Commentario del 18.08.2019

PRIME PAGINE
Il M5S chiude la porta a Salvini (Sole), il leader leghista cerca una via d'uscita (Corriere). La ministra Trenta alla Stampa: "Salvini mai più. Chi ha tradito una volta è pronto a farlo per sempre". Grillo spinge per il dialogo con gli ex nemici dem, ma il diktat di Grillo non convince Di Maio (Stampa). Nel Pd anche Prodi è favorevole al cofnronto, con qualche condizione (Corriere). Intanto, Renzi svela le carte al Giornale: "Governo anti-Iva, poi la Leopolda. Rimpiango Berlusconi". Tra Pd e M5S partita la trattativa sul premier, spunta anche il nome di Draghi. Ma il Colle ribadisce: "No a governi a tempo" (Messaggero).
Caso Open Arms, Salvini cede a Conte (Giornale): sbarcano i migranti, vince il premier (QN). Per il Messaggero è l'ultima mossa di Salvini per restare in gioco. Verità attacca: senza Salvini al governo porti aperti agli immigrati, prove generali dell'esecutivo dell'invasione Pd-M5S. L'appello di Libero al numero uno del Carroccio: "Non mollare".
Italia-Economia: quota 100 è un flop, ogni dieci uscite solo tre assunzioni (Messaggero).

ECONOMIA
Iva, la cambiale in scadenza. Dal 2011si discute delle clausole di salvaguardia, ma quest'anno gli aumenti possono scattare davvero (Corriere p.33). L'aumento dell'Iva una minaccia ignorata da tutti, scrive Ferruccio de Bortoli, in un'anteprima sul Corriere (in prima) del pezzo in uscita domani sul Corriere Economia. Ma alzare l'Iva non è il male peggiore, commenta Lepri su Stampa (p.23).
I micro-tassi non bastano più. Aumenta il calo della domanda nonostante interessi a livelli mai così convenienti sia per il variabile sia per il fisso. Tre i fattori: meno surroghe, incertezza politica, salari più bassi (Sole p.3). Mercati, corsa a ridurre i tassi. Il vertice dei banchieri centrali. Trenta Paesi hanno già tagliato. Strategie anti-recessione al summit di Jackson Hole (Corriere p.30).
Riforme, da Letta a Conte 349 decreti attuativi in attesa. Gli 11 provvedimenti varati dall'attuale esecutivo richiedono 290 norme applicative. Di queste, solo 70 (pari al 24,1%) sono arrivate al traguardo. Ne mancano 220 e 81 sono già scadute (Sole p.4).
Pa aumentano i precari. Tre milioni e trecentomila l'esercito della Pa. Di cui 340 mila (l'11,2%) precari, soprattutto nella sanità e nella scuola, un aumento dell'8,8% sul 2016. Sono i lavoratori della Pubblica amministrazione secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato aggiornati al 2017. La spesa annua sostenuta per loro è pari a 160 miliardi, ma è scesa di 12 miliardi rispetto al picco del 2009 (Corriere p.30). Fuga dal pubblico impiego già 11 mila via con Quota 100 Sindacati: rischio paralisi (Repubblica p.31). Quota 100 non crea lavoro, rimpiazzati solo 3 su 10 (Messaggero p.9).
«In 6 mesi perse 6.500 aziende artigiane» (Corriere p.33). La strage delle imprese. In 6 mesi addio a 6.500. La Cgia: «In 10 anni perse 165mila attività Più colpite l'Emilia, la Sicilia e il Veneto» (Giornale p.8).

POLITICA
Conte: «Sbarcate i minori di Open Arms». Il ministro: «Obbedisco, ma è un precedente pericoloso». L'ultima mossa del ministro per togliere alibi al premier. Salvini cede sui migranti per disarmare Conte in vista del duello di martedì al Senato (Messaggero p.2 e tutti). Salvini: "Decisione di ordine emozionale". L'Ue: "Prima lo sbarco, poi la distribuzione tra Paesi". Su mandato dei pm, disposta ispezione a bordo, dove restano in 107, con l'equipaggio della Ong spagnola (Stampa p.2). La polizia chiede al Viminale le carte sul mancato sbarco. Ipotesi di sequestro della nave.
Il premier e il vice mai così lontani. Quei segnali al Pd. La mossa del presidente del Consiglio sul caso Ong prologo della rottura tra i due attesa per martedì (Repubblica p.3). Le lettere scritte a distanza di pochi giorni per sbloccare la vicenda sono la sconfessione di un anno di politica sull'immigrazione. Così il premier tenta di smarcarsi da Salvini e accreditarsi agli occhi dei dem sulla partita immigrazione e Ong. Martedì intende salire al Quirinale dopo le sue comunicazioni al Senato senza aspettare il voto sulle risoluzioni. Non farà commissario Ue, piano per guidare il governo col Pd. Ora dovrà capire il perimetro d'azione che gli lascerà il Colle (Stampa p.4).
Il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, alla Stampa (in prima e p.3): "Lega ha tradito una volta. Non dobbiamo più fidarci. Attacchi incredibili sui social, partiranno querele, dobbiamo lottare".
I 5 Stelle hanno deciso: si va alla crisi in Senato. Niente appigli alla Lega: il M5S presenterà una risoluzione che sosterrà la posizione di Conte su Ong e migranti: piacerà a sinistra e sarà invotabile per Salvini. Al Colle si dà per scontato che il premier arriverà per dimettersi: a quel punto intese politiche (Fatto p.2). "C'è solo Zingaretti". Il diktat di Grillo, ma Di Maio tentenna. I timori sul ruolo di Renzi. L'ipotesi di voto su Rousseau. Rivolta dei parlamentari se il leader guarda alla Lega (Stampa p.5). I parlamentari grillini in trincea: "Non possiamo tornare con quelli". Di Maio non si sbilancia, il suo intento è massimizzare il momento difficile degli ex alleati. L'attacco sul Blog delle Stelle: "E anche oggi i ministri del Carroccio si dimettono domani" (Repubblica p.7).
Il bacio della morte. Conte teme la fiducia (di Salvini). Il M5S ha deciso: martedì cade il governo in Senato. Intesa col Pd per evitare che il mendicante leghista dica sì all'esecutivo e alle sue poltrone (Fatto p.2). Il premier: voglio la conta in Senato. Con le urne c'è l'esecutivo di garanzia. Conte non lascerà prima del voto in aula: «il vicepremier metta la faccia sulla crisi». Il colle ribadisce: no a governi a tempo (Messaggero p.4). Spunta l'ipotesi Draghi, scrive Alberto Gentili sul Messaggero (p.5): l'ampio fronte dem, guidato da Renzi e Franceschini non ha alcuna voglia di fare un governo con Conte presidente del Consiglio. "I 5S devono capire che bisogna andare su un premier autorevole e terzo – dice un autorevole esponente dem -. Pensiamo a Raffaele Cantone, che piace anche ai grillini. Oppure a Mario Draghi, molto apprezzato da Mattarella". Feltri sul Fatto (p.5) analizza: Europa, Tav, reddito, tasse, divergenze e affinità tra M5S e Pd. I punti concreti del programma su cui dovrebbero discutere i due partiti. Su molti temi posizioni distanti, ma qualche mediazione è possibile. Nodi intricati: né grillini né dem hanno un piano per evitare l'aumento dell'Iva. Difficile un'intesa sulle autonomie.
Intervista di Renzi al Giornale: «Ecco di chi mi fido davvero. Un governo istituzionale per rientrare nella Ue. Rimpiango il senso dello Stato di Berlusconi. Tra Berlusconi e Salvini c'è un abisso. E il Cav ha una casa politica centrale. Il rischio di un'alleanza con il M5s è che la sinistra si grillinizzi». Zingaretti ora teme le giravolte di Renzi. Il Pd: fai tu il premier. Nel Pd è scontro tra Renzi e Calenda (Repubblica p.8). Zingaretti frena per non consegnarsi a Renzi.

ESTERI
Silenzi e omissioni, così il caso Regeni è stato dimenticato. La lettera al premier Conte e gli appelli dei genitori non sono serviti. Il governo italiano tace: e gli scambi commerciali con l'Egitto aumentano. La beffa dell'Onu: "Conferenza contro la tortura al Cairo". Rabbia delle Ong per la scelta di un Paese nel mirino per l'uso di violenza e omicidi mirati (Repubblica p.17).
La battaglia dei cortei a Hong Kong. I professori sfidano gli attivisti filo cinesi. Parate senza lacrimogeni e scontri per la prima volta dal 9 giugno. Oggi nuova manifestazione. Decine di migliaia hanno giurato fedeltà alla Cina sventolando bandiere rosse (Stampa p.8).
Sequestro Usa per la petroliera ferma a Gibilterra. L'accusa: violate norme su riciclaggio e terrorismo. Colpo a Teheran (Stampa p.11). Gibilterra «rilascia» la petroliera iraniana. Ma gli Usa chiedono un nuovo sequestro (Corriere p.10). Un contrasto che lega due «porte» strategiche. Gibilterra e Hormuz. Il Dipartimento della Giustizia Usa ha emesso una richiesta di blocco per la Grace 1, petroliera con un carico di greggio iraniano destinato alla Siria. La nave, fermata il 4 luglio dai marines britannici a Gibilterra per la violazione dell'embargo contro il regime di Assad, ha ottenuto il via libera dalle autorità locali. Decisione che potrebbe portare al rilascio di un'unità inglese sequestrata per rappresaglia da Teheran. Una soluzione raggiunta grazie a un impegno: il greggio non sarà consegnato ai clienti siriani. Ma Washington non ha gradito. Non vuole allentare la pressione sull'avversario e ha ribadito le accuse di contrabbando.
Argentina, spettro default con il doppio «downgrade». Dopo la crisi del mercato azionario, crollato del 30% in meno di due settimane e una svalutazione del peso di circa un terzo da inizio anno, arrivano a rendere più fosche le prospettive del Paese i «downgrade» di due delle principali agenzie di rating. L'Argentina è in recessione e nei primi sei mesi del 2019 l'inflazione ha raggiungo il 22% (Corriere p.30).

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