Commentario del 15.01.2017

IN PRIMA PAGINA
"Io, la sinistra e i miei errori, così cambierò il partito". Su Repubblica il ritorno di Renzi, intervistato da Ezio Mauro. Sul Corriere parla Berlusconi: "Non si può votare subito". Frena sul voto anche il sindaco Sala: "Il Paese è fermo da mesi, completiamo la legislatura". Per QN Renzi ha un piano B: "Gentiloni fino al 2018". Ieri il rientro del premier a Palazzo Chigi: via libera ai decreti sulle Unioni civili e alle deleghe sulla Buona Scuola. Confermati i vertici delle forze armate, compreso Del Sette (Corriere e tutti). Il Fatto: nei Carabinieri se sei sospetto non entri ma puoi sempre fare il comandante. Libero attacca invece Bankitalia: non vede, non sente, non parla, quando la chiudete? Sul Sole Borsa, banche e bond al test del downgrade (Sole). Libero: meno austerity e l'Italia tornerà in serie A. Ma anche le agenzie di rating non brillano: a Moody's maxi multa Usa sui subprime (Sole e tutti). Su Libero nuovo affondo contro Mps: sputtana solo i poveri cristi. Sul Fatto l'inchiesta sull'Eni: un miliardo di mazzette in jet, Cadillac e contanti, i vertici sapevano. Sul Corriere Delrio su Alitalia: "Molti gli errori". Sul Messaggero la stretta sulle assenze degli statali. Su Avvenire lo sfogo della Furlan: "Troppe macchie, voglio Cisl trasparente".

ITALIA-ECONOMIA
"Piazza Affari e bond al test Dbrs" (Sole in apertura e a p.3): attesa per la riapertura dei mercati dopo il declassamento del debito italiano da parte della Dbrs, il primo dopo 4 anni. Ma gli analisti non prevedono scossoni, né sulle banche (penalizzate sul collaterale) né sui titoli di Stato. Sul Messaggero (p.9) il peso del downgrading sui conti pubblici: la spesa per interessi sui titoli salirà di un miliardo, un miliardo e mezzo di euro. Fitoussi al Messaggero (p.9): "Il giudizio sul debito è sbagliato, l'Italia sta andando molto meglio". "Visto che c'è un governo che nonostante tutto sta agendo, visto che c'è una crescita che sta riprendendo l'Europa ha tutto l'interesse ad aiutare l'Italia ed evitare che sia attaccata dalla speculazione". Più preoccupata l'analisi del Sole (p.3) per il quale il "mood" sul rischio Italia sta cambiando e non in positivo, restando vulnerabile ed esposta agli shock nonostante lo scudo della Bce. Sotto attacco intanto è finita Fca, sia negli Usa che nella Ue per emissioni e inquinamento. Delrio, in un'intervista al Corriere (p.33) la difende: "Non facciamo confusione con i casi Volkswagen e Renault, ad Fca sono stati chiesti chiarimenti su dispositivi leciti. L'agenzia americana Epa ha diritto di chiedere tutti i chiarimenti che vuole e Fca ha il dovere di rispondere ma bisogna tenere distinti i piani". In Italia "nessuna sudditanza alle case automobilistiche: sulle emissioni riteniamo che i controlli vadano fatti a monte, prima dell'omologazione". Delrio parla anche della crisi Alitalia: "Primo, serve un piano industriale serio. Dal governo ha avuto tutto l'aiuto possibile sugli scali e prima di tagliare sul personale potrebbe cominciare a rinegoziare i leasing sugli aerei. Gli errori del management non devono ricadere sui lavoratori. Quanto ai vertici non spetta al governo decidere ma ai soci".

ITALIA-POLITICA
Il ritorno sulla scena di Matteo Renzi, intervistato da Ezio Mauro(Repubblica in prima e p.2-3): "Dopo la sconfitta del referendum in dubbio se lasciare o continuare, ma solo i vigliacchi scappano nelle difficoltà". Dopo aver ricordato i risultati dei suoi 1000 giorni di governo, Renzi guarda al futuro: "Pronti a lanciare il partito del futuro con una nuova classe dirigente e un programma per guidare il Paese per i prossimi 5 anni". E sulla data del voto spiega: "Mi è indifferente, non ho fretta. Decidiamo quello che serve all'Italia e noi lo faremo". E parlando di legge elettorale ripete: "Sono ancora per il ballottaggio, è il modo migliore per evitare inciuci e larghe intese che non servono al Paese. In alternativa c'è il Mattarellum". Per Scalfari (Repubblica in prima e p.25) Renzi, che resta in silenzio sulle elezioni, è un perfetto giocatore di roulette, spero di sbagliare nell'interesse del Paese.  Per Meli (Corriere p.6) il segretario Pd insiste su giugno per il voto e ragiona su un possibile accordo con Forza Italia per la legge elettorale: l'idea è un proporzionale che eviti le preferenze, con sbarramento alto e premio di maggioranza variabile. "Sì al proporzionale ma nessuno scambio con le urne a giugno" dice al QN (p.9) Paolo Romani (Fi). Ma Renzi, se non si votasse in estate avrebbe già il piano B: sostegno a Gentiloni e partito forte (QN p.8). Berlusconi al Corriere (in prima e p.8): "Auspico il voto in temi brevi ma credo che non sarà semplice. Io sono ottimista sulla decisione di Strasburgo: ritengo probabile e auspicabile per la democrazia la mia candidatura, che avrebbe come obiettivo la  vittoria, ma se nessuno ha il 50% le alleanze sono necessarie". Parlando di legge elettorale, ricorda l'appello di Mattarella ad armonizzare le regole, e sulla strategia di Renzi, dice: "Non credo voglia fare mosse avventate spingendo per il Consultellum". Poi ragiona sull'unità del centrodestra: "E' un valore se si basa su un progetto comune. Noi siamo liberali, cattolici, riformatori, e con questo programma vogliamo tornare al governo". Intanto il sindaco di Milano, Sala, in una lettera al Corriere (in prima e p.7) chiede il completamento della legislatura: c'è un anno di tempo in cui bisogna affrontare i temi chiave, a partire dalle città metropolitane. Non si dia l'impressione – scrive Sala – che la legge elettorale possa essere merce di scambio.
Fiducia sull'Europa: sull'Unità (p.8) i dati dei sondaggi che vedono passare dal 58 al 38% la fiducia degli italiani. Tra gli elettori italiani, solo quelli del Pd sono in maggioranza europeisti (76%) e credono nella Bce. In Lega e M5S la percentuale più alta di coloro che vogliono lasciare euro e Ue.

EUROPA/ESTERI
Trump: via le sanzioni a Putin. L'Italia ringrazia. Su Libero (p.7) e tutti l'intervista a Trump sul Wall Street Journal, con l'ennesima apertura a Mosca. "Se andiamo d'accordo e vediamo che la Russia sta veramente collaborando con noi perché mantenere le sanzioni?". Le prime ad essere abrogate sarebbero le più recenti (quelle di dicembre 2016, con l'espulsione dei 35 diplomatici russi dagli Usa con l'accusa di spionaggio). Ma Obama di recente ha rinnovato quelle del marzo 2014 seguite alla crisi ucraina e ha appena invitato soldati americani in Polonia, ai confini con la base russa di Kaliningrad. "Le sanzioni rimarranno per un po'" ha chiarito Trump ma la promessa della loro fine, scrive Libero, già basta a spianare la strada in vista di un incontro con Putin che dovrebbe avvenire presto. Crocevia tra Usa e Russia la Siria, con Putin che ha invitato Trump a presenziare ai negoziati sulla pace in Siria di Astana. Ma l'arrivo dei soldati americani in Polonia fa arrabbiare la Russia (Corriere p.12). L'Italia, dalla distensione Usa-Russia, ha solo da guadagnare, alla luce delle perdite seguite alle sanzioni e stimate dalla Cgia in 3,6 mld poi saliti a 7 mld, di cui 2 nell'abbigliamento, 1,2 mld per autoveicoli e 600 milioni per l'alimentare. Ma nel conto vanno messe anche le commesse bloccate di commesse già firmate, stimate da Banca Intesa Russia in 32 mld. Alesina, nell'editoriale del Corriere (in prima e a p.13), mostra invece il volto pericoloso della Trump economy, l'aumento del debito e il protezionismo: se dovessero esplodere delle guerre commerciali si potrebbe scatenare una tempesta molto pericolosa, e i mercati cambieranno direzione drasticamente

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