Commentario del 19.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri sempre in primo piano per la crisi turca, la "guerra fredda" del doping con la Russia, la convention repubblicana di Detroit, gli sviluppi della strage di Nizza e l'assalto jihadista di un profugo afgano a un treno tedesco. Sulla pena di morte in Turchia, minacciata da Erdogan, è scontro con Usa e Ue. Il mondo a Erdogan:"Fermati" (Repubblica). Gentiloni al Corriere: "La nostra porta si può chiudere". Libero: se la Turchia entra in Europa usciamo noi. Tensione anche con la Russia per il diktat della Wada agli atleti russi:"Via dai giochi". Ira di Putin (Stampa). A Cleveland la convention blindata per il Trump show: proteste e cortei contro (Repubblica). Sul Messaggero e tutti la pista italiana per la strage di Nizza: ieri fischi a Valls e il riconoscimento della prima vittima italiana. Sul Messaggero prime ipotesi sulla manovra 2017: taglio di un punto dell'Irpef dei redditi bassi. Sul Sole la promessa di Calenda: per il salario di produttività ulteriori defiscalizzazioni. Boccia: aumentare le imprese che fanno contrattazione aziendale. Su tutti la condanna dei De Benedetti per i morti di amianto alla Olivetti: 5 anni di carcere. Libero contro l'ingegnere: condannato per scherzo, è anziano e ricco, non andrà in galera.

POLITICA
Un buco nell'acqua, l'incontro di Renzi con i capigruppo di Camera e Senato sull'emergenza terrorismo: "Aiutate pure voi il governo a trasmettere un segnale di forza e compattezza", l'appello del premier. Ma per la Stampa (p.7) l'incontro si è rivelato un "tutti contro Renzi". Solo quando il premier ha lasciato la conduzione dell'incontro ad Alfano, Pinotti e Minniti si è entrati nel merito dello scenario geopolitica internazionale e il clima si è svelenito. Per Alfano contestazioni da sinistra per la frenata sul reato di tortura (Fatto p.3), da destra per il piano migranti (Stampa p.6). L'attenzione della politica resta sulla battaglia referendaria e la riforma della riforma elettorale. D'Alema, su La7, insiste sulla libertà di votare "No". Sul Fatto (p.2) il trend dei sondaggi: Renzi si gioca tutto sull'affluenza, se cresce sale il Sì. Il Giornale (p.12) riprende i rumors ieri sulla Stampa che danno il referendum rimandato a dopo il primo passaggio della finanziaria alla Camera: una scelta dettata dalla necessità di "risarcire" in Stabilità Confindustria e Cisl per il "sì" alla riforma. Oggi intanto è il giorno del "Bersanellum", l'Italicum rivisto e corretto dalla minoranza dem con candidati di collegio e lo stop ai nominati. Per il Giornale (p,12) una legge elettorale che favorisce le larghe intese ma che per ora Fi respinge. Ma per Folli (Repubblica p.14) il Bersanellum non passerà: minoranza dem  e centristi troppo pochi per imporsi. Se ne riparlerà dopo la pausa estiva.

ECONOMIA
Borse e dollaro in rialzo: i mercati tengono dopo lo shock turco (Sole in prima e a p.3). Ma per il Giornale (p.2) è allarme rosso per le aziende italiane in Turchia: tra le più esposte Unicredit, Pirelli, Fca. Calenda: "Parlare di possibile impatto ora è puro azzardo". Boccia (Confindustria): "Prematuro dire quali saranno gli effetti sull'economia italiana". Ieri in Borsa nuovo calo per Mps: "paga per la rigidità di Bruxelles", scrive il Giornale (p.18). Al momento nessuna concessione sui bond subordinati. Lagarde: "Le banche italiane non possono essere paragonate a quelle greche. Quanto alle regole europee, c'è abbastanza flessibilità per risolvere le difficoltà degli istituti del Paese" (Messaggero p.16). Massiah (Ubi Banca), in un'intervista al Foglio, rompe il fronte anti-bail in: "Il bail in è giusto, perché è giusto che chi ha investito consapevolmente in una banca partecipi ai costi della sua risoluzione". Ma nella normativa c'è una falla da correggere ed è l'applicazione retroattiva. Semmai, in Italia, bisogna tagliare i tempi di recupero dei crediti in sofferenza: il governo ha cercato di cambiare marcia ma ha incontrato le resistenze della magistratura. Intanto riprende il filone delle anticipazioni sulla politica fiscale del governo: per il Messaggero (p.15) il piano prevede il taglio di un punto dell'aliquota del 23% per aumentare i redditi di tutti i contribuenti di 150 euro annui, gratificando così le classi medio basse.
In primo piano su tutti i giornali la condanna dei De Benedetti e di Passera per i morti alla Olivetti, dieci casi di tumore legati alla presenza di amianto in azienda. Franco De Benedetti al Corriere (p.18): "Eccomi qua, non scappo. La nostra azienda un modello nel mondo". Su Repubblica (p.13) l'amarezza dell'ingegnere: "Sono accuse infondate, per me la salute era centrale". Feltri su Libero (in apertura e a p.3): "E' anziano e ricco sfondato, "Diocarlo" non vedrà la galera". Sul Messaggero (p.13) parla la pm dell'inchiesta, Laura Longo: "Hanno sottovalutato il tema sicurezza, ora via alle indagini per il processo bis". In prima pagina sul Sole (e p.26) e su tutti l'indagine di Fbi e Sec sulle vendite della Fca negli Usa: "Concessionari spinti a gonfiare le immatricolazioni". Il gruppo: "Per noi valgono solo le auto fatturate ai saloni".

EUROPA
La grande epurazione di Erdogan (Corriere in apertura e a p.2 e tutti) – con le foto choc dei militari denudati e dei generali in manette – e l'annuncio della reintroduzione della pena di morte imbarazzano Usa e Ue (Corriere p.3 e tutti). Merkel: "Pena di morte incompatibile con l'ingresso nell'Unione". Kerry: "La Nato richiede il rispetto della democrazia". Gentiloni al Corriere (p.4): "Le porte dell'Ue sono aperte ma solo per uno Stato democratico. Inaccettabili epurazioni e vendette". Per Gentiloni l'Europa è scossa da "una tempesta perfetta", tra Brexit, Turchia, Nizza. "Servono nervi saldi e una bussola chiara: non rinunciare all'Europa, lavorare con gli Usa per coinvolgere la Russia, sconfiggere il terrorismo senza crociate e illusioni militari". Ancora molte le ricostruzioni e i retroscena del golpe fallito. Su Repubblica (p.4) le tracce radar che collegano gli Usa agli F-16 dei golpisti in volo per colpire Erdogan. Mieli sul Corriere (in prima e a p.26): "Le cancellerie europee hanno tentennato troppo nel prendere le distanze dal golpe militare". Per il Giornale (p.3) non si è trattato di un golpe fasullo ma ad innescarlo non è stata la volontà dei militari di prendere il potere bensì il tentativo di evitare un repulisti studiato dal governo per fare piazza pulita degli oppositori dentro forze armate, polizia e magistratura. Paragone su Libero (in prima e a p.5): "Se la Turchia entra in Europa l'Italia deve uscirne subito". Intanto in Francia fischi a Valls alla commemorazione delle vittime di Nizza (su tutti). E in Germania un afgano armato di ascia assalta un treno tedesco al grido di "Allah è grande": ucciso (Repubblica in prima e a p.7 e su tutti).

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