Commentario del 11.08.2019

IN PRIMA PAGINA
Politica, dopo la crisi di Governo si consolida il fronte che non vuole le elezioni. Renzi lancia la sfida: esecutivo salva conti; e Grillo: no alle urne (Sole); Cresce il partito contrario al voto; Renzi: "Un governo istituzionale e taglio dei parlamentari" (Corriere); Manovre anti-voto, ecco il piano; intanto Salvini pronto a lasciare il Viminale, ultima mossa per evitare gli inciuci (Messaggero); C'eravamo tanto odiati; Salvini: "Un patto tra Pd e 5S è da disperati, Mattarella li fermi" (Repubblica); Grillo preme su Di Maio: "Patto contro i barbari", la trattativa tenta Renzi (Stampa); Prove di inciucio, Salvini ora deve dire se vuole il centrodestra (Giornale); Occhio ai pasticcioni: non è vero che il Pd vuole votare; Per sopravvivere Renzi diventa un pentastellato (Libero); Renzi-Grillo: inciucio in due mosse (Verità); infine, per il Fatto "Salvini l'ha pestata grossa". "Giù la testa": L'Espresso evidenzia come in 500 giorni Salvini abbia "ucciso" il M5S.
Economia: il Sole riporta il Tesoro a caccia di 125 miliardi, dato il rischio di crisi e spread; intanto a Genova la ferita del Morandi pesa ancora su città e imprese.
Cronaca, su tutti lo scandalo e il suicidio in cella del miliardario Epstein; Fiumicino, pezzi di aereo sulle strade (Messaggero); sul Ponte Morandi, ampio focus del Fatto, che riporta "le carte segrete del collaudo a metà", mentre Repubblica si concentra sulla "vita sospesa di Genova senza il Ponte".

ECONOMIA
Nel 2019 servono 125 miliardi. A tanto ammontano le aste dei titoli di Stato da qui alla fine dell'anno. Sui conti l'ipoteca dello spread. Il Tesoro quest'anno ha già raccolto 284 miliardi con BoT e BTp, Dopo la forte domanda degli ultimi mesi, in futuro potrà pesare la turbolenza sui mercati. Per ora nessun allarme sulle aste, ma c'è il pericolo di un aumento di costi con effetti negativi sulla manovra. Domani nuovo test sui mercati (Sole p.3).
La crisi congela le nomine. Oltre 70 poltrone in gioco. A breve un dedalo di scadenze tra Authority, enti pubblici e partecipate del Mef e di Cdp. In autunno parte la corsa per rinnovare i vertici delle big: Enel, Eni, Leonardo, Poste, Enav e Terna (Sole p.4).
Manovra 2020, perché fa paura. Serviranno almeno 30 miliardi e se ci saranno le elezioni in autunno i numeri del bilancio balleranno (con i mercati) (Corriere p.11). Sul futuro governo il macigno dell'Iva. Le clausole costano 687 euro a famiglia. Così il calcolo di Confesercenti, mentre il Codacons alza il totale a 1200 euro includendo i costi indiretti. 26,5% il livello a cui salirebbe l'aliquota massima dell'Iva se scattassero le clausole. I consumi calerebbero di 8 miliardi aggiungendosi ai 32 già perduti in 10 anni (Stampa p.6). Le quattro ipotesi per risolvere il rebus degli aumenti dell'Iva. Le ricette sul tavolo: dal disinnesco parziale alla sterilizzazione immediata e completa. Tra le soluzioni c'è anche uno slittamento di qualche mese dello scatto delle aliquote (Messaggero p.9). Quanto ci costa la crisi. Debito su di 4 miliardi ogni 100 punti di spread. In due anni rincaro Iva di 1200 euro per famiglia. Colpiti anche il risparmio gestito e i fondi pensione a causa del calo dei prezzi dei Btp . I bilanci delle banche particolarmente esposti per via dei 400 miliardi di titoli pubblici posseduti (Repubblica p.10).
E il piano di Tria per fermare l'Iva adesso è a rischio. All'Economia pronta da due settimane la lista di spese che si possono ridurre e di detrazioni fiscali da tagliare. Ma non si sa quale maggioranza sceglierà (Repubblica p.11). Manovra da 27 miliardi canale aperto con l'Ue e la Lega abbassa i toni. Per mettere in sicurezza il bilancio servirà un intervento da 1,5 punti di Pil. Al Mef dossier in stand-by, si guarda a Bruxelles per avere spazi sul deficit. Dopo l'avvertimento di Fitch, il leader del Carroccio prova a rassicurare: nessuna intenzione di uscire dall'euro (Messaggero p.8).
Dai decreti "senza intesa" incognita per l'Ilva Scuola, torna l'incertezza per 53 mila precari. Una coda di norme approvate solo formalmente dal governo ma mai mandate in gazzetta ufficiale: non hanno validità. Solo se si riuscirà a trovare un accordo le camere potranno esaminarli e convertirli anche in regime di prorogatio (Messaggero p.8). Niente più aiuti ai lavoratori delle aree in crisi e stop a 18 miliardi di privatizzazioni. Ilva, rider, giustizia e assunzioni nella scuola. Tutti i decreti e le riforme rimasti a metà (Stampa p.6).
Alitalia, i soci accelerano su piano e ad. Agosto di lavoro per Ferrovie, Atlantia e Delta per limare il progetto industriale, ancora distanze su network e alleanze. Entro fine mese summit Battisti, Castellucci e Bastian sull'offerta. In corsa per il vertice Altavilla e Scaramella (Messaggero p.14). Senza soldi pubblici precipita la nuova Alitalia. Continuano i tavoli tecnici tra Fs, Delta e Atlantia, ma tra un mese servirà un governo (Repubblica p.10).
"Una banca pubblica per i piccoli. Senza il credito soffochiamo". Intervista al leader di confartigianato Merletti: "i prestiti sotto i 50 mila euro non convengono, troppi costi burocratici. Bene estendere la flat tax a 100 mila euro, ma serve anche la semplificazione delle aliquote Irpef. Il rialzo dell'aliquota Iva su alcuni beni non è un tabù. La strada è un mix di tagli e investimenti (Corriere p.31).
Il Papa cambia la banca del Vaticano. Più poteri ai vertici e controlli esterni. Nuovi statuti per lo Ior: potenziati il prelato e il direttore, che diventa "generale", scompaiono i revisori interni. La mossa mette l'Istituto in linea con i parametri internazionali e punta ad avvicinarlo alla missione della Chiesa (Repubblica p.32). Revisore esterno e teleconferenza. Regole più severe per il personale: dovrà lavorare in esclusiva. Il board da 5 a 7 membri (Corriere p.32).
Il presidente della Rai Marcello Foa invita a puntare sui contenuti nazionali e locali, dall'informazione ai format. "Dialogo con le emittenti pubbliche europee per una piattaforma comune. In casa si potrebbe parlare con Mediaset & Co. Per sfidare i colossi della Tv digitale l'Italia ragioni su un patto di sistema. Produzione italiana e sintonia col pubblico sono una forza. E qui nessuno ha le nostre conoscenze. Il mandato triennale del Cda Rai non aiuta a impostare un discorso di medio e lungo periodo. Netflix è pronta alle coproduzioni ma la formula delineata non va. Non siamo ingenui. Sulla piattaforma collettiva i tedeschi vogliono risposte entro settembre: ci vorrà di più (Stampa p.9).

POLITICA
Grillo ai Cinquestelle: "Niente voto. Fermiamo i barbari". Il fondatore torna in campo e non dice no a un esecutivo di salvezza nazionale. Di Maio chiede la riforma sul numero di deputati e senatori. Casaleggio invita a non avere paura né di elezioni né di un nuovo governo (Repubblica p.2). Affondo di Grillo contro le elezioni. E dà il via libera al terzo mandato. Il leader e la linea a Di Maio, sì a nuove alleanze. Fico a Salvini: solo i presidenti convocano le Camere (Corriere p.2). Svolta di Grillo: sì al fronte anti-Salvini. E apre alla deroga sul terzo mandato. Contatti Fico-Franceschini. I parlamentari in chat si rivoltano contro Di Maio a favore del patto con il Pd. Obiettivo dichiarato del fondatore: salvare l'Italia dai "nuovi barbari" (Stampa p.2). Il ritorno in campo del fondatore: «Proteggo i miei oppure è finita». Perché il padre nobile si è ripreso per un giorno un ruolo politico (Corriere p.2). Pierpaolo Sileri senatore Cinquestelle: "Non si può lasciare il Paese in balìa delle elezioni con la legge di bilancio da fare. Di politico irresponsabile, in Italia, ce n'è già uno ed è sufficiente. Sarà necessario darci delle regole che aiutino la convivenza in Parlamento" (Stampa p.3). Grillo dà carta bianca a Di Maio: "Altro che voto..." Il garante del M5S: "Salviamo il Paese dai barbari, i cambiamenti che servono facciamoli adesso (Fatto p.3).
Maria Teresa Meli intervista Matteo Renzi: "Folle votare subito. Governo istituzionale, taglio dei parlamentari e poi il referendum". L'ex premier: "la priorità è evitare l'aumento dell'Iva. Il Pd? C'è chi vuole le urne per cambiare i renziani. Nell'ultima settimana sono stato attaccato da membri della segreteria dem, se la prendono con il Matteo sbagliato. La mano va data al Paese più che alla Ditta" (Corriere p.5).
Pd, l'apertura di Renzi. "Sì al governo istituzionale. Fermiamo la deriva Papeete e evitiamo l'aumento Iva, possibile la riduzione dei parlamentari". Ma Zingaretti conferma la richiesta di urne subito: "Abbiamo appena votato contro il dialogo con il M5S" (Repubblica p.3). Mezzo Pd convinto dal governo coi grillini. Renzi pronto a fare la sua proposta. Ma nelle Feste dell'Unità il popolo dem appare contrario all'ipotesi di accordo (Stampa p.2). "Bivio storico Conta il bene del Paese. Se vince Salvini l'Italia sarà fuori dall'Ue". Parla Stefano Ceccanti deputato vicino all'ex premier. "Governo anche con 5S solo per la Finanziaria. Il nuovo Parlamento eleggerà il presidente della Repubblica nel 2022 e rischiamo un antieuropeista. Zingaretti ha un'idea diversa? Sì, al momento è a favore di elezioni presto, ma ci confronteremo" (Stampa p.3). Massimo Cacciari: "Solo ora Renzi apre all'intesa con i 5 Stelle? Un po'tardi. Ora il rischio è un'Italia fascista. Di Maio però deve farsi da parte, in quel partito l'unica alternativa è Conte" (Fatto p.2). Lombardi, Cinquestelle: "Esecutivo del presidente? Anche con il Pd". Dopo Salvini possiamo dialogare anche con Belzebù. Il capo politico ha fallito, ora una leadership corale (Repubblica p.4).
Da «Ebetino di Firenze» a «mai con i grillini» si erano tanto odiati (Messaggero p.4). La guerra giallo-verde si sposta sui social tra meme, fotomontaggi e tormentoni (Messaggero p.6).
Taglio dei deputati primo banco di prova. Fico accelera, ma i dem: non lo voteremo (Messaggero p.2). Patto per la legge elettorale ma il Colle resta alla finestra (Messaggero p.3).
Prove di inciucio. Renzi resuscita e apre a un governo tutti dentro meno la Lega. Grillo si sveglia e a sorpresa ci sta: «No al voto, via i barbari». Salvini ora deve dire se vuole il centrodestra. I primi dubbi di Matteo: teme governi di transizione. Salvini colpito dalla valanga di critiche ricevute sulle dirette Facebook. Domani potrebbe vedere Di Maio (Giornale p.2). Non è vero che il Pd vuole votare. Occhio ai pasticcioni. A sinistra abbondano quelli che dicono una cosa ma pensano di farne un'altra: sostenere un governo grillino e prolungare l'agonia del Parlamento. Conte si incatena alla poltrona (Libero p.3). L'inaudita alleanza in nome dell'euro e dei conti. Renzi-Grillo: inciucio in due mosse. Scordatevi anni di insulti, il Bullo lavora a un Conte bis con i 5 stelle. Primo passo: anticipare la mozione di sfiducia a Salvini per togliergli il Viminale. Secondo: Di Maio raccoglie firme per votare il taglio dei parlamentari e blindare tutto. Poi, palla al Colle. Il comico rompe il silenzio e cala le braghe: «Dobbiamo sopravvivere, altro che elezioni. Contro la Lega sono pronti a tutto (Verità p.3). Salvini sente puzza di palude: voto subito. Il leader del Carroccio concede: «Non importa se al Viminale ci sarà qualcun altro» (Qn p.2).
Lodo Grasso al Senato: Lega sola sulla sfiducia. La mossa di Leu. La domanda che si fa l'ex magistrato: "Perché fare i carnefici di Conte?". Domani si decide la data per il dibattito sul governo: 13 o 20 agosto? L'ex presidente del Senato propone alle opposizioni di disertare l'aula (Fatto p.2). Da Renzi a Grillo spunta il partito per evitare le urne (Messaggero p.2). Pd, M5S e Forza Italia: le mosse antiurne. Spunta il lodo Grasso. L'ipotesi: non votare la mozione di sfiducia a Conte (Corriere p.3). Mozioni, tempi, agguati. Il partito del rinvio detta l'iter della crisi. I tifosi dell'inciucio spingono per l'ipotesi di sfiduciare prima Salvini. Il piano Grasso (Giornale p.8).
Zingaretti dice no a «inciuci». La linea: non perdere tempo. Il segretario punta a elezioni rapide, il partito è diviso. Domani riunione dei senatori. La vice De Micheli: per fare una Finanziaria di questo tipo ci vuole un mandato popolare. Il sindaco di Firenze Nardella: un voto ravvicinato può essere un problema serio (Corriere p.6). E intanto il pd. Un governo istituzionale, da Forza Italia alla sinistra passando per 5S. Lo propone Renzi, ma il segretario Pd Zingaretti vuole il voto subito. Grillo già apre al dialogo. Salvini grida all'«inciucio» e si prepara a una campagna elettorale, anche lunghissima, lui contro tutti (Manifesto).
Salvini "Un governo tra Renzi e 5S è roba da disperati Mattarella li fermi. Non ho paura delle inchieste sulla Lega. So come tirare fuori il Paese dai rischi sull'economia, ma bisogna andare a votare subito" (Repubblica p.6). Salvini pronto a lasciare il Viminale. "Mi fido ciecamente di Mattarella". Il vicepremier in tour: "Sento Grillo e inorridisco". In serata dura contestazione in Calabria (Stampa p.4). Salvini: cercano l'accrocchio, io del Colle mi fido ciecamente. Contestato in Calabria, ci sono anche bandiere M5S. Danneggiato l'impianto audio (Corriere p.8).
Giancarlo Giorgetti: "Non rinnego il governo, ha fatto cose ottime. Sarà rottura traumatica". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Non è vero che volevo le elezioni, ho cercato di tenere in piedi la baracca. Politicamente parlando un possibile governo di Pd e Cinque Stelle è pura fantascienza. Perché non ero con Salvini al Papeete? A me piace la montagna. Da qui vedo le cose dall'alto" (Stampa p.4).
Da Savoini a Siri quelle inchieste che spaventano la Lega. Indagini aperte anche su esponenti di Pd, Fdi, Fi e 5 Stelle: nel caso del partito di Salvini sono più vicine alla conclusione (Repubblica p.13).
L'europarlamentare della Lega Francesca Donato: "Il limite del deficit di bilancio non può essere invalicabile. Uscire dall'euro? Non da soli, ma le regole devono cambiare. Anni fa l'Eurexit era un'ipotesi sul tavolo in vari Paesi. Adesso non più: è la democrazia" (Stampa p.7).
Bestia leghista contro Rousseau, la sfida della propaganda social. L'improvvisa impennata in chiave anti Lega delle pagine non ufficiali vicine al Movimento. Per la prima volta dopo mesi Salvini perde follower, quasi 5mila. Quelli guadagnati da Di Maio. Gli esperti: "È come se qualcuno avesse azionato profili falsi per moltiplicare il messaggio, ma la struttura di Salvini per ora non sbanda" (Repubblica p.7). La catena di montaggio da 1.500 selfie al giorno. Proteste durante il Beach tour. A Policoro il lancio di acqua sul ministro e a Soverato i contestatori mettono ko l'impianto audio (Repubblica p.7).
Conte prepara il j'accuse a Salvini. L'operazione verità del premier alle Camere. Il Commissario europeo potrebbe non essere del Carroccio (Corriere p.10). Il discorso che farà Conte: "È Salvini l'uomo dei No". Il presidente ribadirà tutti i "sì" del governo cui il capo leghista si è opposto per mesi (Fatto p.4).
Merkel, Macron, il G7. Ecco la tela di Conte per rassicurare l'Europa. In previsione colloqui telefonici con i leader di Francia e Germania prima del summit del 24. Per il commissario riprende quota l'ipotesi di un tecnico, con i nomi dei ministri Moavero e Tria. Le cancellerie europee guardano con preoccupazione a quanto sta succedendo. Il premier intende allargare la rete di contatti anche ai Paesi del gruppo Visegrad (Stampa p.5).
Sondaggisti divisi. Il dato più alto è di Noto, Risso (Swg) è il più pessimista: "Il premier vale l'11%", "No, appena il 4". Per Valbruzzi (Istituto Cattaneo) se il presidente guidasse il M5S porterebbe dal 3 al 5% in più (Fatto p.4).
I 330 bloccati sulle due navi Ong. E Gere attacca: "Politici stupidi". Open Arms e Ocean Viking salvano altri 124 migranti e attendono un porto sicuro ma tutti i paesi dell'Ue tacciono. L'attore: "Ho interrotto la vacanza per dare una mano". Salvini: "Li porti a Hollywood in aereo e li ospiti a casa sua" (Repubblica p.22). Dai barchini alle navi madre. Così si riorganizza il traffico di uomini. Dei 4mila sbarcati quest'anno, quasi 3.500 sono arrivati direttamente in Italia (Repubblica p.22). Italia e Malta mantengono il divieto di sbarco (Stampa p.13). «Porta i migranti a Hollywood». E Gere replica: «Più umanità» (Corriere p.14).

ESTERI
La Russia ammette: "Esploso un missile durante test atomico". L'incidente al largo di Severodvinsk. Almeno 5 morti. Corsa nelle farmacie per le pillole anti-radiazioni. 185.000 gli abitanti di Severodvinsk, cittadina vicina al luogo dell'incidente. Secondo Greenpeace le radiazioni hanno superato 20 volte il livello normale (Stampa p.10).
L'opposizione in piazza contro l'esclusione dei suoi candidati alle elezioni. Arrestata Liubov Sobol. In sessantamila sfidano Putin. "Ora non potrà più ignorarci". Dall'inizio delle proteste la polizia ha arrestato 2.400 persone (Stampa p.10). La repressione non ferma la protesta. Oltre 60 mila in strada per chiedere voto libero. Folla mai vista dal 2012 (Repubblica p.19).
Si impicca in carcere il finanziere Epstein. Era accusato di decine di violenze su minori. Le vittime: il suo ultimo atto di egoismo. Aveva già tentato di uccidersi. Una donna coinvolge il principe Andrea. Amico dei potenti, sedicente filantropo, andava ai party con i Trump e sull'aereo con Clinton. Nonostante la condanna per violenza sessuale, gli atenei liberal accettavano i suoi assegni. La vita dorata di Jeffrey lo schiavista che finisce nelle buie celle di Manhattan. Per anni ha vissuto in un clima di impunità, anche quando le accuse si moltiplicavano (Stampa p.11).
Brexit, Buckingam Palace avverte: "Tenere la regina fuori dalle beghe". Con il premier Boris Johnson intento a portare la Gran Bretagna fuori dall'Unione Europa «vivi o morti», e il Paese apparentemente avviato verso il divorzio da Bruxelles senza un accordo, potrebbe davvero toccare alla Regina bloccare la Brexit e salvare il suo regno dal precipizio? Fino a poco tempo fa la domanda sarebbe sembrata pura fantapolitica, ma adesso se ne discute apertamente, anche se talvolta solo in maniera provocatoria. Sta di fatto che il «Daily Telegraph», quotidiano vicino alla Casa Reale, ieri ha dato la notizia di colloqui tra Downing Street e Buckingham Palace per discutere della situazione e tenere la Regina fuori dalla Brexit.In 67 anni di regno, il più lungo nella storia del Paese, Elisabetta è sempre rimasta al di sopra della lotta politica. Ma nell'imprevedibilità in cui è piombato il Paese dal referendum del 2016, nulla si può escludere. Tranne, forse, un intervento della Regina (Stampa p.17).
Kashmir. Nella terra sotto coprifuoco dove anche pregare è vietato. "L'India ci vuole cancellare". Le voci e gli appelli oltre il muro di silenzio imposto da Nuova Delhi allo Stato musulmano. Revocata l'autonomia le comunicazioni sono tutte bloccate. E nelle strade scontri e feriti. "Ora il mondo ci aiuti. Sarebbe meglio se ci bombardassero piuttosto che infliggerci la tortura quotidiana delle restrizioni" (Repubblica p.17).

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