Commentario del 1.05.2016

IN PRIMA PAGINA
Renzi: in due anni il rilancio del Sud. E per il governo spunta Chicco Testa (Corriere, Sole, Messaggero). Squinzi al Corriere: "Riforme, metà dell'opera". Padoan a Repubblica: le banche sono più solide ma gli impiegati verranno ridotti. Lavoro in primo piano su tutti per il primo Maggio. Su Repubblica il sondaggio Demos: il 70% non crede nella ripresa, senza posto fisso il futuro è un rebus. Il Corriere coglie segnali positivi sul lavoro ma sui giovani è ancora buio. Sulla Stampa i settori su cui puntare per il futuro. 1 Maggio senza festa per il Fatto: morti sul lavoro +16%. E il Meridione vince la maglia nera per disoccupati e aziende chiuse. Spazio anche all'Europa con la nuova sfida all'Italia sui migranti. La Germania all'Ue: "Controlli per altri sei mesi" (Stampa). Con Berlino anche Parigi e altri 4 Paesi. Roma: un'alleanza contro di noi. Gozi alla Stampa: sbagliato isolarsi, serve polizia europea. Steinmeier a Repubblica: il muro austriaco è un autogol. Tensioni in Libia, in fiamme il Tricolore (Tempo, Messaggero, Giornale). Sul Tempo intervista al nuovo capo della Polizia Gabrielli: "Più agenti e mezzi per strada".

ITALIA-ECONOMIA
Padoan a Repubblica (p.7) difende il decreto per le banche dalle critiche e avverte: "Con le nostre riforme banche più solide e capaci di erogare credito ma c'è un eccesso di occupazione che andrà gestito. Possibili facilitazioni per l'uscita dal lavoro dei bancari vicini alla pensione". Il ministro difende anche i conti pubblici italiani dalle sortite di Weidmann: "Per me la via maestra per ridurre il debito è la crescita e non il contrario". E sul lavoro: "Jobs Act, agevolazioni fiscali e crescita porteranno più occupazione. E con la Cdp l'aiuto temporaneo dello Stato permette di riprendere l'investimento". Su Repubblica (p.6) parla anche il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis: l'Italia ha fatto più riforme del resto dei paesi europei ma resta il problema del debito pubblico troppo alto e dei numeri sul deficit che non tornano: "E' necessario rinforzare crescita e creazione di posti di lavoro". Lavoro che è il tema del giorno. Su Repubblica (p.2 e 3) il sondaggio Demos-Coop di Ilvo Diamanti: il 70% degli italiani non crede alla ripresa; senza posto fisso il futuro è un rebus. E sul Jobs Act solo l'8% crede che abbia funzionato; per il 40% è presto per vedere i risultati. Quanto alle tutele di lavoro e lavoratori al primo posto c'è la famiglia (27%), seguita da sindacati (17%), Stato (6%), associazioni degli imprenditori (4%), partiti (4%). Preoccupa il 62% degli italiani l'allarme Inps sulle pensioni e per il 73% il futuro dei giovani è all'estero. Sempre su Repubblica (p.4) inchiesta sui "proletari digitali", quelli che curano siti, blog e social media aziendali. Sono i precari del web, senza tutele né contratti . Sulla Stampa (p.11) i settori che garantiscono un posto sicuro: e al primo posto c' è proprio il web, seguito da ambiente, made in Italy e il cosiddetto quarto settore, "Industry 4.0", il digitale industriale. Sul Fatto (p.5) la morìa di imprese al Sud. Damiano all'Unità (p.5): "Dobbiamo eliminare le contraddizioni nel Jobs Act rendendo strutturali gli incentivi e mettendo argini all'abuso dei voucher". Sul Corriere (p.8) l'allarme della Boldrini sul caporalato nel sud: "Basta con la schiavitù. Ci sono ancora donne che muoiono nei campi". La presidente della Camera festeggerà il primo Maggio in Puglia.

ITALIA-POLITICA
Renzi in visita in Sicilia rilancia su lotta alla mafia ed ripresa: "Basta coi piagnistei, in due anni faremo ripartire il Sud" (Stampa p.6, Corriere p.5 e tutti). Oggi annuncerà il Piano per la Ricerca, 2,5 mld per scienza e cultura (Fatto p.4) e domani da Firenze lancerà la campagna per il voto di ottobre sulle riforme (Fatto p.8). Sul Corriere (p.6), intervista a Squinzi: "Sulle riforme molti passi avanti, ma dire che è tutto a posto ce ne passa. Molto dipenderà dall'attuazione delle riforme, la strada è ancora lunga. Bene il Jobs Act, ma la madre delle riforme è quella della pubblica amministrazione". Squinzi si dice preoccupato degli scenari politici: "La crescita dei 5Stelle, Fi che si indebolisce, il Pd attraversato da un evidente malessere creano una situazione potenzialmente instabile". Sempre sul Corriere (p.8) intervista alla Boldrini: "Sindacati e partiti devono aggiornarsi e cambiare. Ma senza corpi intermedi non esiste democrazia". Intanto per il Ministero dello Sviluppo, da un mese senza guida, si fa il nome di Chicco Testa, presidente di Assoelettrica (Corriere p.10 e tutti). Il Fatto (in prima): via un conflitto di interessi se ne fanno tre. L'altra nomina imminente che fa discutere è quella di Carrai per la guida dell'intelligence, ma dopo le polemiche dei giorni scorsi l'amico di Renzi mediterebbe il passo indietro (Repubblica p.9). Sulla Stampa (p.6) i "nuovi arrivi" al Consiglio di Stato: tra i dieci nomi la Manzione e Aquilani, "rottamati" dallo staff di Renzi per il Fatto, e il comandante della Finanza uscente Capolupo.

EUROPA
Sfida all'Italia sui migranti (Corriere e Stampa in apertura e su tutti): Germania, Francia, Austria, Belgio, Svezia e Danimarca chiederanno di prolungare di sei mesi i controlli alle loro frontiere. Berlino preoccupata per la rotta Libia-Italia. Alfano: "Alleanze contro l'Italia sono alleanze contro l'Europa. Stiamo lavorando sulla frontiera Sud e sulla frontiera Nord meglio di altri". Renzi: "Serve un patto per aiutare l'Africa a limitare le partenze". Su Repubblica (p.13) parla il ministro degli Esteri tedesco Steinmeier: "L'intesa con la Turchia funziona e riduce i flussi". E sul muro al Brennero: "Distinguere tra retorica interna e politica vera e propria. Le conseguenze di una chiusura del Brennero sarebbero drammatiche anche per l'Austria". Ma Berlino sta con Vienna (Sole in prima e a p.17): anche alla Merkel scotta il terreno sotto i piedi per un clima politico interno reso incandescente dalla questione migranti. L'ex segretario Onu Kofi Annan al Corriere (p.3): "Italia e Grecia lasciate sole. Serve un piano Marshall per l'Africa: chi pensa di fermare i migranti con i muri sta sognando". Su Repubblica (p.12) il flop del piano Juncker: l'Italia accoglie il doppio dei migranti ricollocati nell'Unione. Sulla Stampa (p.3) i dati su presenza e integrazione dei migranti: nel Paese immigrazione diffusa, nessuna concentrazione in "banlieu". Brescia, Milano e Prato le città con la più alta concentrazione di stranieri.

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