Commentario del 29.05.2016

IN PRIMA PAGINA

In primo piano la lunga intervista a Renzi su Avvenire, con il premier che parla di povertà, tasse, immigrazione fede e Costituzione. Polemiche con la minoranza dem: premier "deluso". Franceschini a Repubblica chiede alla minoranza di "usare il congresso e non il referendum contro Renzi". E sul referendum arriva l'attacco di Berlusconi a Confindustria: "Con il Sì siete degli aspiranti sudditi" (Giornale). Sulla Stampa a parlare è invece Nannicini, consigliere economico del premier, che annuncia l'arrivo di "sconti fiscali ai redditi bassi per la pensione anticipata". Intanto pronta la rivoluzione nella riscossione di tasse e multe non pagate: le Entrate assorbiranno Equitalia (Messaggero e Giornale). Negli esteri a tenere banco sono i nuovi sbarchi di immigrati: 13 mila solo in Italia, mentre in Grecia sono solo 180 (Corriere). Bruxelles riprende Roma per le "misure insufficienti", ma Alfano attacca: "L'Europa non ci aiuta". Su tutti la morte di Albertazzi e il ritorno in Italia del Marò, Girone: "Grazie a tutti, siamo un bel popolo". Nello sport due le notizie che dominano: l'impresa di Nibali al Giro e il Real Madrid che conquista la Champions a Milano.

POLITICA

"La vittoria del Sì non sarebbe mia, ma della buona politica. La vittoria del No sarebbe una mia sconfitta": Renzi ad Avvenire (in prima e p.6-7) rilancia sul referendum di ottobre. "Se vincono i No, ci teniamo un sistema confuso e ingovernabile. Per me la poltrona vale meno della coerenza, per cui se perdo vado a casa. Quella che viene chiamata personalizzazione, per me è serietà". Intanto sul referendum arriva l'attacco di Berlusconi a Confindustria: "Aspiranti sudditi", il Sì degli industriali "è l'ok a una riforma pericolosa, che Renzi si è cucita addosso su misura" (Corriere p.8 e tutti). L'imprenditore Bombassei, ex vicepresidente di Confindustria, a Repubblica (p.6) replica al Cav: "Accuse incomprensibili". Intanto sul referendum costituzionale restano le polemiche anche nella minoranza dem. Franceschini a Repubblica (in prima e p.7) avverte: "Chi vuole sconfiggere Renzi usi le elezioni o il congresso, non una riforma attesa 30 anni. Se vincesse il No si andrebbe alle urne, ma non ci saranno vincitori. Solo caos". E Renzi ad Avvenire, aggiunge: "Noi siamo qui per far ripartire il Paese, ma non c'è stato giorno in cui qualcuno della minoranza non abbia attaccato la segreteria. Andiamo avanti e al congresso vedremo chi ha la maggioranza". Spazio nell'intervista ad Avvenire anche alla replica sulle polemiche sull'Italicum: "Dopo due legislazioni inconcludenti, finalmente si è fatta una legge che permette a chi vince di governare. Perchè la dovremmo cambiare? Siamo passati dal potere di veto dei politici al potere di voto dei cittadini".

 

ECONOMIA

Ampio spazio nell'intervista di Renzi ad Avvenire alle questione economiche. "L'Italia ha tutto per essere leader nei prossimi vent'anni: serve però restituire fiducia ai cittadini" dice Renzi, secondo cui "non serve un intervento choc in economia". Spazio alla questione tasse: "Le abbiamo ridotte a tutti con il taglio dell'Imu, il bonus degli 80 euro, il Jobs Act e le misure per le imprese. Sono fatti, non promesse, ma sappiamo che famiglie e ceto medio soffrono ancora: nel 2017 interverremo per loro. Quanto e come lo stiamo valutando. Grazie alle riforme – aggiunge – abbiamo riconquistato credibilità in Ue, che ci ha portato la flessibilità". Il Sole (p.2) cita l'analisi del CsC che evidenzia un "quadro globale poco brillante, con un'Italia in ripartenza, ma debole". Ma tra le notizie positive c'è la flessibilità concessa dall'Ue che "favorisce la crescita del Pil". E Quadro Curzio sul Sole (in prima e p.21) sottolinea le indicazioni "incoraggianti" del Fmi sull'economia italiana ma evidenzia quanto è stato fatto "e quanto ancora resta da fare". Il tema economico del momento è però la riapertura dei contatti tra governo e sindacati sulle pensioni. Nannicini alla Stampa (in prima e p.3): "Ascoltiamo i sindacati, ma su pensioni e flessibilità saremo noi a decidere. Rimettere mano alla previdenza è indispensabile: con la riforma Dini il sistema contributivo andrebbe a regime troppo tardi. La Fornero ha messo in sicurezza il sistema, ma ha introdotto una forte rigidità in uscita". La flessibilità in uscita è il tema clou: "Una penalizzazione dell'8% per chi vuole abbandonare prima il lavoro sarebbe troppo, ma certo la misura non può essere gratis. Per chi ha un reddito medio-alto il taglio dell'assegno sarà notevole, invece sarà piccolo per i redditi bassi e per i disoccupati". Riscossione delle tasse, pronta la rivoluzione: l'Agenzia delle Entrate assorbirà Equitalia (Messaggero in prima e p.5 e altri). Intanto, ieri, il premier ha partecipato all'inaugurazione del "ponte elettrico" sullo stretto di Messina (Messaggero in prima e p.7 e altri): un'opera che consente un risparmio di 600 mln per il sistema elettrico, con vantaggi ambientali visto che saranno ridotte di 700mila le tonnellate di CO2 nell'atmosfera. Pombeni (Sole in prima e p.7) sottolinea l'annuncio di Renzi che, a ritorno del G7, ha affermato di essere pronto a firmare un decreto per assegnare 500 mln alla riqualificazione delle periferie e di intervenire con opere pubbliche importanti in alcune città: "Testimonia la consapevolezza della necessità di un rilancio della crescita – scrive Pombeni -. Ciò significa che le amministrazioni locali devono fare squadra con il governo per rilanciare lavoro e produzione, perchè senza queste non si risolleva l'economia".

 

EUROPA

"Ankara non rispetta i patti sui migranti, niente visti Ue per i cittadini turchi": Schultz a Repubblica (prima e p. 4) ammonisce Erdogan: "La proposta per liberalizzare i visti è ferma sulla mia scrivania, il Parlamento non ne discuterà fino a che tutte le 72 condizioni poste alla Turchia non saranno soddisfatte", ma secondo il presidente di Medici Senza Frontiere, De Filippi "l'accordo con la Turchia è cinico e punta soltanto al contenimento" (Unità p. 2-3). Il presidente del Parlamento Ue poi, plaude alla proposta italiana considerando "il Migration Compact la migliore proposta presentata finora, ma senza centri di registrazione, rimpatri e ricollocamenti efficaci non può funzionare". E sull'argomento, il premier Renzi ribatte: "L'attuazione del piano o la fa l'Europa o dovremo farla da soli: non c'è tempo da perdere. I numeri dicono che gli arrivi dei migranti sono in calo rispetto allo scorso anno: siamo un modello nel mondo e ci è stato riconosciuto anche al G7 dal Giappone" (Avvenire p. 7). Ma intanto sulle coste italiane continuano gli sbarchi (Corriere prima e p. 5): oltre 13mila nell'ultima settimana, contro i 180 approdati sulle isole greche. L'impressione è che da quando è stato siglato l'accordo con Ankara sia cambiata la mappa delle rotte degli sbarchi e l'Italia sia diventata la meta principale. Nell'editoriale di Giavazzi - "Le paure svegliano l'Europa" - (Messaggero prima e p. 25) il piano B al quale stanno pensando i capi di governo dell'Ue per non essere presi alla sprovvista nel caso in cui il prossimo 23 giugno la Gran Bretagna dovesse uscire dall'Unione e Donald Trump diventasse il nuovo presidente Usa. Nel frattempo "la Merkel si fa l'euro-armata in segreto" (Libero prima e p. 13): Berlino lavora a un esercito comunitario, ma il progetto non sarà rivelato prima del referendum britannico. I cittadini comunitari saranno informati a partire dal 28 giugno, giorno in cui la Mogherini presenterà le sue carte al summit dei leader Ue.

 

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