Commentario del 03.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica, in primo piano sul Corriere l'intervista a Di Maio: "Stanco di litigare. Il voto? Pensiamo solo a governare. Sulla Tav è la Lega che cambia idea"; intanto è paralisi sul commissario Ue (Messaggero): da Salvini solo una rosa di quattro candidati; tensione con Conte: danno al Paese; Il premier vede von der Leyen che apre sui migranti: nuovo patto sulle ripartizioni; Europa-Italia, falsa partenza (Repubblica); Sbarchi, Salvini apre a Von der Leyen (Stampa); diversa la posizione del Giornale sul caos immigrazione: "Così Berlino paga l'invasione dell'Italia", mentre il Fatto rileva che "L'accogliente Europa si prende solo il 5% degli sbarcati in Italia".
Intanto la Polizia chiede "verità sul caso Salvini" (Repubblica), mentre Libero evidenzia in base agli ultimi sondaggi "Silvio stritolato da Matteo" (Lega al 39%, Fi in dissoluzione). Infine, Verità riapre il fronte Russiagate: "L'audio di Mosca fatto da un uomo del Pd".
Giustizia, il Giornale intervista Carlo Nordio, polemico con la riforma: "Bonafede dà ai magistrati un potere unico al mondo".
Economia, guerra dei dazi, venerdì nero in Borsa: corsa al Bund tedesco (Sole); Dazi, scontro totale tra Usa e Cina, crollano le Borse in tutto il mondo (Messaggero, Stampa); La guerra dei dazi Usa-Cina affonda i mercati europei (Corriere); intanto in Italia "L'industria crolla, ma Salvini e Di Maio litigano e basta" (Giornale); polemico anche il Fatto, ma solo col vicepremier leghista: "Il Tav costa 3 miliardi in più: Salvini li leverà alla Flat tax?"; infine dalle nozze Salini-Astaldi nasce il campione delle costruzioni, Progetto Italia (Sole, Corriere).

ECONOMIA
Nuovi dazi di Trump alla Cina. Crollano le Borse. Xi: grave errore Ulteriore stretta con Pechino: da settembre pesanti tariffe su 300 miliardi di merci Il presidente Usa firma un accordo con l'Ue per favorire l'export delle carni americane. Piazza Affari cala del 2,27%, bruciati 14 miliardi di capitalizzazione. Gli operatori aspettano di capire se la Cina svaluterà la sua moneta. I mercati ora temono l'escalation. Torna la paura della recessione (Stampa p.8). L'incubo guerra commerciale pesa sui listini: in difficoltà tecnologia e auto, volano i beni rifugio e la volatilità s'impenna. Rendimento negativo per il titolo tedesco a 30 anni (Sole p.2). Nuova escalation. Trump minaccia dazi fino al 25%. Le ulteriori tariffe sull'import cinese che il presidente vuole imporre da settembre danneggeranno le aziende, americane e non. Pechino annuncia ritorsioni (Sole p.3). Intesa con la Ue per l'aumento delle quote di carne americana. L'export di manzo (senza ormoni) esente da tariffe salirà del 46% in un anno (Sole p.3). In Europa si teme l'effetto valanga: a rischio 4,5 miliardi di made in Italy. In caso di escalation l'Italia la più colpita con la Francia: può perdere lo 0,3% del pil. Nell'agroalimentare metà export nel mirino (Messaggero p.12). Auto, vino e agroalimentare: che cosa può accadere al made in Italy (Corriere p.10). Meno vendite in Asia, scende l'export dei distretti lombardi. La frenata dovuta anche alla crisi del settore automobilistico tedesco (Corriere p.11). Bremmer: la vera guerra fredda ora si gioca sulla tecnologia. "Lo scontro è sulla leadership nell'hi-tech, nulla sarà più come prima" (Corriere p.11). Apocalypse Trump che usa i dazi per forzare la Fed ma non danneggia la Cina sul Foglio (p.3).
Fmi, è la bulgara Georgieva la candidata su cui punta la Ue. Ammette la sconfitta l'olandese Dijsselbloem, paladino dell'austerità. I Paesi della sponda Sud e del blocco orientale battono gli Stati del Nord (Sole p.17). Possibile en plein «rosa» ai vertici delle grandi istituzioni internazionali (Sole p.17). L'inutile monito. Otto anni fa la lezione della Bce contro l'Italia ci salvò dalla crisi ma non dai populisti. Oggi la storia rischia di riproporsi: Stefano Cingolani sul Foglio a pagina III.
Salini e Cdp salvano Astaldi. Nasce un gruppo da 14 miliardi. L'avvio di Progetto Italia consente di sbloccare opere infrastrutturali per 36 miliardi di euro. Ieri la firma degli accordi con la Cassa e tre banche coinvolte nell'operazione. Mps e Bnl si sfilano (Stampa p.19). Un supergruppo con ordini per 62 miliardi. Dopo una lunga riunione notturna via libera di Salini Impregilo, Astaldi, Cdp e banche a un colosso europeo delle grandi opere e costruzioni (Repubblica p.29). Aumento di capitale da 600 milioni per il general contractor e nuova finanza dalle banche per 935 milioni (Sole p.5). Il ruolo di Cdp che punta a rilanciare il comparto. I paletti del management sui soggetti coinvolti e sulla futura governance (Sole p.5). Il gap con i colossi Ue resta ampio. I primi tre gruppi europei sono Vinci, Acs e Bouygues. Il primo fattura 43 miliardi (Sole p.5).
La ricetta di Cottarelli: "Contro debito e sfiducia servono più figli". Il crollo demografico è la prima causa della mancata crescita In altri Paesi come Francia e Svezia hanno investito per contrastarlo. Interventi razionali per tagliare le tasse sono utili, ma è un rischio farlo in deficit L'unico modo credibile è ridurre spesa e evasione. La transizione tra lira e euro e stata mal gestita. Ad esempio l'aumento degli stipendi nel pubblico colpì la competitività del nostro sistema (Repubblica p.9).
Insider trading così la giustizia aiuta i più furbi. Quando si dice che l'insider trading è il reato più duro da punire, e quando pure si dice che i tempi della giustizia producono tristi effetti collaterali, s'intende per esempio questo. A fine 2001, sfruttando un piano di riacquisto di bond Unipol, vari personaggi di prima fila della "razza padana" usarono notizie sensibili a fini di lucro, milionario. La Cassazione ieri ha accolto in parte un ricordo annullando la confisca di beni per 2,7 milioni. Non è finita: le domande di restituzione ora vanno alla Corte d'Appello di Brescia (Repubblica p.28).
Sapelli sbarca in Cdp e Palermo non riesce a cacciare Decio. L'economista al posto di Grant, eletto per la Lega a Strasburgo. Vertice Sace, Tria prende tempo e si affida ai cacciatori di teste.
In predicato per qualche ora di essere premier di un governo gialloverde, Giulio Sapelli sarebbe ora in procinto di entrare nel consiglio di Cdp. Il ministro ha però il problema dei 18 miliardi di privatizzazioni previste. Solo la Cassa può aiutarlo in modo consistente. Sergio Rizzo su Repubblica (p.29).
Di Maio gela Atlantia: «Via le concessioni». Riconosciuta validità alla perizia su Genova. La società respinge le accuse (Giornale p.20).
La cattiva lezione giapponese sul salario minimo. Uno pensa di andare lontano anni luce dall'Italia e trovare un dibattito economico un po' diverso. E poi ti trovi a Tokyo, oggi la zuppa avrà un sapore asiatico, e vedi che tutte le prime pagine dei giornali locali parlano anche qua di salario minimo (Giornale p.19).
Mentre Mediaset affronta i giganti del web puntando sulle alleanze europee, si muovono anche le società telefoniche. La battaglia delle tv contagia gli operatori Tlc. Tim: "Dopo Sky nuovi accordi per i contenuti". In America i grandi colossi di Internet superveloce hanno acquisito società televisive per completare l'offerta. Gubitosi: "Per noi è più vantaggioso fare da aggregatori". Sky pronta a vendere anche l'accesso a banda larga (Stampa p.20).

POLITICA
Sicurezza, fiducia a rischio. E la strada per le urne si chiude l'8 settembre. Una decina i dissidenti 5S sul decreto e forse sarà una delle ultime occasioni per la crisi. Perché dopo l'ok al taglio dei parlamentari il Colle escluderà il voto. Lunedì al Senato la fiducia potrebbe passare solo grazie all'uscita dall'aula di Fi e Fdi. Ma la maggioranza non sarebbe autonoma (Repubblica p.5). Il futuro del governo è appeso al sì di cinque senatori M5S. I conti della maggioranza a Palazzo Madama (Corriere p.2). "I voti per la fiducia ci sono. Sono stufo di litigare, così si danneggia il Paese". Di Maio intervistato dal Corriere: "scriviamo la manovra insieme, non abbiamo paura di governare. Bisogna abbassare le tasse con la flat tax e il taglio del cuneo fiscale, poi il salario minimo. Con Conte e Salvini abbiamo lavorato bene, andiamo avanti così. Nessuno ha diritto di offendere Di Battista. È l'unico qui in mezzo che non prende soldi pubblici neppure quando va al mare. Basta storielle. È la Lega che ha cambiato faccia sulla Tav. La nostra mozione? Impegna il Parlamento e non il governo. La riforma della giustizia si farà. Se la Lega ha qualche dubbio noi siamo pronti ad ascoltarli ma ci dicano su che cosa" (Corriere p.3). Il vice premier sfida la Lega: «Flat tax? Trovi i fondi». E lo spread risale a 210. Alta tensione dopo l'ennesimo ultimatum leghista sulla Finanziaria. Il capo grillino: se questi attacchi sono per avere più posti, li chiedano (Messaggero p.4).
Il sondaggio di Nando Pagnoncelli. Il 63% degli italiani è convinto che l'esecutivo duri (e lo vuole il 43%). Solo il 15% auspica l'intesa M5S-Pd. Il 90% degli elettori 5 Stelle vuole che l'esecutivo non cada Meno i leghisti: 59%. Ma l'opinione pubblica si divide sui contenuti della manovra e sulle sue linee guida. La maggioranza relativa degli intervistati (47%) opta per una riduzione delle tasse, anche se col rischio di mettere in difficoltà i nostri conti, mentre il 38% sceglie la via del controllo dei conti. Anche l'elettorato leghista si schiera a larga maggioranza (69%) per la riduzione del peso fiscale (Corriere p.2).
Matteo Salvini lancia un segnale di distensione verso Bruxelles. E sui rapporti con il Movimento 5 Stelle spiega: "Gravi i loro attacchi, mi sono stufato. Commissione nata male ma questo segnale è positivo. Zingaraccia? Non mi pento. Mi assumo la responsabilità delle mie parole: ho ricevuto 200 minacce di morte. Prossimi dossier le trivelle e la Gronda di Genova: bloccati dai ministri Costa e Toninelli. In Europa governa un'ammucchiata. Molta diffidenza verso la Lega, difficile essere ottimisti" (Stampa p.3). Vita da ministro al Papeete Beach. Lo stabilimento è diventato la «war room» di Salvini. Tra le code per un selfie, i vertici con i fedelissimi e il telefono sempre in mano (Corriere p.6). Coro di proteste anti Salvini per gli insulti ai cronisti. La polizia: niente sconti se la scorta ha sbagliato. La Digos convoca il reporter di Repubblica minacciato. La stampa estera: lasciato solo dai colleghi. Petizione Pd per la sfiducia al vicepremier (Repubblica p.2). Il direttore di Le Monde: "Anche in Italia sovranisti e destra rendono più fragile la democrazia". La libertà di stampa è sotto attacco. Noi giornalisti dobbiamo difenderla mantenendo alta la vigilanza e lavorando insieme (Repubblica p.2). Dalla Diciotti al Papeete. Identikit di un ministro che scappa e non risponde il commento di Sebastiano Messina su Repubblica (p.3).
Fan esagitati. Forse. «Cronache della terza Repubblica: io e un giornalista chiusi al caffè Berardo di Pescara in attesa del 113 perché alcuni fan di Salvini ci hanno aggredito». È il racconto in diretta Twitter di Gianfranco Rotondi, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. Rotondi chiama il 113, i due si dileguano. «Solo due fan esagitati, forse - dice - ma è indicativo del clima del Paese» (Stampa p.3). Salvini fa il premier, il Partito degli Affari ormai è la sua corte. Convocato il vertice parallelo sulla Flat tax. Imprese felici, Landini non ci va, però i sindacati ci saranno (Fatto p.3). Tra alibi e sospetti. Perché Salvini non si fida del "sì" di Mattarella alle elezioni (Foglio p.1).
Da Von der Leyen apertura a Conte per rivedere il trattato sui migranti. Visita a Roma della presidente della Commissione Ue: aiutare i Paesi esposti agli sbarchi. Il nuovo approccio piace a Palazzo Chigi. Resistenze verranno dagli Stati dell'Est (Stampa p.2). Ma il segnale non convince il Viminale: solo parole, il nodo sono gli "economici". La cautela del ministero dell'interno: «servono atti concreti, Ursula è in tour elettorale» (Messaggero p.2). Commissario Ue e migranti. Conte e von der Leyen trattano. L'incontro a Roma. Il presidente della Commissione Ue: nuovo patto sugli sbarchi (Corriere p.5). Da Garavaglia a Centinaio, la tattica di Salvini sui nomi. E rispunta la carta Giorgetti. Tra i «papabili» anche Fontana e Bongiorno (Corriere p.5).
Il presidente del Consiglio ha rivendicato un portafoglio economico di primo piano per l'Italia. Ma ha deciso di non fare i tre nomi che un'ora prima gli aveva prospettato il leader leghista: Garavaglia, Bongiorno e Centinaio per l'Ue. Ma il premier decide di prendere tempo. L'incontro viene giudicato positivo con sorrisi e galanterie. La nuova compagine di Bruxelles sarà definita la prossima settimana (Stampa p.2). Salvini sfida Conte e Ue. Tensione dopo che il premier ha minacciato le dimissioni (Repubblica p.4).
La politica non è un ring non snobbiamo l'offerta. Il commento di Gian Micalessin sul Giornale (p.2). Ue, chi decide sul commissario. Stefano Folli su Repubblica (p.35). Roma rivede il cuore dell'Europa di Marco Zatterin sulla Stampa (p.23). Il grande pasticcio del commissario Ue. Stefano Feltri sul fatto (p.5). Ursula vede Conte. La Concorrenza non tocca all'Italia (Fatto p.2). Ecco cosa toccherebbe all'Italia secondo il «Cencelli» europeo. Dietro le quinte le trattative tra gli Stati per le posizioni apicali dell'euroburocrazia (Sole p.6). Sandro Gozi e i suoi fratelli. I 27 fantasmi di Strasburgo. Congelati. La pattuglia di candidati alle Europee che aspetta la Brexit per entrare in Parlamento. C'è anche l'ex Pd, ora al lavoro per Macron (Fatto p.2).
Tav, la linea italiana "low cost" è una bufala: 3 miliardi in più. Il taglio della spesa per la tratta nazionale da 5 a 1,9 miliardi non è mai stato approvato dal Cipe. Finora stanziate solo briciole. Non esiste nessun progetto definitivo. Ma intanto Delrio ha sbandierato i risparmi (Fatto p.5).
Quei "450 giorni di nulla" della ministra Bongiorno, titolare della Funzione pubblica. Ormai è la delegata di Salvini alla giustizia e non ha tempo per gli affari del suo ministero (che è un altro). I sindacati, unanime il giudizio di Cgil, Cisl e Uil: "Ci ha convocati una sola volta: 7 minuti a testa (Fatto p.6). L'audio di Mosca fatto da un uomo del Pd. A quanto risulta alla Verità è stato Vannucci a dare la registrazione all'Espresso. Però misteriosamente il settimanale non pubblica il sonoro. Che invece esce a luglio su un sito americano vicino al mondo renziano. Montano i dubbi sul fatto che i due cronisti del periodico fossero davvero al Metropol, come hanno dichiarato ai pm. E il direttore Damilano non risponde (Verità p.2 e 3). Qualcuno che trama c'è sicuramente, ma non è al Cremlino. Il Russiagate è una faccenda poco chiara, che inquina la vita politica italiana: chi aveva interesse a silurare il leader leghista? L'editoriale di Maurizio Belpietro Verità (in prima e a p.3).
Sala e Zingaretti riaprono all'alleanza con i M5s. Il sindaco: «Da soli non ce la facciamo». Caos tra i dem per le raccolte firme contro Salvini (Giornale p.8).
Berlusconi: basta chiacchiere. Il leader stoppa le polemiche dentro FI. Ma un gruppo di parlamentari potrebbe seguire Toti. «Il capo è Silvio, un successore non c'è. Chi si vuole escludere è padrone di farlo» dice Tajani. Che aggiunge: la Lega? Non può vincere da sola (Corriere p.9). Fi, cerchio magico contro Carfagna. E lei litiga con Berlusconi: "Sleale". L'ex premier: "Mara si è montata la testa". Toti prepara il tour per i suoi nuovi circoli. Con il governatore 9 deputati e 5 senatori da Ravetto a Quagliariello (Repubblica p.10). Berlusconi: "Bisognava buttarlo fuori due mesi fa. Mulè, Fi: "Di lui resteranno solo gli ossicini. La Lega resta fredda sulla fuga di Toti da Fi. Un sondaggio dà la nuova formazione al 2% (Stampa p.4). Lega al 39%, Fi in dissoluzione. Silvio stritolato da Matteo. Il Cav promette rivoluzioni da 25 anni e non le porta avanti. Salvini invece non fa proclami, agisce Berlusconi cambia il partito per recuperar voti, ma così ne perde ancora: gli elettori non capiscono (Libero p.3). Mobilitarsi per una destra non truce. Lo spazio vero d'innovazione della politica non ha a che fare con la nascita di partitini di centro ma con la rinascita di una grande destra capace di emanciparsi dal salvinismo a colpi di primarie, competizione, nuove idee e nuove energie. Un appello: si firma qui (Foglio p.1).
Ricollocati nella Ue solo il 5% dei (pochi) migranti sbarcati. Gli impegni dei Paesi europei hanno dato accoglienza a 840 stranieri sui 16 mila arrivati in Italia e a Malta dal giugno 2018 al luglio 2019 (Fatto p.4). Migranti, l'odissea delle navi Ong. E Malta accoglie il bimbo ferito. La Alan Kurdi si allontana da Lampedusa per le cure al piccolo "Djokovic". Cresce la flotta dei soccorsi: la Mare Jonio è stata dissequestrata (Repubblica p.6). Bartolo: "Ho visto l'orrore. Nessuno deve tornare nei lager della Libia". Ho fatto arrivare le immagini di quelle violenze indicibili fino in Vaticano per smuovere le coscienze (Repubblica p.6). Vescovi, associazioni e star. Berlino finanzia l'invasione. Dal cardinale Marx, capo della Cei tedesca, 50mila euro. E Sea Eye ammette: «Senza di lui non saremmo partiti» (Giornale p.3).
I colleghi dei carabinieri ascoltati in Procura. Sentiti Varriale e i militari fuori servizio intervenuti in borghese a Trastevere la notte dell'omicidio. I legali dei due ragazzi: perché nessuno ha fermato i pusher? Investigatori privati dagli Usa. Scatta la controindagine: "Troppi i misteri da chiarire" (Stampa p.6). Lo scoop del Messaggero: «Vieni senza carabinieri». Una telefonata dietro la furia degli americani. Registrato il colloquio sul ricatto di Natale Hjorth a Brugiatelli. L'aggressione è scattata quando i due killer hanno visto i militari. Dopo la chiamata Finnegan si arma e accompagna l'amico, per i pm si aspettavano lo scontro (Messaggero p.8).

ESTERI
Brexit, i Tory perdono un seggio traballa la maggioranza di Johnson. Nelle elezioni suppletive in Galles vincono gli europeisti. Il governo ora si regge su un solo voto di scarto (Messaggero p.14). Johnson appeso a un seggio. Il rebus Brexit si complica (Corriere p.14).
Leggere la Costituzione a Mosca. Così la giovane Olga risveglia i russi (Repubblica p.15). Ragazzi in piazza, redditi in calo ora il potere scricchiola sotto il peso di quel testo il commento di Paolo Garimberti (Repubblica p.15). Nulla contro Greta, a parte la sua figura idolatrica, amo però Olga, sua coetanea che senza penitenze legge la Costituzione ai poliziotti russi. Giuliano Ferrara sul Foglio in prima.
Nucleare, addio al trattato del disarmo europeo. Pompeo: Mosca ha violato i patti. La Nato: scongiurare nuova corsa agli armamenti (Stampa p.10). Fine del trattato del disgelo Usa e Russia, è sfida nucleare. Da ieri sono cadute le limitazioni sui missili a breve raggio. L'Onu: il mondo rischia (Corriere p.12). Sanzioni e nucleare. Doppio colpo di Trump a Putin. Nuova ritorsione per il caso Noviciok. E Gli Usa fuori dal trattato sui missili a corto raggio (Repubblica p.13).
La maledizione dei Kennedy. Addio alla nipote di Bob Saoirse trovata morta a 22 anni per overdose di farmaci nella villa di famiglia. L'ultima di una serie di tragedie che hanno segnato la dinastia più famosa d'America (Repubblica p.12).
Trump negozia coi talebani la via di uscita dall'Afghanistan. Proprio mentre sta per compiere la maggiore età, la missione militare in Afghanistan è vicina a una svolta. Non di carattere bellico, bensì negoziale. L'amministrazione Trump si prepara infatti a ritirare migliaia di truppe dal Paese in cambio di concessioni strappate ai talebani nell'ambito di un accordo preliminare per mettere fine alla guerra iniziata il 7 ottobre 2001 in risposta agli attentati terroristici dell'11 settembre. E' chiaro che un'eventuale modifica dell'impegno americano avrà ricadute su quello italiano (Stampa p.17).

© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento