IN PRIMA PAGINA
Esteri sempre in primo piano per la crisi turca, la "guerra fredda" del doping con la Russia, la convention repubblicana di Detroit, gli sviluppi della strage di Nizza e l'assalto jihadista di un profugo afgano a un treno tedesco. Sulla pena di morte in Turchia, minacciata da Erdogan, è scontro con Usa e Ue. Il mondo a Erdogan:"Fermati" (Repubblica). Gentiloni al Corriere: "La nostra porta si può chiudere". Libero: se la Turchia entra in Europa usciamo noi. Tensione anche con la Russia per il diktat della Wada agli atleti russi:"Via dai giochi". Ira di Putin (Stampa). A Cleveland la convention blindata per il Trump show: proteste e cortei contro (Repubblica). Sul Messaggero e tutti la pista italiana per la strage di Nizza: ieri fischi a Valls e il riconoscimento della prima vittima italiana. Sul Messaggero prime ipotesi sulla manovra 2017: taglio di un punto dell'Irpef dei redditi bassi. Sul Sole la promessa di Calenda: per il salario di produttività ulteriori defiscalizzazioni. Boccia: aumentare le imprese che fanno contrattazione aziendale. Su tutti la condanna dei De Benedetti per i morti di amianto alla Olivetti: 5 anni di carcere. Libero contro l'ingegnere: condannato per scherzo, è anziano e ricco, non andrà in galera.
POLITICA
Un buco nell'acqua, l'incontro di Renzi con i capigruppo di Camera e Senato sull'emergenza terrorismo: "Aiutate pure voi il governo a trasmettere un segnale di forza e compattezza", l'appello del premier. Ma per la Stampa (p.7) l'incontro si è rivelato un "tutti contro Renzi". Solo quando il premier ha lasciato la conduzione dell'incontro ad Alfano, Pinotti e Minniti si è entrati nel merito dello scenario geopolitica internazionale e il clima si è svelenito. Per Alfano contestazioni da sinistra per la frenata sul reato di tortura (Fatto p.3), da destra per il piano migranti (Stampa p.6). L'attenzione della politica resta sulla battaglia referendaria e la riforma della riforma elettorale. D'Alema, su La7, insiste sulla libertà di votare "No". Sul Fatto (p.2) il trend dei sondaggi: Renzi si gioca tutto sull'affluenza, se cresce sale il Sì. Il Giornale (p.12) riprende i rumors ieri sulla Stampa che danno il referendum rimandato a dopo il primo passaggio della finanziaria alla Camera: una scelta dettata dalla necessità di "risarcire" in Stabilità Confindustria e Cisl per il "sì" alla riforma. Oggi intanto è il giorno del "Bersanellum", l'Italicum rivisto e corretto dalla minoranza dem con candidati di collegio e lo stop ai nominati. Per il Giornale (p,12) una legge elettorale che favorisce le larghe intese ma che per ora Fi respinge. Ma per Folli (Repubblica p.14) il Bersanellum non passerà: minoranza dem e centristi troppo pochi per imporsi. Se ne riparlerà dopo la pausa estiva.
ECONOMIA
Borse e dollaro in rialzo: i mercati tengono dopo lo shock turco (Sole in prima e a p.3). Ma per il Giornale (p.2) è allarme rosso per le aziende italiane in Turchia: tra le più esposte Unicredit, Pirelli, Fca. Calenda: "Parlare di possibile impatto ora è puro azzardo". Boccia (Confindustria): "Prematuro dire quali saranno gli effetti sull'economia italiana". Ieri in Borsa nuovo calo per Mps: "paga per la rigidità di Bruxelles", scrive il Giornale (p.18). Al momento nessuna concessione sui bond subordinati. Lagarde: "Le banche italiane non possono essere paragonate a quelle greche. Quanto alle regole europee, c'è abbastanza flessibilità per risolvere le difficoltà degli istituti del Paese" (Messaggero p.16). Massiah (Ubi Banca), in un'intervista al Foglio, rompe il fronte anti-bail in: "Il bail in è giusto, perché è giusto che chi ha investito consapevolmente in una banca partecipi ai costi della sua risoluzione". Ma nella normativa c'è una falla da correggere ed è l'applicazione retroattiva. Semmai, in Italia, bisogna tagliare i tempi di recupero dei crediti in sofferenza: il governo ha cercato di cambiare marcia ma ha incontrato le resistenze della magistratura. Intanto riprende il filone delle anticipazioni sulla politica fiscale del governo: per il Messaggero (p.15) il piano prevede il taglio di un punto dell'aliquota del 23% per aumentare i redditi di tutti i contribuenti di 150 euro annui, gratificando così le classi medio basse.
In primo piano su tutti i giornali la condanna dei De Benedetti e di Passera per i morti alla Olivetti, dieci casi di tumore legati alla presenza di amianto in azienda. Franco De Benedetti al Corriere (p.18): "Eccomi qua, non scappo. La nostra azienda un modello nel mondo". Su Repubblica (p.13) l'amarezza dell'ingegnere: "Sono accuse infondate, per me la salute era centrale". Feltri su Libero (in apertura e a p.3): "E' anziano e ricco sfondato, "Diocarlo" non vedrà la galera". Sul Messaggero (p.13) parla la pm dell'inchiesta, Laura Longo: "Hanno sottovalutato il tema sicurezza, ora via alle indagini per il processo bis". In prima pagina sul Sole (e p.26) e su tutti l'indagine di Fbi e Sec sulle vendite della Fca negli Usa: "Concessionari spinti a gonfiare le immatricolazioni". Il gruppo: "Per noi valgono solo le auto fatturate ai saloni".
EUROPA
La grande epurazione di Erdogan (Corriere in apertura e a p.2 e tutti) – con le foto choc dei militari denudati e dei generali in manette – e l'annuncio della reintroduzione della pena di morte imbarazzano Usa e Ue (Corriere p.3 e tutti). Merkel: "Pena di morte incompatibile con l'ingresso nell'Unione". Kerry: "La Nato richiede il rispetto della democrazia". Gentiloni al Corriere (p.4): "Le porte dell'Ue sono aperte ma solo per uno Stato democratico. Inaccettabili epurazioni e vendette". Per Gentiloni l'Europa è scossa da "una tempesta perfetta", tra Brexit, Turchia, Nizza. "Servono nervi saldi e una bussola chiara: non rinunciare all'Europa, lavorare con gli Usa per coinvolgere la Russia, sconfiggere il terrorismo senza crociate e illusioni militari". Ancora molte le ricostruzioni e i retroscena del golpe fallito. Su Repubblica (p.4) le tracce radar che collegano gli Usa agli F-16 dei golpisti in volo per colpire Erdogan. Mieli sul Corriere (in prima e a p.26): "Le cancellerie europee hanno tentennato troppo nel prendere le distanze dal golpe militare". Per il Giornale (p.3) non si è trattato di un golpe fasullo ma ad innescarlo non è stata la volontà dei militari di prendere il potere bensì il tentativo di evitare un repulisti studiato dal governo per fare piazza pulita degli oppositori dentro forze armate, polizia e magistratura. Paragone su Libero (in prima e a p.5): "Se la Turchia entra in Europa l'Italia deve uscirne subito". Intanto in Francia fischi a Valls alla commemorazione delle vittime di Nizza (su tutti). E in Germania un afgano armato di ascia assalta un treno tedesco al grido di "Allah è grande": ucciso (Repubblica in prima e a p.7 e su tutti).
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Commentario del 19.07.2016
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