Commentario del 18.04.18

IN PRIMA PAGINA
Governo, Casellati verso l'incarico. Oggi la scelta di Mattarella (Sole e tutti). Ma il disgelo M5S-Pd fa crescere l'ipotesi Fico (Stampa). Su Repubblica l'avvertimento di Salvini: "Patto con M5S o si vota". D'Alimonte sul Sole: dallo stallo non si esce con le urne. Su tutti la mossa di Martina che riapre i giochi per il Pd. Il Giornale: tira aria di inciucio. Il Foglio: una pazzia il Pd al governo. Intanto Gentiloni "posiziona" l'Italia nella crisi siriana: "Alleati degli Usa" (Sole). Luttwak a QN: "Raid giusti, un errore starne fuori". Tajani al Giornale: "Per la pace in Siria serve difesa comune" (Giornale).
Tra politica ed economia il richiamo del Fmi: "L'economia italiana migliora ma l'incertezza politica è un rischio" (Messaggero e altri). Il Giornale: sorpresa, senza governo il Pil cresce. Non per il Corriere: sale il deficit, non la ripresa. Su Avvenire l'allarme dei commercialisti: 3 milioni di italiani perdono gli sgravi alla famiglia. Sul Messaggero la mappa delle pensioni di invalidità: il Sud doppia il Nord.
Dalla Ue. Macron sferza l'Europa: "Rischio guerra civile" (Stampa e tutti). Ma sulle riforme la Merkel frena per timore dell'estrema destra (Sole).
La Crusca boccia il Miur: trascura l'italiano, c'è abuso di termini inglesi (Messaggero, Giornale). Cronaca, mettono in chat il video dell'amica nuda: sospesi 12 liceali a Milano (Corriere). Faranno dieci giorni di lavori utili. Sul Fatto le ultime sulla morte di Stefano Cucchi: per ordine dei superiori, i carabinieri modificarono le relazioni sulla morte. Quasi 10 anni per ammettere ciò che era chiaro da subito.

ITALIA-ECONOMIA
Fmi: "L'economia italiana migliora ma l'incertezza politica è un rischio" (Messaggero). Altra bacchettata per l'Italia: "Cresce meno di Grecia e Portogallo" (Stampa). Su tutti i giornali il giudizio del World Economic Outlook pubblicato ieri dal Fondo Monetario Internazionale, che a fronte di una crescita globale del 3,9% prevede per l'Italia stime al rialzo all'1,5% (+0,1%). Ma nel 2019 si arretra all'1,1%. Si tratta della peggiore performance su scala Europea. Ma a preoccupare il Fondo è soprattutto l'instabilità politica, e l'Italia finisce insieme a Messico, Brasile e Colombia tra le nazioni più a rischio. Il problema è la stasi sull'attuazione delle riforme e la possibilità di un cambio nell'agenda del governo. Per il Fmi il problema numero uno resta il debito, a cui si uniscono i timori per la fine degli stimoli monetari della Bce. "Sorpresa, senza governo il pil cresce", titola il Giornale a riguardo, che però rimarca l'ultima posizione di Roma nell'eurozona. "Sale il deficit, non la crescita", l'analisi di Fubini sul Corriere: il disavanzo strutturale è salito di 20 miliardi ma l'effetto sull'economia è stato meno forte di quanto si creda. Il Paese nel 2017 ha il deficit strutturale più alto di tutti i governi (meno che Spagna, Grecia e Francia) e la crescita più debole dell'eurozona. Un altro freno potrebbe essere la taglia minima di troppe imprese, a cui corrisponde una flessione del 12,5% del credito. Pesa anche il calo demografico, ma la politica non ascolta. Codogno: "I partiti hanno tratto le conclusioni sbagliate dalla reazione calma dei mercati alle elezioni. Non sembrano capire quanto sia pericolosa la situazione e fragile la fiducia. Molti investitori aspettano solo un innesco per puntare contro i debiti italiani". 
Sul Sole i conti dell'Inps: quest'anno l'Istituto dovrebbe trovarsi con un patrimonio netto ricostituito di circa 40 mld ma tra meno di dieci anni tornerà negativa. Il preventivo 2018 segna ancora un rosso di 17,1 mld ma a luglio scatterà la metamorfosi contabile grazie a un intervento con cui il Tesoro ha cancellato 88,8 mld di debiti cumulati da Inps, come già fece in altre due occasioni in passato. Compensati poi i 29,4 mld che Inps vantava nei confronti dello Stato l'allineamento positivo è attorno a 40 mld. Ma è una condizione temporanea.  Sul Messaggero il focus sulle pensioni: nel 2018 diminuisce complessivamente il numero di prestazioni ma aumenta ancora la spesa, che ha già superato 16 miliardi. E sulle pensioni di invalidità il Sud doppia il Nord. Il grosso delle uscite per lo Stato – 125 mld – legate alle indennità di accompagnamento. Da Boeri nuovo affondo contro i sindacati: "Troppi ammiccamenti alle tesi populiste e decisamente poco interessati ai nuovi problemi del mondo del lavoro. Dovrebbero sapere che i populismi hanno sempre portato alla distruzione dei corpi intermedi" (Messaggero p.16).
Su La Verità il ricorso dei Comuni che apre un buco di 2 miliardi nei conti dello Stato: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di 44 Comuni veneti contro la ripartizione del Fondo di solidarietà da 6,5 mld nel 2015. Secondo i giudici, il governo avrebbe violato il principio di autonomia fiscale, perché il decreto è arrivato dopo l'approvazione dei bilanci di previsione. Previsto un risarcimento di 60 milioni. La sentenza apre le porte a una marea di cause simili: su 6.900 Comuni, circa il 30% versa più di quanto riceve. In totale lo Stato potrebbe dire addio a circa 2 miliardi.

ITALIA-POLITICA
Casellati verso l'incarico, oggi la scelta di Mattarella (Sole e tutti). In mattinata l'incarico esplorativo, che servirà a stanare i partiti. Secondo Breda (Corriere p.3) la mossa della presidente del Senato serve a Mattarella per confermare un rapporto leale e fiduciario con i due mezzi vincitori e battere tutte le strade prima di passare a uno schema libero, visto che l'ipotesi del ritorno alle urne non è nell'orizzonte del Colle, anche perchè – segnala D'Alimonte (Sole) – nuove elezioni riconsegnerebbero una situazione di stallo. Salvini condivide la linea, il via libera permette al leader leghista di prendere tempo e allontanare da sé l'incarico (Messaggero p.2). L'esplorazione della Casellati servirà a certificare se esiste una possibilità di intesa tra M5S e Lega, ma nel centrodestra non escludono che l'incarico possa diventare pieno (Stampa p.3), anche se Berlusconi resta scettico e pensa già a un possibile governo del presidente (Corriere p.6). Di Maio lancia un nuovo ultimatum: "Aspettiamo una settimana, se Salvini non rompe con Berlusconi, spegniamo il forno della Lega" (su tutti). Se la Lega non si muove – è il ragionamento del leader grillino – non restano che il Pd o le urne. Ma Salvini lo stoppa: "Non ho preso i voti del centrodestra per andare da un'altra parte". Il leghista prevede un asse 5S-Pd, e dice: "All'opposizione cresciamo".
Il Pd riapre i giochi (Avvenire). Martina indica tre punti programmatici che suonano come un richiamo al M5S: misure per famiglie, lavoro e povertà (su tutti). Dopo 44 giorni in freezer, si sciolgono i dem: il No ai 5S è diventato Ni (Fatto). Il disgelo Pd-M5S fa crescere l'ipotesi Fico (Stampa), il cui compito sarebbe speculare a quello della Casellati. Ma dal Movimento frenano, visto che il titolare di un possibile incarico resta Di Maio (Messaggero p.4). Giornale attacca: "Aria di inciucio M5S-Pd". Il Pd si prepara a trattare e spunta l'ipotesi Cassese (Repubblica p.3).
Su tutti i quotidiani la polemica per il programma elettorale del M5S corretto e "ammorbidito": il Foglio ha scoperto che il nuovo programma abbandona molti punti critici nei confronti della Nato e gli attacchi all'Occidente. Ma dal Movimento negano: "E' cambiata solo un po' la forma" (su tutti). Avvenire parla di cambio di programma sugli esteri, il M5S è più moderato ed europeista.

ESTERI
Siria, Gentiloni sta (un po') con gli Usa (Fatto). Il premier riferisce in Parlamento sull'emergenza siriana: "Inaccettabile l'uso di armi chimiche, l'Italia non è neutrale" (Stampa e tutti). Ma rivendica l'alternativa anti-bellica (Fatto). Applauso incrociato alle Camere tra Pd e M5S, il tetto atlantico potrebbe rappresentare la casa comune (Stampa), mentre la Lega si smarca (Repubblica e altri): "Se gli alleati sbagliano dobbiamo dirlo" evidenziano dal Carroccio, che ribadisce il suo no alla russofobia. Contraria all'ostilità alla Russia anche FdI, con il capogruppo Crosetto che ad Avvenire dice: "Nessuno mette in discussione le alleanze tradizionali dalla Nato all'Ue, ma è un errore fare della Russia un nemico dell'Occidente e spingerla verso la Cina".  Sul Giornale intervista a Tajani: "In Siria l'Ue cerca la pace, la stragrande maggioranza dei parlamentari condanna l'uso delle armi chimiche e sostiene l'azione di contrasto. Ma ora bisogna cercare il dialogo e la pace". Su QN parla il politologo americano Edward Luttwak: "In Siria c'erano armi chimiche, i rapporti dell'intelligence di Usa, Francia e Gran Bretagna sono categorici. Sono sorpreso dall'atteggiamento degli italiani che non credono alle immagini in arrivo da Duma". Neanche Salvini ci crede: "E fa male. Le sue critiche sono frutto di cattiva informazione e di pregiudizi". Per Luttwak sbaglia anche il governo Merkel ad avere rapporti privilegiati con la Russia, "perché Putin non è più il presidente di una superpotenza". Il deputato 5S Di Stefano al Messaggero (p.8) torna sulle sanzioni alla Russia: "Non hanno prodotto i risultati sperati, necessarie misure alternative. I dazi hanno solo danneggiato la nostra economia".
Macron sferza l'Europa: "Stop agli egoismi o si rischia la guerra civile" (Stampa in prima e su tutti). Davanti all'Europarlamento di Strasburgo il presidente francese ha ribadito la necessità di costruire una "nuova sovranità comune": "Il nostro modello democratico è unico al mondo, per questo dobbiamo unire le forze. L'Ue deve sbloccare il dibattito tossico e avvelenato dei migranti ma anche sulla riforma di Dublino". Fredda replica di Juncker: "L'Europa è un'Unione a 28, non un club guidato da Parigi o Berlino".

©riproduzione riservata




Nessun commento:

Posta un commento