Commentario del 28.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Italia-Ue, scontro sulla manovra (Repubblica). Gentiloni: ok alle regole Ue, ma no a manovre depressive (Sole). "L'Italia non cede ma rischia l'infrazione" (Avvenire). Padoan: "Se la Ue ci sanziona il problema è grave" (Corriere), il ministro dell'Economia pronto a trattare (Stampa). Intanto lo spread risale a quota 177 (Sole). Italia fuori dall'euro, il dossier scuote il potere (Giornale). Intanto primo incontro Trump-May. Forte allenza Washington-Londra, patto contro l'Isis. Se nasce un G2 come Reagan e Tatcher (Sole) Napolitano: "Il momento della verità per l'Europa" (Stampa). In politica Renzi spinge per il voto il 25 giugno, pressing su Gentiloni che resta leale (Corriere). Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere: Berlusconi e Salvini alla pari nelle primarie del centrodestra. In vista della campagna elettorale, Folli (Repubblica): giochi d'azzardo sull'Europa. Giustizia, Legnini (Csm) al Messaggero: "Arriva una circolare per le Procure: serve una maggiore responsabilità". Roma. Raggi, altra grana. Allarme sui conti: "Comune a rischio" (Messaggero). Libero: "Roma si mangia l'Italia". Stampa parla di "task force di avvocati per la Raggi". La sindaca: patteggiare mai, meglio una pena ingiusta.

ITALIA-ECONOMIA
Italia-Ue, scontro sulla manovra (Repubblica e tutti). L'Italia alza le barricate, Gentiloni: "ok alle regole Ue, ma no a manovre depressive" (Sole). "Italia non cede ma rischia l'infrazione" titola Avvenire. Padoan avverte: "Se la Ue ci sanziona il problema è grave" (Corriere), il ministro sarebbe pronto a trattare (Stampa). Per Repubblica nel caso di manovra-bis, si farebbe ricorso a un taglio lineare delle spese dei ministeri e all'aumento delle tasse su sigarette e benzina. Tra le opzioni anche il rinvio di alcune misure di Renzi, come quattordicesima ai pensionati, bonus studenti, aiuti per maternità e asili. Più difficile un rinvio del taglio dell'Ires e l'anticipo del taglio alle detrazioni Irpef. "Nessuno prenda impegni per nuove tasse o interventi blocca-crescita: ci opporremmo e il governo non avrebbe la maggioranza per approvare la manovra aggiuntiva" dice al QN (p.4) il ministro Alfano.  Messaggero esclude lo slittamento di misure dell'ultima Stabilità per non ridurre il tasso di crescita, perciò l'ipotesi è puntare sulla "web tax" italiana. Per il Corriere nel Pd c'è chi ipotizza di far scattare le clausole di salvaguardia facendo crescere di un punto l'Iva, che porterebbe 4 mld: non sarebbe troppo depressiva e aiuterebbe l'inflazione. Ma c'è lo stop di Renzi, che chiude alla correzione dei conti in caso di elezioni anticipate (Messaggero). Per Bonanni (Repubblica) sfidare l'Ue deriva dall'atteggiamento conflittuale del governo Renzi: ma accettare la modesta correzione chiesta da Bruxelles non sarebbe una sconfitta, perchè nonostante i 26 mld di extra deficit concessi, l'Italia cresce meno anche dei Paesi che l'austerità l'hanno applicata. E il debito pubblico continua a crescere. Perciò Bonanni solleva dubbi sulla "convenienza" di sfidare l'Ue sulla procedura per deficit eccessivo, che – spiega il Messaggero – consisterebbe in controlli sui conti ogni 3-6 mesi e rischio multa. Per il Foglio, anche se la tentazione è non fare la "manovrina", Gentiloni dovrebbe fare un discorso pratico  e pagare un prezzo di 3,4 mld, piccolo rispetto ai 26 di flessibilità ottenuti. Ma non è escluso che Renzi usi i rapporti con l'Ue per detonare la legislatura e andare al voto.
Spread a quota 177, ma i BoT restano sottozero (Sole in prima e p.3). Resta elevato il differenziale tra i titoli di Roma e Madrid, ieri a 64 punti base. Mentre in Italia il costo della vita è sottotono, i BTp sono trascinati dal rincaro in Europa. Per Cellino (Sole p.3) l'incertezza del quadro politico italiano ha fatto evaporare una buona parte dei guadagni ottenuti grazie al Qe della Bce.

ITALIA-POLITICA
Election day a giugno, la linea di Renzi (Messaggero). Per Verderami (Corriere in prima e p.6) Renzi punta al 25 giungo per le elezioni, mentre Gentiloni resta leale con lui e resiste al pressing di chi vuole che rompa l'asse con il leader del Pd. Anche per Repubblica Gentiloni resta leale, sceglie il partito e si prepara alle elezioni. Il Pd lancia l'ultimatum sulla legge elettorale: accordo in 10 giorni o si va al voto con la legge che c'è (su tutti). E Rosato (Pd) al Corriere (p.7) ribadisce: "Se non ci sono le condizioni per la legge elettorale, meglio votare. Certe leggi restano bloccate". Ma per Franco (Corriere p.9) così si prefigura l'esito delle urne, anche se resta da capire se far cadere un Gentiloni leale a Renzi sarà facile quanto fu far cadere Letta. Per Repubblica (p.4) la corsa al voto rianima la scissione tra i dem. Il governatore Pd della Toscana, Rossi, alla Stampa (p.7): "Sarebbe drammatico votare adesso, Renzi si comporta come un pokerista che rilancia dopo ogni partita persa. Io proporrei un'agenda di governo con interventi su povertà, voucher, giovani e Casa Italia per arrivare al voto nel 2018". Per Casini, intervistato dal Corriere (p.9) "non è la data ad essere decisiva", quanto il fatto che "i partiti si impegnino perchè il Capo dello Stato non debba sciogliere le Camere il giorno dopo le urne per l'impossibilità di formare un governo".
Nel centrodestra, oggi la manifestazione di FdI a Roma per chiedere il voto. Ci saranno anche Lega e Fi. Dopo la piazza bisogna trovare la strada per tenere insieme la coalizione, ma manca un progetto comune e vincente (Libero p.11). Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.8) riporta un sondaggio che mostra come, in caso di primarie di centrodestra, ci sarebbe un testa a testa tra Salvini e Berlusconi.

EUROPA/USA
Patto su Isis e commercio tra Trump e May (su tutti). Sintonia al primo incontro alla Casa Bianca, con il presidente Usa che ha definito la Brexit "fantastica". "E' nato un nuovo G2 - commenta Platero (Sole in prima e p.5) -: non è un'alleanza da sottovalutare, quella tra Reagan e Tatcher cambiò il mondo. Oggi il patto va nella direzione dell'interesse interno rispetto alle sfide di paura e insicurezza".  Per Maisano (Sole in prima e p.5) è un "matrimonio di interesse transatlantico": a Trump serviva una partnership forte, ma Londra sarà importante anche per l'Ue come tramite con gli Usa. Per Lamy, ex Wto, alla Stampa: "L'alleanza non può essere anti Ue perchè Londra non può cancellare i suoi legami con l'Europa". "E' il momento della verità per l'Europa" afferma in un intervento sulla Stampa Giorgio Napolitano, che sottolinea la necessità di "confrontarsi con le sfide del presidente americano e dare risposte non demagogiche ai 'dimenticati' dalla globalizzazione".
Nel mirino i rapporti eocnomici con gli Usa, dopo le dichiarazioni "America first" di Trump. I dazi al 20% sulle importazioni potrebbero rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti, ma potrebbe essere pericolosa anche per la Cina, l'Ue, la Germania e l'Italia. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: "La risposta al protezionismo può essere solo europea, pensare di rispondere con politiche nazionalistiche è perdente in partenza. L'ex direttore del Wto, Lamy alla Stampa (p.2): "Lo scontro sui mercati penalizzerebbe le aziende Usa, Trump è convinto che il deficit commerciale bruci posti di lavoro. Ma dimentica che il vero problema è la capacità americana di esportare e che l'aumento del commercio internazionale aiuta più i poveri che i ricchi, non viceversa". Per Sapelli (Messaggero in prima e p.16) i nuovi muri americani favoriranno solo la Cina.
Italia fuori dall'euro, il dossier scuote il potere (Giornale in prima e p.2). Dopo il dossier di Mediobanca pubblicato ieri, Germania, Bce, Credit Suisse si preparano all'Italexit. "L'addio sarà duro, ma restare sarebbe peggio" dice il deputato di Fi Antonio Martino. L'analisi di Forte sul Giornale: tornare alla Lira è una minaccia che ci rendi più forti a Bruxelles. Mentre l'esperto Guido Roberto Vitale: "meglio restare in Ue".

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