Commentario del 27.07.2016

IN PRIMA PAGINA
Il terrorismo colpisce in chiesa (Stampa, Corriere e tutti): l'uccisione del sacerdote francese da parte di due giovani dell'Isis in primo piano su tutti. Piano sicurezza flop, Hollande sotto accusa (Messaggero). Giornale, Libero e Tempo contro il Papa: "condanna debole" del terrore. Il Giornale ripubblica il discorso di Ratzinger a Ratisbona: "L'Islam usa la spada". Galantino al Corriere: "La paura sta crescendo ma rifiutiamo la vendetta". In Italia campagna di controllo sul web e forze speciali in strada (Corriere e tutti). Sul fronte interno finanza in primo piano con il piano da 5 mld tutto privato per il Mps e lo strappo di Vivendi con Mediaset. Il Fatto: assalto al Nazareno degli affari. Sul Messaggero parla la Madia: "Assunzioni mirate e mai più precari nella pubblica amministrazione". Sul Corriere nuovo affondo di Rizzo contro la burocrazia: non sa cos'è una veranda. Sul Sole la consacrazione di Parisi da parte di Berlusconi: "Sarà lui a far vincere i moderati". Parisi a Repubblica: "Creerò una forza liberale alternativa a Renzi". Il Sole: torna il partito dei moderati.

ITALIA-POLITICA
Di Maio a confronto con il gesuita Spadaro sull'Europa: "La Chiesa è casa mia"  (Repubblica p.17 e altri). E' la "prima" tra grillini e Vaticano ma padre Spadaro precisa: "Nessun placet da Oltretevere a questo incontro". Incontro che serve però a Di Maio per correggere la "percezione" antieuropeista del M5S: "Noi ci sentiamo europei, pur criticandola non abbiamo mai voluto uscire dalla Ue". Sulla Stampa (p.11) i nuovi ruoli definiti dal triumvirato dopo l'incontro con Grillo: Di Maio corre verso la candidatura a premier, Fico sarà il nuovo garante del decalogo e del simbolo e Di Battista farà l'uomo immagine, il trascinatore di folle.
Nel centro destra è l'ora di Parisi, dopo l'investitura ufficiale di Berlusconi: a lui il compito di riorganizzare Forza Italia e recuperare i moderati (Corriere p.19). "Rispondo solo a Silvio ma non guiderò Forza Italia" dice Parisi a Repubblica (p.16). "Voglio creare un'alternativa liberale a Renzi. Altrimenti la gente pensa che se il premier perdere il referendum e va a casa poi vincono i 5 Stelle o c'è il baratro. Per questo serve un rinnovamento nei contenuti. Fi deve tornare a essere forza di governo: per troppi anni si è adattata a fare opposizione. Immigrati, legalità, tasse e burocrazia devono essere temi nostri". Per Verderami (Corriere p.19) Renzi fa il tifo per Parisi e Parisi fa il tifo per Renzi: convergenza di interessi. Il premier spera che Parisi renda Fi competitiva con il M5S e Parisi che Renzi duri fino al 2018 per dar tempo al fronte azzurro di ristrutturarsi.

ITALIA-ECONOMIA
Mps, sale a 5 miliardi l'aumento di capitale in rampa di lancio ma è più vicino l'accordo per la cessione dei 9,7 mld di sofferenze: in campo Jp Morgan e Mediobanca per un prestito ponte che consentirà di "blindare" la cessione di Npl (Sole in apertura e a p.2 e 3, Corriere p.30). Atlante parteciperà all'acquisto delle sofferenze ma non ci sarà intervento pubblico. La risposta della Bce venerdì, in concomitanza con l'esito degli stress test. In Borsa credito sull'ottovolante (Sole p.3) ma alla fine la giornata si chiude quasi in parità. Ma la notizia del giorno era stata il dietrofront di Vivendi su Mediaset Premium, che ha fatto collare il titolo del Biscione, pronto ad azioni legali contro i francesi (Sole in prima e a p.4). Ma il ceo francese De Puyfontaine getta acqua sul fuoco: "Con Cologno siamo buoni amici e sul gruppo tlc siamo investitori stabili". E si fa strada l'ipotesi, "sorprendente", di una fusione tra Telecom Italia e Mediaset. Questi almeno sembrerebbero i desideri del gruppo francese e del suo azionista, Bollorè. Per il Fatto (in apertura e a p.6 e 7) è l'effetto della fine di Berlusconi: senza politica gli affari li fanno gli altri. Dalla finanza ai conti pubblici. Anche l'Ufficio di Bilancio rivede la crescita al ribasso, poco sotto l'1% (Corriere p.35, Sole p.8). Ripresa meno dinamica anche nel 2017. Padoan: "Quadro economico difficile, vale anche per la finanza pubblica". Per la spending review dote aggiuntiva di 1 miliardo, con i benchmark per 34 convenzioni Consip per l'acquisto di beni e servizi per la Pa (Sole p.8). Per Gutgeld, in 2 anni la spending ha ridotto di 25 mld la spesa pubblica. Sul Corriere (p.27) il richiamo di Bini Smaghi sul debito pubblico italiano, praticamente rimosso dall'immaginario politico: se non riparte con forza l'agenda delle riforme strutturali, e senza aspettare l'esito del referendum, il Paese rischia di ritrovarsi in una situazione simile al 2011. Per Bini Smaghi il debito si risolve solo aumentando il potenziale di crescita economico", ossia aprendo le porte agli investitori. Libero (in prima e a p.19) giustifica le aziende che se ne vanno, come Fca: "l'Italia è un inferno fiscale".
Oggi il varo definitivo del decreto Ilva. La Bellanova all'Unità (p.10): "Si ricomincia da lavoro e salute". "Il futuro di Taranto sta nello sviluppo integrato del porto, dell'ambiente, dell'industria e della cultura".

EUROPA
Il terrore colpisce in chiesa: sul Corriere (in apertura) e su tutti l'escalation del terrorismo jhadista, con un anziano sacerdote sgozzato sull'altare da due giovani estremisti. L'Isis: "Nostri soldati". Hollande: "Siamo in guerra". "Un assalto a un luogo simbolo per scatenare una guerra di religione", l'analisi di Bernardo Valli su Repubblica (p.6): a spiazzare il Califfo i gesti distensivi del Papa.  Monsignor Galantino al Corriere: "La paura sta crescendo ma rifiutiamo la vendetta". Il Giornale ripubblica il discorso di Ratzinger a Ratisbona nel 2006: "L'Islam usa la spada". Giornale e Libero contro il papa: "Condanna debole". Melloni su Repubblica (p.29): l'obiettivo della Jihad è il cuore cristiano dell'Europa ma il loro disegno – che di religioso non ha nulla – è spingere i cristiani alla reazione per minare la possibilità di convivenza tra fedi e culture diverse in Europa.
Sul Sole (p.19) lo Speciale Brexit organizzato ieri dal Sole 24 Ore a Milano. Cottarelli: "Il vero pericolo e la vera incertezza è se qualche altro Paese farà un referendum per uscire dalla Ue. Speriamo di no". Tronchetti Provera: "L'Europa non ha ancora fissato un'agenda per la gestione della Brexit che regga il confronto con Londra. Il rischio è che il divorzio della Ue possa acquisire un valore positivo nel tempo, e questo sarebbe una grave sconfitta per l'Europa". Poi l'attacco a Juncker: "Dovrebbe dimettersi" ma non per la Brexit bensì per l'inconsistenza del suo piano da 300 mld, "mentre poi i cittadini europei vedono perdite di lavoro ogni giorno. La Commissione Ue deve avere un progetto per la crescita, invece non esiste nulla. Ma sta pensando di sanzionare Spagna e Portogallo"

©riproduzione riservata




Nessun commento:

Posta un commento