Commentario del 4.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Politica, in primo piano la votazione della base M5S sul codice Grillo: voti web dimezzati (su tutti). E il garante del Movimento propone "Tribunali del popolo per i media". E' polemica (Messaggero e tutti). Polemica politica anche sui migranti. a Venezia profughi in rivolta sequestrano i guardiani (Giornale e Libero). Accordo per i rimpatri e piano anti rivolte (Corriere). Alfano alla Stampa: "Intese sui rimpatri". Sindaci all'attacco: "Sugli immigrati il governo sbaglia" (Stampa).  Rivolta anche dei governatori: "Sono l'inferno, no al ritorno dei Cie" (Repubblica). Unità: la bufala dell'invasione. Rai: riforma bocciata, Verdelli lascia (Messaggero e altri). Esplode la Rai renziana, trema Campo dall'Orto (Fatto). Tra economia e politica, il Fatto mette nel mirino i rincari di energia e pedaggi: cittadini rapinati per ingrassare le lobby dei partiti (Fatto). Ampio spazio ai fatti esteri. In fuga il terrorista turco. Con l'attentato di Istanbul finisce il sogno neo-ottomano (Sole). Sul Giornale i documenti delle atrocità Isis: soldati turchi in gabbia bruciati vivi. Polemica sulla Brexit: i dimette l'ambasciatore britannico all'Ue. Doveva trattare l'uscita di Londra (Sole). Dagli Usa, Trump vuole l'auto americana (Corriere), la Ford taglia l'investimento in Messico da 1,6 mld di dollari (Sole). Se l'America si inchina al nuovo protezionismo di Trump (Repubblica). Mercati: l'euro scivola sotto 1,04 dollari. Inflazione all'1,7 in Germania (Sole). L'inflazione tedesca mette nei guai Draghi: falchi in pressing per allentare il QE (MF).

ITALIA-ECONOMIA
Sul Fatto (in apertura e p.16-18) focus dedicato ai rincari dei prezzi di energia e pedaggi in arrivo con il nuovo anno. I grandi gruppi elettrici hanno spalmato sulle famiglie un mld di extra profitti mentre l'esecutivo fa sconti alle imprese. "Cittadini rapinati per ingrassare le lobby dei partiti" titola il Fatto, che sottolinea come la crescita delle tariffa autostradali non siano accompagnate alla crescita degli investimenti: non c'è alcun legame dietro i soldi spesi dai gestori e i rincari.
Lavoro, Guerini (Pd) al Mattino: "Il governo Renzi ha perseguito l'obiettivo di favorire il lavoro stabile e disboscare la giungla dei diversi tipi di contratto: i numeri dimostrano che la strada è giusta. Ora servono dei correttivi, ma sottolineo che i voucher non c'entrano sulla con il Jobs Act, ma sono stati introdotti nel 2003, noi siamo solamente intervenuti introducendo la tracciabilità". E sui voucher prosegue la polemica a Torino per il bando comunale che prevede il pagamento di mediatori culturali con i buoni lavoro. Camusso (Cgil) attacca: "Sono ormai diventati i pizzini che retribuiscono qualsiasi attività, inquinando il buon lavoro e condannando giovani e lavoratori a un futuro assai povero" (QN p.10 e altri).
Reddito di inclusione, Poletti e Sacconi dicono Sì (Corriere p.30). Pollice verso alla proposta di una corsia accelerata in Parlamento per varare il provvedimento proposta dalla relatrice in commissione Lavoro Annamaria Parente. Il ministro Martina ha invece proposto la via del decreto legge. Per Repubblica (p.9) le divisioni bloccano il decreto: nella maggioranza Ncd boccia un ricorso al provvedimento d'urgenza. Cresce l'ipotesi di un ddl. Ma l'esperto dell'Università di Trento, Gori, a Repubblica (p.9) dice: "Non basta introdurre il reddito di inclusione. Bisogna definire un percorso che lo renda universale. E con il mld e mezzo ora a disposizione si possono aiutare 3 persone su 10, per questo bisogna definire un piano: a regime ci vogliono 7 mld".

ITALIA-POLITICA
Ancora il M5S al centro delle vicende politiche. Oltre al codice etico, su tutti i quotidiani la polemica per le frasi di Grillo che ha proposto una "giuria popolare per giudicare le bugie dei media". La federazione nazionale della stampa parla di "linciaggio mediatico", l'Odg di "proposta sconcertante". E Mentana, direttore TgLa7, annuncia una querela. Il vicepresidente del Csm Legnini a Repubblica (p.7): "L'autonomia della stampa è tutelata dalla Costituzione". Intanto si continua a parlare del codice etico approvato dal Movimento: il 91% dei votanti sul web è favorevole, ma vota solo il 30% (Fatto p.4). Il codice esclude l'obbligo di dimissioni per chi sia raggiunto da avviso di garanzia. E' un segnale di buon senso  - scrive Pombeni (Sole p.13) –, ma il nuovo codice accentua il potere dittatoriale del "fondatore". L'avvocato dei ribelli M5S, Borrè al Giornale (p.10): "Il testo è pieno di contraddizioni e regala al leader e ai probiviri un potere arbitrario". Legnini (Csm) a Repubblica (p.7): "Il superamento dell'automatismo avviso di garanzia = dimissioni fa bene alla politica, ma non deve significare una attenuazione della tensione etica". E la deputata 5S Lombardi al Corriere (p.9): "Se tutti i partiti lo facessero, la politica si libererebbe di molti indagati". Guerini vicesegretario Pd, intervistato dal Mattino (p.7), rivendica il lavoro del governo Renzi e avverte: "Interrompere il cammino di riforme sarebbe dannoso per il Paese".
Legge elettorale, Salvati sul Corriere (p.26) propone una coalizione riformista contro i populisti. "La priorità è dare rappresentanza alla volontà popolare con il proporzionale, inserendo però meccanismi per la governabilità" dice Maurizio Lupi (Ap) al Corriere (p.13). Guerini (Pd) al Mattino: "Noi abbiamo proposto il Mattarellum, chiediamo ai partiti, se ci stanno, di discutere in tempi brevi per evitare di perdere tempo".

EUROPA
La Stampa (in prima e p.5) intervista il ministro degli Esteri Alfano, pronto a portare all'attenzione dell'Onu il tema della sicurezza del Mediterraneo: "E' una sfida globale, nessuno pensi che la questione dei flussi migratori sia sfumata con l'accordo con la Turchia, anche al G7 di Taormina lo sottolineeremo". Parlando di terrorismo, il titolare della Farnesina ribadisce la vicinanza alla Turchia - "un solido alleato Nato e un partner imprescindibile per la sicurezza e la prosperità di molte nostre imprese" - e auspica "una crescente condivisione di informazioni tra le intelligence contro il terrorismo. Per ora – dice – la cooperazione e la velocità di risposta europea non sono stati all'altezza". In Turchia continua la caccia all'attentatore: blitz e arresti, ma ha fatto perdere le tracce. E l'Isis avverte: "E' tornato da noi" (Stampa p.4 e altri). La giornalista turca Karan al Corriere (in prima e p.7): "Nelle indagini è caos totale e c'è uno scontro nei servizi segreti che sono infiltrati da islamisti". Per il Corriere (p.13) la Turchia è vulnerabile dopo le epurazioni seguite al tentato golpe.
Brexit, si dimette Ivan Rogers, ambasciatore britannico presso l'Ue, che aveva il compito di negoziare l'uscita di Londra (Sole in prima e p.11 e tutti). Il diplomatico era finito del mirino della May per le sue posizioni pessimistiche sui tempi e sull'esito dell'uscita. Esulta Farage che sostiene la necessità dell'arrivo di un vero sostenitore della Brexit a Bruxelles. Secondo Maisano (Sole p.11) si tratta di un "licenziamento in tronco" piuttosto che di dimissioni: è il frutto della volontà degli euroscettici di far credere che l'uscita sarà rapida e indolore. Libero (p.11): con la super Brexit, Londra intasca 24 mld. Se il Regno Unito lascia l'unione doganale e stipula accordi bilaterali con i singoli Paesi guadagna 400 mila occupati.

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