Commentario del 17.08.2019

PRIME PAGINE
Le due trattative per il governo (Stampa). Salvini apre e congela la sfiducia (Sole), gelo di Di Maio (Corriere). La tentazione: Di Maio premier, con Salvini e Giorgetti ministri e Conte all'Ue (QN), ma il leader 5S boccia l'offerta di Salvini (Messaggero). Ora il segretario della Lega ha paura (Repubblica). Giornale parla di "retromarcia su Roma" e il Fatto definisce il leader del Carroccio "il mendicante". Libero fa la conta di chi "ha tradito Salvini". La rottura è insanabile, e il Colle chiede chiarezza (Corriere). Da Grillo a Casaleggio: subito l'intesa col Pd. Le condizioni dem, Zingaretti: "No a governicchi" (Messaggero). Per la Verità "arriva il governo dell'invasione". Calenda al Foglio: "Con i grillini il Pd è finito. Elezioni subito o farò un altro partito". Landini (Cgil) a Repubblica: "Basta individualismi, serve un governo". Nel sondaggio sul Fatto, 3 lettori su 3 votano contro le elezioni subito e per il tentativo di governo 5S-centrosinistra.
Caso Open Arms: Agrigento apre l'indagine. Viminale contro il via libera del Tar (Messaggero e tutti). Salvini fa il martire, ma l'alt alla Ong è una bufala (Fatto).
Messaggero fa la conta delle riforme bloccate: dai cantieri alla Pa, mancano 278 decreti. De Luise (Confesercenti) al Sole: "Giù le tasse sul lavoro e rilanciare i consumi".
Mercati: le Borse festeggiano il super bazooka Bce (Sole).
Su Stampa e tutti la richiesta di Trump: "Voglio la Groenlandia". La replica: non si vende.
Su tutti l'addio a Gimondi: morto a 76 l'italiano che sfidò Merckx (Repubblica e tutti). Spazio anche all'ultimo saluto a Nadia Toffa: "Ciao guerriera". Nadia la Iena, ali di colomba (QN).

ECONOMIA
La Bce risfodera il bazooka: "Interveniamo contro la crisi". Il governatore della banca finlandese Olli Rehn: "A settembre il Qe 2 e un nuovo taglio al costo del denaro" (Repubblica p.28). "Occorre non deludere le borse". Verso 50 miliardi di euro al mese. La riapertura del Qe può essere accompagnata da un taglio sui depositi. Allo studio anche l'acquisto dei crediti bancari e delle quote di fondi. A settembre è importante che la Bce intervenga con un pacchetto significativo. Standard & Poor's: per l'economia Usa aumentano i rischi di recessione (Stampa p.16). Prove generali d'intervento Bce, i mercati ora ci credono. Milano recupera l'1,51% dopo l'apertura di Olli Rehn a mosse «significative e d'impatto» dell'Eurotower a settembre. Euro di nuovo sotto 1,11 (Sole p.3). L'economista tedesco Guntram Wolff: "Serve una politica fiscale più incisiva. Nell'Ue tassi d'interesse ancora più negativi. Un bene per la ripresa". Lagarde con il suo background gestirà bene il processo decisionale sulla politica monetaria. Le azioni della Bce sono molto meno utili di quanto non fossero in passato con i tassi alti (Stampa p.16).
Per contenere il deficit senza aumentare l'Iva vanno recuperati 30 miliardi, per questo Salvini ha mollato. Il Pd ha fatto i conti? L'eredità del governo gialloverde ha ipotecato qualsiasi manovra (Foglio pagina 3). Nessuna illusione sui conti. Non esiste alcun «tesoretto». Sulla legge di Bilancio c'è già un'ipoteca di 27 miliardi. Insufficienti i risparmi da Quota 100 e sussidio di Stato (Giornale p.8). L'economia in stagnazione deve diventare la vera urgenza il commento di Dino Pesole sul Siole (p.4). Repubblica (p.8) intervista Landini (Cgil): "Basta interessi personali. Serve un governo. Sindacato e sinistra in ritardo nel dialogo con il mondo del lavoro, ma ci sono le condizioni per recuperare. Corpi intermedi essenziali".
Dagli appalti alla Pa mancano 278 decreti. Provvedimenti attuativi mai varati. C'è anche l'anticipo del Tfr agli statali. Il Reddito ancora senza controlli, buchi su sicurezza e immigrazione.La lotta alla mafia non si ferma. Ma certo rallenta un po'. La crisi di governo inceppa la macchina burocratica al punto tale da bloccare un mucchio di provvedimenti che aspettavano solo l'input politico per andare in porto. Sono ben 278 i decreti attuativi da adottare per rendere esecutive le leggi e le riforme dell'esecutivo Conte (Messaggero p.9).

POLITICA
Salvini apre e congela la sfiducia. Il M5S frena ma tratta su due tavoli. Le difficoltà sulla via del voto e i rischi di un'intesa Pd-M5S spingono il leader leghista a tentare una distensione (Sole p.5). Retromarcia su Roma. Salvini in panne: ritrattare o rischiare l'opposizione? Martedì la decisione: in Senato Conte chiederà la fiducia Lega in subbuglio. Inversione dei ruoli tra i quasi ex alleati: adesso sono i 5 Stelle a dettare la linea. In pochi giorni gli equilibri si sono capovolti. E Matteo gioca in difesa (Giornale p.3). Prove di pace con i 5Stelle. Le ipotesi di un Conte bis o di un governo guidato da Di Maio. Giorgetti prova a trattare. L'ipotesi Conte come commissario a Bruxelles. I fedelissimi del segretario: "È tutto aperto". Ma i 5S per ora chiudono. "Di Maio sarà premier". L'ultima offerta leghista per ricucire coi grillini. Anche diversi forzisti irritati con la Lega: "In caso di voto andiamo da soli" (Stampa p.5). L'altolà di Casaleggio e Grillo: mai più alleati con il Carroccio. I timori di big e parlamentari: «Di loro non possiamo più fidarci». Cresce il fronte del dialogo con i Dem (Messaggero p.2).
Il leader della Lega teme l'accordo tra grillini e Pd e congela la sfiducia al premier: "Pronti a votare il taglio dei parlamentari". Ma Giorgetti è contrario a rinnovare l'intesa (Repubblica p.2). Salvini s'è pentito e propone premier Di Maio. Che dice no. D'incanto il Carroccio non è più tanto sicuro di volere la crisi: "Sfiducia a Conte? Non è detto". M5S gioca d'attesa: "Vediamo che succede in Parlamento... (Fatto p.2). Lega spiazzata dal leader. «No alla retromarcia». Ma la sfiducia è congelata (Messaggero p.4). Il capitano nel pantano. Salvini va a Canossa, Di Maio lo snobba. L'ira dei colonnelli lumbàrd: "Matteo, ora un governo Giorgetti o Casellati" (Foglio). Salvini, che errore fidarsi degli arci-nemici Pd e grillini. Vicepremier gabbato: Renzi gli aveva garantito che si sarebbe votato, Zingaretti ha mandato avanti Prodi, Grillo ha aperto alla sinistra e Conte ha fatto melina (Libero p.2).
I dieci passi falsi di Matteo: tempi, peso delle Camere e regali agli avversari. Mario Ajello sul Messaggero (p.5). Tempi sbagliati e dietrofront. Così il Capitano si è incartato. Il leader ha fatto una serie di errori: dal no al voto dopo le Europee, alla certezza che il premier si sarebbe dimesso (Giornale p.4). Promesse, sospetti, depistaggi. L'ora dei tormenti nella Lega. Dopo le ultime mosse del leader. «Perché inseguire Di Maio? Comanda Casaleggio». Il retroscena di Francesco Verderami sul Corriere (p.6). Per evitare l'inciucio tra M5s e Pd era prevedibile il tentativo salviniano di «contro inciucio», ed era scontato che la Lega concentrasse le sue attenzioni su Di Maio, considerato l'anello debole della catena grillina. Perché, come sostiene un autorevole esponente del Carroccio, «in un'alleanza giallo-rossa per Luigi non ci sarebbe tanto spazio al governo».
Il dono insperato che accende i due forni dei Cinquestelle. L'editoriale di Luca Ricolfi sul Messaggero. Il sottosegretario leghista Durigon: "Con il M5S abbiamo lavorato bene. Non può tornare Renzi. Sulla sfiducia a Conte decide Salvini. Impervia l'alleanza tra il Movimento e i dem".
L'ira del capo 5S contro il «traditore». La tentazione Viminale. I suoi lo vedono all'Interno: farebbe meglio del leghista. Di Maio aspetta martedì: vedremo chi avrà il coraggio di sfiduciare Conte (Corriere p.3). Lega o Pd, Di Maio al bivio. Il leader 5S non si fida di Salvini, sospetta le offerte siano solo un diversivo per far saltare il dialogo coi Dem, ma è combattuto (Repubblica p.3).
Zingaretti: "Prima voglio vedere la crisi aperta". Ma i contatti ci sono: Letta e Gentiloni i nomi che girano nel M5S. Il Pd: no a governi pasticciati di corto respiro. Domani potrebbe arrivare la benedizione di Prodi (Stampa p.4). Fatto intervista Minniti. "Salvini ha paura del Metropol. Ora aspettiamo Conte in aula". Dura accusa alle politiche migratorie del leader leghista e un invito al suo Pd: "Bisogna far maturare tutta la crisi e poi vediamo. La lettera di Conte è drammatica nei contenuti. Il ministro dell'Interno non ha mai avuto una strategia sui flussi".
Foglio intervista Calenda. "Con i grillini il Pd è finito. Elezioni subito o farò un altro partito".
Open Arms, si muovono i pm: «Sequestro e violenza privata». La Guardia Costiera: sbarco, non c'è impedimento. Scontro sulla salute dei migranti (Corriere p.10). Il comandante: "Si temono episodi di autolesionismo". Salvini: "Falso, ci prendono in giro" (Repubblica p.10). L'Ue: "Open Arms, situazione insostenibile". Sei paesi pronti ad accogliere (Stampa p.8). Rinnegati tutti i porti chiusi. Conte si rifà la verginità per il governo dell'invasione. Il premier che ieri elogiava l'85% di sbarchi in meno adesso attacca "l'ossessione" di Salvini. Il cambio di rotta clamoroso, benedetto dal Colle, serve a convincere i dem (Verità p.2).

ESTERI
Germania, se sarà recessione governo pronto a nuovo debito. Le rivelazioni di Spiegel: gli economisti stimano il bisogno di investimenti in oltre 500 miliardi. Merkel e Scholz sarebbero disposti a rinunciare al pareggio di bilancio (Sole p.12). Il paradosso della Germania in crisi che finanzia il suo boia Trump. La locomotiva d'Europa ha bisogno di una revisione ma non riesce a trovare strategia migliore di comprare titoli americani (Foglio p.3). Grosso guaio alla Deutsche Bank. Il fondo americano Cerberus, quarto azionista dell'istituto tedesco, contro il piano per liberarsi dei crediti tossici. L'istituto tedesco detiene in pancia quasi 50mila miliardi di euro in derivati finanziari (Manifesto p.7).
Cina in frenata più del previsto e non solo per colpa dei dazi Usa. Consumi deboli. Il crollo delle vendite di auto spia di problemi che vanno oltre la guerra commerciale. Un nuovo rapporto di Rhodium Group (Usa): «Dati ufficiali irrealistici» (Sole p.13).
"Ora abbiamo paura". Il weekend di lotta nell'Hong Kong divisa. La barriera invisibile tra la città ribelle e gli abitanti filo cinesi. I ricchi temono per gli affari: "Troppi danni dalla protesta". L'83% degli intervistati si dice disposto a chiudere un occhio sulle reazioni violente della piazza. Il 71% dei cittadini non va orgoglioso della madrepatria, solo l'11% si definisce "cinese". Se il presidente incontrasse direttamente e personalmente i manifestanti, ci sarebbe una conclusione lieta" (Stampa).
Trump vuole comprare la Groenlandia. : "Grazie, non siamo in vendita". Il presidente Usa punta ad accaparrarsi le risorse dell'isola danese per superare la Cina nella corsa all'Artico. Il presidente vorrebbe approfittare dei "problemi finanziari" della Danimarca (Stampa p.11).

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