Commentario del 13.07.2016

IN PRIMA PAGINA
"La strage del binario unico" (Repubblica, Messaggero) – lo scontro fra treni sull'Andria-Corato - in apertura su tutti i giornali, col conto delle vittime salito a 27 morti e 50 feriti. L'ipotesi: errore umano. Una telefonata doveva fermare uno dei convogli (Corriere). Il Sole: se la ferrovia è in concessione la sicurezza viaggia a velocità ridotta. Urgente unificare gli standard. La Stampa: dalla Ue i soldi mai utilizzati per il raddoppio. Il Fatto: la strage dei pendolari nel Paese del Tav. Spazio anche al caso banche: Merkel apre all'Italia, le Borse ci credono (Sole). Calenda al Foglio: "A noi e all'Europa serve una cura di realismo e mercato". Sul fronte politico Renzi rilancia sull'addio a Equitalia entro l'anno ma con D'Alema sono scintille (Sole). Il Foglio: si allarga il "Partito della graticola" contro Renzi.

ITALIA-ECONOMIA
Banche, Berlino apre sugli aiuti all'Italia (Stampa p.14 e altri). "Non vedo una crisi generale svilupparsi – ha detto la Merkel – Sono convinta che la questione verrà risolta nel modo giusto" (Sole p.5). Più critici i rumors da Berlino e i pareri di altri partner europei ma Padoan parla di "percezione distorta" della situazione bancaria e insiste su interventi (del mercato o pubblici) "nel completo rispetto delle regole". Il tema resta la protezione dei risparmiatori. Per il Messaggero (p.8) l'intesa che va faticosamente prendendo forma a Bruxelles rischia di danneggiare oltre agli azionisti anche gli investitori istituzionali in possesso di obbligazioni subordinate. La Stampa (p.15) parla di caso Mps come una bomba innescata: con l'applicazione del bail in ci sono in ballo i risparmi di 50 mila persone e 5,1 mld  di obbligazioni, frutto di 12 serie ad alto rischio emesse tra il 2005 e il 2014. Per il Messaggero (p.9) il governo è pronto a stendere una rete di protezione precauzionale sull'intero sistema bancario italiano tra i 10 e i 15 mld  di valore. Intanto Atlante è già in campo per negoziare con Mps l'acquisto di 10 mld di sofferenze (Stampa p.15). Parallelamente continua ad aumentare il livello delle sofferenze delle banche italiane, a un soffio dai 200 miliardi (Messaggero p.8 e tutti): unica consolazione, il rallentamento del tasso di crescita, da 3,5% a 3,2%. Ma per i banchieri non è mai crisi, scrive Repubblica (p.12): nel 2015 stipendi su del 9,7% e liquidazioni milionarie anche negli istituti in rosso. Altra fonte d'allarme per l'Italia, l'effetto Brexit: stime del Fmi parlano di una crescita rivista al ribasso (sotto l'1%) che avrà un impatto di 4 mld sul deficit italiano da qui al 2017 e di una stagnazione fino al 2020. Bini Smaghi a Repubblica (p.13): "Il Paese è fermo, la produttività non si risolleva. Ignorato il merito, vincono i corrotti". Lucrezia Reichlin: "L'Italia è in ripresa ma è una ripresa debole, per colpa di fattori demografici e produttività. Serve una radicale ristrutturazione del sistema bancario. E per rilanciare l'occupazione servono investimenti e formazione". "A noi e all'Europa serve una cura di realismo e di mercato", dice il ministro Calenda al Foglio. "Dalle banche alle liberalizzazioni e al commercio: alla Ue come all'Italia serve una cura a base di competitività, investimenti e sicurezza". Cantone, in un'intervista al Sole (p.20) torna invece sulla corruzione: "C'è una percezione distorta, dannosa per combattere il fenomeno. Serve prevenzione".

ITALIA-POLITICA
Oggi test per il governo al Senato (Stampa p.16, Messaggero p.10): si vota il decreto sugli enti locali, serve la maggioranza assoluta. Renzi convinto di averla anche senza ricorrere ai verdiniani di Ala. Ieri nuovo scontro a distanza con D'Alema. "Privatizzò Telecom, un regalo ai capitani coraggiosi", l'affondo del premier. "Pensi all'insider trading sulle banche popolari" la replica di D'Alema. Guerini ha avviato consultazioni sull'Italicum, ma per Repubblica (p.17) ci sono pochi spazi. La battaglia delle battaglie resta il referendum costituzionale. Boschi va in tour a Bruxelles a promettere stabilità e a scacciare l'incubo "Renxit" (Fatto p.6). Ma ipotesi e retroscena in caso di vittoria del "no" si moltiplicano. Su Stampa (p.16) e Libero (p.11) si fa l'ipotesi di dimissioni del premier seguite da un "Renzi bis": diversamente Bruxelles non avallerebbe la legge di Stabilità. In caso di dimissioni irrevocabili si fa il nome della Mogherini. Anche il Foglio (in prima e a p.3) – che per il fronte sempre più ampio degli avversari di Renzi parla di Partito della Graticola – fa il nome della Mogherini. Nel partito di chi vuole mandare Renzi a casa c'è la Cgil, pezzi del mondo bancario e finanziario mentre la Confindustria – nel sostegno promosso da Boccia – non sarebbe compatta.  Parallelamente cresce l'attenzione sul M5S. Ieri Grillo in Campidoglio dalla Raggi: una "blindatura" per il Fatto (p.8), per l'Unità il "commissariamento" della sindaca, che secondo la Stampa (p.17) starebbe per essere indagata dalla Procura di Roma per aver taciuto le consulenze alla Asl di Civitavecchia. Sul Sole (p.19) il programma del M5S su fisco e imprese: stop a Equitalia, via l'Irap alle microimprese, incentivi alle grandi aziende che innovano. Ma Italia Oggi (p.10) boccia il leader in pectore Di Maio, un "dilettante allo sbaraglio" sebbene molto amato dal pubblico.

EUROPA
Oggi l'insediamento di Theresa May a Downing Street. Merkel la incalza (Sle p.18): "Il compito del nuovo primo ministro è di chiarire il rapporto che la Gran Bretagna vuole avere con l'Unione europea" il messaggio della cancelliera. Parallelamente esce di scena Cameron, "travolto dal suo errore storico": se ne va, scrive il Sole (p.18) con la misera consolazione di aver avuto ragione. Intanto l'Ecofin boccia Madrid e Lisbona sui conti, pur prevedendo sanzioni simboliche (Sole p.7). Ma la Spagna già annuncia nuove tasse alle imprese. Boom per l'Irlanda, col pil a + 26,3%. "Dublino torna a ruggire e torna a vestire i panni della Tigre celtica", grazie a fisco leggero e multinazionali (Sole p.7).  Intanto a Pechino sono i giorni del Business Forum Europa Cina. "La Cina ha bisogno delle imprese europee", dice Emma Marcegaglia al Sole (in prima e a p.21) nella sua veste di presidente di Business Europe. Ma l'Europa deve "mantenere strumenti di tutela come l'antidumping e strumenti di difesa commerciale in situazioni in cui ci sono evidenti discriminazioni". Il riferimento non è solo al settore dell'acciaio ma anche alla chimica, l'alluminio e altri.

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