Commentario del 9.01.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti la giravolta di Grillo in Europa (Stampa): "Via da Farage, nella Ue con i liberali". La svolta spacca M5S (Repubblica, Corriere, Fatto). Libero: Grillo si fa male da solo (Libero). Finanziamenti e web dietro l'euroribaltone dei pentastellati (Messaggero). Sul fronte interno Renzi si dà un mese per capire se resta soltanto il voto (Messaggero). Toti a Libero: "Niente inciuci, governo a casa e subito al voto". Sul Corriere in primo piano il caos nelle scuole: un ragazzo su tre ha cambiato prof. Sul Sole la ripresa degli acquisti di casa: la mappa città per città. Sempre in primo piano anche il tema banche. Arriva l'obbligo di rivelare i nomi dei grandi clienti insolventi (Messaggero). Libero contro Mps: pignora la casa ai poveri e salva i ricchi. Su A&F le crepe del salvataggio di Mps. Su CorrierEconomia intervista a Mustier: "I mercati sono scettici sull'Italia? Unicredit li convincerà". Dall'estero, la strage di Gerusalemme: tir contro soldati, 4 morti. "Il killer legato all'Isis" (Repubblica). Il Giornale: l'Isis fa a pezzi la pace in Israele (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
Banche in cima all'agenda di governo e Parlamento. Da domani decreto-salva Banche all'esame del Senato: per il Messaggero (in apertura e a p.3) probabile l'inserimento di un emendamento sui "debitori-colpevoli", che sulla falsa riga della proposta del presidente Abi Patuelli preveda l'obbligo, per le banche salvate con fondi pubblici, di rendere noti i nomi dei primi 100 grandi clienti insolventi in quanto corresponsabili del dissesto dell'istituto, derogando al principio della privacy. Una misura tesa a individuare i casi di mendacio-bancario che potrebbe valere per i casi di Mps, delle 4 banche "salvate" nel 2015 e, in prospettiva, per Veneto Banca, Pop Vicenza e Carige. Da domani questa proposta sarà in discussione in Commissione Finanze al Senato. Lega pronta a presentare una proposta di legge in tal senso. Baretta al Mattino (p.4): "D'accordo con la proposta di Patuelli, un bel segnale di moralizzazione. Ma la proposta non è di facile realizzazione: un intervento legislativo agirebbe direttamente su una situazione di mercato e la cosa crea più di un dubbio. In questa fase serve prudenza". Sui nomi dei debitori colpevoli "non c'è al momento alcuna decisione: la valutazione sarà fatta in Parlamento dove c'è già la proposta di una commissione di indagine, cosa diversa dalla commissione d'inchiesta". Per il governo "resta fondamentale la tutela dei risparmiatori: il decreto salva banche si muove in questa logica". Su Repubblica (p.12) continua l'inchiesta sugli imboscati, perché inidonei al lavoro per cui sono stati assunti o beneficiari della "104". La Furlan: "Non serve punire, necessari accordi sulla produttività". Il sottosegretario Faraone: "Pugno duro con chi abusa della 104" (Repubblica p.13). Sul Sole (in apertura e a p.2 e 3) la ripresa del mercato della casa: i prezzi in calo e la riapertura del credito fanno lievitare le transazioni del 28%. In testa alla classifica delle compravendite Prato, Livorno e Modena, in coda Vibo Valentia, Isernia e Enna. Dai minimi del 2013, a Venezia, Firenze, Bologna, Milano e Torino aumenti di oltre il 40%.

ITALIA-POLITICA
Giravolta M5S in Europa (Stampa): addio agli euroscettici di Farage per entrare nei liberali dell'Alde (su tutti): diventerebbe la terza forza del Parlamento Ue. Marginalizzati con l'Ukip, i 5S puntano a occupare qualche casella (Stampa p.3). Per Giannini (Repubblica in prima e p.23) per la prima volta vogliono fare politica. Svolta voluta da Casaleggio alla ricerca di più fondi e poltrone (Repubblica p.3), una tela per contare nella riscrittura delle regole sull'e-commerce (Corriere p.4). Ma la base resta scettica. "La coerenza conta più delle rilevanza - dice il senatore M5S Morra al Corriere (p.5)-, io sono per il gruppo misto", ma così il Movimento perderebbe 700 mila euro l'anno  (Corriere p.5). Messaggero (p.4) segnala le ambizioni di Verhofstadt, premier belga e presidente del gruppo liberale, che punta alla presidenza del Parlamento Ue, ma deve fare i conti con gli oppositori interni all'alleanza. "Conversione poco credibile" dice Sylvie Goulard (Alde) a Repubblica (p.2). 
In Italia si parla di legge elettorale. La presidente della Camera Bolrdini a Repubblica (in prima e p.5): "Dobbiamo andare a votare ma senza sottovalutare l'importanza di una legge omogenea tra Camera e Senato". Renzi, al lavoro sul programma, rinuncia al blitz per la legge elettorale prima della decisione della Consulta sull'Italicum (Corriere p.15). Ma per la Stampa (p.6) Renzi avvia in settimana i colloqui per evitare il rinvio del voto. Repubblica (in prima e p.4) segnala una possibile convergenza Pd-M5S per l'Italicum anche al Senato nel caso in cui la Consulta non eliminasse il ballottaggio. Schifani (Fi) al Corriere (p.15): "Attendiamo la Consulta, poi si inizierà a lavorare, ma non è melina". E nel merito dice: "Serve un sistema proporzionale con sbarramento al 5% e un piccolo premio di maggioranza". Oltre alla Consulta sull'Italicum, si attende la Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei quesiti per il referendum sul Jobs Act: quasi scontato il via libera su voucher e appalti, ma sull'art.18 l'ago della bilancia potrebbe essere il voto doppio del presidente Grossi viste le due fazioni all'interno della Corte: una per la bocciatura del referendum "manipolativo", l'altra favorevole all'ammissibilità.

EUROPA
Il 2017 è l'anno delle votazioni in Europa, con le preoccupazioni legate a possibili attacchi da parte di hacker russi, come segnalato anche dal presidente Usa uscente, Obama. In Francia, Valls lancia la sua proposta per le primarie socialiste: "un Paese più sicuro e laico", temi che l'ex premier dovrà conciliare con l'idea di sinistra. Secondo i sondaggi, Valls prevarrebbe di poco alle primarie, ma uscirebbe al primo turno delle presidenziali: in vantaggio ci sono Fillon e Le Pen (Stampa p.4). Per Bill Emmott (Stampa p.24) le presidenziali francesi sono importanti per l'Ue: servirebbe un ritorno alla convergenza Francia-Germania. Se vincesse Fillon si potrebbe aprire una nuova era di collaborazione. Mentre se vincesse Le Pen l'Ue finirebbe in pezzi viste le sue posizioni che prevedono la costruzione di barriere commerciali, limiti all'immigrazione e uscita dall'euro.
Gran Bretagna, la premier May annuncerà oggi il suo manifesto per il Paese: servono un governo forte per aiutare la classe media e una "società condivisa" perchè il libero scambio non è la soluzione (Stampa p.5). Per la Stampa, finora la politica della May è stata ricca di slogan ma povera di dettagli, e questo manifesto non fa eccezione. Il 2017 sarà l'anno chiave, con i negoziati per la Brexit, per il quale annuncerà a breve le linee guida, intanto ha sottolineato come la Gran Bretagna tornerà ad avere il controllo sull'immigrazione.

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