Commentario del 10.09.17

IN PRIMA PAGINA
Europa, alleanza a quattro per tassare i giganti della rete (Corriere). Web tax europea ai big: pressing sulla Ue di Italia, Germania, Francia e Spagna (Sole).
Usa: a Miami arriva l'uragano Irma, milioni in  fuga (Corriere, Repubblica). Danni fino a 200 miliardi di dollari (Sole).
Migranti, caos Libia. QN rivela: l'Italia paga un miliardo per frenare i migranti. Il Giornale: c'è un piano segreto dell'Onu per far ripartire gli sbarchi.
Su Sole e Messaggero anticipazioni della manovra. Nel pacchetto fisco la rottamazione-bis delle cartelle ex Equitalia: attesi 5 miliardi (Sole). Ipotesi sgravi contributivi per tutti i lavoratori (Messaggero).
Politica, su Repubblica l'avvertimento di Salvini a Berlusconi: "La Lega non è più il rimorchio. Tocca a noi guidare il centrodestra". Sulla Stampa l'aut aut della fronda anti-Renzi: "Se perde la Sicilia lasci a Gentiloni". Il Giornale contro  Alfano: vola con il Pd e noi gli paghiamo gli aerei. Il Fatto sta con la Gabanelli, per rivederla in Rai. De Bortoli: "E' una scomoda, deve lavorare per noi". Libero furioso con l'hacker che ha bloccato il sito: vieni fuori, cretino.
In cronaca la violenza a Firenze, un carabiniere confessa (Corriere, Messaggero): "Fu sesso consenziente, non stupro". Ma è reato (Fatto). Le ragazze americane abbordate al bar (Stampa). Del Sette sui carabinieri: "Hanno ferito l'Arma" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Lavoro, lavoro, lavoro" il mantra di Gentiloni, ieri alla Fiera del Levante: "Dal 2008 al 2013 persi 1 milione e 90 mila posti di lavoro, e oltre 900 mila sono stati recuperati negli ultimi tre anni. La crescita è andata oltre tutte le previsioni, il Paese può vantare performance notevolissime" specie nell'export e nel turismo, "ma le difficoltà non sono certo alle nostre spalle" ha detto il premier, con riferimento al disagio sociale e alle disuguaglianze. Poi la spinta al Sud: "Non ci sono mai state condizioni più favorevoli per investire" (Sole in prima e a p.2 e su tutti).
Prima del passaggio alla Fiera del Levante per l'inaugurazione, Gentiloni in visita alla Sitael, azienda leader nell'aerospazio e nelle tecnologie per il trasporto ferroviario.  Boccia (Confindustria): "La questione industriale deve essere considerata una questione nazionale. Il futuro dell'Italia passa dalla fabbrica". Al premier l'appello a "non arretrare rispetto alle riforme fatte". E sulla manovra: "Non abbiamo grandi aspettative, l'importante è non smontare le riforme già fatte con un'attenzione ai giovani" (Sole p.2).
Intanto le anticipazioni sulla manovra si susseguono. Per il Sole (p.3) possibile una rottamazione-bis delle cartelle ex Equitalia, per "recuperare" quei 400 mila contribuenti tagliati fuori dalla prima edizione per errori formali o rate non pagate. Altra misura, l'estensione della fatturazione elettronica ai privati. Complessivamente il pacchetto fiscale dovrebbe valere 4-5 miliardi, su una manovra "lorda" che oscillerebbe tra i 22 e i 24 miliardi.
Sul Messaggero l'ipotesi sgravi contributivi per tutti i lavoratori. Al bonus per le assunzioni dei giovani sotto i 29 anni si potrebbe accompagnare un mini-taglio generalizzato del costo del lavoro dell'1%, che si tradurrebbe in un aumento del reddito disponibile del dipendente.
Ma prima della manovra c'è lo scoglio dell'aggiornamento del Def, ricorda il Sole: senza il sì del Senato sullo "scostamento" l'intera manovra lorda salirebbe oltre 30 miliardi. E al Senato servono 164 voti, che il governo Gentiloni potrebbe non avere. Decisivo il "sì" dei 16 senatori di Mdp, col governo che potrebbe dividere il voto su deficit e nota di aggiornamento. Una crisi di governo in corso d'opera aprirebbe scenari di difficile gestione, scrive Pesole.

ITALIA-POLITICA
"A noi la guida, torneremo a governare" (Corriere e tutti): così Berlusconi dopo il sondaggio del Corriere che dà Forza Italia avanti seppur di misura sulla Lega (15,6 a 15). Il solco è quello "dell'Europa", il campo è "la grande famiglia dei popolari europei". "Ogni traguardo è possibile" .
"Noi alla guida o niente" – la replica di Salvini da Repubblica – "Adesso ce lo chiede chi vota centro destra". "Se la legge elettorale resta questa decideranno gli elettori chi guiderà la coalizione". Dei sondaggi Salvini dice di non fidarsi ma "è finito il tempo della Lega piccola e al rimorchio. Ora gli elettori ci dicono: o voi o niente". La convivenza con Berlusconi ora filo-Merkel? "Si può stare nel Ppe opponendo i no necessari". Nel sondaggio Demos sulla leadership del centrodestra Salvini è primo (col 35%), seguito da Berlusconi (26%) e Meloni (17%).
"Noi di Forza Italia abbiamo una vocazione nazionale, le Lega no, è un partito asimmetrico" dice Romani al Corriere, rivendicando per FI la leadership dello schieramento. "Il listone unico però si può fare". Fedriga: "La leadership a chi ha più voti. Ma programma coerente e no a chi è stato al governo" (Corriere).
Sulla Stampa la faida anti-Renzi che monta nel Pd: con Gentiloni che gradimento batte Renzi in tutti i sondaggi, dopo Damiano anche Emiliano lancia il premier per la leadership del centrosinistra. Una sfida in piena regola, a un segretario che vive ormai "chiuso nel bunker" e un partito che non reggerebbe l'autosufficienza. Lo spartiacque potrebbe essere il voto siciliano. Per il mondo anti-renziano, fuori e dentro il partito, dopo la probabile batosta bisognerà spiegare a Renzi che per vincere serve un centrosinistra unito , un leader della coalizione capace di ricucire e una legge elettorale che favorisca la coalizione. Sabato a Roma il lancio di Dems, l'associazione di Orlando, presenti Calenda, Pisapia e Zingaretti.
Alfano sotto il tiro incrociato di destra e sinistra. Alfano vola e noi gli paghiamo l'aereo, attacca il Giornale (in apertura e a p.7). Tra luglio e agosto ha volato 26 volte, la metà per andare in Sicilia. Ieri il patto con Renzi sulla Sicilia: "Con lui ho ricucito", dice Alfano alla Stampa, dopo il lancio del ticket Micari-La Via. Anche lui in Sicilia si gioca tutto: se perde non potrà mantenere l'alleanza a livello nazionale con Renzi.
La copertina dell'Espresso è sul "Partito di Minniti": chi è davvero, dove vuole arrivare, chi sono gli amici e i nemici del fenomeno politico del momento che piace a tutti e divide la sinistra.

ESTERI
Usa: a Miami arriva l'uragano Irma, milioni in  fuga con tutti i mezzi (Corriere, Repubblica). Gli analisti prevedono danni da 135 fino a 200 miliardi di dollari, con effetti dirompenti sui bilanci e la tenuta delle compagnie di assicurazione. E questo per un uragano che gli esperti prevedono sia più devastante di Katrina, che nel 2005 distrusse New Orleans (Sole). L'arrivo in Florida è previsto per le 8 di stamattina (le 14 ora italiana). Subito dopo l'impatto si temono una lunga serie di black out per circa 4 milioni di utenze.La benzina continuerà a scarseggiare. Timori anche per le coltivazioni.
L'Italia paga un miliardo per frenare i migranti: lo scrive QN (in prima e a p.2 e 3). "Una cifra credibile se parliamo dell'importo complessivo per lo sviluppo sia della Libia che dei paesi confinanti" dice il generale Tricarico a QN. Il nodo sono i 30 mila ex ragazzi che nel 2011 rovesciarono Gheddafi. Minniti intanto tira dritto: "Il 97% dei migranti che arriva in Italia parte dalla Libia: Italia e Libia sono entrambe vittime dei trafficanti di uomini". Lì "l'unica industria che funziona è questa", perciò è fondamentale dare un'alternativa. Dal ministro dell'Interno, ieri alla festa dell'Unità di Reggio Emilia, nuovo richiamo all'Europa: "E' troppo chiedere per l'Africa e la Libia lo stesso impegno che c'è stato per la Turchia?". Il Giornale parla di piano dell'Onu per far ripartire gli sbarchi. La prova è nelle accuse di Al Hussein (Unchr) all'Italia per l'appoggio alla Guardia costiera libica che intercetta i migranti in mare e più in generale alla Ue di "chiudere gli occhi sulle sofferenze dei migranti in Libia". E tra Italia e Medici senza Frontiere, l'emissario dell'Onu non ha dubbi: sta con Msf, e contro l'Italia, "cinicamente complice". Per il Giornale questa d'altronde è la linea di Guterres, legato a doppio filo alle ong e vicino alla linea di papa Francesco sui migranti. Attesa per la convocazione – la prossima settimana al Viminale – delle ong: Minniti le inviterà a gestire i campi di detenzione in Libia per migliorare le condizioni umanitarie.
Europa, alleanza a quattro per tassare i giganti della rete (Corriere). Pressing sulla Ue di Italia, Germania, Francia e Spagna per una web tax europea(Sole).
In una lettera firmata dai ministri delle Finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna, si chiede alle istituzioni europee di accelerare su una web tax continentale, che superando il riferimento alla residenza fiscale, misuri le richieste del fisco sul volume d'affari delle multinazionali del web generato in Europa, in grado di raccogliere una somma che rifletta ciò che queste aziende dovrebbero pagare in fatto di imposte sui redditi. Ed evitare che continuino a trasferire i profitti in paradisi fiscali. L'aliquota ipotizzata oscillerebbe tra il 2 e il 5%: un livello mini, scrive il Sole, ma in grado di generare entrate pesanti.

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