Commentario del 12.09.17

IN PRIMA PAGINA
Livorno, dopo la strage e il disastro le polemiche. Il Corriere: sbagliati i lavori anti-alluvione. Il Giornale: bastavano lavori da 80 mila euro. La Stampa: le alluvioni colpa dei fiumi cementificati (Stampa). Su Repubblica e Sole i fondi mai usati: 114 milioni spesi su 7,7 miliardi stanziati. 9 mila progetti ancora fermi. Renzi a Repubblica: ma il mio governo non è stato fermo. Galletti al Messaggero: non è finita, inverno difficile. A Roma Tevere a rischio esondazione: "In pericolo 300 mila romani" (Messaggero).
Altro tema in primo piano, la svolta del Papa sui migranti: "Accogliere in base ai posti" (Messaggero). Francesco delude le Ong ed elogia Minniti (Fatto). Il Giornale: il Papa "vota" Gentiloni", Renzi trema. Libero: abbiamo convertito il Papa. Intanto nel Mediterraneo è record di vittime (Stampa).
Politica, sul Corriere i timori della Consulta sul voto. Sul Messaggero la carica dei 600 onorevoli con vitalizi.
Economia, sul Sole il balzo della produzione industriale, trainata da auto e robot. Su Avvenire Agricoltura 4.0. Martina e Fedeli: le campagne cambiano così. Su Repubblica la svolta della Fedeli sulla scuola: "Sì allo smartphone in classe".
Dall'estero. Si contano i danni di Irma. Moody's taglia il Pil Usa (Sole). Sulla Stampa l'urlo di Barcellona: indipendenza. Un milione in piazza per il referendum indipendentista (Messaggero).
In cronaca il nuovo caso di violenza sessuale, rifugiato bengalese violenta ragazza finlandese (Corriere). A Firenze accuse ai carabinieri, si indaga su altri casi (Messaggero). Il Fatto: due stupri, due misure. Su QN foto e storie dei carabinieri sotto accusa

ITALIA-ECONOMIA
Balzo della produzione industriale, trainata da auto e robot (Sole in prima e a p.5 e tutti). E il Financial Times tifa Italia (Libero p.21). Smentendo le attese degli analisti, luglio fa registrare un +0,1% su base mensile, che diventa un + 4,4% su base annua: merito di auto (+9,1%) e beni strumentali (+5,9%). Gentiloni: "Un dato impensabile anche solo uno o due anni fa" (Corriere p.34). Calenda: "Un nuovo segnae positivo della ripresa del sistema manifatturiero. Industria 4.0 funziona nello stimolare e sostenere gli investimenti delle imprese". Renzi: "Noi portiamo l'Italia fuori dalla crisi, Salvini e Grillo portano l'Italia fuori dall'euro". Ma stavolta anche il Financial Times rimarca il dato italiano: "La ripresa c'è, l'Italia ora è in marcia" il commento sull'edizione on line, che prevede che la crescita possa proseguire e un "miglioramento del mercato del lavoro". La Cisl parla di "dati confortanti, ma bisogna rendere duratura la crescita". Soddisfatta la Col diretti, per il record delle esportazioni alimentari.
Sul fronte manovra, la Ue blinda il maxi sconto all'Italia: Repubblica (p.16) anticipa il documento della Commissione che punta a garantire a Roma una correzione del deficit pari allo 0,3% del pil, pari a 5,4 mld di euro, rispetto ai 10,8 mld previsti dalle regole e agli oltre 15 mld inizialmente paventati. "Una correzione eccessiva dei conti – scrivono i tecnici Ue – potrebbe mettere a rischio la ripresa economica o danneggiare la crescita potenziale". Ma il fronte rigorista fa resistenza.
Fincantieri, in primo piano su tutti l'incontro tra Le Maire, Padoan e Calenda: l'apertura del Sole e la Stampa parlano di disgelo tra le parti: "incontro costruttivo", lo ha definito il ministro francese, mentre Calenda e Padoan concordano: "Passi avanti in vista del vertice del 27" (Messaggero). Più freddo il Giornale, che parla di "Tanti sorrisi ma zero accordi".

ITALIA-POLITICA
"Sul problema migranti la prudenza è giusta. Riceverli non basta, è necessario integrarli": su Corriere (in prima e a p.8) e tutti le dichiarazioni del Papa alla stampa italiana di ritorno dalla Colombia. E sulla Libia: "Ho visto le foto dei lager in Libia: credo che il governo italiano stia facendo di tutto per risolvere un problema che non può assumere". Per il Fatto (p.5) il Papa è di governo: le sue parole sono la benedizione della linea del realismo di Minniti. Da Bergoglio anche la conferma dell'incontro "segreto" con Gentiloni, seppur risalente a "prima" che esplodesse il caso migranti. "Il Papa "vota" Gentiloni e Renzi trema", il titolo del Giornale, che rimarca la progressiva autonomia del premier dal segretario dem, che dopo l'esplicita benedizione del Papa acquista sempre più peso. Prossimo banco di prova, la legge di bilancio, con Gentiloni che vuole concentrare le poche risorse sulla decontribuzione dei giovani neo assunti e Renzi che vuole allargare il campo ad altre categorie "elettoralmente sensibili". Per QN (p.13) un moderato come Gentiloni piace anche a Berlusconi: sarebbe il candidato ideale per le larghe intese. Ma il Cav è sicuro di poter rientrare in gioco e di essere lui a correre per Palazzo Chigi. Sulla Stampa i due piani segreti per candidarsi: sarà una sorta di spericolato gioco di prestigio, provando a far passare il messaggio che dopo le elezioni lui ci sarà comunque.
Intanto, con la ripresa delle attività parlamentari, si delinea l'agenda politica: ius soli verso il rinvio, prima della manovra niente temi-trappola (Messaggero e Sole). La Camera riparte col ddl sul fascismo. Il Giornale attacca: per il Pd la priorità è mettere in carcere chi pubblica le foto del Duce.
Bersani vede il voto subito dopo la Finanziaria e accelera sulla formazione di un partito a sinistra: oggi il vertice con Pisapia (Messaggero). Per Gotor "Renzi punta a far sciogliere le Camere subito dopo l'approvazione della manovra a fine anno". Visto il tempo che rimane, evidentemente senza varare una nuova legge elettorale.
Sul Corriere la preoccupazione dei giudici della Consulta per l'ipotesi urne con le "loro" regole. E così dopo Mattarella, che da mesi insiste sulla necessità almeno di armonizzare i testi validi per Camera e Senato, alcuni membri della Corte starebbero perorando la causa di una riforma elettorale con le maggiori cariche istituzionale per evitare la deriva del Paese. La pressione è principalmente su Renzi: ritorna in auge il patto extra costituzionale evocato da Napolitano.
Sul Messaggero il traguardo della pensione garantita conquistato da 608 tra senatori e deputati di prima nomina. Venerdì scatta la fatidica soglia dei 4 anni e 6 mesi necessaria per far maturare il vitalizio. Al compimento dei 65 anni riceveranno un assegno calcolato con il sistema contributivo. Intanto la riforma Richetti sullo stop ai vitalizi rischia il binario morto.

EUROPA
Sulla Stampa l'urlo di Barcellona: indipendenza. Un milione in piazza per il referendum indipendentista (Messaggero). L'occasione era la Diada, la festa nazionale catalana che ricorda la caduta della città nella guerra di successione del 1714. Il "governatore" Puigdemont: "Voteremo sicuramente. E vinto il referendum a Bruxelles ci ascolteranno". Le distanze col governo di Madrid restano incolmabili. Guardia Civil sguinzagliata in cerca delle schede e delle urne del referendum considerato fuori legge. E oggi il Tribunale costituzionale, su ricorso di Rajoy, boccerà la legge di transitorietà che secondo i secessionisti dovrebbe garantire il passaggio tra le due legalità. Per Rajoy "è la più grande minaccia alla democrazia del 1978". Sul Foglio le ambiguità e i dolori di Podemos: "Il problema è Rajoy, cacciamo tutti insieme la destra e torniamo a dialogare" la difficile posizione di Iglesias.
Londra, stretta sui cittadini Ue: in un anno quasi 5mila espulsi (Corriere). Gli europei discriminati anche nei contratti d'affitto e nella ricerca del lavoro: la Brexit è di là da venire, ma la caccia ai cittadini europei sembra essere già cominciata. Un atteggiamento che sta sollevando molte critiche, ma che viene confermato da un portavoce del ministero dell'Interno: "Abbiamo indurito la nostra reazione nei confronti degli stranieri che abusano della nostra ospitalità. I cittadini europei che commettono ripetutamente offese minori nel nostro Paese, adesso dovranno far fronte a un provvedimento di espulsione dai 5 ai 10 anni".

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