Commentario del 9.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Il cecchino di Dallas scuote l'America (Corriere): in primo piano la strage dei poliziotti bianchi (Messaggero) durante una marcia di afroamerciani contro la polizia: 5 agenti uccisi. Nelle vicende italiane, referendum, Italicum e banche in primo piano. "Con la paura del No non si vince il referendum" avverte Renzi (Corriere). Consultazione che potrebbe slittare al 2017 (Sole). Spostamento del voto una delle mosse del "piano segreto" del premier per salvarsi (Giornale). Ieri l'assemblea annuale delle banche. Sì di Visco e Padoan agli aiuti alle banche. Mentre Pautelli dice  No al bail-in: "Incostituzionale" (Corriere). "La Ue usi la flessibilità sugli aiuti di Stato per gli istituti" dicono in coro Fmi e Visco (Sole). Mentre Piazza Affari scommette sull'accordo per le banche, con Milano che chiude con +4,1% (Sole). Si lavora al piano di salvataggio Mps: prima pulizia sui crediti poi una fusione (Repubblica).

ECONOMIA
Piazza Affari scommette sull'accordo per le banche (Sole in prima e p.3): l'ipotesi di una imminente chiusura della trattativa tra Roma e Bruxelles sulla ricapitalizzazione della banche, con l'intervento dello Stato, permette il rimbalzo della Borsa (+4,1%), anche se il bilancio settimanale resta negativo (-1,4%). Ieri si è svolta l'assemblea Abi. Il ministro Padoan e Visco (Bankitalia) spingono per gli interventi pubblici, con il titolare dell'Economia che chiede di "applicare tutta la flessibilità prevista in caso di rischio sistemico". E' Bufacchi sul Sole (p.4) a spiegare quale è la deroga che l'Italia deve sfruttare in pieno: eccezione per non mettere in pericolo la stabilità finanziaria e deroga all'articolo 45 della Comunicazione della Commissione relativa agli aiuti si Stato. "Ci sono situazioni in cui l'intervento pubblico è necessario, ma penso che in questo gli italiani esagerino – dice, intervistato da Fubini sul Corriere (p.11), l'economista Vèron -. Abbiamo già avuto perdite degli investitori professionali sui bond subordinati altrove e, non è mai stato destabilizzante in modo sistemico. Trovo che Italia e Bce abbiamo proposto troppo a lungo questi problemi nel 2014-2015. Di gran lunga, è l'ultima questione aperta". Nel frattempo, anche l'Fmi interviene: troppo Npl in Uem se necessario vanno usati i fondi pubblici. L'alternativa – avvertono dal Fondo – è restare "vulnerabile all'instabilità" (Stampa p.11 e tutti). Nel mirino non solo gli istituti italiani. Anche Landesbank di Brema vicina all'insolvenza, e il dissesto mette alla prova l'intransigenza tedesca sulle deroghe alla disciplina del bail-in (Sole in prima e p.2). Polemico sulle nuove regole sul bail-in Patuelli: "Sono incostituzionali"(su tutti). In Italia tiene banco il salvataggio di Mps. Prima il bilancio pulito, poi l'obiettivo è una fusione (Repubblica p.10). E per la Stampa (p.11 e altro) il Tesoro riapre il dossier Ubi per le nozze con Montepaschi, anche se il numero uno Massiah frena sull'interesse di Ubi per Siena. Sole (p.3) e il Corriere (p.10) parlano di piano in due mosse per salvare Mps: vendere al più presto i crediti deteriorati - a giorni attesa la firma con Atlante - e via alla ricapitalizzazione sfruttando la garanzia pubblica. Per Brambilla (Foglio in prima e p.4) l'esigenza politica è evitare un bail-in pieno a latere di un'iniezione di capitali pubblici, magari con l'acquisto di obbligazioni convertibili in azioni. Il problema è duplice: scongiurare una penalizzazione degli investitori istituzionali di obbligazioni per difendere la capacità del sistema bancario di finanziarsi sul mercato e cercare una compensazione per i risparmiatori che possiedono obbligazioni subordinate così da schivare proteste popolari in stile Banca Etruria nei mesi più critici per la premiership di Renzi, legata all'esito del referendum costituzionale.

POLITICA
Prima di partire per il vertice Nato di Varsavia, Renzi nella sua e-news rilancia sul "Sì" al referendum: "Non si vince con la paura, dobbiamo costruire una proposta, una speranza" (su tutti).
Per Folli (Repubblica p.13) il premier sa che l'unico colpo d'ala possibile è la vittoria al referendum. Avendo capito quanto fosse sbagliata l'impostazione plebiscitaria del referendum sta cercando di cambiarla – scrive Folli – ricostruendo il rapporto con l'opinione pubblica. Intanto possibile lo slittamento del voto per lo spacchettamento. Secondo il Sole (in prima e p.10), spacchettare il quesito potrebbe spostare la consultazione addirittura a ridosso della fine della legislatura: un grimaldello per allontanare l'esito di un voto diventato politicamente ingombrante. Il cambio di timing – scrive Verderami (Corriere in prima e p.14) - scombinerebbe i piani del fronte del "No", pronto per ottobre alla spallata al premier, per sostituirlo con un governo di scopo, dove Berlusconi vuole sedere tra i vincitori. Per questo l'ex premier ha bloccato l'ipotesi di affossare Renzi, anche perchè Fi vuole vedere se ci sono i margini per un accordo sull'Italicum. E sulle modifiche della legge elettorale spingono anche esponenti dem. Un sondaggio tra i deputati Pd, riportato dal Corriere (p.15), evidenzia come il 68% voglia un sistema elettorale diverso: sui 181 che lo cambierebbero, 59 vorrebbero il premio alla coalizione, 48 spingono per il "sistema francese" e 6 chiedono il "modello greco". Per Repubblica (p.13) la conta interna può inguaiare Renzi, che rischia di perdere la golden share tra i suoi parlamentari, per questo la chiusura alle modifiche dell'Italicum non è più netta. Secondo la Stampa (in prima e p.13) il premier spera nell'assist della Consulta, che potrebbe cambiare l'Italicum permettendo al premier di riaprire i giochi con gli alleati. Per Franco (Corriere p.16) le aperture di Renzi a rivedere quelli che un tempo erano paletti andrebbero valutate positivamente, invece vengono lette come un segno di debolezza. Intanto nel Pd c'è chi dice "sì" alla proposta lanciata ieri dal Foglio: elezioni subito contro il partito della "graticola" per evitare che il premier venga "cotto" a fuoco lento (Foglio in prima e p.4).


EUROPA
Vertice a Varsavia, la Nato si rafforza nei Paesi dell'Est (su tutti). Quattro battaglioni, 150 soldati italiani. Obama annuncia che gli Usa contribuiranno con mille soldati, circa 650 i militari del Regno Unito, si impegnano ad inviare unità anche Canada e Germania. "Il summit NATO si trasforma in un grande workshop sui capitoli più spinosi dell'attualità internazionale" scrive il Sole (p.8). Ma l'obiettivo è difendere gli alleati del fianco Est di fronte al riemergere delle ambizioni di Mosca.  "Russia è aperta al dialogo e non cerca un nemico" fa sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Pesckov. Venturini su Corriere (p.24): bisognerà capire se la fiducia possa essere ristabilita senza far rinascere a Mosca complessi di accerchiamento pericolosi. E per Gervasoni (p.20) "le intenzioni del vertice, stando alle prime dichiarazioni, non sembrano una provocazione contro Putin. Rispetto alle posizioni dei mesi precedenti sembra più concreto l'obiettivo di trovare un nuovo accordo con Mosca, mentre l'Italia deve ritagliarsi un ruolo di soggetto decisore autonomo e assertivo. Per Gaiani (Sole p.8) è il momento di accelerare sulla difesa comune europea. E  il viceministro francese Spahn, a Repubblica (p.8): "Esercito della Ue con chi ci sta realizziamo il sogno di de Gaulle".

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