Commentario del 06.07.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano l'inchiesta sulle Tangenti al ministero. "La cricca spiava le indagini" (Messaggero): i faccendieri gestivano il programma che custodisce i segreti delle Procure.  Alfano nel mirino, per il Giornale "è una bomba pronta a esplodere nel governo". Renzi prudente: "Meglio aspettare di leggere le carte". Intanto il premier alle prese con il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: "13 punti in più del M5S sul Pd al secondo turno dell'Italicum". D'Alema alla Stampa: "Se Renzi perde il referendum riforme condivise". E per Berlusconi, la vittoria del "Si" favorirebbe Grillo (Stampa). In economia è il terremoto Mps a tenere banco. Il titolo perde il 19%. Tesoro: "Pronto lo scudo" (Repubblica), più vicina la garanzia pubblica sulla ricapitalizzazione (Sole). Per il Messaggero, aiuti di Stato in salita, verso il piano B del governo. L'ipotesi del Corriere è un capitale pubblico per l'emergenza. Spazio anche al "Sì" della Consulta al prelievo sulle pensioni d'oro (Messaggero, Repubblica). La Corte legalizza la rapina (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
In primo piano il crollo (-20%) di Mps: bruciati 200 mln. Consob ha vietato per oggi le vendite contro il rischio speculazione. Ora nel mirino finiscono le obbligazioni (Stampa in prima e p.8 e tutti), mentre per il Sole (p.5) torna la pressione anche sui subordinati.  Per il Sole (in prima e p.5) lo "scudo" a cui si starebbe lavorando è un aumento di capitale preventivo, con garanzia pubblica, in vista della cessione da 10 mld di crediti deteriorati imposta dalla Bce. La manovra allo studio avrebbe un valore di 2-3 mld, ma c'è da trovare un accordo con la Ue. Corriere (in prima e p.8) parla anche dell'ipotesi di un intervento diretto nel capitale della banca senese, mentre sembrerebbe scartata l'ipotesi di un'emissione di obbligazioni ("Padoan bond") perchè rappresenterebbero un debito da restituire.  Nel frattempo si lavora per rinforzare Atlante: caccia a 3-5 mld prima del negoziato su una prima operazione sugli Npd di Mps (Sole p.7). Aumentare i fondi di Atlante è importante – commenta il Sole (p.7) – ma è ancora più importante come questi soldi saranno spesi.
Conti italiani, il report mensile Istat evidenzia il rallentamento della crescita: segnali meno favorevoli da consumi, clima di fiducia delle famiglie e delle imprese dei servizi (Corriere p.31 e tutti). Ma Padoan si dice ottimista sui fondamentali dell'economia italiana (Sole p.8 e altri). Con la crescita che rallenta, l'inflazione vicina allo zero in un contesto internazionale che da mesi sta virando verso prospettive di crescita meno incoraggianti, i margini per politiche di sostegno alla domanda si riducono drasticamente – commenta Pesole sul Sole (p.13) -. Stando agli impegni sottoscritti con la Commissione Ue, la prossima manovra di bilancio dovrà garantire una correzione dei saldi di finanza pubblica pari allo 0,5% del Pil (8 miliardi), cosi da rispettare l'impegno a ridurre il deficit all'1,8 %. Lo scostamento rispetto all'obiettivo di partenza (1,1%) servirà a neutralizzare le clausole di salvaguardia sotto forma di aumenti dell'Iva e delle accise. Ogni altro intervento diretto a sostenere la crescita andrà dunque finanziato con le relative misure compensative. A partire dai prospettati tagli alla pressione fiscale.

ITALIA-POLITICA
Mentre l'inchiesta su nomine, soldi e curricula scuote i piani alti delle istituzioni, si teme per l'addio di Ncd all'esecutivo. Alfano nel mirino parla di "riuso politico di scarti d'inchiesta. Non lascio" (Stampa p.3). Giornale (p.3) parla di indagine "bomba per il governo", tensioni in Ncd che per Repubblica (p.9) sarebbe tentato di lasciare il governo "perchè non ci difendono".  Renzi invita alla cautela sull'inchiesta - "Meglio aspettare di leggere le carte" - e manda segnali di disponibilità ai centristi per la modifica dell'Italicum dopo il referendum (Messaggero e Corriere).  Per Verderami (Corriere in prima e p.6) l'unica preoccupazione del Pd, al momento, è garantire la compattezza di Ap. A colpire – prosegue Verderami – è la cautela delle opposizioni, che non hanno chiesto la testa di Alfano perchè la caduta, in questo momento, del governo non conviene.  "Lasciare il governo? Alla fine nel mio partito prevarrà il buon senso. Non si può tornare indietro" dice il ministro Costa, al Corriere (p.5). Intanto dal sondaggio di Pagnoncelli (Corriere in prima e p.13) emerge la crescita del M5S, salito al 30,6% contro il 29,8% del Pd. I grillini, in caso di ballottaggio, sarebbero avanti di 13 punti sui dem, mentre il vantaggio si ridurrebbe a 9 punti in caso di unione a sinistra. La partita decisiva sarà il referendum. Il Pd schiera Napolitano, che torna a lanciare l'appello per il "Sì" al referendum (su tutti). Ma le minoranze continuano a lavorare per fermare Renzi dopo il voto di ottobre: in arrivo un ticket Letta-Speranza (Repubblica p.12), ma Orfini (PD) all'UNità (p.4) chiede di "stoppare le correnti e ripensare il Pd". D'Alema alla Stampa (in prima e p.5): "Se Renzi perde non ci sarà il vuoto, la Carta si può cambiare in 3 punti. In Parlamento possibili altri governi per riforme chiare, rapide e condivise". Ad appoggiare l'ipotesi di un governo alternativo è Berlusconi, che conferma il "No" al referendum per evitare di far vincere il M5S: l'ex premier è convinto che in caso di vittoria del "Si", Renzi porterebbe gli italiani al voto nella primavera 2017, e con l'Italicum vincerebbe Grillo (Stampa in prima e p.6 e tutti). Una vittoria del "No", invece porterebbe ad un altro governo col Pd che permetterebbe di cambiare la legge elettorale. Palmerini sul Sole (p.21) analizza le possibili strategie del M5S: il partito è schierato per il "No" al referendum, ma solo con il "Si" potrebbe avvinarsi a Palazzo Chigi.

EUROPA
Schulz non ha dubbi. "Bisogna accelerare l'uscita del Regno Unito, quest'incertezza pesa sull'economia": nell'intervista a Repubblica (p. 7) confida di essere rimasto "sorpreso e rattristato dalla vittoria dei Leave" ma sulla Brexit è determinato. "Il negoziato non deve essere una forma di rappresaglia, ma l'Ue deve difendere gli interessi dei propri cittadini". Su Juncker dice: "La sua commissione è coraggiosa ma per alcuni capi di Stato e di governo è un interlocutore scomodo".
Terrorismo al centro del vertice Nato di Varsavia, in vista del quale il ministro Pinotti dice al Corriere (p. 11): "Contro il terrorismo necessario un ponte tra Nato e Mosca e un'Europa più integrata". La ministra è convinta che "stando di fronte ad un terrorismo che in parte si è fatto Stato, ma che ora si espande con attacchi kamikaze, occorre un salto di qualità, per esempio sulla cyber security o sulla condivisione dell'intelligence". Sul vertice di Varsavia: "Al summit Nato si discuterà di sicurezza a Sud e al confine Est con la Russia".
Su Libero (p. 13, Corriere p. 16, Sole p. 20 e su altri) il nuovo D-Day elettorale Ue. Austria e Ungheria si preparano a dare due schiaffi all'Europa. Il 2 ottobre si rivota a Vienna, dove può vincere il candidato nazionalista. E a Budapest si tiene un referendum contro il ricollocamento degli stranieri. Il Corriere (p. 16 e Sole p. 20) ricorda che malgrado lo schieramento di esercito e polizia, le barriere di filo spinato al confine e le nuove regole sulle espulsioni dei clandestini, quest'anno sono entrate illegalmente in territorio ungherese oltre 17mila persone: già presentato il ricorso alla Corte di giustizia europea insieme alla Slovacchia contro il piano-quote. Il premier Orban (Sole p. 20): "Consultazione segno di indipendenza". L'opposizione democratica accusa il primo ministro di voler portare il Paese fuori dall'Europa, l'opposizione di sinistra boicotterà il referendum mentre il partito di estrema destra Jobbik lo sosterrà.

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