Commentario del 03.07.2016

IN PRIMA PAGINA
La strage di italiani a Dacca in primo piano su tutti i quotidiani. Morti nove connazionali. Rivendicazione dell'Isis, che pubblica le foto del commando. "Bestie islamiche" titola il Giornale. Mattarella: "Barbarie senza confini, ora serve una risposta comune" (Sole). E Renzi aggiunge: "Uniti contro la loro follia": il governo cambia strategia e invia gli 007 (Corriere). Ma è gelo di Renzi verso Dacca per il blitz non concordato (Messaggero). Venti gli ostaggi uccisi. I sopravvissuti: "Ucciso a colpo di machete chi non recitava il Corano, agli altri invece hanno dato da mangiare". Avvenire: "Uccisi per odio cieco". Tra le altre notizie, spazio all'apertura europea sugli aiuti alle banche (Corriere, Sole). Su tutti i quotidiani l'eliminazione dell'Italia a Euro 2016: sfida infinita ai rigori con la Germania, finisce la favola azzurra.

ITALIA-ECONOMIA
Aperture Ue sulla ricapitalizzazione delle banche (Sole in prima e p.5 e tutti): la Commissione ammette il negoziato su aumenti di capitale "precauzionali" in linea con le regole Ue per le banche che non superano lo scenario "avverso" dello stress test. Dunque novità sulla trattativa sono attese dopo i nuovi test Eba sugli istituti (Corriere p.21). "Tempi stretti ma sul nodo sofferenze adesso serve una soluzione definitiva – dice il sottosegretario Baretta al Messaggero (p.16) –. Già prima di Brexit stavamo intervenendo sulle sofferenze, ma Atlante è dovuto intervenire per Pop Vicenza e Veneto Banca, e ora la risorse non bastano". Baretta chiude all'ipotesi aiuti di Stato: "Va contro il bail-in, non risolverebbe la questione. Avrebbe senso solo in caso di crisi sistemica, che non c'è". L'economista Pelanda su Libero (p.8) chiede più sovranità dall'Ue per risollevare le banche. Brunetta (Fi) sul Giornale (p.12) attacca: "sistema bancario nel baratro. La garanzia di 150 mld data all'Italia ne è una prova: siamo a un passo dalla crisi. Ma il governo resta fermo". Per l'economista Messori al QN (p.25) "lo scudo concesso dall'Ue è un segnale importante, ma da solo non basta".  Intanto allarme Cgia sulle sofferenze: "L'80% è in mano ai grandi gruppi societari" (Giornale p.12).
Lavoro e pensioni, terminato il giro di incontri Governo-sindacati. Nanninici al Corriere (p.21) parla di anticipo pensionistico: "Importante prendere atto che la flessibilità in uscita non può essere gratis. La penalizzazione sarà nell'ordine dell'1% l'anno, il costo sarà ridotto anche per chi è in condizione di forte disagio economico". Spazio nell'intervista anche al reddito pensionistico: "Uno degli strumenti è il bonus da 80 euro. Ma c'è anche l'ipotesi di una quattordicesima più ricca per le pensioni basse". E sulla possibile riduzione del taglio al cuneo fiscale nella legge di Bilancio, il sottosegretario spiega: "Prima dobbiamo completare le riduzione dello sconto dei contributi per i nuovi contratti stabili".

ITALIA-POLITICA
Nel tragico giorno della strage di italiani in Bangladesh, in Italia prosegue lo scontro politico su referendum e legge elettorale. SU QN (p.14) il sondaggio di Noto spaventa Renzi: referendum boomerang, un italiano su due pronto a non votare, e il 52% sarebbe per il No. Dal sondaggio emerge anche la personalizzazione del voto: al di là del quesito, sarà un voto sul premier. Renzi, in vista della direzione dem di domani, prova a blindare il partito: nonostante i proclami della minoranza dei giorni scorsi, domani non sono attesi scossoni (Messaggero p.13). Per Repubblica (p.12) il Pd si prepara alla resa dei conti del dopo amministrative, con Renzi intento a far capire che la colpa non è solo sua. Oltre alle questioni di partito - commenta il Sole (p.16) -, la minoranza è pronta a riaprire la discussione per scardinare la legge elettorale: la posta in gioco è il Sì alla riforma costituzionale. Renzi però è deciso ad andare avanti e chiude a possibili ritocchi sull'Italicum: "Non aiutano a vincere il referendum" (Stampa p.14). Anche perchè – scrive D'Alimonte (Sole in prima e p.16) – cambiare ora la legge elettorale darebbe un segnale di grande debolezza. Spaccature anche nel centro, Lupi (Ap) alla Stampa (p.14): "Nessun divorzio anche se c'è chi vuole guardare all'alleanza con Fi e chi con il Pd. Troveremo una sintesi interna. Intanto le priorità sono la riforma costituzionale – che non va personalizzata e i quesiti devono essere spacchettati – e la modifica dell'Italicum". Su Italicum e riforma costituzionale si gioca anche il futuro centrodestra. Dopo le ipotesi di Nazareno-bis, nuovo ultimatum di Salvini a Fi: "Un piccolo aiuto a Renzi e Fi ha chiuso per sempre con la Lega". La replica: "Basta ultimatum, siamo all'opposizione" (Giornale p.15), ma per Repubblica (p.13) nel partito di Berlusconi sarebbe pronta la svolta: se cambia l'Italicum Fi non farebbe campagna per il "No" al referendum di ottobre.

EUROPA/ESTERI
Strage di italiani a Dacca. "L'Italia sia unita, difendiamo i nostri valori" dice in conferenza stampa Renzi, che assicura di "non voler arretrare davanti alla follia". I servizi segreti si chiedono "se l'obiettivo non fosse proprio l'Italia" (Messaggero in prima e p.3). In una notte il Governo cambia strategia, inviando gli 007 sul posto, per creare un'alleanza con i Paesi a rischio (Corriere p.10). Polemiche per il blitz delle forze speciali bengalesi, che sarebbero intervenute senza concordare modalità e tempi (Messaggero in prima e p.9). Le analisi sugli sviluppo del Daesh evidenziano come stia perdendo in Iraq e Siria: per questo va alla conquista dell'Asia, ma i governi negano la sfida del terrore (Repubblica in prima e p.8). Il presidente del Copasir, Stucchi, alla Stampa (p.8): "C'è una svolta: il Califfato non richiama più i foreign fighters, ma li invita a colpire dovunque si trovino. Visto che attaccano sempre più spesso i soft target, che non sono presidiati, i pericoli aumentano anche in Italia, è impossibile presidiare ogni bar, ristorante, cinema". "E' una guerra globale che non va combattuta in ordine sparso – dice Casini all'Unità (p.5) -. Chi si illude che basti innalzare muri è di un'ingenuità sconcertante". Per Venturini (Repubblica p.27) l'attentato vicino l'ambasciata italiana conferma la volontà del Califfato di bilanciare le sue sconfitte militari in campo aperto con il terrorismo globale. Non ha senso pensare di salvarsi dosando il proprio impegno militare. L'ambasciatore, Massolo, in una lettere alla Stampa  (in prima e p.27): "Dire che siamo più esposti di prima è sbagliato, ma lo è anche essere inconsapevoli dei rischi". E il generale del corpo d'armata, ex comandate Coi, Bertolini al Corriere (p.11): "Siamo più esposti di altri e credo che non si sia fatto abbastanza per la sicurezza interna".  Terrore globale, anche la Cia lancia l'allarme: la rete del terrore vuole attaccare di nuovo in America (Stampa p.9). Guardando alle ultime stragi Isis, Traballi sul Sole (p.3) rilegge anche la Brexit e le priorità europee: discutere sull'uscita di Londra in questo momento è uno scontro sbagliato in un momento sbagliato. L'assenza di una politica condivisa sui migranti sta rendendo il fenomeno migratorio un'arma potente nelle mani dell'Isis, destabilizzando i nostri sistemi politici. Ogni attentato, anziché unirci, ci divide. E intanto, a proposito di Brexit, a Londra in 30 mila alla marcia per l'Europa (Stampa p.17).

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