Commentario del 15.08.2019

PRIME PAGINE
Migranti, il Tar riapre il caso (Corriere). Schiaffo a Salvini: Open Arms a Lampedusa e Conte ordina: giù i minori (Stampa). Il M5S smonta la linea dura (Messaggero). Scontro Salvini-5S sullo sbarco di 147 profughi a Lampedusa: Conte e Trenta contro Salvini, Ong verso l'Italia (Verità). Il governo è finito ma la rissa no (QN).
Intanto, sherpa Pd e 5S al lavoro per dribblare la Lega (Corriere), c'è l'ok di Casaleggio (Stampa). Matteo Renzi a Repubblica: "Io insultato dai grillini, ma oggi il Pd pensi al bene del Paese". Il vicesindaco di Roma Bergamo al Fatto: "Con Pd molti punti in comune". E ora il leghista teme l'inciucio (Giornale). La Verità presenta dieci ragioni per cui i 5S devono dire no al "governo senza vergogna". Casini invece vede lontano e al QN spiega: "L'asse Pd-grillini può funzionare". Su Libero un sondaggio secondo cui gli elettori vogliono votare: solo il 14% approva il patto Pd-M5S.
Scontro Lega-M5S anche sul reddito di cittadinanza per i pochi controlli e il boom di irregolari (Messaggero). I timori di Patuelli per la situazione politica: "La priorità – dice al QN – è la manovra". Sangalli (Confcommercio) al Sole: "Serve più innovazione per innescare la crescita".
Germania e Usa, allarme recessione (Sole). Anno zero per Berlino, l'industria si è bloccata. L'Italia ora rischia (Fatto). Germania in crisi, il Pil va sottozero (Messaggero). Ma anche i tassi Usa dicono recessione (MF). Tra dazi e recessione, per Repubblica Cina e Germania sono le gemelle che fanno paura.
Ponte Morandi: a Genova, un anno dopo, l'abbraccio di Mattarella (Messaggero e tutti). Repubblica segnala il gelo nel governo e l'allontanamento dei manager di Autostrade.

ECONOMIA
Preoccupazioni per il rischio contagio dopo la frenata del Pil tedesco: tra Italia e Germania ci sono 128 mld di interscambio, Berlino è il primo partner commerciale (Messaggero p.14).  L'industria italiana trema per il crollo del Pil di Berlino (Fatto p.11): in Italia soffre soprattutto il settore della componentistica auto per effetto del crollo del 24% nella produzione di auto in Germania (Sole p.2).
Intanto, la crisi politica scatena le tensioni in vista della compilazione della manovra. Il presidente dell'Abi Patuelli al QN (in prima e p.4) dice: "Sono preoccupato per le incertezze su mercati e investitori istituzionali. La politica non dimentichi le esigenze dell'economia. Da governo e parti sociali è emersa una convergenza sulla priorità della riduzione del cuneo fiscale, inoltre bisogna ricreare un clima di fiducia generale. Perciò l'esercizio provvisorio è un rischio che va evitato assolutamente". E il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, in una lettera al Sole (in prima e p.4), scrive: taglio del cuneo, investimenti ed Europa siano la bussola del nuovo governo. Più sviluppo e più occupazione: agli imprenditori interessa un Paese che pensi alle strategie, non a tattiche di cortissimo respiro".
Intanto, Italia mai così indebitata: il rosso di bilancio al nuovo record storico di 2.386 mld (su tutti). Per il Giornale (p.6) scrivere la manovra sarà ancora più difficile. Il leghista Giorgetti a Repubblica (p.8): "Al voto entro il 27 ottobre, un governo si può insediare un meso dopo, a fine novembre, e approntare una manovra. Intanto però bisogna congelare l'Iva. Poi serviranno misure politiche concrete che abbiamo già in mente: politiche frendly per le imprese, rimuovere la burocrazia superflua, cambiare la giustizia fallimentare, puntare sugli investimenti, cambiare il codice degli appalti". Per quanto riguarda lo stop all'Iva, per il Sole (p.4) uno stop parziale all'aumento dell'Iva è possibile anche con l'esercizio provvisorio: prima delle legge di autorizzazione un decreto per bloccare aumenti di aliquota con maggiori entrate da e-fatture e minori spese per Quota 100 e Reddito di cittadinanza. A proposito del reddito, nelle ultime ore è scontro tra Lega e M5S anche su questo fronte: il Carroccio punta all'alt sul provvedimento, dopo che il viceministro Garavaglia ha evidenziato come il 70% di chi riceve il sussidio non ne abbia diritto. Ma per la grillina Castelli si tratta di numeri falsi (Messaggero p.4). Mentre è botta e risposta sui dati dei primi controlli della Gdf, l'Inps sta eseguendo accertamenti su 170 mila. E Repubblica (p.13) scrive: i veri controlli non sono ancora scattari, per ora sono state eseguite solo verifiche preventive.

POLITICA
Mentre prosegue la crisi di governo ed è gelo tra i rappresentanti dell'esecutivo a Genova, in occasione della prima commemorazione della tragedia del Moranti, è il caso migranti ad accendere nuove tensioni. Il Tar riapre il caso Lampedusa (Corriere in prima e p.6 e tutti). Il Tar del Lazio sblocca la situazione di Open Arms, la nave della Ong spagnola in mare con 147 migranti a bordo, disponendo la "sospensione dell'efficacia" del divieto di ingresso nelle acque italiane a seguito del peggioramento delle condizioni igieniche e del mare. Messaggero parla di schiaffo a Salvini: la nave fa rotta sull'isola nonostante lo stop del Viminale, navi militari pronti ad assisterla su ordine del ministro Trenta. Per il Messaggero (p.4) è la vendetta del M5S contro il Viminale. La mossa di Conte, che scrive a Salvini: devi soccorrerli, ci sono bambini (Corriere p.7). Ma il leghista replica: "No, assumitene la responsabilità". La crisi ora è sui migranti (Repubblica p.2), con Salvini convinto che Conte stia facendo il doppio gioco e trattando per restare in caso di maggioranza rosso-gialla (Messaggero p.7). "Il governo è finito ma la rissa no" titola in apertura il QN. Salvini rilancia: "Eviteremo che la coppia contronatura Renzi-Grillo riapra i porti italiani" (Stampa p.3 e altri). Il leghista insiste: "Il 20 sfiducio il premier e stop al governo truffa" (Corriere p.9). Ma si fanno sempre più insistenti le voci di accordo tra dem e grillini: parte il cantiere tra primi veti su nomi e programma (Messaggero p.5). Casaleggio dà l'ok all'accordo con il Pd, che ora punta a far trattare i big: dopo le dimissioni di Conte, possibile un incontro con Zingaretti (Stampa p.4). "Proviamo a fare un governo – dice al Fatto (p.4) il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo -, con il Pd c'è molto in comune". Ma il segretario dem frena: "Teniamoci pronti al voto". Ma c'è il pressing dei big del partito per l'intesa con i 5S (Repubblica p.10). E Renzi, intervistato da Repubblica (in prima e p.11), spiega: "Provo disgusto per come sono stato trattato da molti grillini, ma la politica non si fa con il risentimento personale. Con il quadro internazionale che vede Usa e Cina litigare sui dazi e il Pil tedesco che si ferma, se si va a votare a ottobre sarà recessione. Una persona civile prima mette in sicurezza il Paese, che significa mettere in minoranza Salvini, poi vai va a votare. Il voto subito è una pretesa di Salvini, gli serve per eleggersi un presidente della Repubblica sovranista e portare l'Italia fuori dall'euro". La Stampa (p.5) ragiona su punti in comune e attriti sulla via della maggioranza rosso-gialla: politiche per le famiglie, green economy, legge sul fine vita, legalizzazione della cannabis e salario minimo europeo i punti su cui c'è accordo. Le principali divergenze su Tav, giustizia e riforma della prescrizione, Ilva, trivelle e revoca della concessione ad Autostrade. La Verità (in prima e p.3) cita 10 motivi per cui il M5S dovrebbe dire no a un governo con il Pd: dagli sbancati a quota 100, dalla Tav alle trivelle. Inoltre, sull'economia Di Maio e i dem la pensano all'opposto. Di Maio intanto assicura: "Mai più con la Lega. E con Renzi non si tratta" (Repubblica p.9). Casini al QN (p.5) dice: "Parlare di governo Pd-M5S è prematuro, ma si stanno ponendo le condizioni perchè la legislatura continui e si narcotizzino gli effetti più negativi della crisi". Il possibile accordo Pd-5S preoccupa i leghisti, con Giorgetti che si sfoga: "Per mesi dicevo di staccare la spina, quando ho detto di non farlo Salvini ha annunciato la crisi..." (Corriere p.9). Il sottosegretario a Repubblica (p.8): "Salvini sulla crisi ha chiesto pareri a tutti, poi ha deciso. E' un capo, si è assunto le sue responsabilità. Ci sono le condizioni per andare al voto entro il 27 ottobre. Non vogliono elezioni in autunno? Allora la cosa quasi inevitabile è che si insedi un governo elettorale fino al voto e che presenti un bilancio a legislazione vigente. Un governo Pd-5S-Leu? Auguri". Per il Giornale (p.3) Salvini ora ha paura di finire all'opposizione per anni. Libero (in prima e p.4) riporta un sondaggio secondo cui il 50% degli italiani vorrebbe subito nuove elezioni, mentre solo il 14% sarebbe favorevole a una nuova maggioranza in Parlamento.

ESTERI
In Germania il Pil va in rosso e dai tassi Usa è allarme recessione (Sole e MF in apertura e tutti). La frenata tedesca spaventa i mercati, torna lo spettro di una recessione globale (Stampa p.17 e tutti). Il Pil della Germania in calo dello 0,1% nello scorso trimestre. I rendimenti dei titoli di Stato Usa e britannici a breve termine più alti del decennale: non avveniva dal 2007. L'economista Clement Fuest a Repubblica (p.33): "La probabilità che la Germania possa subire una caduta anche nel terzo trimestre è cresciuta. Ma non vedo scenari che rendano probabile un crollo come nel 2009. I fattori che stanno pesando sulla congiuntura economica, soprattutto causati dall'incertezza nelle guerre commerciali, non saranno spariti in autunno. La situazione continuerà ad essere difficile".

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