agganciare la ripresa.
I dossier sono tutti aperti. Per il cuneo fiscale si ipotizza un taglio su imprese e lavoratori (Sole p.2): si parla di un taglio di 4-6 punti dei contributi dei neoassunti che costerebbe fino a 1,5 mld e sarebbe ripartito in parti uguali. Sull'anticipo delle pensioni l'ipotesi è di applicare penalità medie del 3, 4% l'anno per gli over 63 con il prestito assicurato dalle banche (Sole p.2 e altri). Il Messaggero (p.5) parla invece di tagli legati al reddito e prestito variabile. Oggi l'incontro governo-sindacati per avviare un confronto. Intanto il governo accelera sulle privatizzazioni (Sole p.3 e altri): al vaglio la cessione di immobili e di una ulteriore quota di Poste.
EUROPA
L'Austria dice "no" alla destra xenofoba (Sole p.7 e tutti): per un pugno di voti diventa presidente l'ecologista Van der Bellen, europeista convinto, che aveva criticato la linea dura del governo sul Brennero. Gentiloni: "Tiriamo un sospiro di sollievo" (Sole p.7). Renzi: "Pericolo scampato ma ora la Ue faccia uno scatto su crescita e migranti" (Messaggero p.3). Tajani al Mattino (p.7): "La vittoria di Van der Bellen è il minore dei mali. O cambiamo i Trattati o l'Unione è finita". "Senza una stretta sui migranti vinceranno gli egoismi nazionali". "Sollievo europeo fuori luogo – dice il politologo francese Reynié al Corriere p.5 – Questi non sono solo episodi. Populisti pronti a governare, da Varsavia a Parigi". Molti i riferimenti a Brexit. Un rapporto del governo britannico prospetta "un decennio di incertezza in caso di vittoria del sì": lo ha detto l'ambasciatore a Roma Prentice, ieri a Milano a cena con un centinaio di imprenditori italiani e inglesi (Messaggero p.3). Intanto a Istanbul richiamo della Merkel a Erdogan: "Rispetti la democrazia o niente visti ai turchi per l'Ue" (Repubblica p.12). L'incontro al summit umanitario dell'Onu. Appello alla mobilitazione per far cessare le guerre.
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