Commentario del 11.01.2017

IN PRIMA PAGINA
"Una rete spiava di segreti di Stato": su Messaggero e tutti il caso di cyberspionaggio che coinvolge anche Renzi e Draghi. Due arresti a Roma (Sole). Il pm: "A rischio la sicurezza dello Stato" (Corriere e tutti). Ampio spazio alle questioni bancarie. Padoan a Repubblica: "In Italia risparmio al sicuro, chi froda pagherà". Piano Mps, pronto il decreto sulle garanzie per la liquidità (Sole). Arriva lo scudo statale per i bond (MF). Intanto si va verso la commissione d'inchiesta parlamentare sulle banche, mentre emergono i nomi dei primi debitori di Mps (Corriere e tutti). Libero: "Abbiamo altri nomi". Masciandaro all'Unità: "Sì a indagare sugli errori". Tra economia e politica, oggi la decisione della Consulta sul referendum Jobs Act. Ritorno al passato da evitare (Sole), e Boeri (Inps) a Repubblica chiude all'eliminazione dei voucher e attacca: "La Cgil è ipocrita, ne ha usati 750 mila". Nelle vicende politiche, tiene banco il ritorno di Grillo con Farage in Ue dopo il no dei liberali. Tre eurodeputati pronti a lasciare (Corriere). Sul Corriere parla Pisapia: "Le primarie? Darò una mano". Esteri, ieri l'ultimo discorso di Obama alla Casa Bianca. A Trump: "non guardare indietro" (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"Il governo dovrà muoversi lungo la linea sottile tra il consolidamento del bilancio e i provvedimenti per la crescita": così il ministro Padoan a Repubblica (in prima e p.11). Nonostante una crescita del Pil inferiore alla media Ue - "questo è il problema" dice Padoan -, il ministro rassicura: "Non dovremo ricorrere alla tutela del meccanismo europeo di stabilità Esm". Poi rivendica il lavoro del governo: "Con le riforme, raggiunti i primi risultati su occupazione, crescita continua, aumento dei consumi e degli investimenti sia privati che statali. Ovviamente – aggiunge – mi piacerebbe un ritmo più sostenuto, ma fino al 2013 eravamo in recessione". Intanto il tema del giorno riguarda le banche: approvazione alla Camera delle mozioni che impegnano il Parlamento ad istituire una commissione d'inchiesta che faccia chiarezza su tutte le crisi bancarie aperte, da Mps alle Good banks (su tutti). Allo studio anche il "lodo Patuelli", che su input del presidente dell'Abi impegna la commissione ad individuare e rendere pubblici i nomi dei grandi debitori che hanno prosciugato i conti delle banche in difficoltà. Il sottosegretario Baretta al Messaggero (p.6): "Serve recuperare la fiducia dei cittadini visto che il governo ha messo in gioco ingenti risorse pubbliche: anche sui debitori serve trasparenza, modifiche mirate al segreto bancario". Intanto, proseguono i lavori per la chiusura del decreto salva-risparmio. Padoan a Repubblica ricorda come "per salvare il credito l'Italia abbia speso meno degli altri Paesi Ue. Il sistema non è in crisi". E a proposito del fondo da 20 mld per il salvataggio delle banche, dice: "Nessun interesse per gli interventi statali, andiamo molto cauti con il fondo, così come con tutto ciò che riguarda l'indebitamento".
Lavoro, Boeri  (Inps) a Repubblica (in prima e p.9): "Disoccupazione giovanile è a livelli inaccettabili, ma col Jobs Act occupazione cresciuta più del reddito nazionale". Sul referendum Cgil, che tra i quesiti chiede la cancellazione dei voucher, Boeri commenta: "C'è stato un abuso, qualche correttivo serve. Ma cancellarli sarebbe sbagliato. C'è ipocrisia, dai nostri dati la Cgil né ha fatto uso per 750 mila euro". Tania Scacchetti (Cgil) alla Stampa (p.17): "L'uso dei voucher così esteso è la nuova frontiera della precarietà". Poi, parlando del quesito sull'art.18, dice: "La sanzione economica che c'è oggi in caso di licenziamento non può essere lo strumento che dà risposte". Oggi la decisione della Consulta sull'ammissibilità dei quesiti: Corte spaccata, l'esito sull'art.18 legato a un voto (Repubblica p.8). Per il giuslavorista Treu alla Stampa (p.17) "è inammissibile".

ITALIA-POLITICA
 "Una rete spiava i segreti di Stato": in primo piano su Messaggero e tutti il caso delle mail rubate a politici e vip, tra le vittime, anche Renzi – con la mail hackerata a rischio i segreti di 100 giorni di governo – e  Draghi  - attaccato sul vecchio indirizzo della Banda d'Italia – (Repubblica p.4). Due arresti a Roma, si tratta di in un ingegnere massone e la sorella. Ma i pm cercano il mandante. Giornale (p.2) parla di agenzie di spionaggio estere dietro al traffico dei segreti. Nel mirino la pista dei contatti Usa per vendere informazioni (Messaggero p.3). Carrai, che stava per diventare consigliere di Renzi per la cyber security, alla Stampa (p.5): "Task force per i principali bersagli".
Dopo il no di Alde, Grillo torna da Farage (su tutti). I 5S rientreranno a dure condizioni e in una posizione di inferiorità (Giornale in prima e p.9). Per l'UNità (in prima e p.6) una doppia giravolta per garantire al Movimento soldi e poltrone. 5S costretti a mollare Borrelli, che aveva condotto la trattativa con il gruppo liberale. Nel mirino dei parlamentari finisce Casaleggio (Corriere p.11). Dalle polemiche interne si salva Grillo, mentre la polemica si concentra sull'"accordo schifoso preparato sulle nostre teste". E tre europarlamentari grillini sarebbero pronti a lasciare (Corriere p.10). M5S, per riconquistare la fiducia dell'Ukip, pronto a votare l'uscita dall'euro. Farage a Repubblica (p.13): "Più probabile un voto anti-Ue anche in Italia".
Nel centrosinistra, prosegue il lavoro di Pisapia, che al Corriere (in prima e p.15) dice: "Non è mia intenzione fondare alcun partito, credo nella necessità di un campo progressista che unisca una sinistra fuori dal Pd". Folli (Repubblica p.13) vede una possibile sovrapposizione tra gli obiettivi dei progressisti e quelli di Renzi: entrambi vogliono recuperare contatti con gli elettori attratti dal M5S. E la Stampa (p.7) segnala il tentativo di accelerazione di Renzi per il voto in primavera per "sfruttare il momento di debolezza del M5S".

EUROPA
Incontro a Parigi tra Gentiloni e Hollande: è la prima tappa di un tour che porterà il presidente del consiglio italiano anche a Londra domani, poi Berlino e Madrid (Stampa p.6 e altri). Tra i temi di cui si è discusso, l'asse per la crescita "e contro l'ossessione delle regole di bilancio che non si concentrano su lavoro e sviluppo". Spazio anche al tema migranti, con Gentiloni che ha ribadito la necessità di un coinvolgimento della Libia e della stipulazione di accordi con i Paesi africani per i rimpatri. "Vogliamo garantire la sicurezza dei confini europei: asilo a chi ne ha diritto, per gli altri si proceda ai respingimenti" ha detto Hollande. Poi si è parlato dei rapporti con la Russia. "No a logiche da guerra fredda" ha sottolineato Gentiloni, che ha proposto la possibilità per Mosca di tornare nel G8 (Messaggero p.7). Putin apprezza, ma per Tramballi (Sole in prima e p.17) quella di Gentiloni sulla Russia sembra più una dichiarazione di intenti che una messa in guardia.

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