Commentario del 17.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Italia sotto schiaffo di Ue e Fmi, per conti e crescita. Gentiloni: "Nessuna manovra aggiuntiva" (Stampa, Messaggero, MF). Padoan: "Giù il debito ma basta con l'austerità" (Stampa). Ma Repubblica parla di manovra bis: si studiano tagli ai bonus. L'Fmi vede nero sull'Italia: "Solo lo 0,7% di crescita dell'Italia" (Avvenire). Prodi al Sole: "L'Europa è sfuocata sui rischi per le banche". In primo piano su tutti anche il duello con Berlino sulle auto (Corriere). La Germania alla Ue: richiamare 500X, Doblò e Renegade. Delrio: sulle auto di Fca non ci sono dispositivi illegali dimostrati (Sole e tutti). L'Unità: l'Europa attacca l'Italia. Il Giornale: Morire di Merkel, basta. Su Sole e tutti la fusione da 50 miliardi tra Luxottica e Essilor. Il Corriere: uno sogno, più forti. Notizia Giornale: Del Vecchio ci vede benissimo e fugge dall'Italia. In primo piano anche lo scontro Trump-Ue: "L'Alleanza Atlantica non serve. E Merkel ha troppo potere" (Messaggero). Trump-Xi, è partito l'attacco all'Europa (Stampa). La cancelliera replica: sappiamo noi cosa fare (Avvenire). Ma l'Europa è debole (Repubblica). In Italia miracolo a Milano: aumentano i giovani (Repubblica). Un nuovo caso Roma, Raggi penultima tra i sindaci italiani: allarme nel M5S (Messaggero). Su Repubblica le scuole dove studiare: quei lavori del futuro da imparare già oggi.

ITALIA-ECONOMIA
Italia sotto pressione dalla Ue sui conti, dal Fmi sulla crescita. Anche l'ultimo affondo della Germania a Fca per il dieselgate – chiesto il ritiro di 500X, Doblò e Renegade – viene letto da molta stampa (Libero, Giornale, Unità) come un ulteriore attacco di Berlino e Bruxelles a Roma. "Sintomi di un paese vulnerabile", scrive Manca sul Corriere (p.2).  "L'Italia cresce cinque volte meno del resto del mondo", il giudizio del Fmi (Repubblica p.6), che prevede pil a +0,7% quest'anno + 0,8% nel 2018 (Sole p.8 e tutti). Stupore di Padoan. Prodi al Sole (p.5): "L'Italia può avvicinarsi all'1% ma è all'ultimo posto fra le grandi economie". Per Washington pesa il rischio incertezza politica e la frenata sulle riforme e la correzione dei conti da 3,4 mld che la Ue potrebbe chiedere in corso d'anno. La lettera di Bruxelles sul rischio infrazione sul debito è in arrivo (Sole p.9). Irritazione a Palazzo Chigi. Per la Stampa (p.2) Gentiloni è pronto a sostenere la linea dura: "Non ci sarà nessuna manovra correttiva". Ma per Repubblica (p.7) una "manovra bis" ci sarà: Padoan, in un'intervista al Tg3, non l'ha esclusa. Nel mirino dei tecnici del Tesoro potrebbero finire i bonus, i fondi per gli interventi infrastrutturali e la spesa dei ministeri. Padoan (Stampa in prima e a p.2):  "Vero, il rapporto tra debito e pil è elevato, per questo abbiamo messo un freno, ma mentre altri pensano che sia l'austerità il modo migliore per ridurre il debito, noi pensiamo che siano crescita e occupazione". Prodi al Sole (p.5): "Il vero punto debole della nostra economia è la produttività, che non riguarda solo l'industria ma anche i servizi. E poi i conti pubblici, che non migliorano. Colpa della bassa crescita ma anche della spending review non andata fino in fondo e delle spese aumentate". Bini Smaghi alla Stampa (p.3): "Allentare i freni della spesa pubblica come ha fatto Renzi non ha portato vantaggi. Il deficit in più c'è stato invece le riforme si sono arenate e la crescita è stata deludente. Bisogna tagliare la spesa corrente, per aumentare gli investimenti e far scendere il debito". Domani a mezzogiorno Merkel riceverà Gentiloni e a seguire bilaterale Calenda e Gabriel. "Se vogliamo rimettere in carreggiata il Paese volgere lo sguardo non verso i consolatori pregi ma verso i nostri molti difetti" (Corriere p.2).

ITALIA-POLITICA
"Non credo che nel 2017 ci saranno elezioni in Italia" dice Prodi in una lunga intervista al Sole (in prima e a p.5). E sulle prospettive: "Tutti sanno che sarebbe una tragedia fermare lo sviluppo europeo ma oggi non si sa come procedere insieme su temi come l'immigrazione, la disoccupazione, il disagio sociale. E i governi inseguono i populismi invece di presentare un'alternativa". Intanto la Ue presenta a Gentiloni il conto di Renzi (Fatto p.2): domani il primo test europeo del premier, il bilaterale con la Merkel a Berlino: "Pretendiamo rispetto". Renzi è invece concentrato sul Pd: domani la nuova squadra, sicuri Fassino e Nannicini, incerti  sindaci; i vice Serracchiani e Guerini confermati (Repubblica p.10). Fassino al Mattino (p.7): "Il Partito deve rinascere dalla gente, basta notabili.Per mesi abbiamo parlato del referendum mentre i cittadini chiedevano lavoro". L'inchiesta di Repubblica (p.11) sul caso Almaviva conferma: "La sinistra qui ci ha preso a calci. Non sanno proprio niente di noi". Problemi anche nel centrodestra. Da Salvini no a Berlusconi candidato premier e rilancia le primarie (Sole p.17): dietro lo scontro sulla leadership la trattativa sulla legge elettorale. Sul Tempo (in prima e a p.9) parla la Meloni: "Se il Cav inciucia con Renzi non è più gradito". "Quando Berlusconi sostiene che se non si arriva al 51% bisogna per forza mettersi d'accordo vuol dire che auspica un governo di inciucio. E a me dispiace molto". Fdi lavora invece a "un'idea politica opposta e alternativa a Renzi, che nasce dal basso e dalla vita e dall'economia reale". E se anche Renzi come Berlusconi sembra non avere più fretta di andare al voto la Meloni dice: "Noi vogliamo andare a votare subito, gli italiani vogliono andare a votare.Questo governo è nato contro il pronunciamento degli italiani espresso il 4 dicembre".

EUROPA
"Nato obsoleta, Ue tedesca": su Corriere (in prima e a p.5) e tutti l'intervista di Trump alla Bild e a Times, che suona come una conferma che la nuova Casa Bianca "si vuole liberare dei pilastri sui quali l'Occidente ha costruito la sua forza e la sua preminenza nel mondo". Trump snobba la Ue e sostiene la Brexit; stronca la Nato per i suoi alti costi e la sua inazione contro il terrorismo. E della Merkel dice: "Ha compiuto un errore catastrofico, prendere tutti questi illegali". Replica soft della Merkel: "Noi europei abbiamo il nostro destino nelle nostre mani" (Stampa p.4). Timore e preoccupazione in Europa. Rottgen (Bundestag) al Corriere (p.5): "L'Occidente comunità di paesi amici con un orizzonte unico non ha più spazio in Trump. Lui è concentrato solo sull'America, tutti gli altri sono da considerare concorrente. E quando parla di togliere le sanzioni contro la Russia intende dire che vuole un accordo con Mosca a spese dell'Europa". Anche per la Stampa (p.4) la politica di Trump fatta di trattative dirette con gli Stati punta a scardinare l'Unione e su questo i suoi interessi coincidono con Putin. In questo scenario Xi Jinping diventa l'alfiere della globalizzazione, scrive la Stampa (p.5): il leader cinese a Davos si propone come alternativa agli Usa per la Ue: "Protezionismo e populismo inadeguati per un'economia mondiale". Sul Sole (in prima e a p.5) parla Prodi: "Dalle elezioni francesi  tedesche i Paesi usciranno con una situazione non molto diversa; non credo ci saranno elezioni in Italia; la Gran Bretagna resta un caso a se. Vedremo cosa proporrà Trump, sirena e provocatore insieme. La lentezza decisionale europea si vede già benissimo. Questa incapacità di prendere decisioni importanti in un quadro di grandi cambiamenti può provocare gravi danni" .

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