Commentario del 24.07.2016

IN PRIMA PAGINA
A Monaco di Baviera strage di un folle: nessun legame con l'Isis, ispirato da Breivik (Sole). In un attentato a Kabul 80 morti. L'Isis: "Siamo stati noi" (su tutti). Avvenire: chi piange per Kabul? Spazio anche all'economia: su Repubblica l'allarme conti pubblici: servono 5 miliardi in più, a rischio il bonus pensionati. Sul Sole anticipazioni degli stress test europei sulle banche: bene le 4 big italiane. Solo Mps a rischio. E il governo trema (Tempo). Azzi (Federcasse) ad Avvenire: "La Ue adesso tuteli le piccole banche". Sul Sole gli stipendi dei top manager di Borsa. Su tutti gli stipendi Rai sopra i 200 mila euro. Spazio anche alla politica. Su Qn il sondaggio Ipr: Parisi piace all'elettorato di Forza Italia. Toti al Corriere: "Non ci serve un nuovo leader". Intanto ad Arezzo il centrodestra si ricompatta sul "no" al referendum di Renzi (Giornale). E Renzi punta sui social per conquistare il voto giovane (Stampa). Sul Messaggero il piano del governo per ripartire gli immigrati nei comuni. Libero: più immigrati, più attentati. Da Pokémon Go per Nintendo un "tesoro" da 15 miliardi (Sole). Ma è polemica sui 136 Pokemon ad Auschwitz (Fatto). Polemica anche per l'ingaggio di Higuain alla Juve: Napoli in rivolta contro il "core 'ngrato" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Sul Sole (in prima e a p.2) anticipazioni sugli stress testa di Eba e Vigilanza Bce sulle grandi banche europee: esito positivo per Intesa (ai massimi livelli tra le big europee), Banco Popolare e Ubi Banca, davanti a Unicredit (comunque in zona medio alta). Male il Mps, alle prese con il maxi piano di cessione di 10 mld di crediti in sofferenza e con un aumento di capitale da 3-4 miliardi. Ma il via libera della Commissione Ue su un eventuale intervento pubblico straordinario che metta a riparo gli investitori subordinati ancora non c'è, ricorda il Sole (p.2). Un problema più politico che tecnico, a cui si aggiunge quello del rafforzamento del fondo Atlante per intervenire su Mps. "A Renzi restano solo cinque giorni per non venire travolto dal disastro del salvataggio del Mps", scrive Bisignani sul Tempo (in prima). Brunetta: "Situazione drammatica, basta bugie. Renzi e Padoan dicano la verità su Montepaschi" (Tempo p.10). Azzi (Federcasse) ad Avvenire (p.9): "Dalla crisi si esce dando fiducia alle banche italiane, non togliendola, evitando cioè alle banche di doversi liberare delle sofferenze a prezzi ridicoli. La Ue tuteli le piccole banche".
Su Repubblica (p.8) l'impatto del rallentamento del pil sui conti pubblici: servono 5 miliardi in più. Meno pil significa infatti meno entrate e più deficit. A settembre Padoan dovrà trovare almeno 8 miliardi per disinnescare l'aumento dell'Iva, 4-5 miliardi dovuti al calo del Pil e per mantenere fede ai vari annunci arrivare a una manovra da almeno 20 miliardi. Tra le promesse a rischio il bonus per i pensionati e il superamento del bollo auto. Vaciago: "Se il governo continua solo a sostenere i consumi non andiamo da nessuna parte. Ora serve una politica industriale per favorire gli investimenti. Dopo Brexit, Nizza, Dacca le imprese sono sfiduciate. Un altro mese così siamo a Pil zero. E' ora di correre".
Sul Sole (p.19) gli stipendi dei super manager, spinti dalla Borsa nel 2015: Federico Marchetti (Yooox) il più pagato con 62,9 mln, seguito da Sergio Marchionne (Fca) con 60 milioni e Fulvio Monticò (Interpump) 15,9 milioni tra compensi monetari e stock option. Ai primi 100 in classifica 442 milioni i euro. Sul Fatto (in prima e a p. 2) la superclassifica degli stipendi Rai: 650 mila euro a Campo Dall'Orto, 392 mila a Marano, 360 mila a Leone, 336 mila alla Maggioni.

ITALIA-POLITICA
Ieri assemblea dei dem a Roma: Renzi rilancia sull'Europa e rinvia i nodi Pd (Sole p.7). A parte la stoccata a Di Maio sui lobbisti, Renzi evita ogni riferimento alla politica interna. Ma in realtà, nei conciliaboli non si parla se non di referendum e Italicum, scrive Maria Teresi Meli sul Corriere (p.12). Per il referendum ora si parla del 20 novembre, ossia all'indomani del passaggio alla Camera della legge di Stabilità. Per Renzi l'obiettivo è arrivarci col partito unito, offrendo alla minoranza una controproposta di riforma dell'Italicum: non il Bersanellum ma il "Provincellum", che prevederebbe sia il premio di maggioranza che il ballottaggio. Con la vecchia legge per le Province previsto un collegio uninominale, niente preferenze e impianto proporzionale, seppur aggiustato col premio. Anche il Messaggero (p.9) parla di trattativa sotterranea sull'Italicum: a settembre potrebbe saltare fuori una proposta firmata da Orfini o Franceschini e Renzi ne prenderà atto. La soluzione potrebbe essere quella suggerita da Napolitano e che piace alla minoranza, ovvero togliere il doppio turno.
Intanto da Arezzo, al meeting della Meloni su "referendum No, grazie" il centrodestra si ricompatta sul "no" al referendum (Giornale p.8). Ma tra prof, partitini e dissidenti i comitati per il "no" alla riforma sono una Babele di sigle divise e senza leader (Stampa p.11). E Renzi parte alla conquista dei social, arruolando una truppa di giovani smanettoni con i quali convincere i giovani a votare "sì al referendum" (Stampa p.10).

EUROPA
Brexit in primo piano al G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali a Chengdu, in Cina (Sole in apertura e a p.3). Ministri e governatori chiedono a Londra di chiarire al più presto termini e tempi di uscita dalla Ue ma gli Usa frenano: non mettete fretta a Londra. Padoan: "Shock bene assorbito ma gli scenari rimangono incerti". Prodi sul Messaggero (in prima e a p.16): per i rovesci della politica inglese, che non aveva alcuna idea sul come comportarsi in caso di Brexit, ci aspetta un periodo di incertezza senza fine. Su questo la premier May ha già avuto l'avallo della cancelliera Merkel ma l'incertezza è un freno per l'economia europea e un rischio particolare per l'Italia, più esposta di altri alla speculazione finanziaria per via dei problemi delle banche. "Ci aspettiamo – scrive Prodi – una forte presa di posizione della Commissione perché il divorzio tra Gran Bretagna e Ue si compia presto e bene". Su Repubblica (p.9) le ripercussioni sulle imprese italiane e sul commercio verso l'estero di Brexit, terrorismo e Turchia: "ora tremano gli esportatori che fanno un terzo del pil". Intanto Renzi, dall'assemblea dei dem, annuncia un vertice a Ventotene con Merkel e Hollande: "Insieme proveremo a costruire le ragioni della speranza e non della rabbia e del populismo" (Messaggero p.8). Tra le proposte italiane la cooperazione rafforzata in campo militare, con la creazione di battaglioni Ue pronti a intervenire negli scenari di crisi (Repubblica p.11).

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