Commentario del 08.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Crisi Governo, ultimatum di Salvini a Conte (Sole); Passa la Tav ma il governo si spacca al Senato (MF); Governo nel caos, aria di crisi (Corriere); Salvini: via tre ministri M5S (Messaggero); C'era una volta il governo; Salvini a Conte: "Subito una svolta o elezioni a ottobre" (Repubblica); Su Stampa "La spallata di Salvini al governo" e il colloquio con Renzi: "Se si va al voto potrebbe nascere una forza di centro"; per il Giornale "Salvini sevizia Di Maio. Deraglia il Governo, ma niente urne: rimpasto, Bonafede e Toninelli rischiano di saltare"; Di Maio sotto il treno: passa la Tav sulle spoglie dei Cinquestelle (Libero); Salvini tradisce Di Maio col Pd e chiede poltrone (Fatto); Ultimatum Salvini: si cambia o si vota (Verità).
Economia, mercati: la recessione allarma, in Germania, calano industria e fiducia (Sole); Il super Bund spaventa Berlino (MF); Spettro della recessione sulla locomotiva tedesca (Stampa); Usa, lo spettro della recessione affossa i mercati, Fed nel mirino (Messaggero); in Italia UniCredit sotto le attese, caduta in Borsa (Sole); inoltre le Entrate chiedono a Ubs gli elenchi dei clienti italiani (Sole).
Cronaca: L'ombra di Bibbiano pure sulla Liguria (Verità); Tutti i sospetti del caso Cerciello (Corriere); Cerciello, nuovi video poco prima del delitto (Messaggero); su tutti l'uccisione di "Diabolik": agguato a Roma all'ex-capo degli ultrà laziali.
Roma: Stretta sul decoro con i vigili a singhiozzo (Messaggero).
Esteri, caos immigrazione: Madrid fa multe da 1 milione e le Ong puntano verso l'Italia (Giornale);  Gli italiani hanno meno fiducia nell'Ue dei britannici che la mollano (Verità); Trump e la rabbia di El Paso: "Armi vietate agli squilibrati" (Messaggero); Erdogan pronto a invadere un po' di Siria, con l'ok Usa. Però in Libia appoggia il golpista Haftar, con Macron e Putin, per entrare in Africa  Qualcuno lo fermi (Fatto).
Salute: Il super farmaco anticancro diventa gratuito (Verità).

ECONOMIA
Bonus 80 euro a rischio per 3 milioni di persone. Con la trasformazione in detrazione chi non versa Irpef perderebbe il beneficio. Il centro studi Eutekne: in bilico anche per i redditi oltre 20 mila euro. La Lega ha promesso che nessuno perderà la somma e il beneficio verrà confermato nella riforma fiscale, ma il conto della flat tax per evitare questo effetto sulle buste paga potrebbe salire fino a 15 miliardi di euro (Messaggero p.9). La cancellazione degli 80 euro colpirà i redditi più bassi. Trasformare il bonus Renzi in detrazione può far perdere fino a 250 euro. Introdotto dal governo Renzi nel 2014 e reso strutturale nel 2015 (costo circa 10 miliardi), il bonus da 9.600 euro l'anno va ai redditi tra 8.125 e i 26.600. Dai 24.600 ai 26.600 scende fino a zero. I lavoratori con un reddito lordo poco sopra la no tax area (8.125) potrebbero non godere di tutto lo sgravio contributivo e perdere fino a 250 euro l'anno (Repubblica p.22). «Riforma giusta, ma servono 2 miliardi per correggerla». L'ex vice ministro dell'economia Zanetti avverte: il tema va maneggiato con cura, oppure diventa un pasticcio (Messaggero p.9). Da bonus a decontribuzione: le mani della Lega sugli 80 euro. Il Carroccio punta ai 10 miliardi della misura sociale trasformando il credito d'imposta in uno sconto sulla previdenza. L'importo oggi si applica sui redditi che vanno dagli 8mila ai 26.600 euro annui (Fatto p.11). Via gli 80 euro. I poveri sempre più poveri. Il commento di  Chiara Saraceno su Repubblica (p.29).
Ilva, Arcelor "batte" Di Maio e ora punta il ministro Costa. L'azienda incassa il ritorno dell'immunità ("a scadenza") e ora vuole bloccare il riesame dell'Autorizzazione ambientale. Il sindaco ha presentato dati sui danni sanitari e il governo valuta nuove limitazioni green. Il governo ha varato "disposizioni in materia di Ilva". Dietro queste cinque parole c'è il ritorno dell'immunità penale per i nuovi proprietari dell'acciaieria di Taranto, la multinazionale ArcelorMittal, che sarebbe rimasta senza "scudo" dal 6 settembre e minacciava di fermare la produzione. Insomma Arcelor, che ha forti sponde leghiste nell'esecutivo, ha vinto sull'immunità e ha pensato bene di assestare anche un altro schiaffone ai 5 Stelle di governo: ha presentato ricorso contro il decreto del ministro dell'Ambiente Costa che ha avviato il riesame della Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla luce di nuovi dati sul rischio sanitario (Fatto p.8).
Sulla Germania lo spettro della recessione. A giugno crolla la produzione industriale. Meno 1,5% su maggio e un clamoroso -5,2% rispetto a un anno fa. Soffrono il settore manifatturiero e le banche. L'economia del Nord teme il contraccolpo: obbligati a innovare. Il mercato tedesco assorbe un prodotto su quattro. A rischio meccanica, elettronica e componenti per auto. Su molti mercati Berlino resta un concorrente da battere. Dopo l'estate ci sarà un lieve aumento dei consumi ma rallenterà la parte industriale del Paese (Stampa p.9). Il rischio del domino. Se la Germania prende il raffreddore l'Italia rischia la polmonite. Il commento di Mario Deaglio sulla Stampa in prima.
Libero scambio: nasce in Africa l'area più grande al mondo. Il trattato farà cadere le barriere, tariffarie e non, tra i Paesi del Continente (l'unico Stato che non ha firmato è l'Eritrea). Il quartier generale dell'AfCfta sarà in Ghana. L'attuazione avverrà per fasi successive. Gli obiettivi sono ambiziosi e il principale ostacolo è la carente rete di infrastrutture (Sole p.19).
Scoperte due intese per distorcere la concorrenza. Maxi-multa Antitrust ai big del cartone ondulato "Ora pagate 287 milioni" (Stampa p.19).
Stop ai nuovi assunti e al Viminale arrivano i militari in pensione. I sindacati temono un utilizzo massiccio degli ausiliari per i posti vacanti (Repubblica p.22).

POLITICA
Salvini rompe gli indugi e dà una spallata al governo. Dopo il voto che dà il via libera alla Tav, un vertice con il premier scongiura la crisi. La Lega chiede la testa di Toninelli, Costa e Trenta. Si affaccia l'ipotesi di un Conte-bis (Stampa p.2). Tav, maggioranza finita. Salvini: qualcosa si è rotto. Respinta la mozione anti-cantieri M5S la Lega vota con Pd, FI e FdI. È scontro. Il Carroccio: non resterà senza conseguenze. E il leader: o si fanno le cose o si va a votare (Messaggero p.2). Bufera dopo il voto sulla Tav Salvini: qualcosa si è rotto (Corriere p.2). Voci di cambi al vertici di Trasporti, Ambiente e Difesa. Rimpasto più vicino. Salvini stoppa la crisi e tratta con gli alleati (Stampa p.3). «Rimpasto e nuovo Contratto». Diktat Lega, dubbi del Colle. Il timore di non ottenere il voto. Sintonia Conte-Mattarella sui passaggi parlamentari se la crisi dovesse evolvere (Messaggero p.3). In aula due governi. Per i gialloverdi l'ora del big bang. Tifo da stadio per lo scontro tra alleati e i leghisti sfottono: "Avete tutti paura del voto". Salvini e Di Maio nemmeno si guardano (Repubblica p.4). Paolo Mieli: "Per ora vince Conte. Se chiede il rimpasto, Salvini si indebolisce. Il premier ha reso istituzionali i 5 Stelle e può contare sul sostegno di Pd e FI. Se chi ha ottenuto il 34 per cento alle Europee ora si accontenta di chiedere la testa di un ministro delude gli elettori. Lo scandalo Rubligate potrebbe spaventare il vicepremier non tanto in termini di consenso, quanto per l'isolamento internazionale. Paolo Mieli intervistato da Silvia Truzzi sul Fatto a pagina 5. Ultimatum Salvini: si cambia o si vota. Il Capitano leghista pretende un cambio di passo, figure nuove nell`esecutivo e un nuovo cronoprogramma. Il tutto proiettato verso la manovra e tenendo ben presente che, cosi come il cappone non salta in pentola a Natale. I grillini non hanno alcuna voglia di concludere anticipatamente la loro carriera politica. Perché è ovvio che in caso di crisi e di fine della legislatura, almeno la metà degli onorevoli pentastellati non tornerebbe in Parlamento. Maurizio Belpietro sulla Verità in prima. Conte teme per il futuro del suo governo e cancella la conferenza stampa d'agosto. Il premier non commenta l'esito del voto e ostenta sicurezza. E il ministro Toninelli: "Lavoro come sempre" (Stampa p.4). Il giorno che cambia vita al governo. Dilemma Conte: cadere o rimpasto. La svolta nel faccia a faccia con il leader leghista (Corriere p.9). Conte fa il mediatore, ma Di Maio dubita: "Non so se continuare" (Fatto p.2). Il Quirinale attende "con rispetto" le decisioni delle forze politiche. Se Conte si dimette, Mattarella rinvierà la partenza per le ferie. Il Colle pronto alle consultazioni "Mai vista la crisi a Ferragosto" (Stampa p.4). Il Colle pronto a tutti gli scenari. Le osservazioni sul Sicurezza bis. Mattarella firmerà a ore la legge Sicurezza bis accompagnandola con due osservazioni sul sistema di sanzioni per Ong e ordine pubblico. Marzio Breda sul Corriere (p.8). Crisi ad agosto, rischio governo balneare Mattarella potrebbe puntare su un premier neutrale. Voto possibile già il 13 ottobre (Qn p.5). Perché il futuro di Salvini dipende dal patto con Mattarella. Il leader leghista prende atto che il governo non c'è più ma tra lui e le elezioni c'è un problema "tecnico" da risolvere (Foglio in prima). L'ultimatum a Conte: "Programma e ministri nuovi o si vota a ottobre" (Repubblica p.2). «Cambiare in fretta o meglio le elezioni». Nel mirino del leader Toninelli, Trenta e Tria. L'ipotesi: vertice con Di Maio e poi lunedì al Colle (Corriere p.3). Beach tour dimezzato, linea dura di Matteo: nulla più come prima. Cancellati i comizi balneari di Sabaudia e Anzio, avverte i suoi: restate nei paraggi. Non si possono garantire reddito di cittadinanza a tutti e salario minimo (Messaggero p.4). Romeo: «Così il governo non è più credibile» (Corriere p.3). «Pronti a fare campagna elettorale se il patto salta ci sono solo le urne» (Messaggero p.4). Esulta il fronte di chi vuole le urne: il Movimento non può più risalire (Corriere p.6). Il tormento di Di Maio: "Forse dobbiamo finirla qui". Grillo lo sostiene, colloquio col premier. Morra: votiamo se restare. Corrao: "Ci stanno rubando i consensi" (Repubblica p.3). Il capo pronto a sacrificare pure il Mit. Rinviato il vertice tra parlamentari, Di Maio vuole l'intesa. Ma è rivolta nel M5S: "Dobbiamo rompere" (Stampa p.5). M5S accusa Di Maio: «Così non reggiamo basta cedere su tutto». Allarma il sondaggio che dà i 5Stelle al 14%. Il leader: troppi 3 ministri da cambiare E Costa è un simbolo del Movimento (Messaggero p.6). Di Maio studia una legge elettorale anti-Lega. Gigino al bivio: accettare la svolta pro-Carroccio o dire basta. In questo caso potrebbe riscrivere le regole del voto col Pd (Libero p.5). L'ex premier Matteo Renzi mette le mani avanti: "Se si vota nasce una forza di centro. Magari ne spunterà anche più di una. Non è un annuncio, parlo da osservatore. Se la Lega apre la crisi è perché ha finito i soldi: altrimenti continuerà la sua campagna elettorale. Il problema casomai è se riesce a nascere una forza di centro che sia davvero seria e anche fatta bene" (Stampa p.5). Renzi accelera: "Io fuori dal Pd, forse già a settembre. Stanco degli attacchi". L'ipotesi di un'uscita solitaria, poi il nuovo partito (Sole p.3). Quel che Renzi non dice. Il commento di Eugenio Scalfari su Repubblica. Credo che l'ex segretario possa essere ancora utile ai democratici ma in un ruolo non politico. Zingaretti: "Per cambiare i ministri devono venire a votare in aula: li voglio proprio vedere i grillini" (Stampa p.5). Caos Pd, Zingaretti: «Ora Conte lasci» Ma la strategia per l'aula spacca i dem (Messaggero p.6). Zingaretti: l'esecutivo è finito il premier vada al Quirinale. Lite tra Zanda e Marcucci sulla scelta in Aula sulle mozioni. Il segretario: ora uniti (Corriere p.8). Il Pd compatto in aula si spacca dopo il voto: "Dovevamo andarcene". I renziani, in maggioranza al Senato, riscrivono la mozione per renderla votabile anche dalla Lega. Zingaretti frena le polemiche: "Abbiamo vinto" (Repubblica p.7). Calenda: "Partito diviso in due. Renzi sta esagerando. Sulla Tav persa un'occasione. I nostri senatori hanno scelto di non far cadere il governo, ma presto si andrà al voto e servirà un fronte democratico più vasto dei dem (Repubblica p.7). Più fondi per la Tav, verso il via libera. Ue: finanziamento al 55%. Il voto in Parlamento era il segnale atteso dalla Commissione. Che si prepara a rivedere i contributi prima della fine dell'estate. Bruxelles sembra orientata a chiedere all'Italia ulteriori garanzie sui tempi e sulla realizzazione dell'opera (Messaggero p.8). Alta velocità, nelle valli lo scontro continua. "Adesso la Tav è un'opera irreversibile". Il governatore Cirio canta vittoria. Esultano anche le madamine del Sì: "Abbiamo dato la spinta decisiva". Cala definitivamente il sipario su un dibattito di cui avremmo fatto volentieri a meno. "Nessuna paura. Bloccheremo quel cantiere". Il movimento No Tav non si ferma: "Avanti con la lotta in Val Susa". Il silenzio dalla sindaca Appendino. Grillo: Non avere i numeri non significa tradire. Perino è un ipocrita, mi ha deluso, l'avevo sopravvalutato (Stampa p.7).

ESTERI
Trump a El Paso sfida le proteste: "Controlli sulle armi". Il presidente contestato nei luoghi delle stragi. Donald promette misure dopo le sparatorie, ma torna ad attaccare i migranti (Stampa p.10).
Stati Uniti. La più popolare star della televisione americana svela i suoi dubbi: "Risponderò presto alla gente" Winfrey un anno fa aveva smentito la corsa alla Casa Bianca: "Ma quella domanda resta valida" Oprah non esclude la candidatura "Ci penso, in molti me lo chiedono". Ancora non credo che dovrei candidarmi alla Casa Bianca, ma sono chiamata a servire il Paese. Quando sono con gli amici la domanda continua a venire fuori. Un quesito che ha una sua validità (Stampa p.10).
Kashmir. Il Pakistan allontana l'ambasciatore indiano. Kashmir, gli Stati Uniti temono che la tensione tra i due Paesi metta in crisi i negoziati sull'Afghanistan (Stampa p.11). Il Machiavelli di Modi che sussurra la presa del Kashmir. Il ministro dell'Interno, Amit Shah, è il più ascoltato consigliere del premier. Cresciuto nell'ultranazionalista organizzazione Rss, è lui che ha proposto il provvedimento che revoca l'autonomia allo Stato conteso con il Pakistan (Repubblica p.8). Waheed "Il mio popolo ormai è prigioniero La minaccia? L'hindu first". Mi auguro che questa nuova aggressione non scateni un'altra guerra. Ma è una possibilità. E le conseguenze saranno comunque disastrose (Repubblica p.8).
Afghanistan. Gli accordi di Doha per porre fine al conflitto in Afghanistan dopo 18 anni. La diversa visione del tempo tra l'America e i taleban sulla via della pace a Kabul (Stampa p.11). I Talebani firmano la strage mentre trattano per la pace. A Kabul 14 morti. In Qatar è in corso il negoziato con gli Stati Uniti (Repubblica p.18).
Turchia. Erdogan, sultano tra due guerre. Turchia sul doppio fronte. In Siria incassa l'ok degli Usa alla "zona sicura", mentre in Libia appoggia Sarraj. Obiettivo: conquistare l'Africa (Fatto p.18).
Libia. Il governo lo sa che i soldati italiani in Libia sono sfiorati dai missili? Aumenta la frequenza dei bombardamenti di Haftar contro l'aeroporto di Misurata dove c'è anche il nostro contingente. La Difesa: "Niente danni" (Foglio in prima).
I titoli dei giornali non si fanno su Twitter. Il New York Times cede alle pressioni e cambia una prima pagina su Trump (Foglio p.3)
Impiegata del ministero licenziata per un tweet contro il governo (Repubblica p.18).
Monica Lewinsky tra i produttori della nuova serie tv sul Sexgate di Clinton (Repubblica p.18).

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