Commentario del 02.07.2016

IN PRIMA PAGINA
In primo piano l'attacco Isis in Bangladesh, assalto al caffè degli stranieri (Repubblica), sette italiani fra gli ostaggi (Stampa), due i connazionali uccisi (Messaggero). Negli esteri spazio anche alle irregolarità al ballottaggio in Austria, elezioni da rifare (su tutti). Nelle vicende politiche italiane resta l'Italicum il tema centrale. Renzi frena alla modifiche (Sole), ma Di Maio attacca (Stampa). Libero apre con l'alleanza anti-euro tra Salvini, Meloni, Di Maio: nasce un'intesa interpartitica per l'uscita dalla moneta unica. Sulla Stampa le novità sul tracciato Tav, con Delrio che assicura: "Risparmiamo soldi". In economia Borse ancora in rialzo, ma soffrono i bancari. Le banche centrali in azione, tassi dei bund ai minimi (Sole). Intanto si preparano nuovi stress test Ue, mentre per Repubblica l'Italia chiede l'ok di Bruxelles a "nuovi fondi per le banche".  Su tutti i quotidiani l'ergastolo a Bossetti, l'omicida di Yara. La sua difesa: "Vi sbagliate".

ITALIA-ECONOMIA
Lavoro, i dati Istat sul lavoro presentano un incremento di 21mila occupati a maggio (Sole p.6 e tutti). Rispetto a un anno fa c'è stato un incremento di 299mila posti, di cui 248 mila stabili. Positivo anche il bilancio della disoccupazione, che scende all'11,5%, ma resta ferma al 36,9% la quota dei giovani senza lavoro (Messaggero p.16). Dopo il "boom" dello scorso dicembre, il mercato del lavoro è in una fase di assestamento – commenta il Sole (p.6) -. Nell'ultimo trimestre c'è stato un incremento dell'occupazione dello 0,4% che, al di là delle polemiche politiche, dimostra come il Jobs Act stia funzionando, ma l'incentivo va reso strutturale. Jobs Act che resta, però, nel mirino della Cgil, che ha raccolto 3 mln di firme per il referendum contro la legge sul lavoro (Fatto p.2 e altri). Camusso (Cgil) al Fatto (p.3): "Non ci rassegniamo a stare senza art.18 e al boom dei voucher". Intanto sono le questioni bancarie a tenere banco. L'Italia chiede il via libera Ue per nuovi capitali negli istituti: negoziato con Bruxelles ma Berlino frena (Repubblica in prima e p.10 e altri). A Roma non basta lo scudo da 150 mld di euro, ma vuole l'ok per ricapitalizzare gli istituti con 40 mld in deroga al divieto comunitario sugli aiuti di Stato. La partita si incrocia con quella del negoziato sui conti pubblici italiani. Ma per Pesole (Sole p.4) lo scudo ha un impatto limitato sui conti pubblici. Per il Messaggero (p.7) si tratta su sofferenze e risparmio. Borse ancora in rialzo dopo lo shock Brexit, ma soffrono i titoli bancari. Banche centrali al lavoro, con la Bce pronta ad allargare il Qe, mentre la Fed annuncia che non aumenterà i tassi, e Bank of England che annuncia l'intenzione di tagliarli (Sole in prima e p.2-3). Infrastrutture, le modifiche alla tratta italiana della Tav: "Costerà 2,6 mld  in meno" (Stampa in prima e p.4 e altri): rivisitato il progetto con l'eliminazione della galleria da 20 km a Torino. "Io sono un'ambientalista, e così si riduce l'impatto dell'opera" dice Delrio alla Stampa (p.4). "Cerchiamo di impattare il meno possibile sulla Val di Susa" spiega Delrio, che parla di una lavoro "iniziata da molto e sul quale non ha avuto alcuna influenza la giunta Appendino".

ITALIA-POLITICA
Italicum e referendum costituzionale i temi del momento. Dopo il sondaggio di ieri di Repubblica, Renzi predica calma: "E' frutto della scia emotiva delle amministrative, ma dopo ottobre cambierà tutto" (Repubblica p.17). Il premier fa affidamento ai suoi sondaggi, che dicono che il Pd non scende nel gradimento e che il fronte del "Si" al referendum si rafforza, ma attacca la minoranza: "divisioni Pd un regalo al M5S" (Messaggero p.8). Allarme Confindustria: "Se vince il No c'è il rischio di caos politico e recessione". Boccia (Confindustria): "L'Italia rischia 4 punti di Pil in tre anni, con fuga dei capitali". Libero (p.7): "Sembrano cifre sparate a caso". Intanto si ragiona sul timing del referendum e della manovra di bilancio (Sole p.16). Francesco Boccia (Pd) a Repubblica (p.17): "Anticipiamo il congresso di partito: buon senso vuole che si tenga prima della Stabilità e della consultazione referendaria. Io voterò Sì, ma se non dovessimo farcela lasciamo a ottobre l'Italia senza governo e una legge di bilancio?". A puntare sul No il M5S, che attacca anche sull'Italicum: "Lo vogliono cambiare per tenersi le poltrone". Ma i renziani difendono la legge (Corriere p.12). Boccia (Pd) a Repubblica: "Io la votai per spirito di partito, ma se si trovasse un'ampia maggioranza in Parlamento si potrebbe cambiare". Di Maio alla Stampa (in prima e p.5): "Noi voteremo No a ottobre e continueremo ad opporci all'Italicum, anche se in molti sostengono che è un sistema a noi favorevole. Una vittoria del no ci porterà a contrastare gli altri partiti, impegnati a resistere un altro anno e mezzo. Ma Mattarella può sciogliere le Camere: è il momento di far decidere gli italiani". Grillini che – secondo Verderami (Corriere in prima e p.13) – sarebbero pronti alla "svolta istituzionale": stop atteggiamenti barricaderi e niente pressing sul Capo dello Stato. Di Maio gioca una duplice scommessa: punta a far sì che tutto cambi perchè nulla cambi, mira a fare cadere Renzi e a tenersi l'Italicum sulle macerie dell'eventuale "governo di salvezza nazionale". Intanto centrodestra diviso sul referendum. Nazareno-bis non piace a Salvini e Meloni, che lanciano l'ultimatum a Fi: decida o corriamo da soli (su tutti). Cicchitto (Ap) al Mattino (p.9): "Silvio ascolti Confalonieri, voti le riforme e rompa con Salvini". Per il Foglio (p.3) l'unico modo per Berlusconi di "aiutare Renzi" è costruire una nuova alleanza di centrodestra in grado di battere il M5S e arrivare al ballottaggio col Pd.

EUROPA
Choc in Austria, elezioni da rifare. Di nuovo in gioco la destra anti-Ue (Messaggero prima e p. 4, Corriere p. 6 e Stampa p. 7). Sentenza della Corte costituzionale: il conteggio dei voti era irregolare, sospetti su 78mila schede, si torna alle urne laddove il "verde" Van der Bellen vinse su Hofer per uno scarto dello 0,36% pari ad appena 30mila voti. Una nuova mina per l'unità europea: torna in agenda il caso Brennero e c'è l'ipotesi di referendum "Oxit". Campagna elettorale riaperta, gli eredi di Haider dettano l'agenda politica in vista un nuovo scontro con l'Italia sui controlli e le barriere alla frontiera. (Messaggero p. 5). "La sentenza dimostra che la democrazia in Austria funziona" dice il cancelliere Kern. "Sono ottimista, Van der Bellen sarà rieletto ancora" ribadisce la vicepresidente Ue, Lunacek. Al Corriere (p. 7) Norbert Hofer va a caccia di rivincita: "la Corte costituzionale ha solo constatato la truffa". Giornale (p. 4) fa il ritratto di Hofer "l'uomo nero" dal volto amichevole che sottovoce dice no a islamici e profughi. E, infatti, nell'intervista al Corriere, Hofer si dice pronto a "spingere l'Austria fuori dall'Ue, se fanno entrare i turchi". Per Micalessin (Giornale p. 5) in caso di vittoria di Hofer nel ballottaggio-bis, può passare l'idea del referendum Austrexit. Intanto proseguono i movimenti politici in Regno Unito dopo Brexit. Corriere (p. 8-9) e Avvenire (p. 6) riprendono l'intervento di Tony Blair sul Daily Telegraph: "Ora un leader per unire". Per il Telegraph "l'articolo sarà inevitabilmente visto come un'offerta da parte di Blair di giocare un ruolo nei negoziati". Intanto a Londra Gove lancia la sfida alla favorita May sul "bottino-Brexit" (Avveniren p. 6 e su altri). Il candidato Tory: basta libera circolazione. La rivale: nel 2017 la richiesta a Bruxelles. Sulla Stampa (p. 7), anche Praga vuole imitare Londra: "Referendum per uscire dall'Unione". Il presidente Zeman: "Decideranno i cittadini". Ma il premier Sabotka frena. E il Vaticano teme l'effetto Brexit nei Paesi dell'Europa orientale. 

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