Commentario dell'11.04.18

Primo Piano Rassegna Stampa
Mercoledì 11 aprile 2018

IN PRIMA PAGINA
Politica al secondo giro di consultazioni: spunta l'ipotesi di un esploratore (Corriere). Potrebbe essere la Cesellati (QN). Pressing di Mattarella su Di Maio e Salvini: pronto a dare un preincarico (Stampa). Tajani al Corriere: "I veti di Di Maio? Basta arroganza". Toninelli a QN: "Contratto con gli alleati, ma il premier tocca a noi". Intanto nel Pd cresce l'ala governista. Franceschini: non permettere il patto Lega-M5S (Repubblica). Sulla Stampa gli Usa in allarme su Salvini, per il flirt con Russia e Cina. Il Fatto contro la Cesellati: altro che tagli, al Senato si regala un super-staff. Su tutti Renzi in Procura su Lotti e soffiate Consip.
Dall'estero. La Siria fa litigare Usa e Russia (Giornale). Trump schiera le navi e Putin risponde con i missili (Stampa, Messaggero). A Washington Zuckerberg si scusa in Senato (Corriere, Messaggero). "E' solo colpa mia" (Repubblica). "Saremo i poliziotti del web" (Stampa). Il Senato Usa minaccia la stretta sui social (Sole). L'Europa prepara un piano da 2 miliardi sull'intelligenza artificiale (Stampa). 
In cronaca gli allegri primari di Milano, tra protesi, mazzette e champagne (Fatto). Libero: anche i medici rubano. Nelle Marche i terremoti non finiscono mai (Libero). Ma la gente resiste: non ce ne andiamo (Messaggero). Su QN la beffa delle casette: non reggono alle scosse. Sul Corriere i ritardi della ricostruzione: pronte solo 18 case su 100 mila.
Calcio, impresa storica della Roma, fuori il Barcellona dalla Champions (Repubblica e tutti). Torna a casa Messi (Tempo).

ITALIA-ECONOMIA
Lavoro, sull'articolo 18 sintonia tra M5S e Cgil: sul Corriere l'incontro tra la Camusso e Toninelli. "C'è un impegno ad affrontare la Carta dei diritti proposta dalla Cgil come legge di iniziativa popolare quando saranno costituite le commissioni parlamentari", ha detto la Camusso. Nel ddl proposto dal sindacato c'è la reintroduzione dell'articolo 18, proposta rilanciata nei giorni scorsi anche dall'economista Pasquale Tridico, indicato dai grillini come ministro del Lavoro, anche se nel programma del M5S è previsto il diritto al reintegro solo nelle aziende con più di 15 dipendenti.
Ma le multinazionali promuovono il Jobs Act (Sole): da un sondaggio su 160 aziende italiane ed estere emerge il gradimento per le norme in particolare quelle su licenziamenti e conciliazione (che hanno dimezzato il contenzioso) per le semplificazioni introdotte. Apprezzata anche l'introduzione delle tutele crescenti, dei contratti a termine senza causale e della possibilità del demansionamento. Tra i fattori di ostacolo a investimenti e assunzioni resta il costo del lavoro, la complessità della normativa e della burocrazia, le rigidità dell'articolo 18 dove è ancora previsto.
Intanto febbraio fa registrare una nuova marcia indietro sulla produzione industriale (Messaggero): i dati Istat certificano un calo dello 0,5%, che segue quello dell'1,8% di gennaio. A soffrire sono stati soprattutto i beni di consumo, quelli intermedi e quelli strumentali. Energia in controtendenza, a +8,1%. Con queste premesse la crescita a fine 2018 potrebbe essere più vicina all'1,3% che all'1,5%. Montanino (Confindustria): "Non parlerei di preoccupazione, anche se il rallentamento non è un segnale da sottovalutare e sicuramente inciderà in negativo sulle aspettative di crescita del terzo trimestre. Nonostante le incertezze politiche e la sfiducia generata dalle guerre commerciali tra Usa e Cina, la tendenza di fondo dell'economia italiano resta positiva e con molti punti di forza". Più preoccupata l'analisi di Ferrara (Unimpresa): "La ripresa a singhiozzo ci avvicina al rischio di una lunga stagnazione".
"Il brevetto è stato copiato", via i tutor da Autostrade per l'Italia: sul Sole, Stampa e tutti la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha riconosciuto la violazione del brevetto di una società toscana da parte del colosso delle autostrade. "Li sostituiremo, ma il servizio continua". A brevettare il tutor nel 1999 era stata la Craft. Per Autostrade sanzione di 500 euro al giorno fino al cambio di sistema. Ma il tutor non sarà spento, solo sostituito, con un nuovo sistema che si basa su un incrocio tra radar, telecamere ad alta definizione e computer. Il principio non cambia: il sistema controlla la velocità media su un tratto tra i 15 e i 25 km. Con il suo utilizzo la mortalità autostradale è diminuita del 70%. Nulla cambierà per i multati (Stampa).

ITALIA-POLITICA
Consultazioni, si riparte domani, ma non c'è ancora l'intesa. Lega e 5S continuano a chiedere tempo (Messaggero p.2). Nel gioco dei veti e dei rinvii sale il governo del Presidente (Giornale p.3). Per stanare i duellanti, Mattarella pronto al preincarico: spunta il nome della Casellati (QN). Per il Corriere (p.5) Mattarella ha due possibilità: una commissione di saggi per guadagnare qualche settimana, oppure affidare un mandato esplorativo al presidente della Camera o del Senato. Mentre per Magri (Stampa p.3) l'ipotesi è affidare il mandato a Salvini o Di Maio, salvo tornare dal presidente e riferirgli come è andata. In caso negativo, Mattarella potrebbe provare con l'altro. Ma né Salvini né Di Maio sono in grado di garantire una maggioranza certa (Messaggero p.7). Il leader del M5S dice no a un mandato esplorativo: "Non farò la fine di Bersani, così rischiamo di bruciarci" (Stampa p.2). Intanto, Lega e M5S litigano a parole ma fanno asse sulle poltrone (QN): trovato l'accordo sulle commissioni speciali: a Giorgetti la presidenza di quella della Camera.
"Mai parlato di accordi, ma di un contratto su alcuni punti serie per il Paese": a ricapitolare la linea dei grillini è Toninelli, che al QN (in prima e p.10) torna a chiudere a un accordo che preveda Berlusconi. "Nessun premier terzo, 11 mln di italiani hanno votato Di Maio premier – prosegue -. Non entreremo in un governissimo".  E Crimi al Mattino (p.5) conferma: "Se qualcuno mostrerà disponibilità a lavorare insieme al M5S sui temi è una buona notizia. Ma diciamo no a un Nazareno-bis, con Berlusconi non si tratta".
Centrodestra, Tajani al Corriere (p.6): "Il problema è il M5S: vogliono poltrone e non conoscono le regole della democrazia. Il Paese ha bisogno di un governo e Fi è un elemento di credibilità. Al Quirinale diremo che occorre partire dali centrodestra. Non credo che Salvini voglia tradire il voto  alleandosi con il M5S". Ma per Repubblica (p.13) Berlusconi sospetta del leader del Carroccio. Verdini al Foglio (in prima e p.4): "Se Salvini strappa con Berlusconi metterebbe in discussione il blocco solido di centrodestra. Ma non è uno sciocco e non lo farà mai". Intanto, Brunetta rilancia al Mattino un asse con il Pd: "Penso a un governo di tregua, mettendo da parte i singoli programmi e le ideologie di partito. Un governo di tutti basandosi su quello che serve a famiglie e imprese. Il M5S non ci sta? Se andasse male si aprirebbe per loro un'autostrada, ma se riuscissimo ad agganciare la ripresa, i grillini pagherebbero per molto tempo la loro scelta".
Pd, Franceschini lancia la sfida: "Evitiamo un governo M5S-Lega" (Corriere p.11). E la senatrice Rossomando a Repubblica avverte: "La sinistra non si suicida se parla ai 5S ma se rinuncia a dire la sua". La replica dei renziani: "Noi solo all'opposizione". Il reggente Martina prova a segnare la via: "Devono accettare i nostri 4 punti" (Messaggero p.8). Secondo il Corriere, Renzi e i suoi mollano Martina e chiedono un nuovo Congresso.

ESTERI
Venti di guerra in Siria dopo l'attacco chimico di Douma: Trump schiera le navi nel Mediterraneo e Putin risponde con i missili (Stampa e tutti). Damasco e Mosca temono attacchi non soltanto sulle basi militari ma anche sui centri di comando nella capitale. Ieri jet russi hanno sorvolato a bassa quota il cacciatorpediniere Cook e la fregata francese Aquitaine in navigazione tra Cipro, Libano e Siria. Anche l'Iran sta mobilitando le sue forze. Onu paralizzata dai veti, mentre si rafforza l'asse Usa-Francia. Macron: "Agiremo con inglesi e americani". Nel mirino i laboratori di armi chimiche (Stampa). Su Repubblica il tentativo di Macron di schierare anche l'Europa a fianco suo e degli Stati Uniti per una risposta dura al governo di Assad. Un rebus la posizione dell'Italia: ieri ci sono stati incontri con la numero 2 dell'ambasciata americana ma in questa fase il governo è impossibilitato a prendere iniziative di rilievo in campo militare. Gli Usa hanno comunque già chiesto l'utilizzo delle basi e delle forze schierate in Italia.
Datagate, su Corriere, Messaggero e tutti il mea culpa di Zucerberg davanti al Senato: "Ho sbagliato e chiedo scusa". "Stiamo collaborando con il procuratore Mueller. Con la Russia è come una corsa agli armamenti, tentano di sfruttare i nostri sistemi. Dobbiamo fare prima di loro". Poi la promessa di "massimo rigore" sull'identità degli utenti: "Diventeremo poliziotti della rete" per evitare fae news e propaganda avvelenata. Quotidiani divisi sull'esito dell'audizione. Il Sole parla di stretta Usa sui social, Repubblica di appena una "strigliata" dei nonni del Senato al giovane Zuckerberg. Antitrust italiana in campo: "Facebook inganna gli italiani" (Repubblica). L'Authority guidata da Pitruzzella contesta la profilazione scorretta e il condizionamento indebito degli iscritti. Nel mirino il meccanismo che induce a cedere dati personali senza spiegare come saranno gestiti. Facebook rischia una multa.
Su Repubblica il piano Ue contro le fake news e per una regolamentazione dei social. A Bruxelles le scuse non bastano e si prepara una battaglia a tutto campo contro Facebook e i giganti della rete. Previste lezioni a scuola per contrastare fake news e l'uso improprio dei dati, trasparenza e sanzioni per chi non rispetterà la tutela di dati e privacy.

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