Commentario del 29.08.2019

PRIME PAGINE
Il governo nelle mani di Conte (Corriere). I paletti del Colle (Stampa). Mattarella: "Serve un capo del governo e non un garante" (Messaggero). "Coraggio Conte, sarà dura" avverte Repubblica. Bis di Conte, duello sui tecnici (Messaggero). L'idea di Grillo: "Ministeri tecnici ai non politici" (Fatto e altri). Due visioni distanti: vicepremier e programma i primi ostacoli (Repubblica). Per la Verità, Di Maio consegna i 5S al Pd. Giornale attacca: "La truffa è servita". E per Libero è l'ennesima conferma: a comandare è il Sud. Intanto, il Pd apre ai grillini nelle Regioni (Messaggero).
C'è il Conte-bis, Btp al minimo storico (Sole, MF). Salario minimo corretto, web tax, riforma concessioni e più deficit nel documeno economico M5S-Pd (Sole).
Brexit, Johnson chiude il Parlamento, la protesta dei 900 mila (Corriere e tutti). Golpe all'inglese firmato Johnson (Repubblica). Corbyn leader degli anti "no deal" (Sole). Mossa della Bank of England per proteggere la sterlina (MF).

ECONOMIA
BTp ai minimi storico con l'accordo di governo tra M5S e Pd (Sole in prima e p.4 e tutti). Il Rendimento tocca un minimo storico allo 0,98% e poi chiude a 1,05%: all'inizio della crisi di agosto era arrivato all'1,83%. Sull'Italia sta tornando più fiducia da parte degli investitori. Governo senza Lega e lo spread cala di 65 punti (Repubblica p.12): dall'inizio della crisi il differenziale con il bund tedesco si è costantemente ridotto. Gli investitori vedono uno scenario più stabile e meno conflittuale con l'Ue.
Ad agosto, in coincidenza con la crisi di governo, in deciso calo la fiducia di famiglie e imprese (Messaggero p.11): l'incertezza politica e le attese sulla situazione economica fanno crollare gli indici rilevati dall'Istat.
Sole (in prima e p.2) guarda al possibile accordo sui temi economici dei giallorossi: salario minimo corretto, web tax, concessioni e più deficit. L'obiettivo è chiudere più flessibilità alla commissione europea per "rafforzare la coesione sociale" con un piano di investimenti pubblici, stop agli aumenti Iva e taglio del cuneo fiscale: una manovra che partirebbe da quota 25-26 mld. Nel piano anche la revisione delle concessioni autostradali, una nuova legge sul conflitto di interessi, la riforma del Csm e l'autonomia differenziata temperata da un fondo di perequazione.

POLITICA
Via libera di M5S e Pd, Conte sale al Quirinale (Corriere e tutti). Oggi sarà affidato l'incarico, poi squadra e programma. Il giuramento entro 7 giorni. "Coraggio Conte, sarà dura" avverte Repubblica in apertura. Tra i due partiti visioni distanti: Zingaretti parla di "discontinuità" e spiega: "Non c'è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, ma una nuova sfida da cominciare". Mentre Di Maio avverte: "Non rinnego il lavoro degli ultimi 14 mesi. Il nostro programma è lo stesso, quello votato da 11 mln di italiani". Ma la Stampa (p.9) segnala tre spine dell'intesa: Autostrade, Libia e riforma costituzionale.
Mattarella fiducioso che il nuovo governo non nasca al buio, scrive Breda sul Corriere (p.2). L'accordo tra Pd e M5S ci sarebbe, ma è allo stadio embrionale e toccherà a Conte dettagliarlo (Stampa p.2). Intanto Mattarella avverte sul ruolo di Conte: "Premier e non garante" (Messaggero p.3). Il capo dello Stato suggerisce a Conte un cambio di passo rispetto all'esperienza giallo-verde. E il premier assicura: "Non sarà una somma, ma una vera coalizione. Il suo obiettivo – scrive Labate sul Corriere (p.3) – è diventare il "nuovo Prodi" che possa sfidare la destra Salviniana.
Primo scoglio la squadra di governo: il Pd vuole un solo vicepremier per rompere lo schema del governo precedente. L'ipotesi è azzerare i vice, ma resta il nodo di Di Maio che rischia anche la Difesa (Messaggero p.4). I dem chiedono Mef, Viminale ed Esteri. Se resta Bonafede alla Giustizia torna anche Minniti all'Interno. Per il Sole (p.2) l'ex dg di Bankitalia, Salvatore Rossi,  il pole per il Mef. E Beppe Grillo dal suo blog punta sui tecnici: "Niente politici nei ministeri". Poi corregge il tiro (su tutti). Ma l'uscita di Grillo mette in crisi Di Maio: "Beppe, così mi ammazzi" (Stampa p.3). Le strade di Di Maio: vice, Viminale oppure restare fuori dal governo (Corriere p.6).
Nel M5S si prepara il "referendum" su Rousseau sull'intesa con i dem. Di Maio per un quesito sfumato in modo da blindare il patto, ma il leader è tormentato dall'alleanza con gli odiati dem (Repubblica p.6).
Nel Pd si inizia a ragionare anche di alleanze con il M5S alle Regionali. Altro che contratto, i dem pensano a un'alleanza vera (Fatto p.5). Intanto, i dem puntano al commissario Ue – dove si fa il nome di Gentiloni – e ad Economia, Interno e Difesa (Corriere p.8). La Boschi al Messaggero (p.5): "Non cerchiamo poltrone. Il bene per il Paese è evitare l'aumento Iva e i pieni poteri a un uomo instabile come l'ormai ex ministro dell'Interno. L'accordo di governo è un modo per raggiungere questi obiettivi". Ok della direzione Pd a Zingaretti, ma Calenda se ne va: "Traditi i valori" (su tutti). A Repubblica (p.9) Calenda dice: "Un lutto lasciare il partito. Ne fonderò un altro".
Giornale (in apertura e p.2) polemico con l'accordo 5S-Pd: la truffa è servita. E Libero (in prima e p.2) parla di "prove di pastrocchio", tornando a ribadire lo spaccatura Nord-Sud: è l'ennesima conferma che a comandare è il Mezzogiorno. Settentrione punito.
Salvini attacca il premier: si teneva i dossier e li bloccava (Corriere p.10). Il leader del Carroccio conferma di aver proposto Palazzo Chigi a Di Maio, "lui poteva scegliere di non morire renziano". Ora Salvini evoca il complotto: "Colpa della Chiesa e della Ue" (Repubblica p.11). Verderami (Corriere p.10) analizza l'estate "tracontante" che ha azzoppato il leader della Lega, tra calcoli errati e ingenuità. Ora i tre del centrodestra vanno in ordine sparso ed è gelo Salvini-Berlusconi (Messaggero p.9). Mentre per la Stampa (p.6) le tre destra puntano su un'unica opposizione: "Insieme per mandare a casa il governo".

ESTERI
Brexit, Johnson sospende il Parlamento per 5 settimane per blindare la Brexit. La regina Elisabetta autorizza. La mossa del premier per impedire un rinvio dell'uscita dall'Europa (su tutti). La sospensione lascia poco tempo all'opposizione per fermare il "no deal" (Sole p.6). Ma scoppia la protesta, Corbyn parla di "golpe costituzionale". Più vicina l'uscita "no deal" della Gran Bretagna. Crolla la sterlina, ma Borsa e bond salgono (Sole p.6). La Bank of England scende in campo: carica dei bond per salvare la moneta. Impegnati 10 mld, che a settembre saranno reinvestiti, ridistribuendoli in 9 settori. La Stampa (p.12) vede nella mossa di Johnson una scommessa per spaventare Bruxelles e fare un nuovo accordo. Con questa mossa, il premier mette all'angolo Corbyn e i Tory moderati. Una mossa da kamikaze - commenta Ippolito sul Corriere (p.13) -. Il Regno Unito rischia grosso, Johnson ha esacerbato una crisi che dura ormai da tre anni, in un Paese che non ha una Carta scritta. Preoccupazione a Bruxelles, la Ue rischia di essere messa alle strette sull'Irlanda (Sole p.6).
Commissari Ue, l'Italia pronta a indicare i nomi di Gentiloni, Padoan e Gualtieri. Ma la neopresidente Von der Leyen dice: "Due nomi, anche una donna" (Messaggero p.2). Intanto, la Francia ha indicato il suo commissario: è Sylvie Goulard, ora manca solo il nome italiano.
Migranti, la Mare Jonio fa rotta verso Lampedusa. Ma arriva lo stop del Viminale: "Non potete sbarcare" (Messaggero p.14 e tutti). La nave ha prelevato 98 persone in acque libiche e vuole raggiungere l'Italia, ma dal ministero dell'Interno fanno sapere: "Rivolgetevi a Tripoli". Il prefetto Morcone, candidato per il Viminale nel nuovo esecutivo, al Fatto (p.11) dice: "Apriamo i porti a Mare Jonio, il decreto sicurezza va abolito. Non condivido la linea di Salvini e non capisco perchè Trenta e Toninelli abbiano firmato il provvedimento bis".

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