Commentario del 11.07.2016

IN PRIMA PAGINA
La crisi delle banche in primo piano su molti quotidiani, in vista della due giorni di vertici a Bruxelles: sul Corriere il piano del governo per le banche italiane, su Stampa e Messaggero la proposta di Deutsche Bank per salvare quelle europee. Il FT, parla di Roma e Bruxelles in rotta di collisione. Renzi: deve prevalere la politica (Messaggero). Sapelli a Libero: "La Germania ci strozza, vuole le nostre banche". Repubblica apre invece col sondaggio Demos sul referendum: testa a testa tra sì e no, indecisi in crescita. Si fa incerto il futuro del premier. Spine anche per il M5S, con Israele che vieta a Di Maio la visita a Gaza: "rischio terrorismo" (Repubblica e tutti). Su tutti i funerali di Emmanuel, il profugo ucciso a Fermo. Il Giornale: il governo inventa l'Italia razzista. Critico anche il Fatto: un funerale a uso dei politici. Su Repubblica la competenza in cattedra, rivoluzione che divide la scuola. Su QN il bluff dei premi ai dirigenti pubblici migliori: vale solo l'anzianità. Sul Sole dove il fisco locale pesa di più: in Campania e Lazio i livelli record.

ITALIA-ECONOMIA
Le banche italiane osservate speciali a Bruxelles, tra Eurogruppo e Ecofin. Il Ft (in prima e a p.5) parla di Roma e Bruxelles allo showdown, dopo che per anni l'Italia ha nascosto i problemi sotto al tappeto. Ora, con la Brexit che ha fatto da detonatore, il Mps rischia di saltare ma l'intervento pubblico evocato a più riprese da Padoan è in contrasto con le norme sul bail in. Sul Corriere (in apertura e a p.2) il piano del governo per garantire i risparmiatori, sospendendo l'applicazione del bail in che potrebbe scatenare il panico. Baretta al Corriere (p.2): "Il governo considera l'intervento pubblico in Mps come estrema ratio. Ma la crisi delle banche non riguarda solo l'Italia". Il Messaggero (p.3) parla di governo deciso a chiedere la sospensione del bail in per evitare che si ripeta col Mps quanto è accaduto con Banca Etruria e le altre, che costerebbe al premier la vittoria al referendum a ottobre. Ma sulla sospensione del bail in fronte europeo diviso: per Fubini (Corriere p.3) ogni soluzione che rafforzi Renzi in Italia indebolisce Merkel in Germania e viceversa. Per la Stampa (p.2) la Commissione sarebbe disposta a tendere una mano ma pesa la diffidenza di molti Stati verso l'Italia, sempre pronta a sollevare eccezioni e chiedere scappatoie. L'economista tedesco Gros a QN (p.9): "Non vedo un problema sistemico per l'Italia ma può diventarlo se non si trova una soluzione al problema delle sofferenze.Ma la tutela degli obbligazionisti è più una scelta politica che economica". L'economista francese Attali al Mattino (p.3): "Allarme non solo per Mps: rischi per tutto il sistema". Su Libero (in apertura e a p.2) l'allarme di Sapelli: "Con la soluzione proposta dalla Commissione Ue (la ricapitalizzazione preliminare) a pagare il conto del Mps per intero sarebbero gli azionisti, a cominciare dagli investitori internazionali. Ma così si pongono le basi per il ritiro di tutti gli investimenti stranieri in Italia. Chi si fiderà più di un Paese che ha lasciato fallire una delle sue banche più grandi? Così l'Italia verrebbe ridotta a provincia della Germania".

ITALIA-POLITICA
Referendum, è testa a testa tra sì e no: su Repubblica (in apertura e a p.3) il sondaggio Demos che dà il sì al 37% (-13% da febbraio) e il no al 30% (in ascesa).Il 33% non si esprime. In pochi mesi il divario tra i due fronti è sceso da 26 a 7 punti. Per Diamanti è l'effetto della personalizzazione e politicizzazione impressa da Renzi al referendum. La riduzione del consenso alla riforma evoca la radicalizzazione delle posizioni verso il premier. Premier – scrive Diamanti (in prima e a p.3) a questo punto dal futuro assai incerto. Quanto al referendum in sé, per Repubblica (p.2) si allontana l'ipotesi spacchettamento: non bastassero le difficoltà politiche ci sarebbe da superare lo scoglio di Cassazione e Consulta, che potrebbero negare il proprio via libera. Sul referendum duro faccia a faccia tra Boccia e Camusso (Repubblica p.2 e altri). "Stabilità e governabilità sono da sempre nel Dna di Confindustria" la posizione di Boccia, pure contrario all'eventuale spacchettamento del quesito referendario. "A difesa della stabilità dal Centro studi di Confindustria sono arrivate slides brutte e indecenti di cui il Paese non aveva bisogno", l'affondo della Camusso.
Sulla Stampa (p.7) il primo voto utile per testare il governo Renzi, mercoledì al Senato sul decreto per gli enti locali: serve la maggioranza assoluta. Ncd rassicura ma il Pd teme defezioni tra i centristi dopo la visita di Schifani a Berlusconi. Per il Messaggero (p.7) presto potrebbe essere Renzi a fare un passo verso Berlusconi: basterebbe un cenno per far ripartire il dialogo tra i due. Perché se Berlusconi si dice deluso da Renzi dall'altro è letteralmente terrorizzato dai Cinquestelle e dall'eventualità che siano solo loro ad incassare il dividendo di un'eventuale sconfitta al referendum. E una valanga di "no" renderebbe complicato persino un governo alla Letta. Timori per la tenuta di Renzi e l'avanzata dei populisti anche sul Financial Times e su Handelsblatt.

EUROPA
Il Corriere (in prima e a p. 5) torna sull'Inghilterra dopo il voto con un'inchiesta sui costi della Brexit. Il divorzio di Londra regala instabilità e la prospettiva di una brusca frenata. Giù le stime sul Pil, acquisti e mattone. Parla di catastrofismo il governatore della Banca di Inghilterra Mark Carney: "La nostra economia non cambia in una notte". L'accento sul mercato immobiliare inglese da tempo in fibrillazione, con accordi di compravendite andati in fumo per 650mln di sterline. Preoccupato il governatore Carney per la sfiducia dei consumatori. Sul Sole (p.11), l'impatto della Brexit sulle province italiane. Si immaginano ripercussioni sul Pil interno, con la presenza britannica assicurava infatti un fatturato annuo di 29 miliardi con 2159 aziende partecipate. Chi rischia di più dalla Brexit è la provincia di Milano con un fatturato generato dalle partecipazioni britanniche di 12, 676 mld, seguita da Roma con 5, 162 mld e Genova con 1,919mld.

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