Commentario del 18.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Londra alza il suo muro: "Via da Ue e mercato comune". Su Repubblica e tutti l'opzione hard Brexit della premier May. Il Giornale: fuga (giusta) da tasse e burocrazia. Il Sole: almeno Londra ha fatto chiarezza. Prodi a QN: la mia Ue è morta. "Mancano leader e strategia, la Merkel non è all'altezza. Italia sotto tiro". Intanto Tajani vince il "derby italiano" con Pittella e diventa presidente dell'Europarlamento (Messaggero e tutti). Repubblica: l'Italia conta di più. Tajani: "Sarò un garante". Dalla Ue arriva la lettera a Roma sui conti. Mattarella: rigore anche sui migranti (Sole e altri). Al Forum di Davos il leader comunista Xi difende il libero commercio (Repubblica): la globalizzazione aiuta la crescita (Sole). Sul fronte interno, oggi il forum Italia-Germania. Le imprese: più credito per la crescita (Sole). A novembre export boom in Europa, Usa e Cina (Sole). Spazio anche alla politica, col Tribunale di Roma che respinge il ricorso Pd : "Raggi era eleggibile col contratto M5S" (Fatto e tutti). Mirabelli al Messaggero: il capestro agli eletti resta incostituzionale. In primo piano su tutti la novità della scuola del prossimo anno: si potrà essere ammessi alla Maturità con insufficienze. In cronaca le accuse a tre carabinieri per la morte di Cucchi. Il pm: fu omicidio (Corriere e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
A Roma la lettera Ue sui conti italiani (Sole p.4 e tutti): la Commissione chiede spiegazioni sulla dinamica del debito pubblico, in vista di una possibile procedura di infrazione per il mancato rispetto del Patto di Stabilità. C'è da colmare un gap dello 0,2% del pil. Risposte attese entro il primo febbraio, con l'indicazione di impegni dettagliati e un calendario per l'adozione i tempi rapidi. Il Tesoro: normale interlocuzione, indicheremo i "fattori rilevanti" che giustificano la manovra. Mattarella va in soccorso a Gentiloni: "Giusto che la Ue chieda agli Stati di avere conti in ordine ma lo stesso rigore deve essere utilizzato anche quando gli Stati sono inadempienti sull'immigrazione" (Sole p.4 e tutti).
"Decreto ok, rimuove il rischio sistemico" (Sole p.7): così Barbagallo (Bankitalia) in audizione alle Commissioni Finanze di Camera e Senato. "Ampiamente sufficienti" i 20 mld stanziati dal governo per la soluzione dei problemi ancora aperti alla luce dell'unica richiesta sul tavolo, gli 8,8 mld che la Bce ha fissato per Mps, con lo Stato che si limiterà a un impegno diretto per 6,5 mld. Barbagallo ha rimarcato anche la differenza tra il caso Mps e quello delle quattro banche salvate nel 2015 e si è detto pronto a rispondere a tutte le richieste di approfondimento che arriveranno dalla futura commissione di inchiesta. Più dura l'Abi, con Sabatini, che ha ribadito la richiesta di maggiore trasparenza su stress test e sulla valutazione delle banche. Quanto alla pubblicità dei nomi degli insolventi dall'Abi "nessuna obiezione di principio" (Messaggero p.18). "Bankitalia e politici coprono i bidonisti" l'attacco di Libero (in apertura e a p.2). Mentre Abi insiste a chiedere i nomi dei debitori "la sensazione è che l'albo dei cattivi pagatori non piaccia nemmeno un po' a Bankitalia". E i parlamentari presenti non dicono una parola.

ITALIA-POLITICA
Tajani vince il "derby italiano" con Pittella e diventa presidente dell'Europarlamento (Messaggero e tutti). Repubblica: l'Italia conta di più. Tajani: "Sarò un garante". Per Cerretelli (Sole in prima e p.5) la nuova alleanza tra popolari e liberali navigherà a vista, costretta a negoziare diverse maggioranze politiche per l'approvazione di ogni provvedimento legislativo, regalando potere agli euroscettici. Per Signore (Giornale in prima e p.5) la votazione è una vittoria del fronte moderato e filoeuropeista in controtendenza con l'avanzata dei populismi.  Bonanni (Repubblica in prima e p.30) evidenzia come l'Italia abbia 3 delle 5 pedine più importanti: oltre a Tajani, anche Mogherini e Draghi, ma non si può parlare di strapotere.
"Contratto valido: era eleggibile". In primo piano su tutti la decisione del Tribunale cIvile di Roma che ha respinto il ricorso del Pd sull'ineleggibilità di Virginia. "Non toccava a loro sollevare la questione" sentenzia il giudice (QN p. 8). Solo chi ha firmato può contestare il documento. Per il Giornale (prima e p. 12) "i giudici accettano il "codice Grillo" e non si pronunciano sulla reale legittimità del documento, per il Foglio invece, il tribunale di Roma decide di non decidere: decade il ricorso, non la truffa. "Tanto rumore per nulla" esclama la Raggi (Messaggero prima e p. 8, Corriere prima e p. 10). Casaleggio jr: "Quel documento non è fatto con la mia società". Di Maio, infierisce sul Pd: "Che figuraccia" (Tempo p. 5).
Salvini al Giornale (p.10) mette i paletti per un'alleanza con Fi: "Bisogna che si escluda qualsiasi collaborazione con Renzi e con il Pd, e servono patti chiari nel programma sull'Europa". Parlando di leadership dice "no alla candidatura di Berlusconi per diritto divino" perchè "il candidato del centrodestra lo devono scegliere gli italiani". Parlando del M5S chiude all'alleanza e sulla legge elettorale spiega: "Preferisco il Mattarellum ma va bene qualsiasi legge purchè si voti il prima possibile".

EUROPA
Londra alza il suo muro: "Via da Ue e mercato comune". Su Repubblica e tutti l'opzione hard Brexit della premier May: fuori dal mercato comune entro due anni e stretta sull'immigrazione dei cittadini comunitari. Se ostacolati, pronti a "promuovere tassazione e condizioni attraenti per far arrivare investimenti e imprese". Sterlina in rialzo, giù la Borsa (Sole p.3). La Scozia: questo piano ci danneggia (Sole p.3). Ue cauta in attesa dei negoziati (Sole p.2). Tusk: "Triste procedura, tempi surreali ma almeno un annuncio più realistico su Brexit". Il Giornale (in prima e a p.3): fuga (giusta) da tasse e burocrazia. Il Sole: almeno Londra ha fatto chiarezza anche se, scrive Maisano nell'editoriale, lo strappo lancia il Regno in una solitaria avventura da brividi. Ma non mancano i paradossi: il Sole (p.2) ricorda quello del futuro Tribunale europeo dei brevetti, che avrà tre sedi (tra cui Londra) e che il Regno Unito si appresta a ratificare. Sul Sole (p.2) l'impatto di una hard Brexit sui 27: l'Europa dell'Esr soffrirà per la riduzione dei fondi europei; impatto negativo anche sull'export.

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