Commentario del 7.09.2017

IN PRIMA PAGINA
Le fratture dell'Europa in primo piano: migranti, Turchia e lo scontro su Brexit (Repubblica). La Corte Ue boccia i Paesi dell'Est: ospitate i migranti (Corriere). L'Europa dà ragione all'Italia: vanno ricollocati (Messaggero). Novità anche sul fronte economico del Qe: Draghi, c'è l'intesa con Bundesbank: "Tassi fermi a zero" (Stampa). Berlino tenta l'ultimo assalto al Qe di Draghi (MF).
Sul fronte interno, Stampa apre con rischio bancarotta, la mappa delle città rimaste senza soldi: allarme anche a Napoli, Roma e Torino. Pensioni, scontro sulle donne (Libero). Donne in pensione come gli uomini: a 66 anni e 7 mesi (Messaggero). Sarà l'età più alta d'Europa (Giornale). In politica, Davide Casaleggio al Corriere: "M5S pronto a governare". Sul Giornale il libro dei due ex grillini che rivelano il mistero di Di Maio e i soldi e tutti i segreti dei 5 Stelle. Vaccini, si spacca il fronte del Nord (Messaggero). Fi attacca Zaia. Salvini: "No ai Soviet" (Corriere e altri).
Usa: l'uragano Irma terrorizza la Florida (Messaggero, Repubblica e altri).
Su tutti il caso della bimba morta di malaria. Il parassita è lo stesso delle due bimbe guarite (Messaggero). Il Dna rivelerà il luogo del contagio (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, Ue verso lo sconto all'Italia sul deficit (Messaggero p.17). Correzione strutturale di 5 mld invece che 10, il via libera dal Comitato economico. Ma all'interno della commissione ci sarebbero ancora delle divisioni sull'uso della flessibilità. Intanto nella nota di aggiornamento al Def si va verso l'innalzamento delle stime di crescita all'1,5% (Repubblica p.21). L'aumento della crescita potrebbe portare un sollievo ai conti pubblici in vista di una legge di Bilancio che sarà incentrata su decontribuzione, pensioni, contratto statali e incentivi alle imprese. Si profila una revisione al rialzo anche per le stime del 2018. Intanto, per Repubblica (p.21) c'è una nuova ipotesi allo studio del Mef: tagliare il cuneo fiscale a tutti nel 2018: il requisito è l'assunzione – da gennaio in poi – con contratto a tutele crescenti, ai giovani verrà abbinato un dimezzamento dei contibuti previdenziali per 3 anni, per i meno giovani 3 punti in meno di contributi Inps, 2 punti a favore dell'azienda e uno del lavoratore. Dopo 3 anni, per i giovani, ci sarà la riduzione di 3 punti sui contributi Inps. Anche l'apprendistato entrerà in questo meccanismo.
Donne in pensione come gli uomini: dal primo gennaio 2018 scatta la soglia di 66 anni e 7 mesi (Corriere e tutti). "La soglia più alta d'Europa" (Giornale). Allo studio un bonus per chi accudisce figli e genitori disabili. Ma il fronte della previdenza resta caldo anche per la discussione sull'innalzamento dal 2019 a 67 anni dell'età della pensione. Sindacati in pressing sul ministro Poletti per rinnovare l'opzione per lasciare prima ma con il calcolo contributivo (Messaggero). Si lavora anche sulla previdenza dei giovani: allo studio un "salvagente previdenziale" per la "generazione mille euro. Non dovranno aspettare più i 70 anni, per anticipare la pensione di 3 anni si lavora sull'abbassamento della soglia minima da 1,5 a 1,2 volte l'assegno sociale per poter lasciare il lavoro, un abbassamento che permetterebbe alla gran parte dei giovani, anche con carriere discontinue, di andare in pensione prima, avendo versato contributi per 20 anni.

ITALIA-POLITICA
Vaccini, si spacca il fronte del Nord (Messaggero in prima e p.2): le proposte del Veneto dividono Fi e Lega. Gli azzurri bocciano la moratoria di Zaia sulla salute a rischio. Salvini: "No agli obblighi sovietici, i forzisti si occupino di altro. Italia cavia delle case farmaceutiche" (Repubblica p.10). Le ministre Fedeli e Lorenzin chiedono al Veneto di correggere subito il decreto, minacciando il ricorso al Tar. Ma Zaia parla di scelta tecnica e si prepara ad approfondire la vicenda. Franco sul Corriere (p.11) scorge nella battaglia della Lega contro i vaccini il tentativo del Carroccio di costruire non solo la propria identità ma il primato nel centrodestra. Clima infuocato tra Lega e Fi non solo sui vaccini (Repubblica p.10). Dissenso anche sulla legge elettorale e Salvini lancia la sfida all'"impero" di Arcore. La replica di Berlusconi, irritato: "non mi fa paura, se matrimonio ci sarà, sarà solo per interesse". Fatto (p.5) parla di "teatrino" dell'odio che non diventerà mai amore, e si allontana l'ipotesi listone unico.  Berlusconi guarda avanti: con il proporzionale do le carte.
Legge elettorale, il dibattito è ripartito ma la riforma rimane paralizzata dai veti incrociati (Sole p.10). Il M5S pronto a ripartire "ma solo dopo il taglio degli vitalizi", mentre Renzi segnala che "prima serve un accordo". Nessuna sorpresa sullo stallo – commenta Palmerini sul Sole – mentre parte il teatrino del "miraggio" del candidato premier.
M5S, Davide Casaleggio al Corriere (in prima e p.13) alla vigilia dei dieci anni dal V Day: "Il Movimento si è evoluto ed è cresciuto, oggi è la prima forza politica italiana e ha tutte le carte in regole per andare al governo del Paese". Parlando delle elezioni in Sicilia: "E' un traguardo importante, ci crediamo: può essere la prima Regione governata dal M5S". Sul Giornale (in prima e p.10) il libro di due ex esponenti del M5S che rivela i segreti dei grillini a 10 anni dal primo V-Day.
Intanto, in Sicilia il Pd blinda l'asse con Alfano mentre restano tesi i rapporti tra Mdp e Pisapia (Corriere p.12). Speranza (Mdp): "Chi ha rotto è Renzi, che ha deciso di fare di Alfano il perno della coalizione. Se salta l'accordo con Ap pronti a partecipare alle primarie". Tabacci di Campo Progressista: "Si pagano ancora le scorie della scissione. Ma Pd e Mdp devono trovare il modo di dialogare. Mdp, con il veto ad Ap in Sicilia, dimentica la lunga tradizione di trasversalismo nell'isola". In Sicilia Sgarbi sfida tutti e al Corriere (p.12) dice: "Valgo più di tanti, avrò il 3%".

EUROPA
Migranti, schiaffo all'Est della Corte Ue: "Rispettare le quote" (Corriere in prima e p.2 e tutti). Sconfitta l'istanza del quartetto di Videgrad per vedere approvato il loro rifiuto di accogliere le quote di rifugiati provenienti da Italia e Grecia. Apprezzamento di Mattarella: "La solidarietà è un principio europeo, se no viene meno l'unione" (su tutti).Il commissario Ue: "Se non cambiano approccio pronti al deferimento". Gli Stati ribelli rischiano di perdere i fondi di coesione, solo Bratislava prona a ottemperare. Focus del Messaggeri (p.7): l'accordo sulle quote di ricollocamento scade il 26 settembre, poi la redistribuzione riguarderà solo chi ha già ricevuto lo status di rifugiato. La sentenza della Corte Ue potrebbe spianare la strada alla revisione dell'accordo di Dublino. Mentre la Ue prepara la riforma anche di Schengen: al lavoro per permettere ai Paesi di allungare i periodi di controlli alle frontiere (Sole p.6).
Brexit, polemica per il piano inglese di ridurre gli ingressi dei cittadini Ue (Corriere p.5). Londra studia un meccanismo per limitare i lavoratori meno qualificati, si lavora su un regime di visti che penalizzerebbe soprattutto i giovani che cercano impieghi come baristi e camerieri. Insorgono le imprese. L'associazione degli albergatori fa sapere che provengono dai Paesi Ue il 75% dei camerieri e il 25% dei cuochi (Messaggero p.6). Lo storico Ferguson al Corriere: "C'è ancora voglia di Brexit. Un'uscita soft non basta, dopo massimo 2 anni ci sarà un'uscita "dura": Londra lascerà il mercato comune e negozierà sul libero scambio".
Novità anche in Spagna, con Barcellona che accelera per la secessione (Sole p.6).
Repubblica (in prima e p.4) cita il caso Brexit – insieme a migranti, Barcellona e Turchia – tra le fratture che frenano il cammino dell'Europa.

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