Commentario del 26.09.17

IN PRIMA PAGINA
Il voto in Germania ancora in primo piano su tutti: in Parlamento vanno xenofobi e negazionisti (Stampa). Sullo shock tedesco cade l'euro (Sole). Merkel cerca alleati: no socialista, nell'ultradestra è già scissione (Messaggero). Governo difficile (Corriere). A rischio anche la leadership Ue (Repubblica). Il Giornale: su immigrati ed economia la nuova Germania sarà nemica dell'Italia. Napolitano al Corriere: "La sinistra si è smarrita". Tremonti alla Stampa: "Ora l'Europa non può fare a meno dei popoli".
Sul fronte interno, in primo piano i concorsi truccati all'Università: retata di docenti (Messaggero). Sette professori arrestati, 59 indagati (Sole, Stampa). Su Fatto parla il ricercatore che ha innescato l'inchiesta: "Così ho incastrato la mafia dei baroni".
Dall'estero. La nuova minaccia di Kim: abbatteremo i jet Usa (Corriere, Messaggero). Di Blasio: "Sul clima le metropoli sfidano la dottrina Trump" (Stampa). Bruxelles intensifica l'offensiva contro l'elusione dei giganti del web (Repubblica). In Spagna il leader catalano adesso rischia l'arresto (Stampa). Italia-Libia: Haftar a Roma, incontri segreti su migranti e sicurezza all'Eni (Messaggero).
In cronaca. Milano allo sprint per la sede dell'Ema (Sole), Roma alle prese con la crisi. Calenda: subito misure per il rilancio della città (Messaggero). A Torino Agnelli paga il patto tra la Juve e gli ultrà (Repubblica): squalifica di un anno (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
"Regole e trattati, se la Ue non ci ascolta scatterà il si salvi chi può": su Repubblica (p.6) intervista a Di Maio, che parla anche di economia e euro. "L'establishment ha perso molto potere in Italia, oggi grandi lobby condizionano la vita dei partiti. Ma credo nel primato della politica Parleremo con tutti ma con la consapevolezza che è la politica a decidere". E cita il caso delle banche: "La politica gli ha dato miliardi di euro per i salvataggi senza chiedere nulla in cambio. Queste banche devono essere nazionalizzate. Erano soldi dei contribuenti". E su euro e Ue: "Non si deve ragionare in termini di benefici ma è possibile trarre benefici dalla revisione di alcuni trattati come quelli sul fiscal compact, gli eurobond, gli scambi commerciali con alcuni paesi che ci privano della competitività. E' un beneficio chiedere alla Bce di non fare politica solo per la finanza ma per i territori. E poi il problema dell'euro sarà legato a una Unione europea che non vuole ascoltare. Arrivati a quel punto, si salvi chi può. Se questa è la linea dei trattati europei nei prossimi 10 anni l'Italia non ne uscirà bene, Il nostro obiettivo è quello di salvare il Paese". Su MF (p.9) l'intervista a Cnbc: "Per noi il referendum sull'euro è l'estrema ratio di un'Europa che non è disposta a voler trattare su nulla". Se invece l'Ue non fosse disposta a modificare i trattati "allora faremo scegliere ai cittadini italiani se restare nell'euro oppure no". Da Di Maio affondo contro Consob e Bankitalia per la mancata vigilanza: "E' veramente incredibile che restino al loro posto i vertici di questi enti di controllo e soprattutto che adesso si discuta addirittura di rinnovare il mandato al governatore della Banca d'Italia".
Def, dalla nota di aggiornamento emerge il flop dell'emersione dei capitali: la voluntary incassa solo 850 milioni (Messaggero p.19 e altri). Le stime prevedevano introiti per 1,6 mld di euro, dopo che la prima si era chiusa con incassi per oltre 4 miliardi.
Ancora strascichi per il "buco" informatico della piattaforma web dell'Agenzia delle Entrate: su richiesta dei commercialisti la scadenza per la presentazione delle fatture telematiche del primo semestre slitta dal 28 settembre al 5 ottobre (Corriere p.37, Italia Oggi in apertura). Oggi il sistema sarà ripristinato. Ancora non chiara la natura del problema: la Sogei non ha ancora relazionato a Ruffini sull'accaduto.

ITALIA-POLITICA
M5S, Repubblica (p.6) intervista Di Maio: "La mia posizione non servirà a cambiare il Movimento ma il Paese, Grillo resterà il garante delle regole". In caso di elezione, avrebbe un solo mandato a disposizione per le regole del M5S: "Non sarò un premier di transizione, dobbiamo immaginarlo come un contratto a tempo limitato con i cittadini per ottenere i risultati: il governo 5S avrebbe 5 anni per fare le cose, e deve farle in quell'arco di tempo". Ieri l'esordio di Di Maio da leader del M5S: "Noi argine ai populismi Ue" (Corriere p.15). Due ore e mezza al "Talent Garden" di Milano con le promesse alle start-up: "Come me meno burocrazia" (Stampa p.8). Ma il suo discorso non convince gli startupper (Messaggero p.11). Intanto Fico organizza la resistenza nei territori mentre arriva un nuovo attacco hacker al sito del Movimento, colpito il profilo di Gianroberto Casaleggio (su tutti).
Riflessi del voto tedesco in Italia. Ius soli in un vicolo cieco (Corriere p.12), i partiti temono la "lezione tedesca" (Messaggero p.8). L'avanzata della destra in Germania spinge alla cautela nella legge sulla cittadinanza, ma il presidente della Cei, Bassetti rilancia: "Serve per l'integrazione". Meloni a Repubblica (p.9): "E' una legge cretina, sarà una sanatoria perchè si diventa italiani a prescindere dall'età. Io sono per la cittadinanza richiesta, sudata e guadagnata". Salvini al Corriere (p.12): "Conto di avere a breve un incontro in Vaticano per parlare anche di ius soli: il loro ultimo documento parla di rispetto per chi accoglie, di limiti all'accoglienza". Per il segretario della Lega il voto tedesco "dice che i minestroni non sono apprezzati, le persone vogliono chiarezza: io non faccio listoni improvvisati, il mio modello è quello di una coalizione in cui ciascuno corre con il proprio nome. Lavoro per una coalizione di centrodestra che governi". Per la Stampa (p.6) il voto tedesco allontana la lista unica di centrodestra e Berlusconi ribadisce: "In Germania hanno vinto i moderati, anche in Italia bisognerà seguire l'esempio". Ma il presidente di Fi è cauto sulle analogie con la Germania, ed esclude che il balzo delle destra tedesca possa scalfire gli assetti: la sua leadership non è negoziabile con la Lega (Corriere p.13). "Primario o preferenze per scegliere il leader – dice la Meloni a Repubblica (p.9) -, l'unica cosa che non dobbiamo fare è scegliere il leader per editto o basandosi sui sondaggi. Le primarie Berlusconi non le vuole a meno che non siano normate per legge. Noi abbiamo proposto nel tavolo del centrodestra sulla legge elettorale di inserirle, ma Lega e Fi hanno preferito inseguire il Rosatellum bis del Pd".

ESTERI
Il voto in Germania ancora in primo piano su tutti. Merkel al bivio per il nuovo governo: asse con verdi e liberali o rilancio con la Spd (Sole). "Pronta a cambiare ma decido io" (Corriere). Il voto porta in Parlamento xenofobi e negazionisti (Stampa). Merkel si dice "ottimista" e promette un governo "stabile" ma senza fretta: "Non era scontato che dopo 12 anni al potere venissimo riconfermati" ma concorda sull'impatto della sua apertura ai rifugiati. Critiche dalla Cdu: un errore lasciare scoperto il fianco destro, serve l'introduzione di un tetto all'immigrazione. Ora si cerca di recuperare i consensi andati ai nazionalisti e rilanciare l'Europa. Con l'ascesa di AfD fatalmente si rafforzerà la linea anti-immigrazione (Sole) anche se nel partito dell'ultradestra c'è già aria di scissione (Corriere). Ieri il polemico addio della moderata Frauke Petry, in rotta da mesi con l'ala massimalista del partito. Alla Petry la solidarietà della Le Pen.
I liberali ago del patto di governo, ma trattare con i verdi sarà complicato (Corriere). Per il Sole rischia anche Schäuble: Lindner, il nuovo leader liberale, vuole il posto di ministro delle Finanze per Werner Hoyer, presidente della Bei. Obiettivo: alzare un muro contro la mutualizzazione dei debiti e il trasferimento della ricchezza tedesca alla periferia dell'eurozona. Quello che resterà, invece, è il rigore di bilancio (Sole). 
Col voto tedesco possibile un rallentamento al piano Macron per la riforma dell'eurozona (Sole): attesa per il discorso del presidente francese alla Sorbona dove presenterà i dettagli sulla nuova governance dell'Unione monetaria. Per il Corriere Macron rilancerà su un'Europa sovrana (su frontiere e aziende), unita (anche ad Est) e democratica (magari con un Parlamento dell'eurozona e convenzioni democratiche in vista del voto del 2019). Ma i liberali con cui la Merkel potrebbe fare un governo di coalizione sono contrari ad alcune sue proposte importanti a cominciare dal budget e dal Ministro delle Finanze unico per l'eurozona e la messa in comune del debito.
Su Repubblica parla Weber (Ppe): "Berlino non farà passi indietro sulla Ue". Ma per Repubblica l'Europa resta orfana della leadership tedesca e anche l'Italia si scopre più sola. Per il Giornale il voto tedesco segna la fine della ricreazione per l'Italia: ora su immigrati ed economia Roma pagherà dazio.
Haftar è a Roma, stamattina vedrà i vertici dell'Aise, nel primo pomeriggio i ministri Pinotti e Minniti. Colloqui, scrive il Messaggero (p.9) che indicano la volontà dell'Italia di trattare a tutto campo per pianificare al meglio l'impegno militare in Libia. L'Italia potrebbe chiedere a Haftar un impegno extra per la protezione degli impianti Eni di Mellitah. Il quotidiano panarabo al Arab al Jadid riferisce l'orientamento "rassicurante" di Haftar a riguardo, sostenendo che gli interessi di Roma non saranno pregiudicati dalla guerra in corso nella vicina Sabrata.

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