Commentario del 13.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Fiat sbanda sulle emissioni (Giornale). Accuse di dieselgate in Usa, il titolo crolla a Milano (-16%) (Sole e tutti). Fuorilegge più di 100 mila auto (Repubblica). Marchionne a Repubblica: "Noi in regola, non siamo così stupidi". Libero: Marchionne passa con Trump e Obama lo multa di 4 miliardi. Uno scandalo che farà la Fiat più americana (Mattino). Sempre in primo piano anche le banche. Padoan: "Punire i manager scorretti" (Corriere e altri), ma "salveremo il Mps" (QN). Forza Italia: "Voi dare nomi, noi dare soldi" (Libero). Le tre banche salvate nel 2015 ricomprate da Ubi a 1 euro (MF). Il Fatto: resta un buco da 3 miliardi, bel salvataggio. Ora c'è da salvare Alitalia. Calenda: i lavoratori non devono pagare una gestione inefficiente (MF e tutti). Serve un altro miliardo per il salvataggio (Repubblica). Dal governo nessun aiuto pubblico (Messaggero). Lavoro, a febbraio la modifica dei voucher: "Basta abusi nelle aziende" (Repubblica). Politica, Zagrebelsky al Fatto: "Il governo Gentiloni, una presa in giro per 20 milioni di italiani". Ma per Repubblica durerà. Dall'estero la rivolta dei clan in Libia contro il premier Serraj (Stampa). Fallisce il golpe ma la Libia è nel caos (QN). In cronaca i baby killer di Ferrara in carcere: "Nessuno vorrà più essere nostro amico" (Corriere). La mamma del killer: "Manuel ha ucciso ricattato dall'amico" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Fca sul banco degli accusati negli Usa: il gruppo rischia una multa da 4,6 mld di dollari per non aver dichiarato alle autorità alcuni dispositivi, falsando i dati sulle emissioni di 104 mila motori diesel montati sulla Jeep Grand Cherokee e sui furgoni Ram (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). Crollo del titolo a Milano (-16%) e a Wall Street (-10%). Marchionne a Repubblica (p.2): "Nessuna frode, il nostro caso non è in nulla assimilabile a Volkswagen. Da mesi discutiamo con Epa sui nostri motori, le nostre emissioni sono riportate con chiarezza". Dagli elogi di Trump all'attacco da enti nominati da Obama: c'è una pista politica?: "La tempistica colpisce, evidentemente c'era qualcuno all'Ea che doveva chiudere il dossier prima ella nuova amministrazione. Ma voglio sperare che non sia una vicenda politica. A Obama Chrysler deve la rinascita ma ci confrontiamo con tutti". Quanto alla multa fino a 4,6 mld "confermo gli obiettivi del piano industriale: questa vicenda non avrà impatto sui nostri programmi". Sul Corriere e la Stampa l'ira di Marchionne: è un dispetto. Ma Fatto, Avvenire e altri ricordano che di tutto il manager può lamentarsi tranne dell'effetto sorpresa: tanto l'Epa quanto le autorità tedesche indagano sulle emissioni Fca almeno dal 2015. Per Feltri (Fatto p.5) è finito il rapporto privilegiato di Torino con la Casa Bianca. Berta sul Mattino (in prima e a p.42): lo scandalo farà la Fiat più americana.
Sul fronte interno sempre le banche in primo piano. Padoan: "Il sistema bancario sta voltando pagina" ma manager e amministratori che hanno sbagliato paghino (Repubblica p.26 e tutti). Il ministro auspica trasparenza ma si dice contrario alla black list dei 100 debitori: ci sono ostacoli di "legittimità e legali", e poi bisogna distinguere tra "situazioni sfortunate e comportamenti corretti". Per prevenire nuove crisi serve "maggior coordinamento tra organi di vigilanza e un piano di educazione finanziaria". Mps verso un nuovo consiglio con l'ingresso del Tesoro ma l'ad Morelli resta (Corriere p.5). Passera a Repubblica (p.26): "La crisi di Mps colpa di Tesoro, advisor e dirigenti. Le banche italiane in una crisi senza precedenti. Senza strategie coraggiose i 20 mld pubblici non bastano".

ITALIA-POLITICA
"Il governo Gentiloni è una presa in giro per 20 mln di italiani": sul Fatto (in apertura e p.2-3) parla il presidente emerito della Consulta e sostenitore del No al referendum costituzionale, Gustavo Zagrebelski, che definisce "una riprova dell'autoreferenzialità del politicismo" il governo Gentiloni,  che "arriva come uno sberleffo dopo il 4 dicembre" e che dimostra come "non si sia preso atto dell'enorme significato politico del referendum". Legge elettorale e voto, Berlusconi pronto a dire sì al piano di Renzi: si può votare a giugno in cambio del proporzionale (Stampa p.9). Nel Pd Bersani sostiene la possibilità che il governo arrivi a fine legislatura "se serve", mentre evoca nell'atteggiamento di Renzi la stessa strategia dello "stai sereno" utilizzata con Enrico Letta (Corriere p.11). Per Folli (Repubblica p.31) di fronte ad un esecutivo che va al di là dell'ordinaria amministrazione, per Renzi non sarà facile ripetere lo schema adottato con Letta e spingere le elezioni in estate. Zagrebelski al Fatto solleva dubbi sulla fine del governo Gentiloni: "Si fanno strani discorsi sull'armonizzazione delle leggi elettorali di Camera e Senato. Se non viene raggiunta neppure nel 2018 – si chiede – rinviamo il voto sine die?".
Sul Sole (p.9) e altri  focus sul sistema di finanziamento dei partiti: il 14% in meno dei contribuenti sceglie di devolvere il 2% ai partiti. Su oltre un milione e 100 mila contribuenti che hanno destinato la percentuale ad un partito, il 50,75% ha scelto il Pd (6 mln e 400 mila euro). Fa cassa anche la Lega (1 mln e 400 mila euro). Male Fi, che riceve solo 600 mila euro con 4,90% di "preferenze".

EUROPA
Libia, rivolta a Tripoli: i clan assediano Sarraj (Stampa in prima e p.2-3). Il blitz contro tre ministeri, ma il golpe dura solo poche ore: edifici liberati dalla forze speciali di Tripoli (QN p.10). Il tenantivo porta la firma dell'ex premier Ghwell che lancia la sfida all'Italia (Stampa p.2): l'assalto delle milizie ribelli è cominciato dopo la riapertura della nostra ambasciata, ora Roma teme l'escalation mentre Ue e Usa non prendono posizione. Per QN (p.11) l'Italia è prigioniera della linea Onu sulla Libia. E Casini, presidente della commissione esteri del Senato, dice: "Così fallisce l'obiettivo di contrastare la lotta agli scafisti. L'unica colpa dell'Italia è stata la lealtà e il rispetto delle posizioni Onu".  Intanto crescono le tensioni per il sostegno russo al generale Haftar, capo della milizie di Tobruk (Corriere p.15). Il generale Bartolini alla Stampa (p.3): "Mosca sta puntando su Haftar per contare di più nel Mediterraneo".
Migranti, il commissario Avramopoulos a Roma incontro i ministri Minniti e Alfano: "Bene il vostro impegno per velocizzare i rimpatri, ora servono soluzioni comuni" (Messaggero p.13). Intanto Libero (p.11) segnala l'accelerazione dell'autodifesa in Europa: con la crescita della presenza di migranti, è boom di richieste di porto d'armi in Italia, Francia e Germania.

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