Commentario del 23 gennaio 2017

IN PRIMA PAGINA
Centro Italia, tra sisma e neve 10 miliardi di danni (Corriere). Ma dopo il caos sul terremoto si volta pagina (QN). Gentiloni: daremo più potere a chi gestisce le emergenze (Mattino). Ironico Libero: salveremo i terremotati nel 2047. Intanto continua l'allarme sul pericolo scosse: si svuotano le dighe abruzzesi (Repubblica). Nel centro Italia migliaia di sfollati, economia rischio. Spazio anche al dramma di Rigopiano: ignorato l'allarme valanga (Fatto). Sulla Stampa l'allarme a vuoto dell'hotel: "I clienti sono terrorizzati". Su Repubblica le ultime ore nell'albergo: "Sconto se restate". Sul fronte politico esplode lo scontro tra Renzi e Gentiloni. Il premier: voglio durare (Repubblica). Sulla Stampa parlano Prodi e Berlusconi. Prodi: "Apriamo a Mosca anticipando Trump". Berlusconi: "L'Ue si muova". Su tutti l'elogio di Grillo a Trump e Putin: "Due uomini forti". Su Affari&Finanza la fuga da Piazza Affari delle compagnie delle grandi famiglie. Sul Fatto la fuga dei pensionati italiani all'estero: non è un Paese per vecchi. Per i liberi professionisti, scrive Italia Oggi, verso pensioni da fame.

ITALIA-ECONOMIA
La manovra correttiva? "Mi fa venire il morbillo" dice Gentiloni da Fazio (Stampa p.4 e tutti): "La rigidità sugli zero virgola non ha senso ma collaboreremo per una soluzione nei prossimi mesi, probabilmente intorno alla stesura del Def. Gli aggiustamenti non dovranno deprimere la crescita". Nell'agenda del premier reddito di inclusione, sostegno del lavoro al Sud e tra i giovani e aiuto ai pensanti al minimo. Ma Bruxelles ha fretta, ricorda Zatterin sulla Stampa (p.4) e chiede all'Italia un impegno sulla correzione dei conti entro i primo febbraio. Umori "bendisposti", anche se Roma "deve poter convincere i mercati di essere attendibile perché il bel tempo non sarà eterno". Con Gentiloni si ragiona con "meno rumore di fondo"; di Renzi nessuna mancanza.
Sul Corriere (p.3) il conto dei danni tra terremoto ed emergenza neve: dieci miliardi, tra le urgenze e la ricostruzione, con il 40% di case e scuole dei comuni del cratere dichiarate inagibili. A novembre il conto dettagliato a Bruxelles ammontava a 7 miliardi e 56 milioni. Ma poi le scosse di ottobre e la crisi di questi giorni hanno fatto lievitare la spesa di 3,5 mld. Martina al Corriere (p.4): "La Ue ci dia una mano, serve la ricostruzione agricola. I 300 milioni fin qui stanziati dal governo ora sono insufficienti".
Sulla Stampa (p.16) il conto per l'Italia di un'eventuale uscita dall'euro: 358 mld. Ad indicare questa cifra, seppur indirettamente, è Draghi in una lettera all'Europarlamento. Si tratta di debiti che l'Italia dovrebbe immediatamente onorare, evidenziato dall'indicatore "Target 2", ovvero il sistema di pagamenti fra banche centrali dell'eurozona. In questo momento il saldo italiano registra un deficit di 358,6 mld, il che segnala anche un forte deflusso di capitali dal Paese.

ITALIA-POLITICA
Italicum, attesa per la decisione della Consulta ma il verdetto – scrive il Corriere p.11 – non consentirà di andare subito alle urne. Toccherà dunque ai partiti intervenire. Tempo previsto, almeno due mesi.
"Vado avanti come se durassi a lungo. L'Italicum? Intesa presto". Su Repubblica (p.8) e tutti l'intervista di Gentiloni da Fazio. "Noi lavoriamo come se dovessimo lavorare molto a lungo. Abbiamo tantissime cose da fare e le faremo finché avremo la fiducia del Parlamento". A Gentiloni endorsement di Berlusconi e Prodi sulla Stampa (p.2 e 3). Ma l'obiettivo di Renzi rimangono le elezioni a giugno, scrive Repubblica a p.9.
E' un caso l'intervista di Grillo a un settimanale francese, in cui definisce Trump e Putin due "giganti" di cui il mondo ha bisogno: Grillo promuove il protezionismo di Trump e la politica estera di Putin: "di fatto un'agenda internazionale identica a quella della Lega" sottolinea Repubblica, che rivela l'idea-jolly di Casaleggio: per il dopo elezioni un'alleanza di governo con Salvini e Meloni (Repubblica p.10). Anche Cazzullo sul Corriere (p.8) dà come possibile un asse tra M5S e Lega dopo il voto.
Nel centrodestra continua lo scontro a distanza Salvini-Berlusconi. "Faremo le primarie l'8 o il 9 aprile. Silvio partecipi solo se è anti euro" dice Salvini al Corriere (p.9). "I cittadini vogliono andare al voto, io spero che il Parlamento faccia in fretta le legge e poi si indicano le elezioni". Le primarie del centrodestra "saranno di programma: proposte a confronto e vinca il migliore. Noi siamo pronti: sovranità, controllo ei confini, ribaltamento dell'Europa, stop alle pretese islamiche, dogane da ripensare". Nell'intervista alla Stampa (p.2) Berlusconi si dice molto deluso dalla Lega per il mancato voto a Tajani: "Salvini sta ponendo un problema di leadership che è del tutto prematuro e che non appassiona gli italiani. Sono ben altri i temi a cui bisogna dare risposta: fisco, sicurezza, immigrazione, giustizia, infrastrutture".

EUROPA
Sulla Stampa (in apertura e a p.2 e 3) Prodi e Berlusconi dicono la loro sui nuovi scenari geopolitica dopo l'avvento di Trump. Berlusconi: "Il sogno europeo è più attuale che mai ma la costruzione è fallita e suscita reazioni di rigetto. Di Trump vedo con molto favore il ritorno ad una collaborazione con la Russia di Putin. Dall'altro vedo tutti i rischi di un ritorno all'isolazionismo". Prodi: "La scommessa di Trump è spaccare l'Europa. Mi meraviglia che nessuno abbia avvertito l'urgenza di un vertice straordinario. Invece bisogna reagire in fretta, organizzando un contropiede sulle sanzioni alla Russia: vanno tolte immediatamente. Giochiamo d'anticipo, senza lasciare agli Ua un ruolo privilegiato nei rapporti con la Russia".
Ma nel frattempo Trump stringe un asse privilegiato con la May (Stampa p.5): pronto il "new deal" tra Usa e Regno Unito su commerci e finanza. L'intesa conterrà un'immediata riduzione delle barriere commerciali più l'istituzione di un sistema di passporting che consentirà alle rispettive istituzioni finanziarie di operare quasi senza vincoli nei due Paesi. Ma May premerà su Trump perché attenuti le critiche verso Nato e Ue, che restando fondamentali per la sicurezza d'Europa. Sul Corriere (p.17) come cambierà la Ue con la hard brexit: per i lavoratori meglio ottenere subito i documenti di residenza; banche e intermediari finanziari inglesi perderanno il passaporto per agire nel mercato unico europeo e viceversa. Nel commercio varranno le regole del Wto. Ma la competizione sarà senza esclusione di colpi.
Intanto in Francia alle primarie socialiste trionfa la gauche utopista (Repubblica p.14): l'outsider Hamon (36%) al ballottaggio con Valls (31%). Nel programma del vincitore, che appartiene all'ala più radicale del partito, ecologia, referendum e reddito di cittadinanza.

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