Commentario del 24.01.2017

IN PRIMA PAGINA
Centro Italia, dopo i ritardi di emergenza e ricostruzione ecco il piano per cambiare la Protezione Civile: stop alle gare per gli appalti (Stampa) gli interventi diventeranno più rapidi (Corriere). Sul Foglio Cassese stronca l'Anac di Cantone: invece di esternare misuri la corruzione. Intanto al "Rigopiano" si continua a scavare: trovati vivi tre cuccioli dell'hotel, un segno di speranza (Messaggero). Su Corriere e Messaggero l'inchiesta: "Avvertiti tre giorni prima". Su Repubblica la catena degli errori. In evidenza anche le prime mosse di Trump su dazi, soldati in Siria e stop ai fondi pro-aborto: "Donald parte col botto" titola Libero. Cancellato il patto del Pacifico: "Ci proteggiamo" (Sole, Corriere). Il Giornale: ecco cosa cambia per noi. E oggi l'auto americana va a rapporto (MF). Alfano alla Stampa: sulle sanzioni alla Russia si decida con gli Usa. Anche in Italia 8 italiani su 10 vogliono l'uomo forte (Repubblica). Oggi il verdetto sull'Italicum: verso il no al ballottaggio (QN). Il Sole: sarà una sentenza "a prova di elezioni. In primo piano su tutti anche la battaglia Generali-Intesa: il Leone di Trieste per difendersi dall'assalto compra il 3% della banca e si blinda. Voci di un asse Intesa-Allianz per frenare Axa in rotta su Trieste. La battaglia è un nuovo capitolo del duello tra Parigi e Roma

ITALIA-ECONOMIA
Boeri torna a criticare le scelte del governo Renzi e avverte: "Più debito con le nuove pensioni" (Corriere p.30 e tutti). Due le critiche del presidente dell'Inps: la manovra fa aumentare il debito implicito e scarica oneri sulle generazioni future. Per debito implicito si intende non il debito pubblico attuale ma quello futuro che si farà per pagare le nuove pensioni. Il governo, con De Vincenti, replica: "Le ultime novità sugli assegni sono del tutto sostenibili, sia nell'immediato che in prospettiva". L'Ape resta infatti una misura sperimentale: vale per tre anni e poi potrebbe sparire e la nuova quattordicesima ha un costo molto contenuto. Ma Boeri contesta anche questa: "E' una misura che non tiene conto delle condizioni delle famiglie: può premiare persone in nuclei con persone ricche". Il Sole (p.2): sulla spesa previdenziale le polemiche fanno solo male, essendo il tema di grandissimo rilievo. Intanto sempre sull'Ape, l'Inps annuncia la partenza di 150 mila buste arancioni con  la simulazione dell'assegno ai lavoratori potenzialmente interessati e 135 mail (Sole p.3). Ma lo strumento appare complesso, scrive il Sole, e sull'opzione ci sono ancora tanti punti interrogativi. A inizio febbraio i due decreti attuativi per rendere operativo l'Ape poi gli accordi dei ministeri con Abi e Ania e quello tra Inps e Mef. Per i liberi professionisti in arrivo vitalizi da fame (Giornale p.7): con le casse di previdenza che devono tenere i conti in ordine a rimetterci saranno gli iscritti. Secondo uno studio di Italia Oggi, col tasso di sostituzione al 20%, un infermiere che oggi guadagna 2000 euro andrà in pensione con 400  euro. Intanto in Senato il governo decide di non ricorrere a un decreto legge "omnibus" per blindare il Milleproroghe e scatta l'assalto alla diligenza (Sole p.4): i primi a presentare emendamenti i senatori Pd e in generale di maggioranza. Tra le proposte del Mef la cancellazione dell'avvio il primo marzo della lotteria dello scontrino.

ITALIA-POLITICA
Italicum, oggi la sentenza della Consulta: nel mirino ballottaggio e pluricandidature (Repubblica p.13). E' già lite sul verdetto (Corriere p.6): da una parte Lega, FdI e M5S chiedono di votare sulla base della sentenza, Fi, Pd e cariche istituzionali chiedono di utilizzare la sentenza come base per un percorso di riscrittura delle regole. La sentenza è autoapplicativa come tutte quelle della Corte – scrive Messaggero (p.6) – ma il risultato potrebbe non essere sufficientemente omogeneo per i due rami del Parlamento. Bianconi sul Corriere (p.6): i partiti hanno caricato la Corte di un'aspettativa eccessiva sperando in una soluzione dei problemi che sono stati finora incapaci di affrontare. Fassino (Pd) al Corriere (p.8): "Se la sentenza non sarà autoapplicativa, toccherà al Parlamento tenere insieme rappresentanza e governabilità". Secondo Meli (Corriere p.8) Renzi spera che la Consulta non cancelli il premio di maggioranza puntando a giugno per il voto, ma il Pd è spaccato: un'altra parte spera di portare a termine la legislatura. Per l'UNità (p.5) perde quota l'ipotesi del voto a giugno. "Le alleanze saranno necessarie, resta solo da capire se lo si dirà prima delle elezioni, o se si faranno dopo averle negate" dice il ministro Alfano alla Stampa (p.11). Intanto Feltri su Libero (in prima e p.8) scrive: votare subito è inutile, anzi dannoso.
Su Repubblica (p.6) Diamanti presenta il sondaggio Demos sulla "voglia di uomo forte": a otto italiani su dieci piace il leader solo al comando. Con il declino della politica e delle rappresentanze sociali – scrive Diamanti – è cresciuto negli anni il desiderio di una guida risoluta. Gli esempi, a livello mondiale, sono Trump e Putin, ma anche la leadership di Renzi, definito "potente e un po' prepotente", ma la sua posizione si è indebolita dopo il referendum.

USA/EUROPA
In primo piano su tutti anche le prime mosse di Trump su dazi, soldati in Siria e stop ai fondi pro-aborto: "Donald parte col botto" titola Libero. Cancellato il Ttp, il patto del Pacifico voluto da Obama con 15 Paesi tra cui Australia, Canada, Giappone e Messico: "Ci proteggiamo da chi ci ruba il lavoro" (Corriere, Sole). Nel mirino anche il Nafta tra Usa, Messico e Canada. Ian Bremmer al Corriere: "Ora si aprono praterie per un aumento dell'influenza della Cina in Asia e nel Pacifico. Trump crea le condizioni per una recessione geopolitica". "Questa chiusura non promette nulla di positivo" per gli americani e per tutti. l'analisi del Giornale, La Stampa sottolinea l'opzione di Trump non per il "free trade" di Reagan ma per il "fair trade" di Clinton: vuole rinegoziare regole e imporre nuove tariffe per riequilibrare i vantaggi di Cina e Messico sul lavoro a basso costo.
Ieri Trump ha annunciato anche il taglio delle tasse alle imprese: "Vogliamo riportare la produzione manifatturiera in questo Paese, assumendo lavoratori americani". E oggi riceverà a colazione i big dell'auto: Marchionne (Fca), Fields (Ford) e Barra (Gm).
"Sulle sanzioni alla Russia l'Europa decida con Trump" dice il ministro Alfano alla Stampa (p.11). "Paradossale che gli Usa che hanno più spinto per le sanzioni facciano la page e quelli come l'Ue e l'Italia che hanno pagato un conto significativo restino ostaggio delle sanzioni. Come Europa dobbiamo proporre a Trump di decidere insieme".

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