Commentario del 15.09.17

IN PRIMA PAGINA
Confindustria rialza il pil a +1,5%. Boccia: ora niente errori (Sole). In manovra un "pacchetto industria" da 2 miliardi, tra sgravi per il lavoro e sostegno al made in Italy (Sole). Ma non si ferma la fuga dei giovani all'estero: ci costa 14 miliardi (Messaggero). Il Corriere: ripresa fragile senza di loro. Boeri (Inps) al Corriere: "Bene gli sgravi per i neoassunti, surreale cambiare le pensioni".
Politica, la condanna di Bossi sbanca la Lega (Messaggero). Conti bloccati, Salvini contro i giudici: "Vogliono eliminarci" (Repubblica). Altro tema, il V-Day (Fatto). Il Giornale: ce l'hanno fatta, si tengono il vitalizio. 558 parlamentari al sicuro. I 5 Stelle: "Noi rinunciamo" (Fatto). Gentiloni rilancia lo ius soli. Prodi: sbagliato lo stop, solo per seguire i sondaggi (Repubblica). Libero: al governo meglio Bingo Bongo.
Tra politica e giustizia, sul caso Consip la pm accusa i carabinieri: erano esagitati, puntavano a Renzi (Corriere, Repubblica). Per le tangenti sul Mose condannato a 4 anni per corruzione l'ex ministro Matteoli (Fatto). Orsoni assolto dopo tre anni (Corriere).
Tra politica ed economia, scontro sulla commissione d'inchiesta sulle banche (Stampa). Renzi mette i suoi (Fatto), il governatore Visco studia il contrattacco (Repubblica).
In cronaca il caso di Noemi, uccisa dal fidanzato. "Quel ragazzo deve pagare" (Stampa). Il papà del killer: sapevo tutto (Messaggero). Il Giornale: la giustizia complice dell'assassino. I pm delle denunce ignorate nel mirino di ministro e Csm (Messaggero). Repubblica stigmatizza l'autopsia in prima pagina.

ITALIA-ECONOMIA
Confindustria rialza il pil a +1,5%. Boccia: ora niente errori (Sole in apertura e a p. 3). Ma non si ferma la fuga dei giovani all'estero: ci costa 14 miliardi (Messaggero e Avvenire in prima e a p.6 e 7). Il Corriere: ripresa fragile senza di loro. In primo piano su tutti i giornali il rapporto autunnale del Centro Studi Confindustria, che aggiorna al rialzo le stime di crescita, sia del 2017 (+1,5%) che del 2018 (+1,3%) ma accende un faro sull'esodo dei giovani: oltre mezzo milione gli italiani che dal 2008 hanno spostato la residenza all'estero, un'emorragia di potenzialità e risorse che costa al Paese un punto di pil l'anno. Nel solo 2015, con un picco di oltre 51mila emigrati under 40, è come se fossero bruciati 14 mld di euro. Boccia: "Siamo fuori dal tunnel ma i giovani devono essere la priorità". Purché non si interrompa il percorso delle riforme e non cominci "il balletto sulla spartizione dei tesoretti". Per il presidente di Confindustria i rischi dietro l'angolo non mancano: euro forte, fine (graduale) del quantitative easing della Bce, crollo del prezzo del petrolio e, in Italia, le elezioni. Da Boccia richiamo anche sulla competitività: "La produttività non è una moda", con l'Italia che ha un gap di 30 punti con la Germania. E in manovra reclama un piano di inclusione per i giovani e la detassazione dei premi di produzione. Padoan parla di "piacevole senso di ritorno alla normalità" ma resta ancora molto da fare, specie sul fronte del debito, troppo alto, e della produttività, troppo ferma. Preoccupano anche le prospettive politiche (Sole p.3).
Boeri (Inps) al Corriere: "Bene gli sgravi per i neoassunti, surreale cambiare le pensioni". "Troviamo il modo in cui sgravi ai giovani e incentivi agli investimenti in tecnologie si parlino: le imprese che investono in innovazione potrebbero aver diritto a una decontribuzione più forte". Per Boeri "se si riesce a unire la decontribuzione sui giovani neo assunti al piano per rafforzare la competitività in impresa ciò non può non incoraggiare la formazione e la produttività e questo renderà i salari, in prospettiva, meno legati all'anzianità e più basati sulla produttività dei singoli". Viceversa, Boeri boccia come "dibattito surreale" quello per cambiare le regole pensionistiche: "Si faciliti piuttosto l'accesso al lavoro di donne e giovani". E sull'Ape sociale: "Per l'Inps è il lavoro a tempo pieno di 225 funzionari. L'impatto del breve periodo è limitato ma possono esserci effetti importanti a lungo andare".
Sul Messaggero focus sui giovani in partenza per l'estero: il 6% dei laureati trova lavoro fuori dall'Italia, in primis lauree magistrali, informatici, fisici e ingegneri. "Chi lavora fuori guadagna di più, fa carriera ed è più soddisfatto", scrive la Stampa riportando i risultati di una ricerca delle Acli: è molto più penalizzato che resta in Italia.
Sul Sole (p.2) il "pacchetto industria" in manovra: 2 miliardi, tra sgravi per il lavoro e sostegno al made in Italy. Al netto degli interventi sul costo del lavoro, si consolidano le tre misure per Industria 4.0: proroga di superammortamento e iperammortamento più credito d'imposta per la formazione (1,5-1,8 mld), rifinanziamento del piano Made in Italy (150 milioni), e un Fondo per la crescita dimensionale delle pmi del Mezzogiorno (100 milioni). Mdp pone condizioni a Gentiloni per votare la manovra. Guerra al Sole (p.12): "Investimenti, lavoro e sanità le nostre priorità. Si apra un confronto vero sulla legge di bilancio o non voteremo neanche lo scostamento dal deficit".

ITALIA-POLITICA
Politica, Gentiloni rilancia lo ius soli. Prodi: sbagliato lo stop, solo per seguire i sondaggi (Repubblica). Libero: al governo meglio Bingo Bongo.
Gentiloni rilancia sullo ius soli: "Un impegno per l'autunno" (Stampa e tutti). Dopo Delrio, d'accordo sul testo anche Minniti: "Ci sono le condizioni per costruire in Parlamento una maggioranza per approvarla". Ma Orfini attacca: "Portare il testo in aula senza la garanzia della fiducia significa ammazzare lo ius soli". Lupi: "Orfini si metta il cuore in pace, noi non daremo mai l'assenso". Contrari anche FI, Lega e Fratelli d'Italia. Renzi frena, impaurito dai sondaggi: "Basta o vincono gli altri" (QN).
Su Repubblica parla Prodi: "Un errore fermarsi per paura dei sondaggi. Così gli elettori puniranno la sinistra". "Abbiamo bisogno di questi ragazzi, se vincerà questa assurda chiusura sulla cittadinanza la gente finirà per votare l'originale. Meglio spiegare le ragioni del provvedimento,  degno di un Paese civile".  Anche Letta per lo ius soli: "Bisogna avere il coraggio di spiegare le cose al paese, superare l'assimiliazione sbagliata tra sbarchi e ius soli. Si lavora sulle paure della gente, è orribile" (Repubblica). Tajani, ad Avvenire: "Sarebbe auspicabile che il voto slittasse: non si può trasformare un tema come questo in uno scontro di campagna elettorale sui diritti telle persone". Libero: al governo meglio Bingo Bongo.
La condanna di Bossi sbanca la Lega (Messaggero). Conti bloccati, Salvini contro i giudici: "Vogliono eliminarci" (Repubblica).
Il Tribunale di Genova ha disposto su richiesta della Procura il sequestro preventivo di alcuni conti del partito. Il provvedimento segue la condanna di Bossi in primo grado a 2 anni e 3 mesi per irregolarità sull'uso dei fondi pubblici. Salvini contro i giudici: "Vogliono eliminarci" (Repubblica, Corriere). "C'è una scheggia della magistratura che fa politica. E' un'opera di distruzione che non gli riuscirà. Se pensano di spaventare o fermare la Lega si sbagliano". Duro scontro a distanza con Renzi. "Tutti i giorni la Lega fa la morale a Roma ladrona ma nessuno che dica che ha rubato i soldi del contribuente. La Lega deve dare 48 milioni di euro del contribuente e nessuno nei talk show che chieda niente a Salvini", l'affondo del segretario dem. "Renzi si vergogni. Al Pd non succede nulla perché ha più amici dentro la magistratura". Massimo Franco, sul Corriere, parla di "un gioco al massacro" che avvantaggia le opposizioni radicali e danneggia un Pd bifronte, rassicurante con Gentiloni, polemico con Renzi.
Altro tema, il V-Day (Fatto), il giorno del vitalizio per deputati e senatori al primo mandato. Riceveranno 1000 euro a 65 anni. Assegni più alti a 60 anni per chi è al secondo mandato. Il Giornale: ce l'hanno fatta, si tengono il vitalizio. 558 parlamentari al sicuro. I 5 Stelle: "Noi rinunciamo" (Fatto). Grillo: i partiti come dinosauri uccisi dall'asteroide del M5S.

EUROPA
Web tax, all'Ecofin di Tallin parte il dibattito sulla tassazione dei giganti della rete, dopo l'accelerazione di Italia, Francia, Germania e Spagna. I quattro puntano a spostare l'attenzione sul fatturato e non sui profitti delle compagnia. L'Estonia, presidente di turno della Ue, punta invece sul numero di clienti delle multinazionali nei singoli Paesi, modificando il concetto di presenza permanente, che non sarebbe più fisica ma virtuale (Sole). Si mette in guardia anche da "soluzioni rapide ma non affidabili". 
Da Mattarella nuovo richiamo ai falchi dell'est Europa: "Rispettino le regole sui migranti" (Repubblica). Ma l'Italia resta osservata speciale per accordi nascosti con milizie e scafisti libici: nuove accuse sulla stampa internazionale. Ieri è stato Le Monde a parlare di accordi segreti con le milizie per bloccare le partenze. In difesa di Roma il commissario Ue Avramopoulos, che elogia Minniti e ribadisce il suo sostegno alla politica di contenimento dei flussi (Repubblica). "Non ci sono prove che il governo italiano tratti direttamente con le milizie libiche ma il crollo degli sbarchi da luglio a oggi richiede ancora spiegazioni" dice a Repubblica il professor Christopher Hein. Sul Corriere prosegue il reportage di Cremonesi dalla Libia: oggi "capolinea Tripoli", dove i migranti si dividono tra quelli che tornano indietro e quelli che spariscono. Intanto a Londra si discute del futuro della Libia e l'Egitto presenta il suo piano di un triumvirato, che metterebbe Serraj in minoranza. Italia contraria (Repubblica). Il 20 settembre summit all'Onu. L'inviato Salamè media: elezioni da qui a un anno.

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